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Autore: Zia Palla    15/08/2012    2 recensioni
Dieci avvenimenti che quasi nessuno conosce su Astoria Greengrass e Draco Malfoy e la loro relazione.
Dal testo:
" 4. Astoria ha capito di amare Draco, in un tiepido giorno di fine inverno, quando frequentava il quarto anno.
[...] “Tu non puoi capire.” dice lui, nascondendo il braccio dietro la schiena.
“Vorrei tanto, però.” piagnucola Astoria, supplichevole e con le lacrime agli occhi.
“Perché? Che ti importa?”
Mi importa perché, nonostante tutto, sono innamorata di te, il pensiero è veloce e sta per trasformarsi in parole, ma Astoria riesce a fermarlo in tempo ed ora tutto gli si fa chiaro, capisce perché gli può perdonare tutto, anche l’essere un Mangiamorte, anche l’essere incomprensibile.
“Non lo so.” "
[ Questa storia ha partecipato al contest "Come, dove, quando e perché" di Tefnut sul forum di Efp classificandosi quarta (su quattro) ]
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Nick autore: Zia Palla (Efp), Zia Palla 98 (Forum)
Titolo: 10 cose che nessuno sa su di loro
Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Bridget Potter (OC (anche se è abbastanza ovvio)), Jack Greengrass (OC), Daphne Greengrass, Richard e Calypso Greengrass (OC), Narcissa e Lucius Malfoy. Draco/Astoria, accenni Draco/Pansy, Astoria/Theodore Nott, Daphne/Theodore, Pansy/Blaise Zabini, Bridget/George Weasley, Astoria/George
Genere: Romantico, Generale
Rating: Giallo, ma potrebbe essere anche verde
Avvertimenti: What if…?, Flash fic (più o meno), Raccolta, Missing Moments
Nda/Introduzione: Ok, ho appena finito la storia e posso dirmi mediamente  soddisfatta. So già che non mi piazzerò tra le prime posizioni, perché questa storia non è perfetta e ci saranno un mucchio di errori, ma decido di presentarltela lo stesso, perché nonostante tutto ne vado fiera. Non badare all’enormità di persone che ho messo nei personaggi, non so nemmeno io perché ne ho messi così tanti. La mia più grande preoccupazione è Draco: so perfettamente che non è IC. Astoria, dall’altro canto, mi è uscita proprio come volevo: una contraddizione umana. Esuberante, insicura, maliziosa, dolce, arrogante e filo-babbana, proprio come la volevo. Ho detto tutto, credo. Spero che ti piaccia, nonostante tutti gli orrori che ho fatto.
Baci,
Zia Palla

 
 

10 cose che nessuno sa su di loro

 

1.     Astoria ha incontrato Draco quando aveva nove anni e non si può dire che sia stato amore a prima vista.

 
Astoria trova strano quel bambino. In verità, trova strani tutti i bambini lì presenti, ma lui, con quei capelli talmente biondi da sembrare bianchi, l’ha incuriosita più degli altri. Astoria non riesce a capirlo, per questo lo trova strano. Astoria salta, si sporca, fa la linguaccia alla madre dopo che le dice che non si fa, ride, balla, si rotola a terra. Astoria si diverte.
Il bambino  se ne sta seduto a terra, controllandosi di continuo i pantaloni per accertarsi che non siano sporchi, annuisce alle parole di quella che deve essere la madre, sta fermo con un’espressione irritata e fredda sul volto dai lineamenti eleganti. Il bambino si annoia.
Astoria vuole sempre capire ciò che la circonda e il bambino -che poi sarebbe più adatto dire ragazzino, dato che sembra più grande di lei- non è un’eccezione. Dopo averlo scrutato a lungo, decide, finalmente, di farsi avanti e presentarsi.
“Piacere, sono Astoria Greengrass.” dice, con il suo solito tono gioioso, facendo un piccolo inchino, mentre con le mani prende i lembi della gonna, proprio come le ha insegnato la mamma. È una delle poche volte che obbedisce.
Il ragazzino aggrotta le sopracciglia, con fare scettico.
 “Draco Malfoy.” si presenta, con tono di voce strascicato e annoiato, facendo una piccola riverenza e tendendole la mano. Astoria, però, non la stringe. Scoppia a ridere, di un riso selvaggio e incontrollato, di un riso felice, non semplicemente divertito, come se divertirsi fosse tutto quello che chiedesse dalla vita. Un riso che Draco Malfoy non ha mai sentito.
“Non sapevo che fossero invitati anche i Babbani.” dice, infatti, irritato.
“Ma io non sono Babbana! Sono la sorella di Daphne, la festeggiata!” strilla Astoria, senza abbandonare il suo strano entusiasmo.
“Ah, ok. Scusa il mio madornale errore. Comunque, perché ridevi?” domanda il ragazzino, vagamente ironico e realmente confuso. Astoria inclina il capo, scrutando i limpidi occhi grigi di Draco. Occhi bugiardi, decide automaticamente, senza un vero perché.
“Oh, è il tuo nome! È davvero buffo! Perché hai detto che sono una Babbana?” domanda la bambina, la testa ancora inclinata, i capelli che le sfiorano le spalle.
“Perché ti comporti come una di loro, come una Babbana, una selvaggia. Ma guardati, stai disonorando la tua famiglia!” l’attacca duro, Draco. Incredula, Astoria lancia un sguardo al suo riflesso sulla porta-finestra, oltre la quale in molti festeggiano l’undicesimo compleanno della sorella. La bambina si riconosce all’istante: i capelli scuri in disordine, la faccia sporca di cioccolato, le calze strappate, imbrattate di sangue e terra. Quella è lei, senza alcun dubbio, ma al tempo stesso non lo è. Non è quella che vorrebbero i suoi genitori.
Si volta in direzione di quel ragazzino che la irrita -il che è strano: Astoria non è mai irritata da nessuno.
“Sei antipatico!” urla, pestando il piede a terra con frustrazione. Nello stesso momento, Draco vola in aria e atterra a distanza di qualche metro. Quando si rialza dolorante, nota che Astoria se ne sta andando, tentando (senza riuscirci) di avere un portamento elegante. Draco di accorge che è più bella quando balla e si rotola a terra senza contegno. Essere selvaggia le si addice di più.

