P>
La nutella è finita.
Cavolo.
5 parole. 5 parole incazzate, che ripeto ogni mattina da qui a due mesi.
La nutella è finita. Cavolo.
Penso ci sia una certa poesia in queste parole. Lasciano un sapore dolciastro in bocca. Come potrebbe fare la nutella. Che è finita. Cavolo.
E la scena si ripete, sempre uguale, da quel giorno.
Ripeto queste parole come un ritornello.
Mi rendo conto che è da tempo che le pronuncio, troppo tempo.
Forse dovrei proprio…no, no, non ne ho la forza…Le mie mani esitano...
Tanto ormai…ma un piccola scintilla di razionalità mi è rimasta.
Più o meno.
Cavolo.
Non ho nemmeno la forza di pronunciare una parolaccia decente.
Forse mi aiuterebbe.
Ma no…neanche questo.
Cavolo.
Sono proprio disperata.
Mi butto su una sedia, fissando la porta. Chissà, forse rientrerà prima o poi…
E aspetto, aspetto, aspetto ancora.
Saranno due mesi ormai che aspetto.
Aspetto le sue braccia intorno a me, le sua labbra che mi sfiorano mandandomi al settimo cielo, come prima. Quando era tutto normale.
E aspetto anche che la nutella si compri da sola.
Aspetto invano, lo so.
La consapevolezza del fatto che lui non potrà tornare mi assale.
“Harry…” sussurro. Deglutisco a fatica.
Harry è morto.
Cavolo.
E questa parola per la prima volta acquista un diverso significato.
Amaro.
Ma la nutella è finita (aggiungerei “cavolo”) e non c’è più niente ad addolcirmi