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Autore: __wannabefree    13/08/2012    6 recensioni
[...] Non era acida, aveva un cuore d'oro, solo che odiava la gente che giudicava le persone senza conoscerle, perché anche se i suoi familiari la conosceva da quando era nata, non sapevano nulla di lei. Loro conoscevano solo la ragazza che lei dimostrava di essere: forte, coraggiosa, che non piange mai. Ma lei era tutto il contrario, lei era debole, solo che non lo dava a notare per poi non ritorcersi contro; lei non era coraggiosa, se lo fosse stata sarebbe scappata via già da un bel pò; non era vero che non piangeva mai, lei passava notti intere a piangere, stritolando il cuscino e guardando i suoi poster, i loro poster. Si era stufata. Lo era sul serio. Voleva mettere fine a tutto questo, voleva scappare da questa vita, voleva seguire i suoi sogni. Ma c'era quella cavolo di paura che aveva costruito un muro davanti alla strada della felicità. Si, perché lei aveva paura di essere felice, perché ogni volta che lo era stata qualcosa rovinava sempre tutto.
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza salì in macchina e prese il suo amato tablet, cliccando sulla Playlist dei suoi idoli, i One Direction. Quei cinque ragazzi erano entrati nella sua vita il 22 Aprile, e gliel'avevano completamente cambiata. Cominciò More Than This. Quella canzone mi faceva sempre piangere e, durante l'assolo di Niall, avevo i brividi per tutta la schiena. La sua voce, la loro voce, era così dolce, così tenera, così perfetta, che riusciva ad entrare nel cuore ed avvolgerlo di quella stupenda melodia. Amava More Than This perché un pò rispecchiava la sua di storia. Appoggiò il capo al finestrino e, mentre le goccie cadevano lentamente su esso, le sue lacrime le facevano da compagnia. Il paesaggio era stupendo, o meglio lo era quel giorno. Ha sempre amato la pioggia, le goccioline che cadono leggere per poi frantumarsi sul terreno bagnato, l'odore fresco della pioggia che ti perfora le narici. Non aveva intenzione di asciugarsi le lacrime, avrebbe aspettato che si distruggessero al tocco con le sue labbra. Sua madre e suo padre parlottavano tranquillamente, non sapeva di cosa, ne le interessava. Ma ora vi starete chiedendo 'Perché questa ragazza piange?'. Bè, questa ragazza piange per la distanza che divide lei ed i suoi idoli, lei ed il suo mondo, ed è stufa di non essere mai presa sul serio, perché nessuno della sua famiglia riesce a capire quanto siano importanti quei cinque ragazzi per lei, quanto siano indispensabili, quanto una loro risata può migliorarle la giornata. Per loro è solo una 'stupida cotta da ragazzine stupide' che passerà in meno di un mese. Secondo loro, lei fra un mese non ricorderà neanche più i loro nomi. Ma si sbagliano. Lei sa che non avrà mai una possibilità di finire con uno di loro, perché ci sono fans molto più dolci e carine di lei, sa che loro non sanno della sua esistenza, e ricordarglielo le fa solo male. Loro credono che lei sia un'asociale, perché passa ore ed ore al computer, diventando stupida. Ma lei sta al computer solo per sentirli più vicini a loro, perché anche se tramite uno schermo del computer, loro la fanno piangere e ridere contemporaneamente.
La ford dove la ragazza stava viaggiando si fermò e lei notò che era arrivata a casa della nonna, dove l'aspettava l'inferno. Adorava stare dalla nonna, l'aveva sempre amato, ma il solo pensiero delle mille domande dei parenti, delle lamentele per il troppo stare al computer o al tablet, le dava un fastidio tremendo. Entrò in casa, senza dire una parola, salutò tutti con un 'ciao' secco e si sedette sulla poltrona. Non era acida, aveva un cuore d'oro, solo che odiava la gente che giudicava le persone senza conoscerle, perché anche se i suoi familiari la conosceva da quando era nata, non sapevano nulla di lei. Loro conoscevano solo la ragazza che lei dimostrava di essere: forte, coraggiosa, che non piange mai. Ma lei era tutto il contrario, lei era debole, solo che non lo dava a notare per poi non ritorcersi contro; lei non era coraggiosa, se lo fosse stata sarebbe scappata via già da un bel pò; non era vero che non piangeva mai, lei passava notti intere a piangere, stritolando il cuscino e guardando i suoi poster, i loro poster. Si era stufata. Lo era sul serio. Voleva mettere fine a tutto questo, voleva scappare da questa vita, voleva seguire i suoi sogni. Ma c'era quella cavolo di paura che aveva costruito un muro davanti alla strada della felicità. Si, perché lei aveva paura di essere felice, perché ogni volta che lo era stata qualcosa rovinava sempre tutto.
