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Autore: Nico_Di_Angelo    14/08/2012    4 recensioni
Ambientata due anni dopo la battaglia con Crono.
Nuovi semidei, oltre ai vecchi da noi conosciuti, e anche un nuovo nemico, forse più forte e pericoloso anche di Crono.
La mia prima fan fiction. Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un ragazzo normale.
Questo pensavo di essere: un semplice ragazzo di Los Angeles, con qualche problema dovuto alla mia iperattività e al fatto che sono daltonico (motivo per il quale a scuola vengo anche preso in giro).
Non sapevo ancora chi ero e cosa mi aspettava, ma presto lo avrei scoperto.
Oh, scusate, non mi sono ancora presentato...che sbadato!
Mi chiamo Austin Harrison e ho tredici anni.
Frequento la Nixon Academy e si può dire che io sia il
CERVELLONE della mia classe.

Attenzione: ho detto cervellone, non secchione!
Tutti i miei compagni, che ridono di me per questo e per la storia del daltonismo, dicono il contrario. Ma a me non importa nulla di quello che pensano loro. A me non piace studiare, ho solo un cervello, cosa che loro non hanno.
Si nota che non sono un tipo che fa amicizia con tutti?!
Infatti gli unici amici che ho sono Anyely Sanchez e Grover Underwood.
La prima la conosco dall'asilo. È nata in Spagna, ma i suoi si sono trasferiti a Los Angeles per motivi di lavoro quando aveva uno o due anni. È simpatica, gentile e generosa. Non è molto alta e ha molti capelli ricci e castani.
Grover invece è un ragazzo disabile, anche se il giorno delle
enchiladas lo potete veder correre verso la mensa. All'inizio ero insospettito, poi però con il tempo ci ho fatto l'abitudine ed è diventata una cosa buffa. L'ho conosciuto l'anno scorso, quando si era appena trasferito nella nostra scuola e un gruppetto di bulli lo stava prendendo in giro. Adesso vi dico che io odio le ingiustizie, tanto che ho finito per prenderle a costo di difenderlo. Da quel momento siamo diventati buoni amici e ora siamo, insieme ad Any, un terzetto inseparabile.
Bene, ora che ho finito le presentazioni, posso cominciare a raccontare (non pensate che sia tutto inventato, è una storia
vera).
Era una notte buia e tempestosa e...no.
Era una mattina di fine maggio.

