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Autore: katyjolinar    27/02/2007    0 recensioni
E' una storia un po' strana, scritta di getto... si accettano consigli e critiche!
'E quel pomeriggio, Ant stava aspettando proprio che l'amica della madre lo venisse a prelevare all'aereoporto, per accompagnarlo alla sua nuova casa, per cui si fiondò immediatamente in quella direzione, quando vide con la coda dell'occhio una donna con i capelli neri e lisci, truccata con tonalità scure, che teneva in mano un cartello con scritto "Anthony David".
Ant: "Abby Sciuto?" chiese, non appena le fu vicino. La donna lo fissò con gli occhi spalancati e la bocca aperta, come se avesse visto un fantasma. "Hey? Sei Abby?"
Abby: "Ah... sì, scusa... sei Anthony, vero?"
Ant: "In carne ed ossa, ma la mamma mi chiama Ant"'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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NCIS: In futuro

16

Tra i membri della squadra era piombato un improvviso silenzio.

Ziva e Tony spostarono lo sguardo dalla ragazza al figlio, che era rimasto lì con la faccia da pesce lesso, poi gli tirarono entrambi, contemporaneamente, uno scappellotto.

Ant: "Ahia! Hey, guardate che sono ancora convalescente!"

Tony: "Non me ne frega. Vieni con me. Ziva, vuoi venire con noi?"

Ziva: "Con piacere, Tony."

Andarono all'ascensore. Una volta dentro Tony chiamò un piano a caso, per poi spingere il pulsante di stop. Quando l'ascensore fu fermo, si rivolse al figlio, con espressione dura.

Tony: "Cazzo, Anthony! Non ti sembra di esagerare?"

Ant: "Ma..."

Ziva: "Tony ha ragione, tesoro. Hai 20 anni, studi ancora all'università. Se tuo padre non ti avesse offerto il posto all'NCIS, come avreste fatto a mantenere il bambino? Da quello che so, Jeannie non prende poi tanto di stipendio..."

Ant: "Mamma, Tony... è una sorpresa anche per me, non pensavo che Jeannie avrebbe potuto rimanere incinta..."

Tony: "No? Ci vai a letto, magari non usi precauzioni, e ti aspetti che lei non resti incinta?"

Ziva: "Beh, questo l'hai fatto anche tu, Tony, precisamente 20 anni fa."

L'uomo si zittì, guardando la fidanzata di traverso, poi tornò a guardare il figlio.

Tony: "E poi io a malappena so fare il genitore... non credo di essere pronto per diventare nonno, dal momento che ho saputo di te appena un mese fa..."

Ant lo interruppe.

Ant: "E credi che io sappia già fare il genitore? Tony, anche per me è una cosa nuova, ma ormai è capitata e, nel bene o nel male, cercherò di fare il possibile perchè mio figlio cresca nel migliore dei modi. E poi io amo Jean, e se tu non mi avessi proposto di entrare nella squadra, avevo comunque intenzione di trovarmi un lavoro, per poter essere indipendente e, magari, in futuro, chiederle anche di sposarmi."

Ziva: "Vuoi chiederle di sposarti? Ma state insieme da appena un mese..."

Ant: "Ho detto 'in futuro', mamma, non 'domani'. Lo so anche io che un mese è un po' poco per una proposta così importante, soprattutto alla mia età... avevo pensato di aspettare un annetto, prima di farle la proposta, ma la sua gravidanza cambia tutti i piani. Ora, se non vi dispiace, vorrei tornare da Jean, che sicuramente starà aspettando di sapere cosa ne penso."

Spinse il pulsante del piano, ma Tony schiacciò di nuovo quello di stop.

Ant: "Che c'è ancora?" chiese, esasperato.

Tony: "Un'ultima cosa: se vuoi che mi abitui a diventare nonno, quando non siamo in servizio piantala di chiamarmi Tony."

Ant: "E in che altro modo dovrei chiamarti?"

Tony: "Per esempio, dato che sono tuo padre, potresti chiamarmi papà."

Ziva sorrise: l'uomo ormai si era immedesimato completamente nel ruolo di padre, ed era sicura che sarebbe stato anche un ottimo nonno.