 

2.      Astoria è finita in Serpeverde solo per via di Draco.

 
“Greengrass Astoria.” grida il professor Vitous, mentre nella Sala Grande regna un silenzio religioso. Astoria si dirige verso lo sgabello, senza la minima paura. È un tipa coraggiosa, forse anche troppo, dice spesso suo padre. La ragazzina scruta -perché Astoria guarda per capire- tutti i volti di fronte a lei. I suoi occhi ne individuano degli altri, che riconosce immediatamente. Draco Malfoy ha lo sguardo fisso su di lei, come chiunque nella stanza. Non fa in tempo a vedere altro, il Cappello Parlante arriva a coprirle gli occhi.
Davvero una bella testolina, in Corvonero potresti trovarti molto bene. O forse no. Troppo indisciplinata, comincia il Cappello, mentre Astoria sorride tra sé e sé. Sei leale e anche dolce, in fondo, molto in fondo. Ti piace metterti alla prova, sei decisamente vivace, non c’è che dire. Grifondoro sarebbe perfetto per te, ma non ti sento soddisfatta. Sei abbastanza coraggiosa da sfidare i tuoi genitori, quindi dov’è il problema? chiede curioso il Capello.
Come faccio a capire un cosa se non la osservo da vicino? Ho bisogno di capirla. Voglio andare in Serpeverde: devo capire. gli risponde, chiara.
Bene, allora.Serpeverde!la Sala scoppia in un applauso, fatto più per gentilezza che per altro. Astoria scende dallo sgabello, sfilandosi il Cappello e si dirige al tavolo dei Serpeverde.
“Astoria in Serpeverde?! è ridicolo, fidatevi di me: sono sua sorella.” sente dire da Daphne.
“Tuttavia, sono qui.” la interrompe, sedendosi proprio di fronte a Draco, che sembra ignorarla.
Sarò il tuo peggior incubo, pensa, sorridendo maliziosa.

 

3.     Astoria ha dato il suo primo bacio a Theodore Nott e Draco non ne è stato affatto felice.

 
Astoria è contenta di essere andata al Ballo del Ceppo con Theodore Nott. Lui è due anni più grande e decisamente carino, tutte le sue “amiche” costrette a tornare a casa o a restare in dormitorio sono invidiose di lei.
Stanno ballando un lento e sono molto vicini. Astoria spera che lui la baci, come succede alle principesse in quelle favole Babbane che da piccola leggeva di nascosto. All’improvviso, la speranza diventa realtà. Theodore la bacia e lei si sente la dodicenne più felice dell’intero pianeta. Vedrai come saranno gelose tutte le mie compagne di dormitorio, quando lo verranno a sapere, pensa, mentre Theo (è sicurissima di poterlo chiamare così, d’ora in poi) si stacca da lei e le sorride.
“Ti ho già detto che sei bellissima, stasera?” domanda Theo, ironico.
“Sì.” sussurra Astoria, prima di posare di nuovo le labbra sulle sue.
Quando si allontanano, Astoria si accorge che due occhi furiosi e grigi sono posasti su di lei e questo la rende segretamente soddisfatta.

 

