Posa il tuo dolce capo affaticato
dormi ora, il sole tramonta nel cielo.
La notte sta calando, sei arrivato
alla fine del viaggio, si alza il velo.
E tutto cambierà in vetro argentato.
Splende una luce di stella sul mare.
Il livido mondo verrà mutato.
Sentirai i bianchi gabbiani chiamare.
In terra quei che un tempo vissero
sogna ora e odili chiamarti dal lido
lontano che presto tu raggiungerai.
Sul tuo capo brillerà il lucor vero
degli astri; il riposo sarà il tuo nido
mentre con grigia nave nell’ovest vai.
Questo sonetto era in realtà un compito per l'estate che dovevo consegnare al mio prof di italiano (che poi non l'ha nemmeno corretto, figurarsi leggerlo!! -_-); così è finito tra i miei (pochi) componimenti di ispirazione tolkieniana.
Spero che vi piaccia anche se non è molto fantasioso per quanto riguarda i contenuti (è una traduzione quasi letterale del testo di "Into the west"), dato che ho preferito concentrarmi sulla forma e la rima.
Che i Valar vi proteggano, sempre!