Anime & Manga > Pokemon
Ricorda la storia  |      
Autore: Akemi_Kaires    16/08/2012    11 recensioni
{Dragonshipping; Lance/Sandra}
«Mi stai davvero regalando una rosa color confetto…?» esclamò successivamente, scuotendo leggermente il capo con incredulità e un briciolo di disapprovazione, per poi posare i suoi occhi increduli sul corpo slanciato e muscoloso del compagno. «Lo sai che odio queste smancerie. E odio il rosa. Ed ora sto odiando anche te. Eppure dovresti sapere quali sono i miei gusti!».
«Non l’ho scelta a caso» ribatté beffardamente il Domadraghi, guardando la ragazza con dolcezza. «Trovo che racchiuda tutta la tua essenza».
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lance, Sandra
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
- Questa storia fa parte della serie 'With You, My Love'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic Ebbene sì, miei gentili lettori, sono tornata con un’altra delle mie Dragon

Ebbene sì, miei gentili lettori, sono tornata con un’altra delle mie Dragon! Ok, forse la maggior parte di voi avrà già premuto la X rossa per la disperazione, però sappiate che questa storia è per voi. No, non avete le traveggole. Questa shot è davvero per voi, che continuate a supportarmi e sopportarmi. Anzitutto, una piccola premessa. Questa storia è fluff. Sì, una Dragon fluff sicuramente fallimentare che ho scritto con il cuore. Volevo dedicarla in particolare alla mia Sorellina, a mia Marita, alla mia Cognatuzza, alla mia Zietta e a tutti i Dragonshipper. Mi auguro che questa fic sia di vostro gradimento, dato che ci ho messo l’anima per farla. Fatemi sapere se vi è piaciuta con tante belle recensioni, mi raccomando!

 

 

A Pink Rose

 

 

 

Sandra serrò istintivamente le palpebre, accogliendo a braccia aperte le gentili carezze di quella brezza tiepida e profumata. Un simpatico venticello giocò con i suoi sottili capelli, smuovendoli fino a farli sembrare eleganti fiamme azzurre. Inspirò profondamente quell’aria benefica, inebriandosene e riempiendosene i polmoni, come nel tentativo di depurare il suo corpo dalle scorie della stanchezza.

Avrebbe preferito spendere il suo tempo libero altrove, magari sulle pendici di un’irta montagna, invece che ritrovarsi in quell’angolo paradisiaco, distesa su un prato fiorito e baciata dalla luce del sole. L’immagine della ragazza solitaria, intenta a vigilare sul suo paese dall’alto di un dirupo scosceso, le si addiceva molto di più a differenza di quella di una frivola giovane impegnata a raccogliere margherite. Eppure, nonostante rimpangesse di non trovarsi tra i suoi beneamati monti, non le dispiaceva la prospettiva di trascorrere il pomeriggio su quella collina.

Aveva accettato l’invito di Lance per pura pietà nei suoi confronti, convinta che successivamente se ne sarebbe altamente pentita. Anche se non avrebbe mai osato ammetterlo ad alta voce – neppure lei sapeva dire se per orgoglio o per vergogna –, quelle ore passate al fianco del suo fidanzato si stavano rivelando piacevoli.

Si concesse l’abbozzo di un sorriso tirato, mentre voltava leggermente il capo verso il Campione. Sdraiato accanto a lei, gli occhi chiusi e un filo d’erba tra le labbra, sembrava assorto. Pareva rilassato come non mai, cullato tra le braccia di quella natura rigogliosa, completamente a suo agio. La Domadraghi si permise di studiarlo con attenzione, quasi alla ricerca dell’origine di quell’invidiata serenità.

Come poteva essere così tranquillo, nonostante tutti i doveri e le apprensioni che certamente aveva? Essendo il vertice della Lega Pokèmon, reggeva sicuramente l’enorme peso delle responsabilità sulle sue spalle. Perché era così calmo, pur sapendo che cosa lo avrebbe atteso una volta ritornato all’Altopiano Blu?

Se osava ripensare a ciò che la aspettava non appena avrebbe rimesso piede nella sua Palestra, le mancava il respiro. In quel momento, mentre si concedeva quegli spiccioli attimi di riposo, c’era gente che aveva bisogno di lei e reclamava la sua presenza.

Fece leva sulle sue braccia, valutando l’idea di ritornare al più presto ad Ebanopoli, quando una mano la afferrò saldamente, costringendola a rimanere ferma. La Capopalestra si voltò di scatto, richiamata da quella presa dolce e ferrea al contempo, socchiudendo istintivamente gli occhi fino a farli divenire due fessure minacciose.

«Mollami, imbecille!» rimproverò bruscamente Lance, con una punta di stizza nel suo tono freddo di voce. Si dimenò, sfuggendo con forza alla sua tenuta, costringendosi a non posare lo sguardo sul volto del suo compagno. Se solo si fosse permessa di guardarlo, sicuramente si sarebbe arresa e sarebbe rimasta con lui. «Sono in ritardo con gli allenamenti».

A dispetto della reazione che Sandra si aspettava, le labbra del giovane si curvarono in un tenero e sincero sorriso. Si lasciò sfuggire una risatina divertita, non appena scorse le guance della ragazza imporporarsi leggermente. Continuò a contemplare la sua semplice bellezza, assorto e pensieroso. «Sei davvero sicura di volertene andare? Non vuoi rimanere ancora con me?» domandò poi, mettendosi a sedere al suo fianco.

