Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: findyourself_x    13/08/2012    1 recensioni
Harry era seduto sulla poltrona della sua grande casa, tanto grande quanto silenziosa. Già, il silenzio regnava quando era solo. Non osava fare rumore, perché quello era uno dei pochi momenti nei quali poteva veramente rilassarsi e non pensare. Quei momenti erano rari, e ci mettevano anche poco a finire. Come di li a poco sarebbe successo. Louis sarebbe rientrato dalla grande porta di legno di ciliegio, e in men che non si dica quel silenzio sarebbe scomparso. Sarebbe stato rimpiazzato da urla, rumori di porte che sbattono, pugni sbattuti si tavoli. E ci sarebbe voluto davvero poco a far incazzare davvero Harry.
L’aveva promesso, aveva detto che lo amava e che quella stupidaggine della copertura sarebbe finita al più presto, ma glielo aveva detto ben tre mesi fa, e Harry ne aveva i coglioni pieni di sentire le sue stupide scuse del perché fosse in ritardo, o del perché non fosse tornato a dormire da lui la sera.
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Read All About It





 

You’ve got the words to change a Nation but you’re biting your tongue
You’ve spent a life time stuck in silence afraid you’ll say something wrong
If no one ever hears it how we gonna learn your song?
So come on, come on
Come on, come on.

 



 
 
Harry era seduto sulla poltrona della sua grande casa, tanto grande quanto silenziosa. Già, il silenzio regnava quando era solo. Non osava fare rumore, perché quello era uno dei pochi momenti nei quali poteva veramente rilassarsi e non pensare. Quei momenti erano rari, e ci mettevano anche poco a finire. Come di li a poco sarebbe successo. Louis sarebbe rientrato dalla grande porta di legno di ciliegio, e in men che non si dica quel silenzio sarebbe scomparso. Sarebbe stato rimpiazzato da urla, rumori di porte che sbattono, pugni sbattuti si tavoli. E ci sarebbe voluto davvero poco a far incazzare davvero Harry.
L’aveva promesso, aveva detto che lo amava e che quella stupidaggine della copertura sarebbe finita al più presto, ma glielo aveva detto ben tre mesi fa, e Harry ne aveva i coglioni pieni di sentire le sue stupide scuse del perché fosse in ritardo, o del perché non fosse tornato a dormire da lui la sera.
Il rumore di chiavi inserite nella toppa della porta lo fece risvegliare dai suoi pensieri. Eccolo, mentre si richiudeva la porta alle spalle. Aveva posato le chiavi sul mobile posto di fronte all’entrata –messo li proprio per quello- e si stava dirigendo in salotto, sapendo di trovare li il suo ragazzo.
Si era avvicinato a passi veloci verso la chioma riccia che spuntava dal divano bianco di pelle e ci aveva affiancato il suo viso, cercando di lasciare un bacio delicato sulla guancia di Harry, senza riuscirci.  Harry aveva inclinato la testa verso sinistra per evitare il contatto, riuscendoci.
“Ehi che c’è?” aveva chiesto Louis con aria disinvolta e incredibilmente innocente.
Harry di tutta risposta strinse i pugni fino a far diventare le nocche bianche e non sentir più le falangi,  poi respirò rumorosamente dal naso, allargando le narici più di quanto già non fossero, e rispose.
“Vuoi davvero saperlo?” aveva detto neutro, senza lasciar passare nessuna emozione.
“C..certo, sono il tuo ragazzo, mi importa di te, dimmi.”
Ma davvero? Pensò Harry facendo una smorfia sarcastica.
“Oh si, ti importa di me. Come quando mi lasci la notte da solo nel letto, oppure le giornate intere ad aspettare che tu torni seduto su questo divano, quando magari nemmeno torni la sera. Vuoi sapere cosa c’è che non va?” disse alzandosi in piedi e parlando con tono più alto. “Beh, c’è che mi sono rotto! Non sono disposto a continuare a vivere così. Continuando a stare con quella tu mi ferisci, lo sai! Eppure continui a farlo! Sembra che non ti importi nulla di me, che io non sia il tuo fidanzato, sembra perfino che tu non mi ami quando fai così, e non cercare di contraddirmi o di avere ragione, perché lo sappiamo entrambi che la avrei vinta io. Sai io sono umano, provo dei sentimenti, e non sono più in grado di tenerli nascosti come farebbe un robot o un automa, o come stai facendo tu.” Stava urlando, aveva le lacrime agli occhi, le tratteneva, per non dimostrarsi debole, ma era difficile.
“Sai che è così, ti amo anche io, ma non può andare diversamente.” Aveva risposto Louis abbassando lo sguardo.
E li le lacrime non ressero. Uscirono copiose da quegli occhi smeraldo che tanto piacevano a Louis e che lo facevano sentire sempre meglio a ogni sguardo.
“sai una cosa? Non lo so più se mi ami come dici tu, perché non sembra. ” Aveva ammesso tirando su con il naso.

