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Autore: AthenaMelancholy    16/08/2012    1 recensioni
"Non l'avrebbe mai saputo che l'amavo, non avrebbe sentito tutte quelle parole che si uccidevano nella mia testa, che bruciavano per dar vita a parole nuove."
Genere: Erotico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era l'ennesima notte passata pensando a lei, e ancora una volta ero sola, nel mio letto con lo sguardo perso contro la parete buia e canzoni tristi in sottofondo.
Non ero mai stata come la maggior parte della gente, e questa ne era l'ennesima dimostrazione: avevo perso la testa per una ragazza, che oltretutto, era la mia “migliore amica”.
E avevo freddo, ma era quel tipo di freddo che si prova quando bisogna tenersi tutto dentro, cercavo di trattenere le lacrime morsicandomi il labbro e la luna illuminava anche quella notte i miei occhi lucidi.
Avevo tutto un casino dentro: non stavo bene, non ero felice e ultimamente odiare la gente ed essere fredda e distaccata mi usciva meglio del solito.

Erano quasi tre mesi che non la vedevo, ma ci sentivamo tutti i giorni e forse mi faceva ancora più male.
Il fatto era che mi confondeva, che mi diceva che ero la persona più importante della sua vita, che ero bellissima, che mi amava... ma sapevo bene che il suo amore si limitava all'amicizia.
E aveva paura del buio la notte, quando dormiva con me e si infilava tra le mie braccia accarezzandomi i capelli e il viso, dicendomi parole che finché restava mi facevano sorridere, ma mi facevano cadere il cuore a pezzi come uno specchio rotto non appena se ne andava, e la cosa peggiore era che non li sapevo rimettere insieme, quei pezzi, non avevo di che incollarli.
E mancavano due settimane e sarebbe stata di nuovo mia, sarebbe tornata, avrei potuto stringerla ancora e sentire il suo respiro, avrei potuto guardarla dormire pensando “quant'è bella!” e avrei potuto vedere i suoi sorrisi che erano meglio di qualsiasi porno ma non avrei potuto baciarla, mai.
Non le piacevano le donne, e tante volte manifestava anche degli atteggiamenti omofobi, eppure tutte le volte che perdeva la testa per un ragazzo e finiva male le mie braccia erano per lei il posto migliore dove sfogare i suoi pianti, e vederla così mi uccideva.
Io ero ciò che mancava a completarla, era timida, introversa ed era facile buttarla giù, e io? Beh, a me non interessava del giudizio della gente, non avevo problemi a dire le cose in faccia ed ero solo tanto forte da portarmi dietro anche questa situazione, e l'unico modo per sfogarmi, era scrivere.

Mi staccai dai miei pensieri: non ci sarei mai stata insieme, accesi il computer “buonanotte amore ♥” risposi al suo messaggio sul social network; non l'avrebbe mai capito il vero significato di quella parola, ma forse era anche meglio così.

  
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