4.     Astoria ha capito di amare Draco, in un tiepido giorno di fine inverno, quando frequentava il quarto anno.

 
Da tempo, ormai, ha deciso di allontanarsi dalle sue compagne di Casa, così passa tutti i pomeriggi (e a volte anche le notti) nel bagno di Mirtilla Malcontenta a leggere romanzi babbani. Glieli presta una Nata Babbana del sesto anno e Astoria non sa più come mostrarle la sua gratitudine, ma Hermione Granger (la sua più grande amica al momento, anche se si parlano solo a causa dei libri) sembra non averne bisogno. Non serve che mi ringrazi. È bello vedere che una Purosangue Serpeverde è appassionata a questo genere di cose. Le ha detto una volta e da quel momento ha smesso di ringraziarla, nonostante ogni tanto le prepari qualche torta o dolcetto con l’aiuto degli elfi domestici (di nascosto e senza dire niente degli elfi ad Hermione: ha scoperto poco tempo prima che la Grifondoro ha qualche problema nell’accettare la schiavitù che i maghi esercitano ai danni degli elfi domestici.).
È intenta a leggere un avvincente storia sull’amore impossibile di una ragazza con troppi pregiudizi e un uomo eccessivamente orgoglioso,quando sente la porta aprirsi e qualcuno entrare piangendo. Astoria è chiusa in uno dei cunicoli, seduta comodamente sul gabinetto, ma sente benissimo i singhiozzi provenire dall’altro lato della porta e deduce che la persona si trova vicino al lavandino. Non c’è niente di strano, è all’ordine del giorno che qualcuno venga a piangere nel bagno del secondo piano, Astoria ci ha fatto l’abitudine, capisce che quello è un luogo di sfogo per tutti. L’arrivo di Mirtilla Malcontenta e il suo tono svenevole, però, le presagiscono che la capricciosa questa volta è lui. “Il Piagnucolone”, così lo ha sopranominato da quando ha capito che sarebbe tornato più volte. È dall’inizio dell’anno che un ragazzo viene a piangere quasi tutti i giorni nel suo bagno e ci si è abituata, come con le altre, e poi è divertente sentire Mirtilla che ci prova con lui. Dev’essere davvero carino, ha pensato più di una volta.
Oggi, però, i lamenti sembrano molto più dolorosi del solito.
“Sono stato io, sono stato io…l’ho ucciso. Ho ucciso la persona sbagliata.” queste parole le gelarono il sangue nelle vene. Chi mai, tra gli studenti di Hogwarts, potrebbe commettere un omicidio?
“Calmati, ti prego. Va tutto bene.” lo prega Mirtilla, disperata quando il suo interlocutore.
“Non posso calmarmi. Non solo ho ucciso la persona sbagliata, ho anche fallito, di nuovo…Lui mi ucciderà!” Ed è ora che Astoria riconosce quella voce. Lo stomaco le si attorciglia  e lancia un’involontaria occhiata al dorso della mano sinistra. C’è una curiosa cicatrice lì, che sembra formare una frase. Questa  frase recita: “Non leggerò mai più libri babbani.”. Astoria la guarda e una lacrima le solca la guancia. Solo l’anno prima il proprietario di quella voce l’ha scoperta a leggere in quel bagno e l’ha portata dalla Umbridge, che le ha dato la giusta punizione a parere di molti (sua sorella compresa). È arrabbiata con se stessa, Astoria, perché lo ha perdonato, quel bastardo, non riesce a farne a meno. Stringe la mano a pugno, finché le nocche non diventano bianche, si asciuga gli occhi velocemente, butta a terra il libro (al momento le importa ben poco il fatto che deve ridarlo alla Granger) e apre la porta con un calcio.
“Malfoy.” esordisce, con un tono talmente rabbioso da spaventare lei stessa. Gli occhi di Draco si spalancano sorpresi e anche…impauriti. Astoria non può credere di fargli quest’effetto. “Si da il caso che questo sia il bagno delle ragazze.” lo ammonisce, gelida, con il corpo che freme dalla voglia di scaricare su Malfoy la rabbia repressa che prova contro di sé e contro il suo essere tanto arrendevole.
“E si da il caso che a me non importi.” ribatte lui, asciugandosi velocemente gli occhi con il polso.
“Ho sentito delle cose parecchio interessanti. Potrei dirle al preside.” dice lei, cauta, recuperando il libro e dirigendosi verso la porta. Draco le sbarra la strada e le prende per un braccio.
“Tu non dirai proprio niente.” sibila, poi nota il libro che la ragazza ha in mano e ghigna maligno. “Vedo che non hai imparato la lezione.” sussurra, per poi accorgersi che lo sguardo della ragazza è posato sul suo avambraccio sinistro scoperto. Un brivido gli percorre la spina dorsale: lei non deve sapere, nessuno deve sapere. All’improvviso Astoria alza lo sguardo e Draco legge nei suoi occhi rabbia e qualcos’altro, qualcosa che non avrebbe mai pensato di vedere negli occhi di lei: terrore.
“Come puoi? Sei disgustoso.” strilla Astoria, liberandosi dalla presa del ragazzo, tornando poi a fissare il Marchio Nero, incredula e spaventata.
“Tu non puoi capire.” dice lui, nascondendo il braccio dietro la schiena.
“Vorrei tanto, però.” piagnucola Astoria, supplichevole e con le lacrime agli occhi.
“Perché? Che ti importa?”
Mi importa perché, nonostante tutto, sono innamorata di te, il pensiero è veloce e sta per trasformarsi in parole, ma Astoria riesce a fermarlo in tempo ed ora tutto gli si fa chiaro, capisce perché gli può perdonare tutto, anche l’essere un Mangiamorte, anche l’essere incomprensibile.
“Non lo so.”

 

5.     Si parlarono di nuovo a quello che avrebbe dovuto essere il primo appuntamento tra Draco e Daphne, quasi tre anni dopo la guerra.