 
 



You’ve got a heart as loud as lions, so why let your voice be tamed?
Baby we’re a little different, there’s no need to be ashamed
You’ve got the light to fight the shadows so stop hiding it away
Come on come on.


 



 
Harry era corso in camera e aveva preso una grande valigia, per poi spalancare l’armadio e prendere alcuni dei suoi vestiti e buttarceli dentro.
Louis correva sulle scale e aprì la porta della camera, per poi vedere quella scena.
“C-che cosa st-stai facendo?” chiese con gli occhi spalancati.
“Me ne vado.” Aveva risposto Harry cercando di mantenere neutralizza nelle sue parole.
“M-ma tu non..” balbettava Louis.
“non voglio vivere con una persona che tiene nascosto il suo amore. Non voglio nascondermi più. E’ un peso troppo grosso da portare, e la parte più pesante la porto io, Louis. Non posso amarti solo nelle mura di casa o nei bagni di qualche locale. Non voglio continuare così. Quindi me ne vado, è più facile così, per tutti e due. ” Aveva continuato, facendo però iniziare le lacrime a scendere.
La preoccupazione si poteva leggere negli occhi di Louis, spalancati e bui.
Aveva iniziato a camminare verso Harry velocemente, e lo aveva abbracciato stretto. Harry non stava ricambiando, deglutiva solo.
“Harry non puoi andartene, tu mi servi come l’ossigeno, non ti lascerò andare via, non puoi, Harry io ti amo, tu lo sai. Senza di te non so stare, mi butterei nel Tamigi, sono serio. E sai anche che non voglio lei, io non la voglio, ne faccio molto volentieri a meno, ma lasciare andare te sarebbe come togliere l’ancora a una nave e lasciarla andare alla deriva, per poi farla cadere nel baratro. ”
“Allora dillo al mondo, dillo che non la vuoi, dillo che ami me, urlalo, cantalo, come vuoi, ma dillo. Perché io non posso più vivere così, mi fa troppo male. Non voglio dividerti con qualcun altro. Voglio vivere questa storia alla luce del sole, non dietro le tende chiuse di questa casa.”
 
 




I wanna sing, i wanna shout, i wanna scream till the words dry out
so put it in all of the papers, I’m not afraid
they can read all about it
read all about it.





 
 

“Harry, ma tu sai com’è, il management, le fan, sei disposto a lasciare tutto?” aveva chiesto Louis con quasi le lacrime agli occhi.
“io sono disposto a tutto per te, dimostrami che per te è lo stesso e ti giuro che ti amerò incondizionatamente per tutta la vita.”
Louis era combattuto, si poteva notare dal suo sguardo, dalle ciglia che sbattevano velocemente , dagli occhi che guardavano in basso e poi guardavano Harry. Poi, a un certo punto, si staccò da Harry e corse via. Non perché non volesse stargli vicino, ma perché non voleva piangere davanti a lui. Era corso al parco più vicino, si era scelto una panchina isolata e ci si era seduto, portando le ginocchia al petto e stringendo le gambe tra le braccia e poggiandovi il mento, poi era diventato tutto automatico, le lacrime scendevano come fosse niente dai suoi occhi, poi iniziò a singhiozzare facendo muovere convulsivamente il suo corpo.
Poi la notte e il buio erano scesi, e lui non era riuscito a fare nient’altro se non addormentarsi.