«A differenza tua, io prendo sul serio il mio lavoro». Forse troppo, ma devo farlo, aggiunse mentalmente la Domadraghi, dopo aver sibilato quelle taglienti e crude parole. Indugiò ancora una volta, indecisa o meno sul da farsi, per poi convincersi che la scelta più giusta era ritornare al suo paese e rivestire le vesti di Capo.

«Forse hai ragione, o forse no» rise il Campione, guadagnandosi un’ennesima occhiataccia di rimprovero da parte della fidanzata. «Però lascia che ti dia una cosa, prima che tu te ne vada».

Sandra inarcò un sopracciglio con scetticismo, non appena lui le porse il suo regalo. Esibì un’espressione di profondo disgusto e di incredulità, una volta focalizzato quel dono a suo parere inusuale e orrido.

A qualsiasi sua coetanea avrebbe fatto piacere ricevere una rosa dal proprio ragazzo, specie se di colore femminile e dolce come il rosa pastello. Ma lei no, non riusciva ad apprezzare quel fiore neanche sforzandosi. Non si adattava affatto alla sua immagine di freddezza e combattività, né al suo essere coraggioso e – osava perfino dire – rude.

Esitò un istante, prima di stringere tra le dita quel simbolo di delicatezza e bellezza. Per quanto detestasse ammetterlo, era gradevole alla vista e all’olfatto. Era bello, ricco di petali dal colore vivo, ed emanava una fragranza dolce ma non nauseante.

«Mi stai davvero regalando una rosa color confetto…?» esclamò successivamente, scuotendo leggermente il capo con incredulità e un briciolo di disapprovazione, per poi posare i suoi occhi increduli sul corpo slanciato e muscoloso del compagno. «Lo sai che odio queste smancerie. E odio il rosa. Ed ora sto odiando anche te. Eppure dovresti sapere quali sono i miei gusti!».

«Non l’ho scelta a caso» ribatté beffardamente il Domadraghi, guardando la ragazza con dolcezza. «Trovo che racchiuda tutta la tua essenza».

La giovane rimase interdetta, inizialmente incapace di trovare le parole adatte per replicare a quell’assurda affermazione. Da quando uno stupido fiore poteva descriverla e rappresentarla? Tra tutte le idiozie che il cugino poteva utilizzare come giustificazione, quella era in assoluto la peggiore. «L’ultima missione deve averti rincretinito, maledetto filosofo fallito» suppose con tono canzonatorio, sfoderando un sorriso sornione.

«Non sto scherzando, San» rispose l’altro, per nulla offeso da quella visibile provocazione. Si limitò a spostare più volte lo sguardo dalla rosa alla Capopalestra, soffermandosi più volte su quest’ultima. «Sai almeno qual è il suo significato?».

«No e non mi interessa» sbottò Sandra, visibilmente irritata da quello sciocco discorso. Detestava sprecare tempo prezioso in quel modo assurdo, specie per discutere su cose inutili.

«È sinonimo di eleganza e fragilità» proseguì invece Lance, disubbidendo volutamente all’ordine della compagna. Sorrise sinceramente, non appena la fidanzata lo guardò con stupore e incredulità. Quelle iridi ghiacciate lo stavano accusando silenziosamente di essere pazzo.

«Che sono elegante è ovvio, ormai lo sanno tutti. Ma sono letale, non fragile» obiettò lei, puntando una mano su un fianco e sfoderando un sorrisetto beffardo. Sicura di sé come non mai, squadrò con sufficienza il ragazzo, quasi compatendolo per la follia che aveva detto. «Non sono come le altre ragazze, dovresti saperlo. Sono quasi più forte di te, se proprio devo ricordartelo».

Prima che il suo orgoglio prendesse il sopravvento, imponendole di pronunciare altri elogi alla sua stessa persona, le labbra di Sandra si ritrovarono improvvisamente impegnate in un bacio dolce e carico di affetto. La giovane Domadraghi sbarrò gli occhi per lo stupore, non appena si capacitò dell’improvviso gesto del Campione, incapace di muoversi e di agire in alcun modo.

Pietrificata dall’incredulità, trattenne ancora il respiro, nonostante la bocca di Lance fosse già lontana dalla sua. Ancora interdetta e indecisa sul da farsi, si limitò a posare lo sguardo sulla rosa ancora tra le sue mani, quasi accusandola di quel suo attimo di debolezza.

«Non è colpa del fiore, San. È normale: tutte voi siete fragili di fronte all’amore» disse con dolcezza il giovane, con il viso a un palmo dal suo. «Ho forse ragione?».

«Taci, imbecille» sibilò la ragazza, furente come non mai, prima di spingerlo a terra e andare nuovamente alla ricerca del suo amore in un altro bacio.

 

 

Parla l’Autrice gusto thè alla pesca:

Perfavorenonlinciateminonuccidetemilasciatemivivereperchésonoancoratroppogiovanepermorire. Sappiate che ci ho messo una vita per macchinare qualcosa che potesse agganciare i termini “Dragon” e “Fluff”, dato che sono due elementi che cozzano potentemente tra loro. Magari è uscita una fregnaccia delle mie, oppure ho composto qualcosa di cui andare fiera. Non so nemmeno io che cosa pensare. E ancor meno so come è uscita ‘sta cosa della rosa. Siccome Sandra e Lance sono dotati di vita propria e nelle storie fanno quello che vogliono, ormai non mi stupisco più di nulla. Forse non sarà ai livelli di Gone, ma mi auguro che questa storia, nella sua semplicità, sia stata di vostro gradimento. Quindi non proferisco alcuna parola a riguardo della shot, perché sono stanchissima. Mi auguro che vi sia piaciuta! A presto!

  
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Akemi_Kaires