Fumetti/Cartoni americani > Phineas e Ferb
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Autore: bulmasanzo    14/08/2012    3 recensioni
Dopo aver visto il futuro, Isabella ha iniziato a perdere le speranze con Phineas e a considerare, seppur non seriamente, una nuova alternativa. Ma proprio quando ormai sembrava destinata a doversi rassegnare, ecco che arriva una prova inaspettata del suo affetto.
Vi avviso, anche se può sembrarlo, all'inizio, questa non è una FerbXIsabella ma una PhineasXIsabella
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ferb Fletcher , Ginger Hirano, Isabella Garcia-Shapiro, Phineas Flynn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 2


Quel giorno, Ferb si era particolarmente preso cura di se stesso.

S'era lavato i denti con molta più attenzione del solito, preoccupandosi di avere un alito fresco. S'era lavato i capelli e pettinato. S'era messo dei vestiti nuovi, più freschi e più morbidi e s'era messo addosso un po' di profumo.
Non sapeva perché lo avesse fatto, ma aveva avuto voglia di apparire al meglio, non certo per fare sfigurare gli altri, ma solo per sentirsi bene con se stesso.
Poi aveva fatto un salto dal fiorista. Era rimasto cinque minuti a decidere, poi aveva optato per un mazzo di gerbere. Infine, era tornato a casa e aveva mostrato i fiori a suo fratello, che era lì che lo stava aspettando finendo di succhiare un ghiacciolo alla frutta.

Lui non aveva perso tempo a prepararsi, aveva indossato i suoi soliti abiti di ogni giorno.

-Ah, eccoti qua, finalmente. Belli questi fiori, ottima scelta, a Isabella piaceranno molto.- aveva commentato, in realtà senza troppo entusiasmo.

Forse era seccato perché, dopo quell'assurdità che era successa, avevano abbandonato il loro progetto e non avevano più fatto un granché per tutto il giorno.

Ferb sapeva benissimo quanto suo fratello odiasse restare inattivo a girarsi i pollici.

Lo ignorò semplicemente.

Phineas aveva preso in braccio il loro animaletto domestico Perry e s'erano recati insieme dall'altra parte della strada.

-Come siete cresciuti!- aveva detto sulla porta la signora Garcia-Shapiro, anche se s'erano visti appena il giorno prima, dando loro un buffetto affettuoso. Era una donna dolce tanto quanto la sua figlioletta.

-Isabella è di sopra.- aveva aggiunto -Siete così gentili a venire a trovarla.-

Phineas aveva salutato e ringraziato cordialmente, e ora si stava intrattenendo.

Ferb, invece, le aveva soltanto sorriso educatamente ed era subito salito dalla sua amica.

-Che cosa stai facendo?- chiese tentando di imitare il tono grazioso che adottava sempre lei. Ma la sua voce era troppo grave e in più il suo accento inglese, che amava e odiava allo stesso tempo, non aiutava.

Isabella sorrise debolmente.

-Sono per me?- chiese accennando ai fiori.

Era vestita, ma senza scarpe e senza il suo fiocco, ed era semi sdraiata sul suo letto, con un cuscino sotto la schiena.

Aveva una fasciatura sulla testa e il braccio sinistro ingessato. Sulle braccia e sulle gambe nude facevano mostra di sé dei lividi molto evidenti. Aveva i capelli tutti scombinati, le labbra gonfie e gli occhi rossi, come se avesse pianto o come se non avesse dormito. Probabilmente non aveva dormito proprio perché era rimasta tutta la notte a piangere. Per lo meno non l'avevano trovata ancora in pigiama.

Cercando di non mostrarsi troppo colpito da quel suo aspetto disastroso, Ferb annuì e sistemò i fiori sulla scrivania.

-Non dovevi.- tentò di sorridere Isabella, ma le venne su una smorfietta di dolore.

Ferb notò che il suo sguardo andava involontariamente dietro di lui, come se si aspettasse di veder arrivare qualcun altro.

-Phineas non è venuto?- chiese. Non era proprio riuscita a trattenersi.

Ma prima che Ferb rispondesse, Perry zampettò dentro la stanza lanciando il suo versetto, e fu seguito da Phineas.

-Buongiorno!- esclamò questi con un enorme sorriso.

Ferb vide che gli occhi di Isabella si erano illuminati per un attimo, ma poi erano tornati spenti.

-Come ti senti oggi?- continuò il giovanissimo inventore, senza dar segno di essersene accorto.

-Bene- rispose lei senza guardarlo negli occhi.

Ferb la guardò e sentì crescere dentro di sé un affetto infinito per lei.