 
Il ventenne Draco Malfoy deve ammettere di odiare i suoi genitori. Perché? Perché lo vogliono costringere a sposare qualcuno che non ama. Lui non vuole Daphne Greengrass e sa che per lei è lo stesso. Lui vuole Pansy, che però lo ha lasciato per la sua “cattiva reputazione” e si è rifugiata nelle braccia di Blaise Zabini. Draco farebbe qualsiasi cosa per riconquistarla e non crede che aspettare Daphne davanti al Paiolo Magico sia la cosa più adatta da fare per riuscire nel suo intento, ma Lucius e Narcissa sono stati categorici: lui sposerà l’erede di una famiglia ricca e non si può dire che i Parkinson siano ricchi, anche se, tutto sommato, lui non ha mai pensato di sposare Pansy. Dopo la guerra molte nobili famiglie Purosangue sono cadute in disgrazia e i Malfoy sono tra queste, così come i Parkinson, al contrario dei Greengrass e dei Zabini.
Un taxi Babbano frena di fronte al locale invisibile, schizzando l’acqua delle pozzanghere addosso a Draco, che aspetta sul ciglio del marciapiede. Il giovane Malfoy reprime un’imprecazione e si accontenta di maledire il pessimo tempo di novembre.
 Dal taxi scende una ragazza minuta e bassina, con lunghi e mossi capelli scuri e occhi neri come la pece. Draco fatica un po’ a riconoscerla, ma poi gli giunge un’illuminazione.
“Astoria Greengrass?!” esclama sbalordito. La ragazza gli sorride divertita annuendo con deliberata enfasi.
“Non ti aspettavi me, vero?” domanda retorica, abbandonandosi a una risata allegra. Nonostante ciò, Draco annuisce.
“Che ci fai qui?” le domanda, perplesso.
“Oh, Jack non voleva venire. Mio fratello è davvero permaloso, alle volte.” Astoria ride della sua stessa battuta, mentre Draco è sempre più confuso.
“Dov’è Daphne?” chiese, incerto.
“Dov’è il Draco Malfoy sprezzante e con un minimo di cervello? Daphne non vuole sposarti, idiota, così ha mandato me.” continua lei, giocosa, mentre lui alza un sopracciglio, leggermente irritato.
“Ok, ma poteva semplicemente bidonarmi, senza mandare nessuno. E poi perché tu hai accettato di venire?” chiede affamato di informazioni.
Astoria ignora la domanda e fa un cenno del capo in direzione della porta del Paiolo Magico.
“Vogliamo entrare?”domanda, senza esitazioni.
Draco annuisce per l’ennesima volta e la segue all’interno del locale.
 
In sintesi passano una bella serata a passeggio per Diagon Alley, chiacchierando su vari argomenti: la guerra, Hogwarts (che Astoria ha finito da pochi mesi), progetti futuri, teatro, Quidditch…
Da quando è iniziata la guerra, Draco non si è mai sentito tanto spensierato e leggero, per questo vuole chiederle di uscire ancora, ma Astoria lo precede, davanti al cancello di Villa Greengrass, con un sorriso adorabile dipinto in volto. Un sorriso che fa attorcigliare le budella a Draco e questa non è una buona cosa.

 

6.     Draco capisce di essere innamorato di Astoria in una calda sera d’estate, quando si ritrova a rivalutare i babbani grazie a lei.

 
Draco e Astoria stanno insieme da sette mesi, ormai: si sono baciati la prima volta un mese dopo il loro primo appuntamento e da allora si definiscono una coppia. Per festeggiare questo evento speciale, Astoria ha deciso di portarlo a una serata danzante di un villaggio babbano.
“Ma sei impazzita?” chiede sconvolto, sul volto l’ombra del ragazzino arrogante, che girava tronfio per i corridoi di Hogwarts. Astoria sbuffa, si leva le scarpe e gliele mette tra le braccia.
“Per una volta abbandona i pregiudizi e divertiti. Fallo per me.” gli dice, per poi buttarsi in pista e cominciare a ballare. Draco la guarda tra lo stupefatto e l’ammirato: quando balla, Astoria mette in mostra tutta la sua bellezza.
I capelli scuri seguono ogni suo movimento e fendono l’aria con singolare eleganza, le gote arrossate le donano un’aria dolce e al tempo stesso sensuale, l’allegria che la pervade sprizza da ogni poro della candida pelle.
Astoria Greengrass sei il mio più grande incubo, si ritrova a pensare, mentre balla allegro con una vecchietta babbana.Un incubo che amo fin troppo.
 