-Staccati da quel tablet!- Urlò la madre della ragazza, che tolse le cuffie dalle orecchie alzando il viso, facendo notare a tutti i suoi occhi lucidi, che stavano per traboccare. Si alzò, prendendo la borsa con tutte le cose che amava ed uscì correndo di casa. Non sbattè la porta, perché sapeva che qualcosa l'avrebbe fermata, che sarebbe tornata indietro, chiedendo scusa a tutti e facendo finta che non fosse successo nulla. Corse per un pò di strada, lasciando cadere le lacrime dietro di lei. Non osava girare il capo. Voleva scappare sul serio. Voleva prendere il primo volo e volare a Londra, o in qualsiasi altra città, basta che sia il più lontano possibile dall'Italia. Si inginocchiò appoggiandosi ad un muro, dietro ad una casa abbandonata che nessuno visitava mai. Prese il tablet ed accese la musica. A volte aveva pensato di tagliarsi, ma anche se odiava la sua vita, non avrebbe fatto una sciocchezza del genere, però questa volta non ce la poteva fare. Voleva provare, magari solo una volta, per provare l'emozione di liberarsi da tutti i pesi, tutti i dolori, le preoccupazioni. Prese una forbice che portava sempre con se e premette sul polso, sempre più forte.
-Non farlo.- Disse una voce angelica che lei conosceva benissimo. Ma non poteva essere lui, doveva essere la sua coscenza. Continuò a premere, quando una mano le si posò sul braccio, facendola bloccare. Alzò il viso, facendo notare le guancie bagnate per le troppe lacrime ed il naso rosso, ed incontrò due occhi blu come il cielo, ma non quello grigio che c'era in quel momento, ma quello solare in una giornata di estate, quello che ti mette allegria. Pensò di avere delle alluccinazioni, non poteva essere.
-Niall.- Sussurrò con un filo di voce rimanendo a bocca aperta. Il viso del ragazzo si illuminò e le sue labbra si allungarono in un grande sorriso, mettendo in risalto i denti brillanti come il sole, se non di più. Si sedette accanto a lei, prendendo la forbice e mettendosela in tasca.
-Perché lo stavi facendo?- Chiese il ragazzo tornando serio. La ragazza sospirò e guardò le converse rosse ormai rovinate per tutte le volte che le aveva usate. Niall le alzò il viso con un dito e la costrinse a guardarlo negli occhi, o meglio nei pozzi d'acqua che si ritrovava. -Come ti chiami?- Aggiunse sempre con un tono serio. Non era abituata a vedere Niall serio, in verità non era neanche abituata a vedere Niall, se non tramite uno schermo di computer o di tablet.
-Noemi.- Disse la ragazza sempre sussurrando. Non sapeva se essere felice per aver, finalmente, incontrato il suo idolo alias ragazzo perfetto o essere triste per averlo incontrato in quel momento. Niall si alzò, porgendo un braccio alla ragazza. Qualsiasi altra Directioners sarebbe svenuta davanti a cotanta bellezza, o almeno avrebbe accettato la sua mano, ma lei abbassò il viso, lasciando cadere un'altra lacrima, che Niall le asciugò con un dito.
