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Autore: Red Fox    15/08/2012    2 recensioni
cit. / La guerra era vinta. Finita, terminata per sempre. Hogwarts era in piedi, distrutta e impolverata: ma lì, sulla collinetta in mezzo alla Scozia, nel Mondo Magico. Volevano tante cose, gli studenti di Hogwarts. Ma la prima cosa che fecero, nessuno escluso, fu di andare dal Salvatore del Mondo Magico, e dire semplicemente ''grazie.''
Genere: Generale, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ferragosto. Auguri a tutti! *^*
Oggi si muore di caldo, sto letteramente sciogliendo. Dopo essere stata in coma per un pò -maledetta grigliata che ti abbiocca i sensi!-, ho sentito il bisogno di scrivere. Di Harry Potter. Della Guerra, o meglio: della fine dall Guerra. Perciò l'ho fatto, perché mi andava di farlo.
Per concludere (XD). La mia testa oggi è proprio in coma profondo, maledizione:
i personaggi non mi appartengono, sono frutto della fantasia di quella santa donna chiamata J.K.Rowling e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Hope you like it! ^///^
Red Fox


Resistenza e Resa
 

C'era la guerra, e tutti ne eravamo presi, e ormai sapevo
che avrebbe deciso delle nostre vite.
Della mia vita; e non sapevo come.
Italo Calvino
 
La guerra era vinta. Finita, terminata per sempre. Hogwarts era in piedi, distrutta e impolverata: ma , sulla collinetta in mezzo alla Scozia, nel Mondo Magico. La scuola di Magia e Stregoneria più famosa di tutti i tempi c'era ancora, aveva resistito. Come Harry, come tutti. Sporchi di sangue, stanchi, e cresciuti prima del tempo forse. Ma lì, pronti a riprendersi la loro vita. Avevano voglia di buttarsi tra le macerie a dormire; volevano scappare a Hogsmeade, camminare fino a I Tre Manici di Scopa e supplicare Madama Rosmerta di dar loro un boccale di Burrobirra; volevano tornare a casa, e scoprire che tutti i loro cari erano lì, sani e salvi, ad aspettarli. Volevano tante cose, gli studenti di Hogwarts. Ma la prima cosa che fecero, nessuno escluso, fu di andare dal Salvatore del Mondo Magico, e dire semplicemente ''grazie.''
 
 
 
