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Autore: HPEdogawa    17/08/2012    3 recensioni
Uno psicanalista ci chiamerebbe sociopatici. Una spia, malviventi. Noi, semplicemente, siamo i ladri coi fiocchi e controfiocchi.
[...] Finché l'avidità non entra a far parte delle nostre vite, non c'è bisogno di preoccuparsi più del solito.
A meno che l'avidità non abbia il nome di Park Chanyeol.
| Una Seoul divisa tra Servizi Segreti e Organizzazioni criminali celate nella normalità quotidiana. | Baekyeol; Hunhan; pairing a sorpresa.
Comparse da parte di alcuni membri di SHINee e Super Junior.
Yaoi. Se non vi piace, non leggete.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.

 

Baekhyun.

 

 

Le regole da imparare, quando si entra a far parte di un mondo tenuto in piedi da probabilità, esperienza e – a essere sinceri – anche da fortuna, sono molte. Così tante da averne perso il conto nel corso degli anni. Nuove generazioni, nuove tecnologie: rinnovo delle regole. Vengono aggiornate, semplicemente modificate o lasciate intatte e immutate. Alcune norme che valevano nella fine dell'Ottocento vengono seguite tutt'ora. E, a volte, sono migliori delle nuove. Però, sostanzialmente, la regola principale, dominante, sentita e risentita, presente nelle nostre memorie dagli inizi, nonché la più semplice da memorizzare, è semplicemente mentire. Mentire costantemente, in qualsiasi momento di ogni situazione. Mentire per salvare il piano – o la pelle. Mentire per portare a casa un altro colpo ben riuscito. Mentire per ferire e curare al tempo stesso. Mentire perché, alla fine, le bugie diventano verità.

Uno specialista direbbe che la naturalezza con la quale riusciamo a mentire – assenza di sudorazione, pupille della normale dilatazione e battito cardiaco regolare – sia sintomo di sociopatia violenta. Una spia del governo passerebbe le ore a studiare il nostro cervello con macchine apposite e dettagliate, mentre cerca di sfilarci verità che riusciamo comunque a celare dietro a sottili veli di bugie. Un'altra cosa in cui eccelliamo, è il silenzio, la fedeltà verso il giuramento pronunciato prima di intraprendere la nostra carriera in questo campo. Piuttosto che confessare, inventeremmo storie intricate, degne di essere trasportate sullo schermo come la migliore soap-opera di sempre. Subiremmo torture in silenzio, rivelando mezze verità. Ovvero, fandonie. Piuttosto che buttare all'aria secoli di storia e duro lavoro, smascherando un intero mondo che si riesce a nascondere abilmente tra le sfaccettature della vita quotidiana, sceglieremmo la tortura. O l'omicidio.
Uno psicanalista ci chiamerebbe sociopatici. Una spia malviventi. Noi, semplicemente, siamo i ladri coi fiocchi e controfiocchi.

 

Non siamo ladri di strada. Non sottraiamo nulla a persone innocenti. Non rubiamo oggetti di poco conto, il cui unico valore graverebbe sul lato sentimentale della gente. Esiste un detto, nel mondo dei ladri. L'avidità è l'anticamera per la cella. Strano ma vero, noi non siamo avidi, mai lo siamo stati ed è improbabile che lo diventeremo in futuro. Non siamo ingordi e insaziabili. Siamo obiettivi e controllati. Conosciamo i rischi, siamo coscenti di ciò che sidiamo e delle conseguenze che potrebbero giungerne. Studiamo le regole, i comportamenti, le posture, i toni di voce e le espressioni facciali. Conosciamo il significato di ogni singola opera d'arte, e lo rispettiamo, apprezzandolo, anche se apparentemente tutto ciò che ci interessa è il valore monetario. Ed è qui che la gente sbaglia. Inciampa e cade nella la buca degli stereotipi.

Ma sono tutte queste convenzioni, questi luoghi comuni, che rendono la nostra copertura ancora più spessa e sicura. Indistricabile. I ladri di strada sono avari e bramosi, vengono rincorsi dalla polizia, dai commissariati e dalle guardie. Noi? Siamo tallonati dalla NIS* e dalla DSC**, a dire la verità. Pedinano costantemente i grandi del mestiere (come mia madre o mio zio). Ma finché l'avidità non entra a far parte delle nostre vite, non c'è bisogno di preoccuparsi più del solito.
A meno che l'avidità non abbia il nome di Park Chanyeol.


Edogawa's corner - 
Annyeong! 
E' la prima volta che mi azzardo a postare negli EXO, e sono contenta di poterlo fare con questa trama su cui lavoro da qualche mese. Questo è un prologo estremamente breve, senza pretese. Spero comunque di aver acceso un barlume di curiosità in voi. Questa FF è una Baekyeol e una Hunhan (con possibili accenni futuri a un altro pairing) e si dividerà tra le storie di tutti e dodici gli EXO, divisi tra i servizi segreti sudcoreani e organizzazioni criminali. I personaggi saranno tutti OOC. Attendo recensioni per andare avanti, sperando che la storia vi abbia colpito almeno un pochino ^_^ Sto scrivendo un'altra long, sugli SHINee. Nel caso alcuni di voi siano fan anche di quei cinque disagiati e vi andasse di leggere una 2Min (con accenni a JongKey) sappiate che ne trovate una anche nel mio account ^_^ Su Twitter sono @kibumeomma, nel caso qualcuno volesse parlare (?). 
Ok, basta. Mi dileguo. Vi ho annoiato abbastanza uu. 
Se lasciate recensioni, vi ringrazio infinitamente in anticipo! 
Alla prossima.
(Servizi Segreti sudcoreani): *National Intelligence Service (NIS) - Servizio d'Informazioni Nazionale. **Defense Security Command (DSC) - Comando di Sicurezza della Difesa. .

 

   
 
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