Inquietudini
Continuava a contare e a ricontare.
Sì, il tempo stava ormai scadendo e lui ancora non sapeva che fare, come organizzarsi, come comportarsi in quell’occasione particolare, speciale.
Girava e rigirava i pollici, mentre percorreva la stanza da un lato all’altro, in cerca di una soluzione.
“Stai attento Crilin. Se sbaglierai, la festa te la farà lei” gli aveva detto Yamcha divertito, prima di scoppiare a ridere.
Era nervoso, stressato e sì, si sentiva abbandonato dagli amici. Perché tutti si erano rifiutati di aiutarlo?
-Vestiti- si sentì dire alle spalle. Lui, sbigottito, chiese balbettando a cosa la donna si riferisse.
-Se ti stati tormentando per un regalo, sappi che preferisco i vestiti. Insomma, mi piacciono. Tutto qui!- gli rispose lei, con estrema tranquillità e semplicità.
E lui che aveva scartato quell’idea considerandola banale.
Eppure sorrise, felice che lei lo avesse notato, lo avesse capito…