-Chiunque ti stia facendo piangere non merita le tue lacrime, nessuno le merita.- Disse poi prendendo Noemi in braccio a mò di principessa. Non capiva perché Niall si comportava in quel modo con lei, che non era sicuramente bellissima, tantomeno in quel momento. Noemi era una ragazza normale, ne troppo bella ne troppo brutta. Era alta, forse anche troppo per la sua età, aveva un cespuglio castano in testa, sempre in disordine e degli occhi castani. Non aveva nulla di perfetto. Neanche il suo carattere era meraviglioso. Non aveva molte amiche, anzi si poteva dire che non ne aveva proprio, se non le ragazze che aveva conosciuto su Twitter, che l'avevano aiutata molto.
-Perché lo stai facendo?- Chiese Noemi mentre Niall la faceva sedere su una panchina. Notò che era spuntato il sole e, di conseguenza, anche l'arcobaleno. Ma alla fine a lei che gliene importava? Il suo sole era difronte a lei, e l'aveva appena salvata, di nuovo. Niall la salvava sempre, con la sua voce, il suo sorriso, i suoi occhi. Solo che questa volta l'aveva fatto sul serio, non tramite uno schermo, e soprattutto lui sapeva di averla salvata.
-Perché sto facendo cosa?- Chiese il biondo sedendosi accanto a lei porgendole un fazzoletto.
-Perché mi ha salvata.- Disse Noemi, che cominciava a sentirsi meglio. Non aveva mai parlato con nessuna persona in quel modo, ma con lui era diverso, con lui era tutto diverso.
-Perché una principessa non dovrebbe rovinarsi in questo modo.- Disse sorridendole allegramente. Era così perfetto, troppo perfetto per lei. Probabilmente le faceva solamente pena, è impossibile che un ragazzo come lui si interessasse ad una ragazza come lei. Sospirò e scosse la testa.
-Ma cosa ci fai qui?- Chiese poi la ragazza quasi urlando. Non ci aveva pensato, ma il suo idolo che viveva a Londra si trovava in Italia, nella sua città.
-Sai che ho sempre avuto un debole per le italiane.- Rispose il biondo arrossendo. In effetti lo sapeva, sapeva tutto di quel biondo che aveva fatto impazzire il mondo, ed il suo cuore. L'unica cosa che non sapeva era il suo numero di cellulare, ma ci stava lavorando. Il ragazzo le prese la mano, provocandole una scarica di brividi per tutta la schiena, e la fece salire in un auto nera, che probabilmente doveva essere quella in cui viaggiava.
-Vieni con me.- La ragazza non se lo fece ripetere due volte, dopotutto voleva scappare, voleva abbandonare tutto, voleva lasciare tutto alle spalle, giusto? Si, giusto. Quella scena le ricordava un pò la scena di Peter Pan, dove Peter chiede a Wendy di andare con lei all'isola che non c'è, e come Wendy lei strinse la mano di Niall e salì in macchina con lui.
-Ora mi vuoi dire perché ti stavi per.. tagliare?- Chiese Niall abbracciandola. La ragazza annuì e chiuse gli occhi, cercando di bloccare le lacrime. -Sempre che vuoi, sia chiaro!- Aggiunse il biondo notando la reazione di Noemi.
-No,tranquillo. Mi farà bene sfogarmi con qualcuno.- Rispose la ragazza girandosi verso di lui. -Bè, mi sono stufata. Ecco. Mi sono stufata della mia vita, o meglio delle persone che ne fanno parte. Mi sono stufata di essere sempre criticata solo perché ascolto la musica che mi piace, mi sono stufata di essere criticata solo perché preferisco passare giornate al computer piuttosto che uscire con la mia famiglia o con gli amici, mi sono stufata della distanza che ci divide, mi sono stufata di stare dietro ad un computer a sognare mentre ci sono altre ragazze che incontrano i propri idoli al supermercato, mi sono stufata di piangere di nascosto, sotto un cuscino, che ormai è l'unica cosa che mi è rimasta, mi sono stufata di essere sola al mondo, mi sono stufata di questo paese, mi sono stufata di vedere ogni giorni ragazze che vengono seguite dai propri idoli ed io non posso che dire 'Sono felice per te', mentre dentro ci sto morendo e penso 'Perché non ci sono io al suo posto? Perché la vita non mi sorride mai? Perché?'. E' questo. Mi sono semplicemente stufata di come il destino ha scritto la mia vita.- Niall osservò Noemi con gli occhi lucidi, e non potè che abbracciarla. Avevano proprio ragione, i suoi abbracci era stupendi, perfetti.
