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Autore: DiasproInmay    14/08/2012    2 recensioni
Ero più ingenua rispetto alle ragazze della mia età quindi, quando lo incontrai, non sapevo in cosa mi ero imbattuta. Indossava un buffo mantello nero con le nuvolette rosse, aveva un anello che luccicava sotto i raggi della luna e, sul capo, un semplice cappello di paglia…
- S-sasuke?! – con voce bassa e balbettante l’uomo alzò la testa mostrando il suo volto sorpreso. No… non era lui l’uomo cattivo che cercavo... una persona cattiva non piangerebbe tanto da farsi rovinare le guance. L'incontro con quell'uomo cambiò per sempre la mia vita.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Mi piaceva andare a scuola, sebbene io non sia mai riuscita a socializzare con gli altri… cercavo di apprendere tutto ciò che potevo a lezione, in modo da potermi esercitare da sola a casa quando non mi potevo allontanare… il mio maestro mi sgridava molto, ma quando dimostravo di essere la migliore della classe, lasciava correre. Era dura, ma la voglia di dimostrare la mia forza mi dava la grinta necessaria per andare avanti, giorno dopo giorno.
- Bene, la lezione di oggi è finita, mi raccomando, continuate ad esercitarvi a casa – con un solare sorriso il maestro concluse la lezione sulle tecniche difensive e, piano a piano, l’aula incominciò a svuotarsi, tutti gli aspettavano i genitori nell’atrio anteriore… tutti tranne me.
- Fenrir, che ne dici se oggi ti accompagno io a casa? – con il registro appoggiato su una spalla, il maestro mi si avvicinò.
- Non ce né bisogno, abito lontano, vi farei allungare troppo la strada – risposi infilando i libri di mio fratello nello zaino che mi portavo sempre appresso… per fortuna li aveva conservati se no non me li sarei potuti permettere.
- Non c’è verso che tu possa cambiare idea? – mi domandò scoraggiato… era già ben nota la mia testardaggine.
- Esatto - gli risposi saltando giù dallo scalino della porta.
- Fenrir, fa molta attenzione… si dice che in questi giorni, nei pressi del lago artificiale, si aggiri un uomo cattivo – esclamò lui preoccupato accarezzandomi i capelli corti.
- Se incontrerò un uomo cattivo, lo sconfiggerò! – gli risposi convinta delle mie capacità, lui sorrise.
- Se lo incontrerai vieni subito da me, è molto cattivo, troppo cattivo – disse lui accompagnandomi alla porta.
- Anzi sai che ti dico, ti affido la tua prima missione - disse lui aprendomi l’uscio.
- Si! - ero contentissima… la mia prima missione ufficiale.
- Bene sono fiero del tuo entusiasmo. La tua missione sarà quella di venire a comunicare al Capo Villaggio la presenza di quest’uomo cattivo, se per caso tu lo incontrassi. Lui ti darà una ricompensa se ti atterrai agli ordini –mi disse con tono molto severo.
- Evvai! – esclamai felice, non vedevo l’ora di mettermi all’opera… dovevo assolutamente trovare quell’uomo cattivo!
- Grazie maestro, sarà fiero di me - senza neanche aspettare la sua risposta corsi in direzione di casa guardandomi attentamente intorno, il lago era molto vicino al luogo in cui abitavo. Se io fossi riuscita, non solo a trovare quell’individuo, ma a sconfiggerlo, avrei potuto essere considerata un eroe come mio fratello... si! Troverò quell’uomo cattivo e gli farò vedere di che pasta sono fatta.
Arrivata a casa mi occupai di mio padre e mi infilai sotto le coperte… ero così emozionata per la missione che mi era stata affidata che non riuscivo a dormire, così mi cambiai d’abito, indossai i miei pantaloncini bianchi, la mia t-shirt blu e, senza far rumore, sgattaiolai fuori di casa per dirigermi alle sponde del lago… con il buio della notte a mio favore, nascosta tra i cespugli e le chiome degli alberi, avrei potuto sorprendere ogni nemico… il mio passo era così leggero che io stessa non riuscivo a distinguerlo dallo scroscio del vento che spostava tuto ciò che poteva.
Una volta arrivata, trovai un posticino adatto per nascondermi e che, contemporaneamente, mi permetteva di tenere sott’occhio una buona parte del lago e così rimasi in ascolto. Che bello, io ero in missione… la mia prima missione, fratellone spero che tu mi stia osservando… vedrai come sarò brava!
Il tempo passava e i minuti incominciarono a scorrere lentamente… troppo lentamente, tutto era calmo e, annoiata, incominciai a riflettere, ma… come avrei fatto a riconoscere l’uomo cattivo? Che tragedia, come ho potuto scordarmi di chiederlo al maestro?! Probabilmente, mi risposi, sarà grosso con una faccia da pazzo scatenato, pochi denti e alito puzzolente. Doveva essere davvero brutto!
