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Autore: Sophos_    15/08/2012    0 recensioni
Il titolo è tratto dalla canzone "Hey There Delilah" dei Plain White T's. Una canzone che sento sempre più mia e che rispecchia sempre di più ciò che provo.
Spero vivamente che a te, caro lettore, questa ff piaccia e riesca a farti comprendere a pieno i miei sentimenti.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ispirazione mi è stata data da questa canzone.


Questa, è solo una riflessione sul mondo che mi circonda.
Questo, è solo uno frammento di ciò che provo.
Questa, è solo un’analisi delle mie azioni.
Questo, sono io.



La colpa non è mia. Io ho fatto il possibile. Ci ho provato, ma la distanza tra noi si è fatta sempre più grande.
Dicono che l’uomo, anche lui essere animale, abbia conservato durante la sua evoluzione una forza che va contro qualsiasi concezione: lo spirito di sopravvivenza.
Provate a trattenere il respiro, tentate di soffocarvi, il vostro diaframma reagirà d’impulso facendovi respirare nuovamente. Questo è un esempio di istinto di sopravvivenza.

Paradossalmente l’uomo, accanto all’istinto di sopravvivenza, ha sviluppato una capacità fino ad ora mai riscontrata in nessun essere animale: la propensione agli errori.

Ognuno di noi, almeno una volta, ha “azzardato” qualcosa che nel suo piccolo si può definire estremo. Il brivido dell’essere “anarchici” in un certo senso. Tutti noi siamo attratti dalle persone tenebrose, hanno un qualcosa di affascinante e tu vuoi scoprire quel qualcosa e renderlo tuo.

A causa di questo io ho perso molte persone a cui tenevo, iniziano a pensare in maniera diversa da prima, si sentono libere di fare ciò che vogliono e pensano che tu sia l’ancora che vuole trattenerli a terra.
Non concepite la distanza soltanto con geometrico.Posso citarvi anch’io uno stupido enunciato sulla distanza, ma non è questo che voglio.
Voglio farvi capire un altro concetto di distanza che è ben diverso. Pensateci: persone fisicamente vicine che non si degnano neanche di uno sguardo e di una parola. Questa è la peggior distanza.

Questa, è la distanza che mi spaventa e che mi sta divorando.


Vedere che la persona a cui tieni inizia sempre di più ad allontanarsi da te per fare ciò che ritiene più giusto ed eccitante. Ormai i dialoghi tra di voi non sono altro che insensate frecciatine che avvelenano entrambi. Nessuno riesce a far valere le proprie idee, entrambi tentano di portare il discorso verso il proprio punto di forza, ma il risultato è soltanto un vociare insensato intervallato da urla.

L’adrenalina sale. Ti senti forte.

Il discorso volge a tuo favore, la battaglia è vinta. Ma accade qualcosa che non ti aspettavi: l’altra persona se ne va, lasciandoti solo.

Concepisci la solitudine. Ti siedi. E’ finita, ma non hai vinto.


Rimani per un po’ di tempo a cercare di riassumere tutto ciò che è appena avvenuto, realizzi che non ne valeva la pena. E realizzi che ormai, non c’è niente da fare. Concepisci la vostra separazione, ormai siete troppo lontani.
Ma le persone non notano questo distacco, ai loro occhi siete ancora una coppia felice, piena di amore e di fiducia.
Capisci che è meglio continuare a mentire. Ritorni nel gruppo. Sorridi, cerchi di essere spensierato, trattieni le lacrime.

Il sipario si chiude, ti applaudono, sei stato un ottimo attore. Torni nelle quinte, e puoi dare sfogo a tutto. Io sono nelle quinte, io continuo a soffrire, ma non c’è nessuno ad applaudire il vero me.


Questo sono io.
Questo è dedicato a te.

                                                                                Alla mia Delilah
  
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