Era chiaro che aveva mentito. Si vedeva che non stava bene.

Era stata davvero fortunata a spezzarsi solamente l'osso del braccio in quella terribile caduta. Sarebbe potuta andare peggio, molto, molto peggio. Ma comunque aveva battuto violentemente la testa e aveva avuto una commozione cerebrale. Sembrava che ne soffrisse ancora parecchio.

Nonostante tutto e nonostante tutte le emozioni che doveva provare in quel momento, sembrava che non fosse minimamente di malumore.

Ma se lo era, lo nascondeva davvero molto bene, pensava Ferb ammirato.

-Ancora non riesco a capire come hai fatto a cadere dalle scale- continuava a chiacchierare Phineas. -È stato un volo assurdo. Ci hai fatti veramente preoccupare.-

No, naturalmente non l'aveva capito, era difficile che riuscisse a capire queste cose.

Non che fosse stupido, non che non gliene importasse niente.

Gli voleva un bene dell'anima e non avrebbe mai voluto che qualcuno dicesse su di lui qualcosa di cattivo, però doveva ammettere che era decisamente una persona distratta.

Anche se avevano genitori diversi, il rapporto che avevano era indiscutibile.

Ferb sospirò senza farsi vedere. Come faceva a essere così cieco? Era evidente per tutti che quella ragazzina era cotta di lui. Nessuno però gli aveva mai fatto aprire gli occhi.

-Sono scema.- stava dicendo Isabella, sistemandosi con una mano i capelli crespi -Me lo chiedo anche io, come ho fatto a inciampare così stupidamente?-

Stava arrossendo e faceva di tutto per fare finta di niente.

Ferb si accorse all'improvviso che forse avrebbe preferito andare a trovarla da solo.

Non era certo colpa di Phineas, ma lui si sentiva come se fosse diviso a metà.

Da un lato, sapeva che avrebbe dovuto essere arrabbiato con suo fratello, ma non ci riusciva. Faceva soffrire Isabella, ma lo faceva in una maniera talmente candida che non si poteva credere che lo facesse apposta. Da un altro lato, provava veramente compassione per lei, che soffriva tanto a causa sua. Non sapeva quindi se parteggiare per l'uno o per l'altra.

Di mettersi in mezzo e pretendere di dirimere la questione non se ne parlava assolutamente. Non voleva impicciarsi, non sapeva come avrebbero reagito.

Avrebbe perfino potuto peggiorare le cose.

Comunque, anche lui si trovava in un momento difficile.

Riusciva quindi a sentire sulla propria pelle quello che doveva provare la sua amica.

Era brutto e terribile doversi rendere conto che il dramma di lei aveva in qualche modo permesso a lui di dimenticare in fretta la propria delusione, seppur temporaneamente. O almeno, così lui credeva.

La differenza stava nel fatto che almeno lei, una volta smaltita quella delusione, avrebbe potuto trovare consolazione in un'amicizia sincera. La sua.

Ma c'era anche la possibilità che essere oggetto delle sue attenzioni potesse avere l'effetto contrario.

Qualcosa nei loro rapporti avrebbe potuto mutare.

La loro leggendaria amicizia avrebbe potuto finire irrimediabilmente sacrificata.

E se mai fosse accaduto, chi al mondo avrebbe potuto dire che si trattava di una cosa sbagliata?

Ferb scosse la testa, tentando di chiarire a se stesso i propri pensieri.

Era questo uno dei suoi problemi, pensava troppo e troppo in fretta.

Forse, era questo uno dei motivi per cui non parlava tanto. La sua lingua non riusciva a star dietro ai suoi pensieri. Oltre al fatto, ovviamente, che c'era chi parlava anche per lui.

Isabella si alzò, non stava fisicamente così male da non riuscire a farlo, anche se le membra le facevano ancora molto male.

-Vi va una limonata?- aveva detto sorridendo.

Phineas decise di fare il premuroso. Le diede il braccio per aiutarla a scendere le scale.

-Non facciamo che caschi di nuovo giù...- scherzò mentre Ferb alzava gli occhi al cielo immaginando la vergogna che doveva provare Isabella.

La bambina era diventata tutta rossa, ma ovviamente Phineas non se n'era avveduto.

Sospirando, fece per seguirli, ma poi si bloccò.

Per un secondo, gli era sembrato che Perry si fosse scambiato uno sguardo di intesa con Pinky, il chihuahua di Isabella.

Era stato solo per un attimo. Poi il monotremo era tornato a fissare il vuoto con quei suoi occhi strabici, senza più fare niente di strano.