Mentre ero presa nell’immaginare il probabile volto di un uomo cattivo sentii dei passi farsi sempre più vicini e il mio cuore sobbalzò, cosa stava succedendo? Oh no… e se fosse l’uomo cattivo? Che cosa mi farà? Presa dal panico caddi dal ramo su cui ero appollaiata, attirando l’attenzione dell’ombra che, con passo lento ma deciso, si avvicinava a me. Mi alzai velocemente e, guardando nella direzione da cui provenivano i passi, cercai di inquadrare la persona che mi veniva incontro, coraggio… questa è l’occasione per dimostrare la tua forza! Indossava un buffo mantello nero con le nuvolette rosse, aveva un anello che luccicava sotto i raggi della luna e, sul capo, un semplice cappello di paglia… che sia lui l’uomo cattivo?
- S-sasuke?!1 – con voce bassa e balbettante l’uomo alzò la testa mostrando il suo volto sorpreso. No… non era lui l’uomo cattivo che cercavo... una persona cattiva non piangerebbe tanto da farsi rovinare le guance.
- Perché stai piangendo? – gli chiesi subito, stranamente mi sentivo in pena per lui.
- Ma io, non sto piangendo – mi rispose cambiando faccia… improvvisamente il suo volto fu avvolto dalle ombre.
- Adesso, ma devi aver pianto molto per esserti fatto quei segni sulle guance – gli risposi indicandolo.
Lui inizialmente sorrise e, sollevando quello strano cappello mi rispose:
- Hai proprio ragione – i suoi occhi erano cambiati ancora, sebbene mi stessero sorridendo, riuscivo a vedere la sua malinconia… come se gli mancasse qualcosa.
- Come ti chiami? – gli chiesi subito.
- Mi chiamo “Donnola2” – i suoi capelli neri, legati da una coda, dondolarono sotto i colpi del vento, per un attimo tremai.
- Cosa c’è? Hai paura delle donnole?- mi chiese subito.
- Si – risposi timida.
- Mio padre dice che sono cattive3 – aggiunsi facendo un passo indietro.
- Sei così coraggioso da uscire nel bel mezzo della notte, con un uomo cattivo che gira da queste parti, ma hai paura di un piccolo animaletto? – mi domandò… cosa? Anche lui sapeva dell’uomo cattivo?!
- Lo conosci? – incominciai il mio interrogatorio… doveva dirmi tutto quello che sapeva.
- chi? – mi chiese subito
- L’uomo cattivo, lo sto cercando, mi hanno affidato una missione… - dissi fermandomi, non potevo rivelare i dettagli della mia missione, soprattutto ad un estraneo.
- Cosa? Dunque sei in missione – mi chiese felicemente sorpreso.
- Si! – esclamai a voce alta.
- Che bello, auguri allora, da quanto tempo hai finito la scuola? – mi chiese sedendosi con le gambe incrociate su un grande sasso.
- Io… in realtà ancora non l’ho finita - gli rivelai triste… era molto dura essere una specie di rimandata.
- E a chi appartiene quel coprifronte? – mi chiese indicando la fascia che indossavo tra i capelli.
- Era di mio fratello – gli risposi diventando ancora più triste…
- Immagino la indossi con orgoglio - affermò accarezzandomi i capelli… la sua mano era così calda...
- Sì, era un grande ninja e io lo sarò ancora di più! – esclamai urlando.
- Catturerò quell’uomo cattivo così da diventare l’eroe del mio villaggio – aggiunsi speranzosa, a quelle mie parole lui allargò le spalle e, con sguardo perso nel vuoto incominciò a fantasticare.
- Che bravo - disse tornando a guardarmi, mi aveva scambiato per un maschio e sinceramente ero indecisa se confessargli la verità, non riuscivo a capire, l’intensità del suo sguardo… ma chi stava guardando? I suoi occhi erano così penetranti… mi sentivo come se mi stessero invadendo.
- Non pensi sia ora di tornare a casa? I tuoi non saranno preoccupati? - mi chiese distogliendo lo sguardo.

1 = Fenrir non solo possiede una fisionomia simile a questo personaggio, longilinea e con corti capelli neri, inoltre indossa degli abiti molto simili, come aspetto e colore, a quelli indossati da Sasuke quando era piccolo.
2 = L'uomo misterioso dice di chiamarsi Donnola giocando sul fatto che il suo nome, Itachi, viene generalmente tradotto così.
3 = Il padre racconta a Fenrir che le donnole sono cattive perchè nella mitologia giapponese, le donnole sono animali che simboleggiano sfortuna e morte.
   
 
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