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Autore: Something Rotten    13/08/2012    3 recensioni
Quattro anni lontano dai parenti sono abbastanza per sentirne la mancanza, ma non sufficienti per resistere ad un'intera serata in loro compagnia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: James Sirius/ Teddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La mia 'ennesima' TeddyxJamesS. da collegarsi all'universo di 'Watch over You', e che prima o poi andrà a finire lì in mezzo, solo che c'era fin troppo salto temporale per poterla inserire adesso xD
Mi sono lasciata prendere la mano ed è diventata una piccola Long, che si concluderà con 3 capitoli al massimo.
Non capirete un tubo dal primo capitolo, ma va bene così, capirete al prossimo che arriverà molto tardi ù-ù

I won't let the boogeyman come;


Il falò crepitava, lanciando qualche scintilla infuocata, e innalzando le fiamme non appena il succo delle salsicce colava verso il basso, incontrando nel suo lungo discendere i ciocchi di legno ardenti; più di una volta Ron dovette spegnere un piccolo fuoco, che si era accesso lungo le sue maniche, rappezzando alla bell'e meglio il tessuto della maglietta con un banale incantesimo, punzecchiato dai commenti taglienti e sarcastici di suo fratello George, che con notevole ironia l'aveva soprannominato il 'Re del fuoco', suscitando l'ilarità dei commensali.

Ted osservava la scena con un cipiglio dubbioso; non era totalmente sicuro che fosse saggio lasciare un simile lavoro nelle mani inesperte dello zio. Solitamente, infatti, ad occuparsi del consueto falò di fine estate era Harry, o al massimo zio Arthur, ma mai era stato permesso al penultimo degli Weasley di maneggiare il fuoco, soprattutto quando in ballo c'era la cena...

“ Ti rovinerai l'appetito, Teddy! ” esclamò zia Ginny con fare materno, indicando il pacchetto di marshmallow, che il ragazzo teneva gelosamente tra le mani.
“ Non sono più un bambino, zia Ginny, ” asserì con una punta d'orgoglio nella voce. “ E il mio stomaco è abbastanza ampio da poter contenere un drago intero! ”
“ Su questo ho i miei dubbi, mio caro,  ” cominciò zio Charlie, e Teddy temette di dover assistere all'ennesima lezione sulle abitudini e sulla fisionomia dei Draghi; Charlie era una bravissima persona, e forse era anche il suo zio preferito dopo di Harry, - in fin dei conti se si era ritrovato ad iscriversi all'Accademia in Romania, era anche per colpa sua, e per la notevole influenza che il rosso esercitava su di lui-, ma spesso si comportava come un professore, elargendo lezioni non richieste, e altamente soporifere.
“ Era un modo di dire, Charlie! ” si intromise Harry, ridacchiando sommessamente. “ Ora non cominciare con le tue solite spiegazioni pseudoscientifiche! Per quelle è sufficiente Hermione... ”

Quando Teddy vide il volto di Hermione farsi leggermente più rosso ed imbronciato, decise che fosse giunta l'ora di indietreggiare, e di lasciare il campo; di lì a poco, infatti, Hermione e Harry l'avrebbero incluso nella loro discussione, chiedendogli, neanche troppo velatamente, di prendere le difese dell'uno e dell'altro, salvo poi  'coalizzarsi' contro di lui per difendersi a vicenda. Quel comportamento, da quanto ne sapeva dai racconti degli amici, era uno di quelli consoni alla figura di due 'sposini', e non due amici; si chiese più volte perché quei due non si fossero sposati, e non riuscì mai a trovare una risposta plausibile alla sua domanda.

