A dangerous mind.

Prologo.

  « Non dovresti essere a letto a quest'ora stupido coniglio? » l'aveva accolta così il Nightray appena la vide varcare la soglia della cucina – a dire il vero aveva intravisto un'ombra girovagare tra le varie stanze dell'appartamento, solo dopo qualche istante aveva riconosciuto i lunghi capelli castani di Alice che al momento assomigliavano particolarmente ad una balla di fieno.
La ragazza sbatté più volte le palpebre per focalizzare chi fosse il suo interlocutore, per sua sfortuna si accorse che era quella maledetta testa d'alga e non un enorme bistecca parlante.
  « Non riuscivo a dormire ». Ed era la verità.
Alice era tormentata dalla voglia di saperne di più sul suo passato, ora che aveva incontrato Jack e ora che finalmente era stata a Sablier le sembrava tutto più chiaro.
Ma ancora non bastava, chi era stato per lei Jack? Di sicuro una persona che collegava i suoi ricordi pezzo per pezzo, ogni volta che lo intravedeva nelle sue memorie sentiva come un dolce vento autunnale, pacifico ma allo stesso tempo inquietante.
Mentre la ragazza era persa nei suoi pensieri Gilbert sbuffò rumorosamente, oltre che di giorno doveva pure sopportarla di notte facendole da balia? Sperava fosse solo un'eccezione « A guardarti non si direbbe ».
Alice si riprese dal suo stato di trans fulminandolo con lo sguardo « Anche tu sei sveglio mi pare » lo puntò con un dito ghignando « Cos'è? Hai paura del buio? ».
  « Semplicemente non sono stanco » disse svelto. Amara bugia.
La castana fece qualche passo in avanti fino a raggiungere la sedia in mogano « Quindi non riguarda Oz? ».
Accidenti, pensò immediatamente tradendo una smorfia sul suo volto, da quando quello stupido coniglio era diventato così perspicace?
  « Mi dicono che ho indovinato » sussurrò tentando di nascondere un sorriso vincitore, da quando aveva cominciato a prendere lezioni “umane” da Sharon stava capendo sempre di più le emozioni delle persone che gli stavano accanto.
Oltretutto aveva un ottimo fiuto.
  « E' ovvio che io sia preoccupato per Oz, è il mio padrone, colui che anni fa mi ha salvato accogliendomi tra le sue braccia come un amico e non come servo, e la sola idea di doverlo perdere di nuovo mi uccide! » esclamò senza contenere un minimo di contegno, il signorino era il suo punto debole, quando si parlava di lui automaticamente scattava un allarme dentro la sua testa.
I suoi occhi lampeggiarono pericolosamente sul volto della Chain. Stava succedendo di nuovo, quel mal di testa, le parole pronunciate da suo fratello quando lo aveva incontrato alla casata dei Nightray.
E' colpa sua. Solamente sua.
Alice non si scompose alle sue parole, sapeva benissimo quanto Gilbert fosse legato ad Oz, l'unica cosa che doveva capire era: Fino a che punto?
  « Tu... » cominciò con insicurezza fissandolo dritto negli occhi dorati, per la prima volta si sentì a disagio nei confronti di quella testa d'alga « ...sei innamorato di Oz? »