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Autore: Nielle    17/08/2012    2 recensioni
Con questa One-shot voglio 'spiegare' cosa prova una persona Ipocondriaca. Quali sono i suoi continui timori, e quanti problemi affronta in ogni giornata. Spero che leggiate, magari capendo il mio mondo. Recensite, se volete, le critiche son ben accette, da parte di tutti.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccole gocce di sudore mi bagnavano la fronte, potevo sentirle umide, calde, appiccicaticce.
Aggrottai la fronte, scrutando il mio riflesso allo specchio.
Quest'ultimo ricambiava lo sguardo, inchiodandomi cupo, quasi minaccioso.
Era l'ennesima serata che passavo in quelle condizioni, tra capogiri, dolori allo stomaco, debolezza.
Nelle ultime settimane avevo iniziato a fumare, quasi per attribuire i miei malanni al fumo.
Ma da qualche giorno, lo spettro del sospetto s'era insidiato in me. La sigaretta non bastava più come scusa, e temevo di dover affrontare la realtà, prima o poi.
Socchiusi gli occhi, tentando di svuotare la mente, di liberarmi dalle preoccupazioni.
Ma non ci riuscì, anzi, fui accolta dall'ennesimo mal di testa.
Doveva essere influenza, o un virus, ne ero certa.
Mi appoggiai alla parete del bagno, passandomi una mano tra i capelli, tentando di calmare il mio respiro ormai irregolare e interrotto da sospiri.
Appena mi sedetti a terra sentì una forte fitta al fianco, e un peso opprimermi lo stomaco; appendicite?!
Al solo pensiero presi a tremare, e mi guardai intorno, con occhi spaventati.
La finestra era chiusa, da dove proveniva quel gelo?
Gemetti angosciata nel sentire un nuovo dolore al petto, e iniziai a pensare come solo un'ipocondriaca dannata, può.

'E se fossi gravemente ammalata? Se mi restassero pochi giorni di vita?'

Sentì l'ansia circondarmi, penetrarmi il petto.
La mia mente era ormai sovraffollata, non riuscivo più a controllarne i pensieri.

'Si prova questo in letto, pavimento, di morte?'

Socchiusi gli occhi vagando nella stanza con lo sguardo; non voleva fermarsi.
Gli oggetti perdevano forma, le luci di offuscavano, la stanza scompariva.
Cacciai un urlo sordo, straziante, di dolore puro.
Ma quel dolore esisteva solo nella mia mente.
Sentì i sensi venire meno, prima di battere la testa a terra, e svenire.
  
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