7.     L’amore che li unisce è talmente grande ed evidente da convincere una disillusa a combattere per loro.

 
“Madre, madre!” Astoria corre tra gli invitati, un diamante al dito. È in cerca della madre, per darle la straordinaria notizia: anche lei si sposa. Draco glielo ha chiesto poco fa, sotto il gazebo in giardino, mentre lei stringeva tra le braccia Duncan, il suo primo nipotino di nemmeno due anni. È stato romantico, che glielo abbia chiesto al matrimonio di Daphne con Theodore Nott (il suo primo ragazzo. Ma guarda tu le coincidenze!), ma sa che Draco non fa le cose perché le trova romantiche, probabilmente glielo ha proposto senza badare a dove si trovavano, ma solo perché non riusciva a tenerselo più dentro. Francamente, ad Astoria non importa, l’importante è che si sposino.
“Madre, oh madre, finalmente vi ho trovata. Ho una bellissima notizia da darvi” dice Astoria, con la sua solita allegria, quando arriva dalla madre, che sta scrutando con occhio malevolo la nuora Katie, che volteggia con il marito Jack, mettendo bene in mostra il ventre gonfio. Astoria sa che sua madre non approva questa fretta: Duncan non ha nemmeno due anni, a momenti.
“Oh, Astoria, cara. Anch’io ho una bellissima notizia da darti.” Calypso Greengrass si volta verso la figlia minore e il sorriso torna sulle sue labbra.
“Io e Draco ci sposiamo.”
“Tu sposerai George Weasley.”
Dicono le due all’unisono, per poi guardarsi, entrambe incredule.
“Cosa?”
“Cosa?” dicono ancora, poi Calypso lancia un’occhiataccia alla figlia, che conviene sia meglio stare in silenzio.
“Credo che tu sappia benissimo quanto George Weasley sia ricco e non ho intenzione di darti in moglie a un ex-Mangiamorte.” dice secca, mentre Richard, suo marito, la raggiunge essendosi accorto della discussione tra le due.
“Padre, dite qualcosa!” lo prega Astoria.
“Abbiamo già firmato il contratto di fidanzamento, manca solo la tua firma. Sai, cara, tu sei sempre stata talmente bella da permetterci di concludere un grosso affare…” comincia il padre.
“…mentre, Daphne con quel naso storto e quei chili di troppo non poteva avere nessun’altro,  se non quel fallito di Malfoy o quest’altro inetto di Nott.” afferma con freddezza Calypso.
Astoria pesta il piede a terra, con frustrazione, per poi dirigersi verso il bagno, con le lacrime che gli annebbiano la vista. Appena entra scoppia a piangere, senza prestare attenzione a una figura dai capelli rosso scuro che si sistema il trucco.
“Bel vestito. Uno degli ultimi modelli di   Madama McClan, presumo.” Astoria alza lo sguardo, incontrando due occhi color nocciola che la guardano comprensivi.
“Grazie.” sussurra, avvicinandosi ai lavandini.
“Bridget Potter, fondatrice, direttrice e stilista della Mad Fashion Design.” si presenta la giovane e Astoria la riconosce immediatamente. L’ha vista su tutte le riviste di moda e su qualche quotidiano, per non parlare dei corridoi di Hogwarts, quando entrambe ancora la frequentavano. Bridget ha quattro anni in più a lei e , se non si sbaglia, ai tempi della scuola era fidanzata proprio con George Weasley.
“Che ci fai qui? Intendo, perché sei invitata?” domanda, curiosa, la giovane Greengrass.
“Ho disegnato l’abito di tua sorella.”risponde quella, con un sorriso sghembo e incredulo.
“Sei brava, è perfetto.” si complimenta Astoria.
“Ti ho visto prima con Malfoy, siete una bella coppia. Per questo da mezz’ora cerco di far cambiare idea a George, ma è un tale testone.” scherza Bridget, scuotendo la testa. “Lo ami?”
“Chi?” domanda Astoria, confusa dal fatto che Bridget sia al corrente del suo matrimonio combinato. In quanti lo sanno già?
“Draco, naturalmente.” ora ride apertamente, Bridget, e Astoria pensa che abbia una bella risata, contagiosa, tanto che ride anche lei. Quando si fermano, decide di rispondere.
“Amare è dire poco.”
“No, amare non è mai dire poco e te lo dice una che crede che l’amore sia un’illusione e ringrazia Godric per averla fatta svegliare.” risponde Bridget, con lo sguardo vitreo, probabilmente persa in chissà quali ricordi.
“Perché? Perché credi che l’amore sia un’illusione?”
“Oh, è una lunga storia. Tu cerca di far avverare il tuo sogno, intanto.” dice Bridget, accarezzandole la mano che porta l’anello, per poi lasciarla da sola in bagno, senza nemmeno un saluto.
Astoria è più confusa di prima.
 
Il giorno dopo, ha raccontato tutto a Draco, comodamente seduto sul letto del loro appartamentino al centro di Londra, dove abitano da qualche mese e dove hanno deciso di stare finché non si sposeranno, per poi trasferirsi nel lussuoso Malfoy Manor assieme a Narcissa e Lucius. Questo è l’unico neo: diciamo che Astoria non muore dalla voglia di vivere con i suoceri.
“Combatterò per noi. Non permetterò a quell’idiota di Weasley di portarti via da me.” le promette Draco, accarezzandole i capelli. Astoria sorride.
“Ti amo, Draco.” sussurra, sincera, facendo sorridere lui, ora. “Vado a preparare il caffè.” Astoria scende giù dal letto e  si dirige in cucina. Draco l’aspetta tra le lenzuola, stiracchiandosi un po’.
La sua fidanzata (deve ammettere che appellare Astoria in questo modo gli fa un po’ senso) rientra in camera con una lettera tra le mani e un sorriso a trentadue denti sul volto.
“Non credo che ci sia il bisogno di combattere ancora. Qualcun altro ci ha già pensato per noi.” gli dice, felice.
Perplesso, Draco afferra la lettera e strabuzza gli occhi quando arriva ad un certo punto. “Mi ha fatto cambiare idea la signorina Potter, sai. Quell’incantevole ragazza, ieri è venuta da me e mi ha detto che il signor Weasley (quel vile che sarebbe dovuto diventare tuo marito) è sterile. Sono arrivata alla conclusione che i nipotini danno la felicità, più dei soldi…
Draco, ride, incredulo e spensierato. È davvero strano, come gira il mondo.

 