-Oh, Noemi. Come ti capisco. Sai, io ho vissuto la tua stessa situazione. Ma poi ho capito che nessuno ha il diritto di togliermi il sorriso, di criticarmi, nessuno ha il diritto di farmi versare delle lacrime. Nessuno. Neanche noi, i One Direction. Nessuno merita le tue lacrime, e chi le merita non te le farà mai versare. E ricorda, non importa quanta distanza ci sia fra noi, l'amore che proviamo per te e tu per noi è e sarà sempre maggiore. E per ultima cosa, se la vita non ti sorride, tu falle il solletico, e vedrai che lei riderà- Rispose Niall sempre abbracciandola. Si allontanò da lei e le sorrise, con quel sorriso che per mesi le aveva trasmesso sicurezza e sincerità. Era un pò strano vederlo dal reale, dopo averlo solamente visto tramite foto.
-Non si può fare il solletico alla vita.- Disse lei sospirando.
-Ed invece si che si può! Basta solamente sorridere e dimostrarle che tu sei felice nonostante tutti i torti che ti fa.- Questa volta fu Noemi ad abbracciare Niall, lasciando scappare una lacrima dai suoi occhi, ma una lacrima di gioia, perché finalmente aveva realizzato il suo sogno.
-Ora promettimi che sorriderai sempre e non ti farai mai più del male.- Disse Niall guardandola negli occhi.
-Te lo prometto.- Annuì lei accennando un lieve sorriso. Le era così difficile sorridere, aveva paura che le si rompesse la mascella per il troppo tempo che non sorrideva.
-Bene, ora svegliati.- Disse Niall sorprendendo la ragazza.
-Cosa?- Chiese lei.
-Svegliati.- Disse lui scuotendola.

La ragazza aprì gli occhi, trovandosi di fronte la madre. Aveva sognato. Era stato solo un sogno, uno stupido sogno, anzi no. Non era stato stupido. Era stato magico, perché sembrava così reale che neanche lei si sarebbe mai immaginata di sognare. -Siamo arrivati.- Disse la madre. La ragazza sorrise. Si, Noemi sempreconilbroncio stava sorridendo, lasciando stupefatta la madre, ed anche se stessa. Stava sorridendo per le belle parole che le aveva detto Niall, anche se in un sogno. Si sentiva leggera, felice, stupefatta, si sentiva un altra ragazza. Annuì alla madre e scese dall'auto, sedendosi sulla sedia del giardino della nonna, accendendo il tablet ed entrando su Twitter.
'@NiallOfficial Grazie di tutto.' Chiuse Twitter ed entrò a casa della nonna sorridendo.
'@NoemiHoran You're welcome, baby.'.
Forse Niall ha davvero aiutato Noemi.
Forse Niall sa della nostra esistenza, forse siamo solo noi a dire che non è possibile.
Forse Niall sa sul serio quanto soffriamo noi Directioners italiane sapendo che al supermercato potremmo incontrare solo le nostre professoresse.
Forse Niall sa davvero volare.
Forse Niall è sul serio un angelo, che soccorre le sue bambine quando sono in pericolo.

Tutte noi siamo speciali, e meritiamo di incontrare i nostri angeli custodi, che anche se in un sogno, ci proteggono sempre.



Myspace:
Okay, rinchiudetemi in un manicomio lol
Ho passato tipo tutto il pomeriggio a scrivere.
L'idea mi è venuto grazie ad un mio sogno, l'ho modificato un pò ed ecco che ne è uscito.
Ora mi faccio pubblicità e vi invito a passare alla mia FF 'Another World'. Vi pregooT__T
Ok, mi faccio pietà.
Comunque l'ho scritto per far capire a tutte che i One Direction potrebbero sapere della nostra esistenza(?) lol
Basta, mi sto umiliando D:
Baci e vi aspetto alla mia FF u.u
xx Giulia

   
 
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