“ Stai scappando? ” gli chiese una voce alle sue spalle, facendolo trasalire. Si voltò, cercando di nascondere l'evidente tremore delle sue mani, ed il rossore sul volto. “ E' un piacere vederti, Teddy! ”
Il più grande deglutì a vuoto, riconoscendo in quel ragazzo di fronte a lui la figura di James, il suo 'cuginetto' più piccolo. 
“ Il piacere è tutto mio, Jamie. ” rispose a tono, e l'altro non seppe mai quanto fossero vere quelle parole. “Sei cresciuto... ”
“ Beh, credo sia normale,  ” disse ironico. “ Sono quattro anni che non mi vedi, sarebbe stato strano il contrario, non credi?  ”
Teddy annuì, usando un povero marshmallow innocente come anti-stress, mordicchiando e torturandolo con i denti affilati, fino a quando non venne ridotto ad una poltiglia senza più sapore. 
“ Sono davvero passati quattro anni? ” chiese, dandosi del cretino.
“ Eh, sì, ” rispose, gesticolando fin troppo. “ Quattro anni tondi tondi. Non sei più abituato alle liti tra Harry e zia Hermione?  ”
Ted scosse il capo, chiedendosi ancora perché James non fosse mai riuscito a chiamare Harry 'papà'; lo trovava un peccato, visto che se non avesse avuto qualche remora nei confronti del suo vero padre morto come un eroe, l'avrebbe fatto lui stesso.
“ Ci farai l'abitudine, come farai l'abitudine alle salsicce scotte di zio Ron, e alle nuove invenzioni strabilianti di zio George. Pensa che nonna Molly non lo riprende neanche più...  ”
Ted continuò ad ascoltare il cugino, che passò dal discorso degli scherzi di George, alla finale di Quidditch, passando addirittura attraverso qualche stupido aneddoto sulla loro infanzia. Certo, ascoltare era un verbo troppo forte per quello che stava facendo, dato che oltre ad annuire, e a masticare svogliatamente quei dannati dolcetti malefici, le sue facoltà mentali erano completamente azzerate dalla visione del cugino; poteva un ragazzo crescere così in fretta, e così bene? E poteva lui, figlioccio del padre del ragazzo, provare una forte attrazione fisica nei suoi confronti?
No, non poteva.
“ Stai mangiando troppo, Teddy! ” esclamò l'altro, risvegliandolo dalle sue divagazioni mentali. “ Sai, alla tua età il metabolismo non è così veloce...  ”
Ted non poté fare a meno di mettere il muso alle parole del ragazzo; lui non era poi così tanto grande! Aveva solo ventidue anni, e non erano poi così tanti! 
“ Sei tu che sei troppo piccolo per mangiare un pacchetto di marshmallow, e cenare subito dopo.  ” lo schernì, cercando di salvarsi in corner.
“ No,  ” rispose l'altro con un ghigno malefico. “ Sei tu che stai invecchiando, e non riesci ad aspettare la cena... tra qualche anno diventerai come lo zio Ron!  ”
“ Hey! ” gracchiò il suddetto zio. “ Dì un'altra cattiveria nei miei confronti e ti lascio senza cena! ”
Ted dovette indietreggiare nuovamente, non volendo essere messo in mezzo nell'ennesimo litigio familiare.

Indietreggiò così tanto che si trovò ben presto da solo; tirò un sospiro di sollievo. Quattro anni lontano dai parenti erano abbastanza per sentirne la mancanza, ma non erano sufficienti per resistere ad un'intera serata in loro compagnia; per un attimo rimpianse le lezioni accademiche di zio Charlie, accompagnate quasi sempre da un buon bicchiere di Whisky incendiario, ed una partita a biliardo nel bar adiacente alla sua catapecchia, che con un notevole lavoro di fantasia, era solito chiamare 'il suo castello'.
“ Ancora qualche giorno, ” sospirò. “ E sarò di nuovo a casa. ”


*


 Molly lo richiamò giusto in tempo per vedere Ron far levitare qualche salsiccia dalla brace, o almeno quello che  restava delle salsicce; le aveva cotte così tanto che sicuramente avrebbero avuto il sapore acre e pungente della carbonella.
“ Molly,  ” cominciò con aria perplessa. “ Perché lasciate che sia Ron ad occuparsi della brace? ”
La zia gli rivolse un sorriso malandrino.
“ Lo facciamo per la povera Hermione, ” rispose criptica. “ Quattro anni fa l'abbiamo fatto fare a Harry come di routine, e Ron si è lamentato con lei tutto il tempo... sai credo che soffra di sindrome di inferiorità nei confronti del tuo padrino. ”
Ted annuì sommessamente; chi non soffriva d'inferiorità nei confronti del non-più-giovane-SalvatoreDelMondoMagico?
“ Teddy, ” lo richiamò l'anziana donna, facendolo voltare nuovamente. “ Ho preparato dello stufato e della torta, sai nel caso in cui Ron bruciasse le salsicce... ”
Teddy rise di gusto; quattro anni non erano sufficienti a cambiare le cose, e forse non lo sarebbero stati neanche un centinaio.
Il resto dei commensali era seduto in circolo intorno al fuoco ancora acceso; giusto i ragazzi più piccoli compresi Hugo e Lily, che ormai di piccolo avevano ben poco, si trovavano distanziati dal resto della famiglia, parlottando tra di loro con voce bassa e bisbigliata;  ricordava anche lui i tempi in cui, parlando con Victoire, non voleva che gli adulti ascoltassero le loro conversazioni. Era un modo per prendere le distanze da loro, per avvisarli che non era più necessaria la loro presenza costante, un tentativo di reclamare la propria autonomia.
 Era ironico come ora le parti si fossero ribaltate, e lui si trovasse dall'altro lato della barricata, ed era ancor più ironico che anche James fosse lì.
“ Come si comporta Teddy? ” chiese Harry a Charlie. “ Non ti farà penare troppo, spero! ”
Ted gemette. Si era aspettato quel tipo di conversazione fin dal primo minuto passato alla Tana in compagnia del suo padrino, e del suo 'insegnante-zio-acquisito', ma sperava che Harry avesse il buongusto di posticiparlo almeno un altro po'.
“ E' un ottimo allievo, Harry,  ” rispose il rosso, rivolgendogli un ampio sorriso. “ Peccato per le amicizie, però... ”
Quasi si strozzò con un pezzo di salsiccia, ma per fortuna James gli diede un piccolo colpetto dietro la schiena, porgendogli un bicchiere d'acqua.
“ Quali amicizie? ” chiese Harry con fare concitato; se era protettivo con i suoi figli naturali, figuriamoci con quello che gli era stato affidato da Remus, il migliore amico di suo padre e del suo padrino.
“ Magari è meglio parlarne dopo, ” asserì Molly, aprendo la pentola ripiena di stufato. “ Chi ne vuole un po'? ”
Il discorso cadde quasi per magia, e le attenzioni dei commensali si catalizzarono verso lo stufato di Molly, che oltre ad avere un aspetto magnifico, aveva anche un odore tale da risvegliare le papille gustative, assopitesi per colpa del gusto acre delle salsicce bruciacchiate di Ron.
Ted tirò un sospiro di sollievo, ma vedendo l'occhiata truce che sia Harry che James gli rivolsero, seppe che quel sollievo non sarebbe durato  a lungo...