8.     Narcissa preferisce Astoria a Daphne e non perché è più bella.

 
Bridget volteggia attorno a lei, sistemandole il lungo e pomposo vestito da sposa, con quasi invisibili colpi di bacchetta.
“È un po’ eccentrico, non trovi?” domanda Astoria agitata, fissando il suo riflesso nello specchio, mentre Bridget le sistema i capelli con un incantesimo e le applica il velo.
“Nah, sembri una principessa.” afferma convinta la giovane Potter, o sarebbe meglio dire Weasley, mentre comincia a raccattare le sue cose.
“Perché non ti fermi?” le chiede Astoria, che non vuole passare l’ultima mezz’ora che precede il suo diventare la signora Malfoy. Sua madre si è appena presa una sbronza e suo padre e suo fratello stanno cercando di fargliela passare, mentre Daphne è troppo impegnata con il piccolo Justin per darle retta.
“Oh, non posso cara. Ho un’ecografia che non posso saltare, sto all’ottavo mese. E poi, Roxanne non può stare tanto tempo senza di me: piange come una matta.” spiega  Bridget, concitata, avvicinandosi a lei per posarle un piccolo bacio sulla guancia. Astoria è ancora sorpresa di quello che è successo tra la sua stilista e ormai amica e quello che avrebbe dovuto essere suo marito: solo tre mesi dopo aver salvato il suo matrimonio, Bridget le aveva spedito la partecipazione al proprio di matrimonio, con il più ricco dei Weasley. Ci amiamo da tanto ormai e non c’è niente di meglio di una bella litigata seguita da una notte niente male, per farmi tornare a credere nell’amore. Le aveva spiegato sbrigativa, prima di rivelarle di essere incinta. Nonostante fosse passato quasi un anno da quell’evento, Astoria era ancora sorpresa da quella velocità.
“Vedrai che stenderai tutti, promesso. E poi, il fatto che per metà sarà opera mia mi fa sentire soddisfatta, come se avessi già sfrattato questo nano che non si muove a uscire.” dice Bridget, indicandosi il ventre, mentre Astoria scoppia a ridere e continua finché l’amica non sparisce oltre la porta, salutandola ancora con un cenno della mano. Astoria si guarda ancora allo specchio, per niente convinta dalle parole di Bridget, per poi sentire la porta aprirsi di nuovo alle sue spalle.
“Bree, se hai dimenticato qualcosa, muoviti a prenderla, prima che ti ammorbi di nuovo con le mie insicurezze.” dice, sbuffando leggermente.
“Non sono la Weasley.” afferma una voce cristallina, decisamente più delicata di quella di Bridget. Astoria si volta, trovandosi davanti la meravigliosa Narcissa Malfoy, fasciata in un abito nero, che sembra più adatto a un funerale, che al matrimonio del figlio.
“Signora Malfoy!” esclama la ragazza, sorpresa e in segno di saluto.
“Chiamami Narcissa, cara. Infondo, tra poco verrai a convivere con me e credo sia il caso di abbandonare questi assurdi convenevoli.” continua la donna, facendo uno strano gesto con la mano, come a scacciare via qualche insetto. “Sei splendida.” si complimenta poi, sul volto un’espressione realmente colpita.
“Grazie.”
“Ti ho mai detto che ti preferisco di gran lunga a tua sorella?” chiede Narcissa, sedendosi sulla poltrona dove da bambina leggeva i libri babbani. Astoria scuote la testa, continuando imperterrita a fissare lo specchio, senza in realtà vederlo.
“Perché tu sei perfetta.”
“Me lo dicono in molti.”
“Non esteticamente, o meglio, non solo. Tu sei perfetta per Draco, per cambiarlo, per renderlo un uomo migliore, un uomo in cui io non avrei mai potuto trasformarlo, neanche se avessi voluto.” Astoria è stupita dalle parole della suocera, ma quando si volta per ringraziare, la porta si apre e spunta la testa bionda di Daphne che l’avverte che è ora.
“Andiamo?” le chiede Narcissa, alzandosi e porgendole il braccio. Astoria lo afferra, per farsi condurre dalla donna fuori dalla sua vecchia stanza, diretta verso una nuova vita.
 

9.     Draco e Astoria hanno dato ai loro figli nomi di stelle, ma non solo perché è la tradizione dei Black.
 

Draco la conduce su per la collina, guardandola ammirato. Astoria non è mai stata così bella, come ora che porta in grembo suo figlio. Arrivati al posto prestabilito, la donna, stremata, si allunga a terra e Draco le segue, senza un vero motivo, dimentico del pic-nic sotto le stelle che aveva organizzato per il loro primo anniversario.
“Ho voglia di guardare le stelle.” dice Astoria, con il naso all’insù e una mano sul ventre. Draco mette la sua mano su quella della moglie.
“Mi piacciono quelle due costellazioni. Sai come si chiamano?” Draco segue la direzione che gli indica Astoria e sorride tra sé e sé.
“Una è lo Scorpione e l’altra Cassiopea.” dice Draco, che fin da piccolo è stato istruito a riconoscere e a sapere il nome di stelle e costellazioni, perché è tradizione della famiglia della madre dare ai bambini i nomi delle stelle.
“Sono le prime che ho riconosciuto, quando ho guardato il cielo, dopo che mi hai detto per la prima volta “ti amo”, in quel villaggio babbano, sai?” domanda Astoria e Draco rimane sbalordito.
“Ricordi la prima volta che ti ho detto “ti amo”?”
“Certo, che me lo ricordo. È stato uno dei momenti più belli della mia intera esistenza.” spiega Astoria, lo sguardo fisso sulle sue costellazioni. Per un po’ stanno in silenzio.
“Che ne dici di Scorpius se è maschio e Cassiopea se è femmina?” propone Draco, per poi vedere la moglie sorridere soddisfatta.
Tre mesi dopo, nasce Scorpius Hyperion Malfoy.

