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Autore: braver than nana    13/08/2012    5 recensioni
Stiles ricorda perfettamente quella volta in cui, in terza elementare, ha deciso di essere innamorato di Lydia Martin. // Stiles ricorda perfettamente anche quel giorno in cui, pochissimo tempo prima, ha incontrato per la prima volta Derek Hale. (Sterek, accenni Stiles/Lydia)
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Stiles remembers.
Autore: braver than nana
Rating: verde
Pairing: Derek/Stiles, accenni Stiles/Lydia.
Conteggio parole: 1287
Avvertimenti: one shot.

Riassunto: Stiles ricorda perfettamente quella volta in cui, in terza elementare, ha deciso di essere innamorato di Lydia Martin. // Stiles ricorda perfettamente anche quel giorno in cui, pochissimo tempo prima, ha incontrato per la prima volta Derek Hale.



Stiles ricorda perfettamente quella volta in cui, in terza elementare, ha deciso di essere innamorato di Lydia Martin. Ricorda il modo carino in cui erano legati i suoi capelli biondo ramati, il vestitino bianco a fiori che teneva sempre a bada con una mano, l’espressione un po’ sperduta che avevano i suoi occhi verdi mentre si guardava attorno per il corridoio, lo zainetto rosa in spalla, circondata da tutti quei ragazzini scalmanati che andavano alla ricerca dei loro genitori. Ricorda che la sua mamma non era potuta venire a prenderla, che era in ritardo, e che più i ragazzini andavano via, più i suoi occhi si riempivano di lacrime. Lui era rimasto sugli scalini, ad aspettare lo sceriffo come ogni giorno, che tardava sempre e quindi era abituato, e aveva voglia di andare a consolarla perché una bambina così bella non poteva avere sul volto un’espressione così triste.

Era rimasto a guardarla per parecchi minuti, combattuto se alzarsi o meno, anche perché erano in classe insieme ma non si erano mai parlati e aveva paura che gli rispondesse di andare via, così, quando aveva preso coraggio e si era messo in piedi, sistemandosi lo zaino sulla spalla e preso un respiro profondo, lei aveva sorriso e Stiles aveva capito che se gli batteva tanto forte il cuore allora doveva proprio essersi innamorato. Che poi quel sorriso non fosse indirizzato a lui ma alla sua mamma che tutta indaffarata gli andava incontro, a lui interessava poco, infondo nei successivi dieci anni quasi mai uno dei suoi sorrisi era stato per lui ma Stiles continuava a proclamare il suo amore.

Scott, parecchi anni dopo, durante primo anno di scuola superiore, gli aveva detto che secondo lui non era realmente innamorato di Lydia, “A volte credo che tu la stia idealizzando troppo, non le hai mai parlato, non puoi veramente essere innamorato di una ragazza che non conosci” aveva sussurrato cercando di farsi sentire solo da lui. Si era giustificato dicendo che ci aveva ragionato tanto, che era da un bel po’ che voleva dirglielo e che quella noiosa lezione di chimica gli era sembrato il momento migliore. Lui naturalmente si era mostrato scandalizzato, e il professor Harris lo aveva guardato malissimo, ma subito dopo aveva iniziato a borbottare contro le strane teorie del suo migliore amico, smettendogli di parlare per tutte le classi che avevano in comune quel giorno.

Quella notte aveva pensato alle parole di Scott, aveva provato a capirle -perché non tutti lo sanno ma Stiles è un ragazzo intelligente ma davvero non è capace di capire davvero se si mettono in ballo questioni simili- ma la mattina dopo, quando il sole era già alto e l’odore del caffè amaro di suo padre già lontano, con la certezza che anche quella mattina sarebbe arrivato in ritardo, i suoi ragionamenti erano già spariti e lui era ancora convinto di essere innamorato di Lydia.



If you’re going through hell, keep going.



Stiles ricorda perfettamente anche quel giorno in cui, pochissimo tempo prima, ha incontrato per la prima volta Derek Hale. Ricorda la sua giacca di pelle, la sua voce cavernosa che gli aveva fatto venire i brividi -di paura, quel tizio era terrificante!- e il modo sgarbato con cui si era rivolto a lui e a Scott. Ricorda il modo in cui aveva cercato in tutti i modi di evitare di incrociare il suo sguardo ma che per un breve istante in cui aveva sentito la pelle accapponarsi, si era sentito annegare nei suoi occhi, forse azzurri come il ghiaccio, forse verdi come la foresta, forse grigi come l’acciaio, forse gialli come il sole. Ricorda lo stato confusionale in cui si era lasciato trascinare e la rabbia nello scoprire che dopo pochi istanti, senza che né lui ne Scott se ne accorgessero, era già andato via.

