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Autore: Shari Deschain    13/08/2012    2 recensioni
[Post- Serenity; Simon/Kaylee]
La loro prima volta ha un qualcosa di caotico, quasi di disperato, e di sicuro si rivela essere ben poco romantica, almeno rispetto ai comuni standard.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaylee Frye, Simon Tam, Un po' tutti
Note: Lemon, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Pairing/Characters: Simon/Kaylee (minor Mal/Inara, menzionati tutti gli altri)
Rating: R
Warnings: Post-Serenity (quindi SPOILER GIGANTI per il film); Lemon; Hurt/Comfort;
Word Count: 865 (fdp)
Disclaimer: JOSS WHEDON OWNA IL MONDO.
N/A: Scritta per 500themes_ita, prompt #491. Scegli tu! (Prima volta).

Il titolo e la frase finale riprendono la citazione dell'episodio 1x01 (“We're still flying” “That's not much” “It's enough”), e in generale ci sono una marea di riferimenti alle altre puntate del telefilm.



We're still flying




La loro prima volta ha un qualcosa di caotico, quasi di disperato, e di sicuro si rivela essere ben poco romantica, almeno rispetto ai comuni standard. Si avvicina molto a quella che Jayne, con la pacata benedizione del Pastore Book, definirebbe “la scopata dei sopravvissuti”, ma nessuno chiederebbe mai a Jayne la definizione di qualcosa, e Book non può benedire più niente.

Succede due giorni dopo aver lasciato Miranda. Succede perché prima o poi doveva succedere, e succede perché entrambi hanno pensato di morire con quel rimpianto, e nessuno dei due vuole rischiare di nuovo.

Il cadavere di Wash ora è una realtà concreta e fredda, come può essere concreto e freddo un corpo morto sul tavolo di un'infermeria. Gli occhi di Zoe sono altrettanto freddi, ma lei non sembra essere più tanto concreta. Il suo sguardo e la sua voce sono ancora fermi e distaccati, ma ora sembrano arrivare da molto lontano. Dal passato, forse. O da un futuro che avrebbe potuto essere. Sarebbe più facile per tutti se ci fossero delle lacrime, ma Zoe non è mai stata il tipo di donna che rende le cose facili, e non comincerà di certo adesso.

Mal ha detto a tutti loro di non preoccuparsi per Zoe anzi, ha ordinato loro di non preoccuparsi per Zoe, e non sembra essergli passato neanche per l'anticamera del cervello che quello non è il tipo di ordini che è suo diritto impartire e di continuare a fare il loro lavoro. In cosa esattamente consista il lavoro di un dottore ferito, di un meccanico senza astronave, di un mercenario senza nulla da uccidere e di una ragazzina finalmente libera dai suoi fantasmi, non è molto chiaro a nessuno di loro, e Mal non ha specificato nulla, quindi ognuno ha semplicemente fatto quello che gli veniva in mente di fare.

River ha preso il posto di Wash, perché in fondo qualcuno doveva pur farlo.

Jayne si è rinchiuso nella sua cabina, con Vera e le sue altre armi.

Simon e Kaylee fanno l'amore.

La discreta assenza di Mal e Inara, e la porta sbarrata dello shuttle di quest'ultima, sembrano suggerire che anche loro, lì dentro, facciano qualcosa di simile, ma nessuno si permette di chiedere. La loro non è una questione legata solo all'essere sopravvissuti.

La ferita di Simon continua a pulsare in modo fastidioso anche sotto il doppio giro di fasciature, e non c'è modo di mandare via quel sottile e sgradevole odore di sangue rappreso. Per Kaylee non è un problema. Quell'odore li ha impregnati tutti, anche lei se lo sente ancora addosso, così come lo sente addosso a Mal e a River. Su quest'ultima, stranamente, sembra più debole degli altri.

Perlomeno adesso quell'odore non significa più morte, ma vita. Stanno guarendo. Piano, e male, e più dolorosamente del solito, ma è comunque una guarigione, anche se parziale.

È a questo che pensa Kaylee mentre sbottona la camicia di Simon. Quelli che possono farlo, stanno guarendo. Chi più, chi meno, certo. Ed ognuno a modo proprio.

Simon, invece, non pensa a nulla mentre slaccia in modo impacciato le bretelle della salopette di Kaylee. È una bella sensazione, il non pensare a nulla, ed è bello anche accarezzarle la schiena nuda con la punta delle dita. Avrebbe dovuto provarci prima, si rimprovera.

Ha giusto il tempo di notare che la pelle di Kaylee è sorprendentemente morbida, e che ha un buon profumo: un misto di sapone e olio di motori, con una sfumatura dolciastra che Simon non è in grado di definire. E nonostante le varie ferite non ancora rimarginate, non c'è odore di sangue su di lei, o perlomeno il dottore non riesce a sentirlo. Forse perché ci è troppo abituato.

Il momento dopo sono a terra, tra polvere, macchie di unto, e ingranaggi rotti sparsi casualmente per il pavimento.

Simon lascia che lei gli monti sopra, e sorride quando Kaylee inizia a muoversi su di lui con urgenza, ma stando comunque ben attenta ad evitare la fasciatura che gli avvolge l'addome.

Il suo sorriso si allarga ancora un po' quando le mani di lei gli accarezzano il petto e le spalle, per poi chiudersi intorno al suo volto, impedendogli di fissare qualsiasi altra cosa tranne lei.

Con un discreto sforzo ed un vergognoso sibilo di dolore, Simon si solleva sui gomiti e le avvolge un braccio intorno alla vita, tirandosela abbastanza vicino da rubarle un bacio.

Con il volto sporco di grasso e sudore, i capelli arruffati e le guance rosse, Kaylee non è mai stata più bella ai suoi occhi. Simon glielo sussurra in un orecchio, tra una fitta di piacere e una di dolore, e il suo complimento viene premiato con un giochetto con la lingua che gli fa mancare bruscamente il respiro per ben più di qualche secondo.

Nessuno dei due coglie la risatina di River, ed è meglio così.

Più tardi, nella penombra della sala motori, accompagnato solo dal ronzio dei meccanismi e dal respiro lento di Kaylee, il ricordo di una conversazione con Mal riaffiora per un attimo nella mente di Simon, insinuandosi nel limbo tra la veglia e il sonno.

Il suo ultimo pensiero coerente, prima di addormentarsi, è che dopotutto il Capitano aveva ragione: stanno ancora volando, e se questo non è molto, è comunque abbastanza.



   
 
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