Mentre il professore di aritmetica spiegava qualcosa sugli esami che si sarebbero tenuti di lì a poco, io guardavo fuori dalla finestra, perso nei miei pensieri.
Ora, prendetemi pure per pazzo, ma a me è sempre piaciuta la matematica, ma in quel momento non riuscivo a stare attento.
“Sarà la stanchezza, come ogni anno.” pensavo, mentre continuavo a guardare il prato, il cielo, le auto, le persone che passavano ed ogni altra cosa ci fosse lì fuori.
Ad un certo punto ricevetti un colpo sul mio piede destro: era Grover che con le sue stampelle cercava di riportarmi alla realtà. Infatti il professor Brown (così si chiamava) mi aveva fatto una domanda e aspettava una risposta.
- Mi scusi, ero distratto. - borbottai con tono dispiaciuto e rassegnato.
- Per questa volta fa niente, Grover? - disse ripetendo la domanda al mio amico.
- 6x = 3*2 , quindi x = 3*2 : 6 = 1 - rispose a sua volta Grover.
In quel preciso istante suonò la campanella e ci dirigemmo tutti nel giardino della scuola per la ricreazione. Era un grande cortile a forma di cerchio. Per la precisione, erano due cerchi concentrici, quello intorno coperto e l'altro centrale all'aperto.
Come sempre Any, Grover ed io ci dirigemmo verso la fontana che era situata al centro del cortile. Lì intorno c'erano delle panchine dove ogni giorno ci sedevamo a parlare.
Non ricordo di cosa discutemmo, ma ricordo benissimo cosa successe qualche minuto dopo: Ashley Moore, la ragazza che più odiavo sulla faccia della terra,riferendosi a me, urlò sogghignando – Buon bagno, Austin! Ihihihihih -
Subito un paio di ragazzi sbucarono dal nulla e mi spinsero nella fontana.
Non ci vidi più.
Mi rialzai subito e, fregandomene del fatto che Ashley fosse una ragazza (si può dire anche che fosse carina, capelli rossi e lunghi, occhi scuri, media statura...), la spinsi e questa cadde, con la faccia rivolta a terra.
In quel momento il professor Brown ci vide e ci spedì in presidenza, ma non Ashley, bensì i miei amici ed io; solo allora mi resi conto che Any e Grover avevano messo k.o. i due ragazzi.
Il preside esordì con un – Bene bene, guarda chi si vede! -
Aveva un sorriso in volto che non mi convinceva... Sembrava quasi malefico.
- Sapete, vi stavamo osservando da molto tempo... - continuò.
- Come OSSERVANDO?! - chiedemmo quasi in coro noi tre.
- Esattamente, volevamo essere sicuri che foste quel che credevamo... e ora che ne abbiamo la certezza... -
- Aspetti un secondo, che vuol dire “volevamo essere sicuri che foste quel che credevamo”?... chi dovremmo essere ?! - lo interruppi io.
- Eheh, mio caro, non mi prendere in giro. Sappiamo benissimo che siete dei Semidei, mentre il ragazzo è un Satiro. E ora non avete modo di svignarvela!
Ahahahahahahahahahah! -
La sua risata diventava sempre più forte. Poi lo notai: stava diventando... un gigante!
- Un Lestrigone! - urlò Grover. - Scappiamo! VELOCI! - finì.
Poi entrarono insieme Brown e Ashley, seguiti dai due ragazzi che mi avevano fatto quel brutto scherzo.
- Deve essere un sogno, sto sognando! - pensò a voce alta Any.
Infatti anche quest'ultimi si stavano trasformando.
- Ma che... - iniziai a parlare, senza però finire la frase: infatti Grover mi interruppe.
-
Beeeeeeeeh! -
Grover stava belando?!
Ok stavo iniziando ad avere le
traveggole, eppure non mi svegliavo ancora. A quanto pare non era un sogno.
Poi il mio migliore amico fece una cosa che mi ricorderò a vita: si levò i pantaloni.
Rimasi di sasso. Any svenne.
Al posto dei piedi aveva degli zoccoli caprini. Grover era...una capra?!
Subito si mise in...
groppa Any e mi invitò a calmarmi e a correre, dicendo che mi avrebbe spiegato tutto in seguito. Non so perchè, ma gli diedi ascolto.
“Semidei” pensai. Il preside ci aveva chiamati semidei. Che voleva dire? Che cosa stava succedendo? Quante domande senza risposta.
In qualche modo riuscii a schiave un paio di pugni dei mostri che avevamo di fronte, la presidenza venne messa sotto sopra nel giro di un minuto. Eravamo in trappola.
Dalla porta non si poteva passare: erano in quattro. Dalla finestra neanche perchè c'era colui che una volta era il mio preside.
Che dovevamo fare?! Ero nel panico.
Poi capii.
“Tra le gambe” mimai con le labbra a Grover.
Ci scambiammo uno sguardo d'intesa e scivolammo tra le gambe dei giganti che erano troppo goffi nei movimenti per impedircelo, poi ce la svignammo seguiti a ruota dai Lestrigoni.


Note:
Buonasera a tutti !
Questa è la mia prima fan fiction e spero che vi piaccia!
Per prima cosa vorrei ringraziare Aelle Amazon che mi ha spinto a scrivere questa fan fiction e mi ha aiutato molto anche con varie scelte! Grazie mille ! Vi consiglio anche di leggere le sue fan fiction e originali, è una scrittrice bravissima!
È importante anche che leggiate
L'Amazzone del Mare sempre sua...anche perchè, se me lo permetterà, ci sarà anche un suo personaggio!
Tornando a noi... lo so questo capitolo non è il massimo ed è piuttosto corto, purtroppo ho avuto poco tempo e molta fretta di pubblicarlo perchè avevo degli impegni! Mi spiace :(
Per il prossimo capitolo cercherò di fare di meglio!
Grazie a chi leggerà e a chi recensirà, si accettano critiche...mi aiuteranno a crescere
e a migliorare!

  
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