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Autore: WellBeAlright    13/08/2012    3 recensioni
Lacrime, sorrisi, carezze, abbracci, parole di conforto, ed un'amicizia che si trasforma in qualcos'altro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marta.


A Claudio, anche se non leggerà mai tutto questo. Grazie, per esserci sempre stato.
 

 
-Vai a cercare la pasta, tesoro, mentre io parlo con Tony.- mai, e dico mai più, andrò a fare la spesa con mia madre. Da quando siamo entrate nel supermercato, ha incontrato almeno cinque suoi amici e, fermandosi a parlare con loro, mi ha mandata in giro per il negozio a prendere quello che serve. Ho otto anni, a stento so leggere!
Passo davanti ad un ragazzo che lavora lì forse per la quindicesima volta, e lui mi guarda sempre peggio, manco mordessi.
Arrivo fino alla corsia della pasta e mi chino in avanti, per prenderne un pacco. Qualcosa, o meglio, qualcuno, mi colpisce forte sulla nuca.
Mi giro e, arrabbiata, mi alzo, per poi accasciarmi su questo qualcuno, in preda ad un giramento di testa.
Quando mi riprendo, sono seduta a terra, mentre l'estraneo, accanto a me, borbotta qualcosa.
Mi tiro su, e così fa anche lui, tenendosi una mano sulla fronte, là dove c'è un livido violaceo che indica il punto in cui le nostre teste si sono scontrate.
Mi arrabbierei, se non fosse una cosa così ridicola, quindi, sotto il suo sguardo sorpreso, scoppio a ridere, trascinandomi dietro anche lui.
Quando riesco a calmarmi, alzando lo sguardo, incontro i suoi occhi. Due meravigliosi pozzi color cioccolato, contornati da lunghe ciglia scure che gettano lunghe ombre sui suoi zigomi.
-Piacere, Emma.- dico, tendendogli la manina paffuta. Lui, prontamente, la afferra.
-Zayn.- dice.
Dal suo viso, deduco che non può avere più di un anno più di me, quindi avrà circa nove anni.
                           
***
-No, non così, Zayn! Che ne dici se tu canti e io suono? Non mi sembra che la chitarra sia adatta a te.- rido, mentre lui mette su un finto broncio che lo fa sembrare tenerissimo.
Mi sporgo verso di lui e gli poso un leggero bacio all'angolo della bocca, abitudine che ho preso quando avevo circa dieci anni.
Lui mi cattura in un abbraccio e, stringendomi a sé, si stende a terra, facendomi mettere affianco a lui. Mi accoccolo al suo petto, aspirando a pieni polmoni il suo profumo, così familiare. Un suo braccio mi cinge le spalle in una stretta che mi fa sentire completa.
Luimi fa sentire completa. È il mio migliore amico da otto anni, ormai.
Dopo una manciata di minuti, mi rimetto a sedere, prendendo tra le mani la chitarra che era rimasta sull'erba. Comincio a suonare le prime note di Summer Paradise, quando Zayn si mette a sedere accanto a me, intonando il testo di una delle nostre canzoni preferite.
Canta, con la sua voce meravigliosa, cambiando le note, aggiungendo degli acuti che mi fanno venire i brividi.
-And I'll be there in a heart beat!- conclude.
Poso la chitarra, sorridendogli. Lui si stende, poggiando la testa sulle mie gambe, ed io prendo ad accarezzargli i capelli, lentamente.
-Ti voglio bene, Emma.- sussurra.
-Anche io, Zayn. Non sai quanto.-
 
 
***
Non c'è molta gente, circa una ventina di persone, più o meno tutti familiari e amici che aspettano di sapere cosa succederà ora.
La tensione è palpabile, si sente soltanto il rumore dei nostri respiri accelerati e nervosi.
Si sentirebbe cadere uno spillo.
È un'ora almeno che aspettiamo qui, senza sapere bene cosa aspettare.
Dopo l'annuncio che Zayn ed i suoi quattro nuovi compagni di band - Harry, Niall, Liam e Louis - non hanno vinto, come si meritavano, ma sono arrivati terzi, sono come scomparsi. Poi, ci è stato detto che Simon Cowell doveva parlargli, e che avremmo dovuto aspettare qualche minuto in questa enorme stanza, in piedi, senza notizie di ciò che sta accadendo al di là di quella porta.
Ma qualche minuto è diventato mezz'ora, un'ora, forse anche di più.
All'improvviso, sentiamo un rumore secco. Si è aperta una porta, infondo alla grande stanza, ed i cinque ragazzi corrono verso di noi, sorridendo felici, al contrario di quando li abbiamo visti l'ultima volta, in lacrime.
Ingnorando la madre, il padre e le sorelle, che lo aspettano appena dietro di me, Zayn corre ad abbracciarmi, ed io non posso fare altro che stringerlo forte, e gioire della sua felicità, anche se non so a cosa è dovuta.
Mentre mi stringe, mi sussurra all'orecchio -Non abbiamo perso, Emma. Simon ci ha fatto firmare un contratto da due milioni di sterline. Saremo famosi, Emma! Famosi!-
Ed io non posso non essere felice per lui, per il suo sogno che si è finalmente realizzato, ma in fondo al cuore, so che ciò significa che niente sarà più come prima. Sono ragazzi pieni di talento, e questo significa che avranno successo, molto successo. Ed io non voglio perdere Zayn, perché è ciò di più importante che ho.
-Non essere triste, piccola.- dice, quasi leggendomi nel pensiero. -Non cambierà nulla. Sei e resterai sempre una parte di me, capito? Ti voglio bene.- mi prende il viso tra le mani, asciugandomi le lacrime con i pollici, e mi bacia all'angolo delle labbra, come sempre.
Sorrido, e lo lascio dare la notizia alla sua famiglia, sperando che davvero non cambi niente.
 