 

10.                        Astoria si arrende solo con Draco.

 
Astoria non lo riconosce più. Da quando è morto Lucius, Draco non è più lo stesso.Sorride ed è affettuoso solo con i bambini, non mi bacia da settimane, riflette Astoria, mentre lo guarda giocare in giardino con Scorpius e Cassiopea.
“Draco, mi ami?” gli chiede la sera stessa, mentre stanno per andare a coricarsi. Draco si blocca nell’atto di levarsi la camicia, per mettersi quella del pigiama e si volta a guardare la moglie.
“Certo, che ti amo.” dice Draco, un sorriso a increspargli le labbra. “Perché me lo chiedi?”
“Perché sei così freddo in questo periodo. So che soffri per la morte di tuo padre e io vorrei aiutarti, ma tu mi scoraggi…allontanandoti da me.” spiega Astoria, con le lacrime agli occhi e osservandosi le gambe, abbattuta.
“Non preoccuparti, amore. Già standomi semplicemente  accanto e amandomi, nonostante tutto, mi aiuti moltissimo.” le dice Draco, una nota dolce nel suo tono, mentre si allunga verso di lei per baciarla. Allora Astoria si arrende. Si arrende alle labbra di Draco e si arrende di fronte al suo più grande obiettivo che non riuscirà mai a raggiungere.
Astoria Greengrass non capirà mai Draco Malfoy, ma non importa: lei lo ama, forse proprio perché non riesce a comprendere chi egli sia.

 
 
 
Zia Palla by the night
 
L’unica cosa che ho da dire è che, nonostante tutto, sono contenta del risultato, anche se non è granché. E poi, vorrei dire che il modo in cui ho impostato la storia non mi ha permesso di modificare il segno del dialogo, quindi ho dovuto cambiarlo. Vi lascio il giudizio di Tefnut.

 
 
QUARTA CLASSIFICATA: "10 cose che nessuno sa su di loro" di Zia Palla 


Sintassi e grammatica: 5,4/10 
Mi spiace per questo punteggio in grammatica: questa storia ha un ottimo scheletro, davvero, eppure il fattore correttezza intacca pesantemente il punteggio. Non ho esagerato, devo dirti anche questo: avrei potuto essere più severa, ma ho preferito limitare i danni (imparzialmente con tutte). 
Cominciamo. 
1) È il tuo errore peggiore: nei dialoghi segnalati con il trattino, la giusta forma è questa “–”, non questa “-” (non è ben evidente, ma il primo è il trattino lungo mentre il secondo è quello corto), inoltre, prima e dopo ogni trattino, va tassativamente inserito uno spazio. Questo errore si ripete per tutta la fanfiction: ho pensato che toglierti 0,2 ogni volta fosse eccessivo, in quanto è sempre lo stesso errore a ripetersi, perciò ho optato per un generoso 0,5 complessivo. 
2) “È una delle poche volte che ubbidisce”: tralasciando il fatto che “obbedire” è preferibile ad “ubbidire”, qui il problema sta nel “che”. “In cui” è preferibile. 
3) Hai scritto il sostantivo “Babbani” con la minuscola. 
4) “È una tipa coraggiosa,forse anche troppo”: spazio dopo la virgola. 
5) “Infondo”: voce del verbo infondere, completamente diverso da “in fondo”. 
6) “Sfilandosi il Capello”: Cappello! 
7) “Tutte le sue amiche, sono invidiose di lei”: a prescindere dalla scorrettezza della virgola tra soggetto e verbo, devo confessarti che è una delle cose che mi causa delle orticarie terribili. 
8) . “È bello vedere che una Purosangue Serpeverde è appassionata a questo genere di cose.” le ha detto (…)”: anche se è una parte in corsivo che qui indica una sorta di discorso indiretto libero, non si può sorvolare sulla maiuscola mancata. 
9) “Lo stomaco le si arto ciglia”: attorciglia, credo. 
10) “Il libro che la ragazza a in mano”: nnoooooooo, ti scongiuro! (So che è una svista, ma fa malissimo agli occhi!) 
11) “Anche se ,tutto sommato”: spazio nel posto sbagliato. 
12) “Così come i Parkinson e al contrario dei Greengrass (…)”: la “e” non c’entra. 
13) “Novembre”: è un errore che ha fatto anche Rima, ma ho trovato un appunto da “L’Accademia della Crusca” che dice chiaramente che i mesi vanno scritti con la lettera minuscola, almeno in italiano. 
14) “E da all’ora”: allora, ovviamente. 
15) “Ma sei impazzito?” detto da Draco ad Astoria: errore di battitura. 
16) “Le gote arrossate, le donano”: ancora virgola tra soggetto e verbo, addirittura seguita da un doppio spazio. 
17) “L’amore che li unisce è talmente grande ed evidente, da convincere una disillusa a combattere per loro”; la virgola dopo evidente non serve assolutamente, anzi. 
18) “L’importante è che si sposano”: qui è assolutamente preferibile “sposino” o “sposeranno”. 
19) “Credo che tu sappia benissimo, quando George Weasley sia ricco”: virgola che separa verbo e complemento che non ha ragione di esistere, “quando” al posto di “quanto”. 
20) “Afferma, con freddezza Calypso”: o rimuovi ogni virgola, oppure ne aggiungi una dopo “freddezza”, altrimenti la frase risulta tutta sconnessa. 
21) “Le lacrime che le annebbiamo”: piccolo errore di battitura, “annebbiano”. 
22) “Questa è l’unico neo”: questo, naturalmente. 
23) “Caffè”: errore d’accento, che Word, oltretutto, segnala. Anche Rima ha fatto lo stesso sbaglio: la versione corretta è “caffè”, prova ne è il fatto che lo leggi con la “e” aperta. 
24) “Stimandole il lungo e pomposo vestito da sposa”: sono certa che intendessi “sistemandole”. 
25) “è un po’ eccentrico, non trovi?”: un discorso diretto comincia sempre con la maiuscola. 
26) “(…) per farmi tornare a credere nell’amore. le aveva spiegato sbrigativa (…)”: leggi il punto 8. 
27) “Il fatto che per metà sarà opera mia, mi fa sentire (…)”: ed ecco di nuovo l’odiosa virgola tra soggetto e verbo! Ti divoro in un boccone, Zia! 
28) “Alle sua spalle”: sue. 
29) “Al posta prestabilito”: posto. 
30) “Ma tu sei mi scoraggi”: il “sei” ti dev’essere sfuggito, perché non c’entra nulla. 
31) “amandomi ,nonostante tutto”: spazio prima della virgola e non dopo. 
Insomma, come hai potuto notare tu stessa, gli errori di grammatica e battitura sono tanti: per prevenirli basta soltanto leggere molto e ricontrollare la bozza mille volte. Mai inviare senza le dovute riletture! 