Harry invece era rimasto a casa, seduto sul letto, con le mani sulle ginocchia e li capo bacco, con i ricci che si muovevano ogni volta  che singhiozzava, perché si, anche lui piangeva. Non capiva l’azione di Louis, in un primo momento aveva pensato che scappando via intendesse lasciarlo, ma conosceva troppo bene Louis, non se ne andrebbe mai così.

Alzò una mano e se la portò sotto l’occhio, ad asciugare le lacrime, poi prese il cellulare e compose il numero di Zayn.

‘Pronto Harry, che è successo?’

‘Zayn ho fatto un casino.’
Disse riprendendo a singhiozzare.
 
 




At night we’re waking up the neighbors while we sing away the blues
 making sure that we remember yeah, cause we all matter too,
if the truth has been forbidden then we’re breaking all the rules
so come on, come on
come on, come on.

 




 

Louis quella sera non era tornato a casa. Si era risvegliato su quella panchina la mattina seguente, con i capelli scompigliati e gli faceva un po’ male la schiena, così prese a camminare, appena il sole sorse, per le vie di Londra. A quell’ora la città era vuota, quindi si mise a pensare.
Era scappato, doveva pensare a cosa fare. Era scappato, ed Harry avrà sicuramente frainteso. Prese il cellulare e compose il suo numero –che aveva imparato a memoria- .
Il telefono squillava, ma nessuno avrebbe risposto.
Harry era andato a casa di Zayn,  gli aveva raccontato tutto, e questo lo aveva invitato a restare a dormire a casa sua. Solo che Harry aveva fatto tutto tranne che dormire. Piangeva, continuava a chiedersi perché se ne fosse andato e ancora non riusciva a trovare una risposta.
Harry, appena ci fu abbastanza sole, lasciò la casa dell’amico senza avvisarlo e andò a cercare Louis.
Girava senza sosta per le vie di Londra con solo un jeans e una maglia a maniche corte.
La brezza mattutina gli aveva fatto venire la pelle d’oca e gli pungeva gli occhi facendoli lacrimare ancora di più.  Girava senza sosta, camminava da un paio d’ore, e ancora di Louis nessuna traccia. Decise di tornare a casa e chiamarlo.
Una volta arrivato a casa cercò il telefono e vide una chiamata persa e un messaggio, entrambi da Louis, e il messaggio diceva:

senza di te non so stare.’

Poi si ricordò della sera precedente.

‘..Senza di te non so stare, mi butterei nel Tamigi, sono serio..’

