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Autore: RoseGONEwild    17/08/2012    3 recensioni
Non è niente più che un flusso di pensieri, che prende vita sul palco, durante l'assolo di Vic. Jocke lo osserva e riporta alla mente l'attrazione nei suoi confronti, dando voce al suo disagio.
Dopotutto, non è come dichiararsi ad una donna. Insomma, lì hai un cinquanta per cento di possibilità che ti vada bene. Invece mi sono ficcato in una situazione molto più incasinata. Per far sì che tu mi trovi attraente, c’è bisogno che tu ammetta che ti piace un uomo. E non è facile. Non lo è stato nemmeno per me, sai?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardami. Ti prego Vic, guardami.
Sì, così. Hai degli occhi bellissimi, cazzo. Per non parlare dei tuoi capelli. Così lunghi. Mi chiedo sempre come sia possibile che siano perfetti ogni volta. Anche dopo aver suonato. Anche quando piove, quando i miei si gonfiano ed ho bisogno della piastra. Tu invece, hai sempre un aspetto impeccabile. 
Sei bellissimo quando sei sul palco, accanto a me. Quando i tuoi occhi sono contornati da una linea pesante di matita nera. Oh, se solo sapessi quanto mi piace. Ma sei stupendo anche senza trucco.
Io no, quando non sono truccato si vede che sto diventando vecchio. Mi prendi sempre in giro, tu. Ma non sai quanto quelle parole feriscano. Non fraintendere, sono felice della mia vita, di essere padre e tutto il resto. Ma ogni volta che ti guardo, ti vedo così giovane rispetto a me. E fa male. Ma anche io ti prendo in giro, e tu ridi. Non hai idea di quanto tu sia bello quando le tue labbra si incurvano in quel sorriso.
Forse dovrei dirtelo. Non so come la prenderesti, se sapessi che penso a te ogni notte. Probabilmente mi prenderesti per pazzo. Non lo so, non abbiamo mai parlato di omosessualità. Abbiamo diversi amici gay però, e tu non hai mai manifestato alcuna contrarietà. Forse non la prenderesti poi così male.
Se lo dicessi a Tess, invece, mi lascerebbe all’istante. Come biasimarla? Non è di questo che ho paura. Ciò che mi spaventa è che con ogni probabilità non potrei più vedere Vegas. E’ così piccolo, lo amo così tanto. Con Vilda non avrei problemi; lei ti adora. Non sarebbe necessario metterla al corrente della cosa. Non è ancora abbastanza grande da capirla. Le diremmo semplicemente che papà e lo zio Vic vanno a vivere insieme. Perché così possono dedicarsi di più alla musica.
Questa scusa potrebbe funzionare anche con i nostri amici. Non con Adde e Martin, tuttavia. Loro sanno perfettamente ciò che provo nei tuoi confronti. Mi hanno esortato più volte a dirtelo e fidati, spesso sono stato sul punto di farlo. Non so cosa mi abbia bloccato. Forse ho davvero paura di un tuo rifiuto. Dopotutto, non è come dichiararsi ad una donna. Insomma, lì hai un cinquanta per cento di possibilità che ti vada bene. Invece mi sono ficcato in una situazione molto più incasinata. Per far sì che tu mi trovi attraente, c’è bisogno che tu ammetta che ti piace un uomo. E non è facile. Non lo è stato nemmeno per me, sai?
E’ cominciato tutto da quando sei entrato nel gruppo. All’inizio ti trovavo soltanto un ottimo chitarrista, “il migliore”, come ero solito presentarti ai nostri primi concerti insieme. Poi, un giorno, tu mi hai guardato ed io ho capito. Ho cercato di nasconderlo a me stesso per mesi, fin che Martin non si è accorto che qualcosa non andava. Sono certo che tu non lo ricordi, il periodo in cui ti evitavo. Avevo paura di fare qualcosa di stupido. Ne ho parlato con lui per un’intera notte. Ho pianto. Non ne potevo più.
Ho fermamente detto “no” all’idea di metterti al corrente della cosa. Così, Adde e Martin mi hanno insegnato a conviverci. Dovrò superare la situazione di stallo, prima o poi, ma non credo sia ancora il momento. Devo sondare meglio il terreno. Capire cosa ti passa per la testa quando mi vedi. Se anche tu, come me, senti le farfalle nello stomaco quando mi avvicino a te. Così, come sto facendo ora. Sei così bello mentre suoni.
Ti metto un braccio attorno al collo e affondo il viso fra i tuoi capelli. Lo faccio sempre, e tu sorridi. Il pubblico grida. Siamo così vicini a loro, su questo piccolo palco. Assaporo al meglio questi pochi secondi, perché sono il massimo dell’intimità che riesco ad avere con te. Tu non hai idea di quanto la tua espressione mentre suoni sia simile a quella che potresti assumere durante un orgasmo. Perlomeno, io l’ho sempre vista così. Nel mio immaginario, è esattamente così. La bocca semi aperta, i capelli sul viso, gli occhi socchiusi. Proprio come durante l’assolo.
Il tuo momento è quasi finito, tra poco devo ricominciare a cantare. Allungo una mano verso la prima fila, sorrido alle ragazze. Loro gridano.
Mi allontano definitivamente da te e prendo in mano il microfono. Ora la mia voce e il suono della tua chitarra si sovrappongono. Creano un’armonia perfetta. Se solo potesse essere lo stesso anche con i nostri sentimenti

Niente più che un flusso di pensieri. Jocke che si fa le seghe mentali sta diventando il mio soggetto preferito, per cui molto presto temo arriveranno altre storie simili. O forse un secondo capitolo. Non scrivevo una fic in prima persona da almeno quattro anni, per cui non so quanto mi sia riuscita. Attendo commenti e critiche :)

  
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