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Autore: Flox    17/08/2012    2 recensioni
Stefania, ragazza di 16 anni che sogna di entrare nella nazionale di pallavolo... non ha in testa altro. Però un giorno incontra la sua anima gemella, ma lei non lo sa... pensa che la pallavolo sia l'unica cosa importante per lei...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Eccomi qui con la mia prima Fan Fiction, spero vi piaccia :) Chiedo scusa che è un pò corto ma oggi ho avuto poco tempo per scrivere


Capitolo 1



Quel giorno non volevo essere li...
Sai quando credi di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato?
Per me quella sera era così, non volevo essere lì, a quel ballo di inizio anno, con quel vestito da sera color cenere, che le mie amiche lo avevano catalogato come sexy... io in quel momento avevo solo in mente la pallavolo, nient'altro... non mi interessavano i balli scolastici e la scuola stessa, ma ero lì, obbligata dalle mie amiche.
Alla fine capii che trovarmi li non era uno sbaglio...
Per quella sera le mie compagne di squadra, e classe, si erano preparate per giorni: il vestito, i capelli, le scarpe, il trucco... e tutto quello che poteva servire per quella, definita da loro, idimenticabile serata. Al contrario io non mi preparai, presi l'unico vestito da sera che possedevo, un filo di trucco e le uniche scarpe con il tacco che avevo.
- Come fai a non essere emozionata, Stefi? Non ti capisco, tutte sono emozionate - lei è la mia Kate, la mia unica e speciale migliore amica.
- Che ci posso fare? Lo sai che io penso solo alla pallavolo -
- Teso, anche io voglio diventare una professionista, ma non per questo mi devo perdere tutto quello che ha da darci l'adolescenza - In realtà a Kate non interessava diventare una giocatrice di pallavolo, ma voleva solo dimostrare a suo padre che lei valeva, più di quanto credesse.
Quella sera andammo al ballo con la limousine del papà della nostra compagna di classe Chiara, è una ragazzina fortunata, i soldi non le mancano mai...
Stare con Chiara e Kate mi è sempre piaciuto però quella sera non volevo essere con loro, volevo allenarmi in palestra...
- Dai Stefi, non pensare sempre a come migliorare la tua schiacciata, pensa anche a divertirti con noi! -
Arivammo davanti a scuola dopo un quarto d'ora di macchina, e facemmo la nostra bellissima entrata, eravamo le protagoniste della serata, arrivare in limousine ha sempre fatto effetto.
Entrammo in palestra, dove si teneva il ballo, e c'era un fracasso incredibile, e ragazzi e ragazze che ballavano credendo di essere bravi. Kate e Chiara si misero a ballare e io mi misi in disparte senduta su una panchina con un bicchiere di succo di mela, il mio preferito. Vedere tutti quei ragazzi muoversi a caso cercando di andare a ritmo mi faceva molto ridere, non era poi così malvagio stare lì
- E tu perchè te la ridi? - a dire queste farole fu un ragazzo sbucato dalla folla
- Oh scusa, io mi chiamo Marco, piacere... tu? - verder apparire quel ragazzo ricciolo, alto circa quanto me mi fece sobbalzare
- Mi hai spaventata - dissi con una risata appena accennata - Io mi chiamo Stefania, detta Stefi... piacere mio -
- Bel nome, Stefania... però non hai ancora risposto alla mia domanda, dimmi, perchè ridevi da sola? -
- Giusto, semplicemente mi fa ridere vedere tutti questi ragazzi muoversi a caso - il ragazzo si girò e, per qualche istante, fissò la folla, come per studiarla, per poi scoppiare a ridere
- Sai che hai ragione? Sono davvero ridicoli... posso stare con te? -
- Certamente, non disturbi -
- Non ne avevo dubbi, io non disturbo mai - la prima cosa che pensai di quel ragazzo è che era presuntuoso, e glielo dissi! Non se la prese, anzi rise e mi disse che avevo ragione. Passammo la serata insieme, a parlare del più e del meno
- Assì? Sei una giocatrice di pallavolo? -
- In un certo senso sì, aspiro ad entrare nella nazionale - parlammo molto di me, ma di lui quasi nulla.
Tornammo a casa verso l'una di notte, e quel ragazzo un pò presuntuoso e sfacciato mi chiese il numero di telefono, e la cosa incredibile e che io glielo diedi.
Quella sera andai a dormire subito perchè il giorno dopo avevo un partita importante del torneo di pallavolo, la prima, quell'anno era quello decisivo, un assistente della nazionate sarebbe venuto ad osservarci ad ogni allenamento e ad ogni partita, e io dovevo dimostrare di essere all'altezza della nazionale, dovevo dare tutto, dovevo dimenticarmi di praticare una vita da adolescende... dovevo pensare solo ed esclusivamente alla pallavolo, dovevo farcela...
  
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