Forma e stile: 6,5/10 
Trovo il tuo stile leggermente acerbo, anche se non mi è dispiaciuto per questo genere di narrazione. A mio parere, dovresti articolare maggiormente le frasi e rendere la lettura più coinvolgente: il difetto di uno stile così spiccio è che spesso la storia rischia di diventare piatta, poco comunicativa. È un rischio che hai corso soltanto a tratti, ma alla lunga potrebbe diventare un problema. 
Ho apprezzato forme quali “capelli che fendono l’aria” e il più colloquiale “sfrattare il nano”; ho storto il naso di fronte a forme quali “10 cose che nessuno sa su di loro” (troppo ridondante e un brutto dieci in cifre), di fronte ad alcune frasi con troppe virgole che rendono pesante la lettura, davanti ad abbreviazioni come “bassina” e “appartamentino”, il mancato congiuntivo in “Narcissa preferisce Astoria a Daphne e non perché è più bella”, “rifugiarsi nelle braccia”. 
In sintesi, uno stile migliorabile, ma nulla di tragico: sei giovane, hai tantissimo tempo per diventare una fuoriclasse! 

Caratterizzazione: 7,75/10 
E qui un punto a tuo favore! Sorvolando sull’approfondimento non eccessivo e a tratti scarso, dovuto anche allo stile, devo riconoscerti di aver fatto un buon lavoro con Astoria. Ho apprezzato anche Draco – un Draco su cui si può concedere molta libertà, perché è avanti negli anni quando riveli la sua personalità – ma ho preferito di gran lunga lei. È un personaggio frizzante, non convenzionale per una Serpeverde, una che sa il fatto suo. Insomma, una con i controattributi (per voler essere fini a costo di sacrificare la correttezza lessicale): ben fatto, Zia! 

Originalità: 4/5 
Uno dei motivi per cui ho scelto di mantenermi alta con la valutazione è stato l’elemento George Weasley: ora, se devo essere sincera, non ho apprezzato tantissimo la scelta dell’elemento (non tanto perché sia ricco – a dirla tutta, potrebbe aver accumulato una fortuna col negozio di scherzi! – ma perché una famiglia di Purosangue con la fissa dei matrimoni combinati non sceglierebbe mai un Traditore del suo sangue della famiglia Weasley!); tuttavia, il fatto che sia lui a dover combattere contro un avversario per averla è estremamente innovativo. Di solito abbiamo uno scontro tra Astoria e Pansy, o con Hermione: qui, invece, abbiamo Draco e George. 
Per il resto, la storia non contiene elementi che brillino per la loro originalità, ma resta semplice (mica tanto) e lineare. Bene! 

Svolgimento della trama: 8/10 
Sommariamente, la storia è scritta bene e la trama risulta chiara e senza sbavature eventuali. La partenza è subito in quarta: un inizio promettente che invita il lettore a proseguire; lo stesso vale per la conclusione, che ho apprezzato molto soprattutto perché non è affatto scontata (l’ultimissimo paragrafo non è il classico happy ending). Il corpo centrale della storia è quello che mi convince di meno: a tratti prosegue un po’ stentato e non sempre le tue trovate risultano introdotte/spiegate/inserite a dovere – quello di George è soltanto un caso – per il resto, nulla da recriminare. Non ho voluto darti il massimo anche perché, considerando la trama, ritengo che avresti potuto rendere la narrazione più agile e fresca invece che soffermarti su particolari spesso superflui. Ciò detto, anche qui hai fatto un bel lavoro complessivo, soprattutto all’inizio. 

Gradimento personale: 3/5 
La tua storia mi ha colpita piacevolmente: ero curiosa di leggere qualcosa che rientrasse nel repertorio di una delle mie lettrici più affezionate, e ora sono contenta d’averlo fatto. Trovo che il tuo stile di scrittura (così come la parte grammaticale, ma su questa non intendo tornare, anche perché basta davvero poco per abituarsi ad evitare certi errori) sia migliorabile, ma mi complimento perché so che sei particolarmente giovane. Ci sono dei passaggi che ho adorato, come l’accenno ad “Orgoglio e pregiudizio” (capolavoro letterario che, devo ammetterlo, non mi è mai piaciuto tanto, ma le citazioni colte sono sempre bene accette), il fatto che Astoria sia un’osservatrice, l’amore passato di Draco per Pansy. Insomma, tanti spunti interessanti e un lavoro niente male. Complimenti! 

Totale: 34,65/50 
   
 
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