Ant: "Mh... d'accordo... papà. E in servizio come ti devo chiamare?"

Tony: "Scegli te: Capo, Maggiore, oppure Tony. Per me, al lavoro sarai Ant oppure David o Dinozzo."

Tornarono in ufficio, dove tutti li stavano aspettando. Ant si avvicinò a Jeannie e la baciò con passione: era la sua tacita risposta.

Timothy: "Beh, Tony... congratulazioni anche per il fatto che stai per diventare nonno!"

Tony: "Non rigirare il coltello nella piaga, Pivello." si rivolse di nuovo a Ziva "Allora, tornando a noi, quando fissiamo la data del matrimonio?"

Ziva: "Che ne pensi di settembre? Sarebbe tra sei mesi... nè troppo avanti, nè troppo presto, e fa ancora abbastanza caldo."

Tony: "D'accordo. Ora non resta che organizzare il resto!"

Sei mesi dopo.

Era ormai arrivato il giorno del matrimonio, e Tony, da bravo italiano, aveva voluto fare le cose in grande, affittando una zona del parco pubblico di Washington e facendola allestire per la cerimonia e il banchetto nunziale.

Come spogliatoi per gli sposi, erano state montate due tende abbastanza grandi, a lato della zona preparata per la cerimonia.

Nella tenda dello sposo, Tony si era ormai finito di preparare, e solo il figlio aveva qualche difficoltà ad annodarsi il cravattino. La tenda si aprì, ed entrò McGee, che era il testimone di Tony, in compagnia di un signore di circa 80 anni, il vecchio Dottor Mallard.

Timothy: "Hey, guardate chi vi ho portato!"

Ducky: "Anthony! Finalmente... era ora che ti decidessi a mettere su famiglia!" si avvicinò ai due, ma invece di andare a stringere la mano al padre, la strinse al figlio. McGee gli fu subito accanto.

Timothy: "Ehm, Ducky, lui non è lo sposo, ma è Anthony jr, suo figlio. Lo sposo è Anthony sr. Ti ricordi? Te ne avevamo parlato del figlio di 20 anni di Tony."

Il medico, invecchiando, era un po' rinc... rimbambito, e spesso faticava a riconoscere le persone, senza contare il fatto che Ant era praticamente identico al padre.

Ducky: "Ah, sì... ragazzo, è un piacere conoscerti! Sei davvero identico a tuo padre, sai? Mi ricorda quella volta che ho fatto l'autopsia a quelle due persone che poi..."

Tim lo interruppe:

Timothy: "Gli racconterai tutto più tardi. Perchè ora non vai a sederti? Tra poco iniziano."

Nella tenda della sposa, l'atmosfera era un po' più tesa.

Abby aiutava Ziva a truccarsi, mentre Jeannie le aggiustava il vestito, nel limite delle sue possibilità, dato che ormai era al settimo mese di gravidanza. Attorno a loro, le gemelle si rincorrevano, rischiando di rovinare i loro vestitini di damine.

Jeannie: "Caspita che energia! Le bambine non si fermano mai..."

Abby: "Per fortuna hanno preso da me... vi immaginate come sarebbero state se avessero preso da Tim?"

Ziva: "Sarebbero state dei mezzi geni, sempre attaccate ai libri..."

Jeannie si sedette, carezzandosi il pancione.

Jeannie: "Chissà come sarà lui..." si chiese, con espressione sognante "Io spero che sia come il padre."

Ziva: "Oh, allora state freschi... Ant da bambino era da controllare a vista: non c'era un momento in cui non stava fermo, e aveva un talento naturale nel mettersi nei guai."

Abby: "Tale padre, tale figlio, no?"

I loro discorsi vennero interrotti da Ant che entrava nella tenda.

Ant: "Allora, belle signore! siete pronte?"

Jeannie: "Belle signore? Mi hai visto, ultimamente? Sono una balena..."