Aveva sperato di non incontrarlo più eppure erano passati mesi e sembrava che le loro vite -forse perché Derek era l’unico licantropo che sembrava appartenere, raramente e con parecchi dubbi a riguardo, alla schiera dei buoni in tutto quel casino nel quale era andato a cacciarsi- continuassero in qualche modo, anche piuttosto violento, a scontrarsi. Era sempre tra i piedi, all’uscita di scuola, alle partite di lacrosse, nella sua stanza, nella sua macchina, sembrava che ovunque si voltasse Derek fosse lì, per salvarlo ed essere salvato, e anche se non avrebbe mai voluto ammetterlo, si anche stava abituando alla sua presenza.

Non che la ritenesse piacevole, ma ormai sapeva che in qualsiasi strana avventura potenzialmente mortale lui e Scott si sarebbero cacciati Derek sarebbe stato nei dintorni, ed era quasi un sollievo vederlo apparire in tutta la sua aria malvagia, con gli occhi rossi dell’alfa e i canini spaventosi, perché voleva dire che le cose si sarebbero risolte per il meglio. Come in ospedale, come nella stazione di polizia, come sempre. E a volte, raramente, riusciva anche a trovarlo affascinante, come quando lo guardava di sfuggita mentre parlottava senza essere ascoltato mentre guidava la sua vecchia jeep tutta malconcia, quando aveva quell’espressione pensierosa che gli faceva aggrottare un poco le sopracciglia e abbassare gli occhi verdi -ci aveva messo un po’ ma alla fine aveva deciso che gli occhi di Derek erano di un verde molto particolare che non aveva mai visto negli occhi di nessuno- sugli interni rovinati della sua macchina, quando riusciva a percepire la solitudine che provava anche solo attraverso il modo in cui stringeva le braccia al petto e si chiudeva in sé stesso. In momenti come quelli smetteva di parlottare e Derek alzava quasi subito lo sguardo verso di lui, come confuso dall’improvviso silenzio, e Stiles sorrideva solo quando il lupo mannaro aveva giù guardato altrove.

Scott, un pomeriggio in cui erano ancora stesi nella sua camera da letto a interrogarsi sul perché Allison avesse deciso di diventare una pazza isterica e tutti gli altri casini che continuavano ad affollarsi nelle loro vite, gli aveva detto sottovoce che secondo lui, in qualche modo molto contorto, lui e Derek fossero fatti per stare insieme, “Tu non hai idea di come sia guardarvi dal di fuori, Stiles” gli aveva sussurrato, nascondendo la faccia nel cuscino “ma a volte sembra che Derek abbia occhi solo per te, che vorrebbe tenerti al sicuro a tutti i costi e tu…”

Steso a pancia in su, una mano sotto la testa e gli occhi fissi sul soffitto, Stiles ha la sensazione di aver già vissuto quella conversazione e che avrebbe dovuto sentirsi scandalizzato dall’osservazione del suo migliore amico. “Io cosa?” riusce a dire, sentendo la sua voce strana e seria.

“Sembra che nonostante tutto quello che stai vivendo a causa mia, a causa si tutto questo, tu ti senta al sicuro solo quando lui è vicino a noi. Che respiri solo quando lui è nella stanza, che tutta la tua vita ormai giri attorno a Derek” sputa fuori alla fine Scott, con gli occhi chiusi e le guance imporporate, come se gli stesse confessando chissà quale perversione. Stile sente solo la gola secca e ha paura di non aver nulla da replicare, più nulla da dire. Nella sua testa passa il pensiero ma io sono innamorato di Lydia che non riesce neanche ad arrivargli in gola prima di risuonare ridicolo anche a lui.

“Credo di non essere mai stato innamorato di Lydia” dice soltanto, poi si gira su un fianco e decide che ha bisogno di dormire, che non vuole ragionarci su, e che molto probabilmente la mattina dopo, quando nel suo strano mondo pieno di assurde creature mostruose, ci sarà ancora tempo per cercare di capire. Probabilmente Derek sarà a pochi passi da casa sua, senza più il suo branco, pronto ad ascoltare le loro nuove teorie cospirative che li metteranno nei guai. 




   
 
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