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Autore: Readme    16/08/2012    5 recensioni
La mattina prima del funerale di Bart, prima che Nate e Blair costringano Chuck ad andare al suo funerale. Perchè loro sono Chuck e Blair, Blair e Chuck. Non possono fare a meno l'uno del dolore dell'altro.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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Please.

 








- “Per favore Blair, ne ho bisogno, per favore.” – E le sue parole non suonano come una supplica, perché mi sono arresa nel momento in cui l’ho raggiunto al Palace con la speranza di farlo rinvenire. Il fatto però, era che Chuck Bass è sempre stato così. Cieca come sempre io, mentre lui aveva capito tutto fin dall’inizio.
 
Avevamo l’uno bisogno dell’altra. Ancora una volta, una volta e basta. – “Tra meno di un’ora ci sarà il funerale di tuo padre.” – Sussurro mentre le sue mani già mi stringono in vita. La mia non è una opposizione. Lui non mi costringe. Io lo desidero.
E mi bacia e non aspetto, ricambio schiudendo le labbra per entrare in contatto con la sua lingua, lo scotch che ha bevuto, amaro e sgradevole, profuma la mia bocca e bagna le mie labbra del suo sapore. Non c’è tempo di avvicinarci al letto, non c’è voglia di farlo con calma. Solo un forte bisogno di rendere l’altro partecipe del proprio dolore. Perché noi siamo questo, Chuck e Blair, Blair e Chuck.
 
Le mie mani stringono i suoi capelli, la sua bocca cerca il mio corpo scoperto dall’abito nero di Versace, il mio cerchietto cade per terra. Non fa rumore. Ascoltiamo solo le nostre mani che si cercano, che toccano, che prendono. E lui mi prende, mi usa e mi getterà via. E non fa niente, non importa, perché io in quella suite non sono Blair Waldorf, tra le sue braccia non sono Blair, sono solo sua. Lui non è mio.
 
Apre la zip d’orata e il vestito scivola giù, lentamente, troppo lentamente, scalcio via con i piedi ancora intrappolati nei tacchi e lui mi stringe, mi stringe a sé e non stacca le labbra dalle mie nemmeno in cerca d’ossigeno. Perché dovrebbe guardarmi negli occhi, perché dovrebbe accorgersi che quello non è solo sesso, che Blair Waldorf non è solo un corpo. Non sono solo un oggetto. Le mie mani raggiungono il colletto della camicia del giorno prima, sformata da chissà quali altre donne e prostitute incontrate in quelle due giornate.
 
E non importa se le sue mani hanno toccato altre donne e desiderato un altro corpo. Perché lo so, lui vuole me. Almeno ora, ora che la sua bocca bacia il mio collo, ora che si annida tra i miei capelli per assaporarne il profumo. E non c’è tempo, perché il dolore che brucia nelle vene di Chuck è intenso, è doloroso. Ma non importa nemmeno a lui, perché vuole marchiare ancora quel corpo, vuole sporcarlo e renderlo suo ancora una volta. Perché lei era sua. Non parliamo, non cerco nemmeno qualcosa da dire, non ci sono parole.
 
Mi prende per le gambe poggiandomi su un mobile abbastanza alto, e mi prende. Mi prende lì, senza fiatare. Cerco di tenere gli occhi aperti mentre il dolore per la sorpresa sparisce e gli occhi di Chuck rimangono chiusi, con le labbra semi aperte. E sento il suo dolore, lo percepisco. E spinge, spinge per uccidermi, per farmi sapere, senza parole, ciò che lui prova. Lo afferro per il collo e lo bacio, lo bacio mentre gemo assieme a lui, perché io resterò per sempre, lo so. Le uniche parole che ci concediamo, le uniche vocali che riusciamo a pronunciare. Tre parole, sette lettere. Ma io ero già sua. – “Ti amo.” – Dico. Mentre lui esce fuori da me. Mi appoggio al suo petto e sento il suo cuore battere forte. Ti amo.
 
Si risistema, e va verso il bagno. Lo sento buttare l‘anima nel water, raccolgo tremante il mio vestito. Non dovrei piangere.
 
E glielo dico sempre, ogni volta che lui mi chiede di farmi sua. Ma non ascolta, fa finta che io non dica nulla. E stavolta me ne vado via, io. Ma tornerò. E rifaremo quel che già abbiamo fatto tante volte, quelle volte che non saranno mai abbastanza, quell’amore che non finirà mai di unirci.









The end.









 

Angolo dell'autrice :

Volevo fare qualcosa di più lungo, ma sinceramente mi perdo nelle emozioni e non nell'atto stesso. Mi sono immaginata sempre una cosa del genere nelle'episodio 2x13 ma mi sono ispirata anche a un episodio della quarta stagione - non ricordo quale - in cui i Chair, in un momomento compromettente in cui Chuck dice 'Io amo te' e Blair fa finta di non sentirlo. Una cosa al contrario, yes. Spero la lettura sia gradita, un bacio :)

  
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