-Harry, calmati. E' normale.- lo tranquillizza Hermione, il viso stanco e affaticato: ma non per questo meno felice. La guerra è finita, infine. Accarezza lentamente il braccio dell'amico, sperando di farlo rilassare sotto il suo tocco. Solitamente è un gesto che funziona. Harry si passa una mano sulla faccia, stravolto. Lancia un'occhiata a tutti gli studenti riuniti in Sala Grande e digrigna i denti. -Non è normale.- controbatte irritato, lanciando un'occhiata ad un ragazzino del primo anno che si sta avvicinando. -Non è solo merito mio. Senza di voi, tutti voi, Voldemort sarebbe ancora vivo, e io probabilmente morto.- sentenzia deciso, ignorando le persone che, accanto a lui, boccheggiano spaventate al nome di Tom. Possibile che un nome possa fare così paura? Insomma, Harry aveva avuto una paura pazzesca prima, mentre affrontava Voldemort: ma mai aveva temuto di pronunciare il suo nome. Anzi, forse lo aveva anche mormorato a vanvera, il più delle volte. Sospira, alzando gli occhi al cielo. Ron sorride, un sorriso tirato e provato. -Sì, amico, è vero. Ma se non avessimo creduto in te, sperato in te, nessuno avrebbe avuto il coraggio di fare neanche la metà di quello che ha fatto.- spiega sedendosi vicino ad Harry, il corpo ferito che finalmente trova un pò di sollievo. Il moro sbuffa, infastidito. -Non dire cretinate, Ron. Ce l'avreste fatta benissimo.- chiarisce, alzando il viso a guardare tutti gli studenti presenti. -E sono molto fiero di voi.- ammette. Vede due ragazzine del terzo anno -una delle due si chiama Hannah, ne è quasi sicuro- sorridere orgogliose, forse giusto un pò imbarazzate. Sorride. -Sul serio. Non è me che dovete ringraziare: siete tutti voi.- continua, sperando che davvero la smettano di congratularsi con lui. Anche perché, in fondo, la colpa di tutto è solo sua.
Si incupisce, colpevole. Un'ombra scura gli offusca lo sguardo, il respiro gli si mozza in gola. Hermione si gira a guardarlo, confusa, e dopo un attimo di smarrimento gli afferra la mano. -Harry, va tutto bene. E' finita finalmente.- dice dolce, non avendo compreso il vero motivo del disagio dell'amico. Il ragazzo incurva le spalle, deglutendo rumorosamente la saliva. -Sì, 'mione, lo so. Ma a quale prezzo? Quante persone sono morte per colpa mia, oggi?- chiede lentamente, fissando con sguardo vuoto un punto indefinito davanti a sé, proprio dove, una volta, Silente era solito sedersi durante i pasti. Stringe i punti, e alza lo sguardo, impedendo alle lacrime di scendere copiose sul suo volto. La ragazza sospira brevemente, annuendo. Sapeva che avrebbe dovuto fare quel discorso con l'amico, solo sperava di farlo più tardi, in un altro momento. Pazienza. Fa voltare l'amico verso di lei, obbligandolo a guardarla negli occhi e ignorando ogni altra persona presente. -Harry James Potter, lo sai che non è colpa tua quello che è successo, vero?- domanda con decisione. Il moro alza un sopracciglio, ironicamente, come a dire: ''Hermione non ci credi nemmeno tu.'' La giovane si irrigidisce, comprendendo la verità. -Harry!- soffia sgomenta, - non crederai davvero di essere responsabile!-
Il diciotenne sposta lo sguardo, imbarazzato. -Hermione, seriamente. Come potrebbe non essere tutta colpa mia? Voldemort è me che voleva...-
-E tu ti sei consegnato a lui per proteggerci! Sei morto, per noi, Harry!-
-Non intendevo dire quello, lo sai. Se io non fossi mai esistito tutto questo..-
-Tutto questo non sarebbe mai finito! Harry, ragiona. Se tu non fossi mai nato, Voldemort non sarebbe stato 'sconfitto', diciasette anni fa. Avrebbe continuato a seminare terrore, morte e distruzione. Ci hai salvati.-
-Sì, come no. Come ho salvato i miei genitori? E Sirius, Remus e Fred? Dai, ragazzi. Se io non..-
-Okay, ora smettila.- lo interrompe Ron, serissimo. Allunga un braccio e costringe l'amico a girarsi. -Mio fratello è morto per salvare il Mondo Magico. E' morto perché voleva che questa maledetta guerra finisse; perché voleva un mondo migliore per me, George e la nostra famiglia; perché voleva proteggerci tutti. E' morto perché era una brava persona, che metteva gli altri al primo posto. Non perché tu esisti, chiaro?- sibila deciso, il fuoco nello sguardo. Gli occhi di Harry si inumidiscono e qualche lacrima sfugge al suo controllo. Ci impiega qualche istante a parlare. -R-ron, io..-
-No, Harry. Non hai nessuna colpa, tu. Sei un eroe, miseriaccia. Hai salvato tutti noi, oggi. Certo, ti abbiamo aiutato -il mio aiuto in effetti è stato essenziale, e io insostituibile-, ma l'unico che ha davvero messo fine alla guerra sei solo tu. Accettalo, idiota, perché qui c'è un sacco di gente che ti vuole bene.- finisce il ragazzo, leggermente imbarazzato. Harry si asciuga gli occhi, sorridendo. -Ronald Weasley, mi stai dicendo che tu sei uno di loro?- sogghigna felice, dando una spallata all'amico. Il giovane ricambia il sorriso, scuotendo la testa divertito. -Pensavo fosse chiaro, per la miseria.-
E scoppiano a ridere, tutti insieme. Come hanno sempre fatto, come sempre faranno. Perché la guerra è finita sul serio. Nessuno minaccia più di ucciderli, nessuno vuole più far loro del male. Perché finalmente potranno ricominciare a vivere, felicemente. Nel modo in cui hanno sempre fatto, nel modo in cui sempre faranno. Insieme.
  
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