*

La cena proseguì velocemente, arrivando al suo culmine quando Molly e Hermione servirono il dolce, o per meglio dire la vasta scelta di dolci da loro cucinati; Ted si leccò i baffi quando vide una torta completamente ripiena di nutella, con tanto di glassa al cioccolato bianco a nasconderne l'impasto superiore. Molly intercettò il suo sguardo adorante, e ne tagliò una fetta talmente grande da poter sfamare l'intera famiglia Potter in un colpo solo.
“ Grazie, nonna,  ” gli disse, e la donna gli riserbò il miglior sorriso della serata; era strano come la donna più di altri riuscisse a capire il suo desiderio di appartenenza, che si divideva il posto con quello di 'individuarsi', ovvero di prendere le distanze da quella stessa famiglia alla quale desiderava appartenere. Era stata l'unica, in fin dei conti, a non avere nulla da ridire sulla sua decisione di frequentare l'Accademia in Romania, ed anche l'unica a non scomporsi più di tanto quando, dopo la morte di Andromeda, l'aveva chiamata più volte ' nonna'.  Forse Molly era l'unica che lo capisse, o forse erano molto più simili di quanto ci si potesse aspettare.
“ Di niente, caro,  ” le rispose, continuando a servire il resto dei nipoti.
“ E' giunta l'ora che i grandi parlino di cose serie, ” decretò Harry, occhieggiando verso di Teddy, che sentì l'irrefrenabile impulso di smaterializzarsi a chilometri di distanza; anche il Malfoy Manor sembrava un posto fiabesco, rispetto al rimanere lì in compagnia del padrino.

La maggior parte degli adulti, donne escluse, si avviarono verso il laghetto, trascinandosi dietro le canne, e tutto il necessario per pescare, o almeno per fingere di farlo. Era un tradizione ancor più sacra del consueto falò, e Teddy aveva avuto l'onore di parteciparvi solo una volta: l'anno che aveva preceduto la sua partenza per l'Accademia, e ne conservava gelosamente il ricordo.
“ Non è la prima volta che vieni anche tu? ” chiese, rivolgendosi a James, che scosse il capo. “ Non sei fin troppo piccolo? La prima volta che mi hanno fatto partecipare avevo diciotto anni...  ”
“ Le cose cambiano. ” rispose l'altro, scrollando le spalle. “ Chi erano gli amici? ”
Teddy sospirò nuovamente, passandosi le mani tra i capelli, che come d'incanto passarono dal blu elettrico ad un rosso fin troppo acceso.
“ Niente che ti riguardi, Jamie,  ” rispose. “ Sei fin troppo piccolo per simili cose. ”
James lo guardò con fare scocciato, stringendo i pugni.
“ Se sono qui significa che non sono poi così piccolo, no? ”
“ Per certe cose sì. ”
Pensò veramente di essersela cavata con così poco, ma quando vide Charlie e Harry sedersi accanto sulle rive del laghetto, e parlottare fra di loro con l'aria di chi si stava confessando, ebbe chiaramente la crudele certezza che no, non se la sarebbe cavata con così poco.

   
 
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