Il ragazzo si avvicinò a Jeannie, la aiutò ad alzarsi e, dopo averle messo una mano sul pancione, le disse:

Ant: "Jean, tu sei bellissima... qui dentro ci sono le donne più belle tra tutte quelle presenti alla cerimonia: le damine dei fiori..."le gemelle gli corsero incontro e lo abbracciarono "la prima damigella..." si avvicinò a Abby e le fece il baciamano "la seconda damigella, nonchè madre di mio figlio..." tornò da Jeannie e la baciò "e la sposa, mia madre. "andò di fronte a Ziva, le diede un bacio sulla guancia e le porse il bouquet "Andiamo, su! Tutti aspettano di vedervi in tutto il vostro splendore."

Prese sotto braccio Ziva, mentre le altre si ordinarono davanti a loro, ed uscirono dalla tenda, mentre l'orchestra intonava la marcia nuziale.

Tony guardava lungo il corridoio tra le sedie, aspettando l'arrivo di Ziva. Il cuore cominciò a battergli velocemente, per l'emozione, quando vide le gemelle McGee spargere i fiori sul tappeto rosso, aprendo la strada alle due damigelle e alla sposa, accompagnata dal parente più prossimo di sesso maschile, nel loro caso il figlio Ant.

I due sposi avevano discusso parecchio su quale rito usare, e alla fine avevano deciso di celebrare con rito cattolico, per accontentare Tony, che, essendo di origini italiane, era cattolico, anche se non praticante, ma avevano chiesto al prete che li avrebbe uniti in matrimonio di poter aggiungere anche delle usanze ebraiche, come la rottura del bicchiere, dopo aver bevuto entrambi, che secondo la religione ebraica è di buon auspicio.

Subito dopo le gemelle camminava la loro madre, Abby Sciuto-McGee, vestita di rosa pallido e pettinata con due codine laterali, come usava da giovane. Dietro di lei c'era Jeannie, anche lei vestita di rosa, e un po' impacciata nelle sue forme di futura madre; Tony sorrise, ricordandosi di una foto che Ziva gli aveva mostrato poco tempo prima, risalente a quando era incinta di Anthony. In quella foto si vedeva tutta la bellezza che hanno le future madri, il fascino della maternità, che ora vedeva nella sua futura nuora, la madre di suo nipote.

Ed infine, eccola... il cuore mancò un battito, quando la vide avanzare sul tappeto rosso cosparso di petali di rosa. Ziva avanzava, fiera ed emozionata, sotto braccio al loro figlio. Guardando il ragazzo, vide sè stesso, alla stessa età, quando era all'università, e pensò, come aveva fatto altre volte negli ultimi mesi, che Ziva aveva fatto un ottimo lavoro, nonostante l'avesse dovuto crescere da sola, in un paese in guerra.

Quando furono vicini all'altare, Ant prese la mano della madre e la mise in quella del padre, poi arretrò di qualche passo e attese la domanda del prete:

Prete: "Chi porta questa donna in sposa a quest'uomo?"

Ant: "Io."

Dopo aver risposto, si sedette al suo posto, in prima fila.

Durante la cerimonia osservò i suoi genitori, in particolare la madre; non l'aveva mai vista così emozionata e felice come in quel momento, che sicuramente aspettava da più di 20 anni, magari ancora prima del suo concepimento. Anche Tony sembrava sereno, e non perdeva occasione di ammirare Ziva nel suo abito bianco, sorridendole ogni volta.

Arrivò il momento dello scambio degli anelli. A Tony sudavano le mani per l'emozione, e aveva paura che l'anello di Ziva gli scivolasse, proprio nel momento in cui glielo metteva al dito, ma tutto andò liscio. Poi il prete porse loro un bicchiere pieno di vino, avvolto in un telo, e gli sposi bevvero e, come da tradizione ebrea, il bicchiere venne fatto cadere vicino ai piedi di Tony, sbriciolandosi.

Tony: "Cosa significa se si rompe in mille pezzi?"

Ziva: "E' di buon auspicio: significa che il nostro amore durerà tanti anni quanti sono i pezzi in cui si è rotto il bicchiere."

L'uomo sorrise, e quando il sacerdote diede loro il permesso, la prese per la vita e la baciò a lungo.

CONTINUA...

   
 
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