Strinse il cellulare nella mano e uscì di casa correndo.
Corse al ponte più vicino a casa che dava sul Tamigi. Corse veloce, senza sosta, con un unico pensiero. Aveva gli occhi spalancati e le gambe ormai si muovevano da sole.
Troppa la paura di perderlo.
Poi arrivò al ponte e vide una folla di gente concentrata tutta in un punto. Nella sua testa c’erano i pensieri peggiori.
Dopo essersi fermato un secondo per  capire cosa stesse succedendo riprese a correre verso la folla, per poi intrufolar visi spingendo.
E poi lo vide, seduto sul bordo del muro, con i piedi a penzoloni verso il baratro.
Il suo cuore smise di battere e il respiro gli mancò per diversi secondi. Poi le lacrime ripresero a scendere.
“Louis che cosa stai facendo? Scendi, ti prego” disse avvicinandosi lentamente e allungando la mano verso di lui, mentre le lacrime gli riempivano gli occhi.
Louis, a sentire quel dolce suono provenire da dietro di lui si girò di scatto, per poi vedere quel bruttissimo spettacolo. Non aveva mai visto la faccia di Harry così piena di lacrime.
“Harry sei davvero qui? N-non sto sognando?” Chiese sorpreso.
“No, sono qui, ma ti prego afferra la mia mano!” rispose mentre singhiozzava.
La mano di Louis si allungò verso quella di Harry e si afferrarono a vicenda. Louis scese dal muretto e non appena i suoi piedi toccarono terra Harry gli si fiondò addosso abbracciandolo e poggiando la fronte sulla sua spalla, per poi stringerlo forte.
Louis, in un primo momento di sconcerto, lasciò le mani lungo i fianchi, ma quando vide Harry singhiozzare, ancora, lo strinse a se.
Non gli importava delle persone che avevano attorno, in quel momento esistevano solo loro due.
Louis si staccò dall’abbraccio e alzò il mento ad Harry.
“Non fare più una cosa del genere, Louis, non farmela più!” gli disse Harry con gli occhi rossi per le troppe lacrime e le labbra rosse.
Louis, di tutta risposta, poggiò la fronte a quella del suo amato e, ancora una volta infischiandosene delle persone attorno a loro,  lo baciò con tutto l’amore che non gli aveva mai dato in pubblico, con tutto l’amore che aveva. Non sentiva i flash dei cellulari che facevano loro foto, c’erano solo loro due, quello era importante.
“Harry io ti amo.” Sputò d’un tratto.
“c-come?” chiese Harry stupito dal gesto precedente e da quelle parole appena pronunciate.
“Hai capito bene, io ti amo. Ti amo, lo voglio urlare al mondo, IO AMO HARRY STYLES.” E lo urlò davvero, tanto che attorno a loro piombò il silenzio.
Ed Harry rideva, si, rideva, con ancora gli occhi gonfi per le lacrime che continuavano a scendere e il labbro inferiore morso tra i denti.
“Hai capito Harry?” gli chiese il moro prendendogli le mani e cercando i suoi occhi. “Io ti amo, ti amo davvero.” Poggiarono ancora una volta le fronti una contro l’altra e Harry annuì, per poi rispondere con un leggero “Ti amo anche io Louis, ti amo davvero.”
Chiusero quelle dichiarazioni con un bacio, un bacio vero, di quelli che ti tolgono il fiato, ma che ti danno la forza di continuare a vivere, perché Harry era l’ossigeno di Louis, e Louis era l’ossigeno di Harry, non potevano fare a meno l’uno degli altri.
 




 

Let’s get the tv and the radio to play our tune again
it’s bout time we got some airplay of our version of events
there’s no need to be afraid, I will sing with you my friend
Come on, come on.







 
L’avevano ammesso al mondo, si erano rivelati, si erano liberati da quel mantello che non li faceva apparire se stessi, e ora si sentivano tremendamente bene. E si amano ancora, solo che ora non sono costretti a farlo in quattro mura. Hanno urlato il loro amore, nel vero senso della parola, sono diventati loro stessi. E non gli importa nulla se non avranno più un lavoro, non gli importa se perderanno l’appoggio di molte persone, importa solo il loro amore, questo è quello che conta, questo è l’importante.





I wanna sing, i wanna shout, i wanna scream till the words dry out
so put it in all of the papers, I’m not afraid
they can read all about it
read all about it.


©


















BUONGIORNO!


Allora, inizio sicendo che non so da dove mi sia uscita questa.. cosa, ma ne vado fiera, perchè oggi verso le 14 mi è venuta l'ispirazione, e sono riuscita a buttare giù tutto, e boh, mi sento fiera(?)
Non chiedetemi perchè ho scritto questa one shot e non sono andata avanti con la long, perchè non lo so, sono una Larry shipper e mi è venuta ispirazione, e non potevo non usufruirne cwc.
come avrete capito, la canzone che ho messo verso destra è Read All About It, di Emely Sandè, che credo rappresenti al meglio la situazione Larry, vi consiglio di ascoltarla se ancora non la conoscete!
Sarei molto, molto molto felice se lasciaste una recensione, per sapere cosa ne penste, ci tengo molto c:
Se avete voglia fate un salto sulla mia long su Zayn? http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1194627&i=1
grazie mille a chi lo farà, davvero c:
E con questo vi saluto, alla prossima
Un bacio,
findyourself_x
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: findyourself_x