 
***
Busso al citofono, e dopo qualche istante l'accento irlandese di Niall si fa riconoscere.
-Niall, sono Emma!- dico, rivolta all'apparecchio.
-Già arrivata?- risponde, scoppiando a ridere.
Sento un clic, e capisco che mi ha aperto il cancello. Attraverso a passo veloce il giardino e salgo le poche scale che mi dividono dalla porta, per trovarla aperta.
Mi fiondo dentro, abbracciando tutti e cinque i ragazzi insieme.
-Più che fare gli auguri a voi, dovrei farli a Simon, che vi sopporta da due anni!- dico, facendo ridere sia loro che me stessa.
Saluto Eleanor e Danielle, e mi siedo sul divano, mentre i ragazzi mettono la musica.
Forse, passare del tempo con loro è il miglior modo per non pensare ad i continui litigi a casa mia.
Mio padre e mia madre sono sul punto di non-ritorno, prossimi al divorzio.
Ed io non sopporto vederli urlarsi contro insulti, mi fa star male.
Mentre parlo con Louis, sento una vibrazione in tasca, ed estraggo il cellulare per leggere il messaggio. È di mia madre.
'Tuo padre è andato via di casa, domani andremo a chiedere il divorzio.'
Sento un groppo in gola, e gli occhi mi si inumidiscono.
-Scusa, Louis. Vado.. Vado a bere, torno subito.- farfuglio, e mi avvio verso la cucina.
Prendo un bicchiere dalla credenza, lo riempio d'acqua, e bevo avidamente, mentre le lacrime mi solcano il viso, scendendo copiose.
Poso il bicchiere e mi volto, poggiando la schiena sull'anta di un mobile.
Lentamente, scendo, fino a trovarmi accovacciata a terra, con la testa sulle ginocchia e le lacrime che mi inondano il viso.
Sento che qualcuno si è seduto accanto a me e, quando mi posa un braccio sulle spalle, sento il familiare odore di Zayn.
Mi stringo a lui, che mi abbraccia, e sento il suo respiro tra i capelli.
Mi lascia un bacio sulla testa.
-Ti va di parlarne?- chiede, quasi in un sussurro.
Mi metto dritta, seduta accanto al mio migliore amico, e poggio la testa sulla sua spalla.
-Hanno litigato di nuovo. Ma questa volta era l'ultima.- un singhiozzo mi scuote, mozzandomi il fiato. -Vogliono divorziare.-
Mi sforzo di smettere di piangere, ma è inutile. Forse è meglio sfogarmi.
-Lo so che fa male, ma vedrai, è la cosa migliore.- dice Zayn. Si alza e mi tende la mano, facendomi mettere in piedi.
-Sii forte, ok? Ci sono io, per te. Sempre.- lo abbraccio di getto, rischiando di fargli perdere l'equilibrio.
-Emma, ti posso dire una cosa?- chiede, dopo qualche secondo.
Io sciolgo l'abbraccio, e scopro che le lacrime hanno cessato di scendere. Con il dorso della mano mi asciugo il viso, e aspetto che Zayn parli.
-Lo so che non è il momento adatto, ma non posso più tenermelo dentro.- la sua voce è timorosa, instabile, tremolante.
-Zayn, così mi fai preoccupare, che succede?- chiedo, preoccupata.
Si sta torturando le mani, e con i denti morde ripetutamente il labbro inferiore, facendolo sanguinare.
Passo il pollice su quest'ultimo, catturando una gocciolina rossa.
Alzo lo sguardo per incontrare i suoi occhi, belli e mozzafiato esattamente come la prima volta in cui mi ci sono persa.
Lui ricambia il mio sguardo, fissandomi negli occhi.
Ed entrambi capiamo che non c'è bisogno di parole, tra noi due. C'è un legame talmente stretto che non ce n'è bisogno.
E quando vedo il suo viso avvicinarsi al mio, le sue mani posarsi sui miei fianchi, il suo sguardo ancora puntato nei miei occhi, capisco.
Capisco, e mi avvicino a lui, finché la distanza tra il mio e il suo viso è inesistente.
Sento le sue labbra accarezzare le mie, morbide, dolci, passionali, delicate. Sento la sua lingua incontrare la mia, le sue mani salire fino ad intrecciarsi ad i miei capelli, le sue ciglia solleticare il mio viso.
E mi sento completa davvero, perché scopro che, infondo, è ciò che ho sempre voluto.
 
Fine.
 
 
   
 
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