Ferb ci rimase, ma poi si riscosse, convinto di essersi sbagliato, e si affrettò a raggiungere i suoi amici che erano già di sotto.

Sul tavolo della merenda c'era un vassoio con una brocca e tre bicchieri.

Isabella era seduta con il mento appoggiato sulla mano sana, ignorando completamente quello colmo di limonata che aveva di fronte.

La sua attenzione era rapita da Phineas, il quale, con il suo ben noto entusiasmo, stava già sparando a raffica le sue idee bizzarre per riempire quella lunga giornata in un modo tale da poter includere anche lei. Il suo bicchiere era già vuoto.

Era una scena tipica. Non c'era molta speranza di cambiare quella situazione, pensava Ferb guardandoli, era andata avanti in quel modo per un'intera estate. Con tutta probabilità, sarebbe continuata per chissà quanto.

Ferb si sedette in silenzio, prese il bicchiere che la signora Shapiro aveva lasciato lì per lui e cercò di ascoltare quello che aveva in mente di combinare suo fratello.

Però la sua attenzione si stava focalizzando tutta sul bicchiere di Isabella.

Lei non si accorgeva di niente. Quando alla fine si alzarono, era ancora intatto.

Per una ragione che non riusciva a comprendere, quel dettaglio insignificante gli aveva dato fastidio.

Mentre si stava avviando, le aveva dato una discreta bussatina sulla spalla.

-Oh, perdonami.- rispose subito lei girandosi per non dargli la schiena -Con tutta questa storia inutile ho messo in secondo piano il tuo problema...-

-Lascia perdere il mio problema.- tagliò corto lui. Vanessa era l'ultima persona alla quale avesse voglia di pensare in quel momento.

Tornò al tavolo, prese il bicchiere e glielo porse.

Lei lo guardò senza capire, ma poi lo afferrò e lo tracannò in un paio di sorsi. Se ne versò addirittura un pochino addosso. Non sembrava certo una principessa.

Dopo, lui era soddisfatto.

Aveva avuto sete, era chiaro. Non avrebbe dovuto trascurarsi. Non era sicuro che ne valesse la pena.

Phineas era già corso verso la porta a braccia aperte, saltellando come una libellula impazzita, ma poi s'era fermato.

Quasi contemporaneamente, Ferb trasalì.

Aveva sentito un contatto ghiacciato.

Abbassò lo sguardo e si rese conto che Isabella aveva cercato la sua mano, ma non lo stava guardando, guardava Phineas, come sempre.

-Ragazzi, dov'è Perry?- chiese lui.

Una domanda che si sentiva spesso, cui di solito nessuno rispondeva. Ma non stavolta.

-È rimasto di sopra, insieme a Pinky.- scandì Isabella.

Ferb pensò, per via della sua espressione, che avesse risposto con l'intenzione di farsi guardare. Voleva che Phineas notasse che lo aveva preso per mano. Una sorta di prova del nove.

“Perché si tortura in questo modo?” pensò “È masochista o cosa?”

Si ritrovò a stringerla forte, quella mano, fino a quasi farle male.

Isabella non lo guardò. Stava sorridendo, persa in chissà quale pensiero. Non avrebbe saputo indovinarlo.

Forse aveva appena raggiunto il proprio obbiettivo, perché Phineas aveva fatto una faccia strana mentre li fissava in silenzio.

Ma nemmeno mezzo minuto dopo si era già riscosso, ritrovando la sua solita allegria.

-Ragazzi, so che cosa faremo oggi.- dichiarò.

Detto ciò, aprì la porta e uscì in giardino, dove c'era la piscina, proprio come se fosse stato a casa sua.

Ferb e Isabella lo seguirono sempre tenendosi per mano, ma chiaramente nessuno di loro due stava pensando all'altro. Erano entrambi curiosi di scoprire cos'altro aveva escogitato il cervello iperattivo del loro amico.

Il suo entusiasmo per la vita era sempre stato contagioso e irresistibile per tutti.




Spazio autrice:

Avrei voluto aspettare di ricevere qualche commento prima di postare il secondo capitolo, ma pare che la mia immaginazione sia volata troppo in fretta... e sono famosa per la mia scarsissima pazienza. Forse sono stata un tantino melodrammatica. Ringrazio tutti quelli che hanno letto la mia storia, ma in particolare l'utente Amy_Storm per averla messa tra le seguite e le ricordate. Se ti va, puoi lasciarmi un parere sulla storia, oppure sullo stile di scrittura. Non aver paura di offendermi, sono solo una scrittrice in erba :)

  
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