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Autore: Alessaxo    17/08/2012    2 recensioni
La storia mi è stata ispirata da un gelato.
No, non vi dirò che gusto aveva.
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un giornata con Pino, il pinguino



AlPina fermò lo schiaffo proprio ad un palmo da Pino, che era tutto intento a giocare a GTA Saint Antartide, poi gli disse con tono calmo e materno: ”Amore, i cuginetti ci aspettano al ricevimento. Pulisciti il muso e lucida le penne: siamo diretti ad un gran avvenimento!”
“Silenzio, Donna! Ho appena abbordato un paio di donnette su un iceberg ed ora vado a portarle al pappone del luogo.”
"Che cosa hai detto, tesoro?" così esclamando, con celere gesto gli spense la IceBox.
"Ma che brava donna che sei! Ora ci metterò un’intera giornata per completare questa missione! O Ma' , ma una bella dose di Valium non te la spari mai?" e detto ciò , il tenero Pino si diresse verso il bagno per "svuotare la balenottera".
Dopo appena trenta minuti di attesa, AlPina vide il figlio uscire dal bagno.
Il passo barcollante di lui non la preoccupò per niente e lo spinse a uscire dalla loro grotta in tutta fretta, così iniziarono a slittare sui loro pinguineschi addomi lungo le strade di PinguaCity.
Trovarono un incidente all'incrocio tra la Fukushima Street e la Tropical Rue, a causa di un orca che aveva forato il ghiaccio della strada e appena compiuto una strage di passanti. Per loro fortuna la Forza di sicurezza, formata dai più robusti trichechi, era riuscita a fermarla.
Scivolarono veloci evitando la folla e raggiunsero infine il Gran Santuario.
Già molti pinguini stavano aspettando che il Santuario aprisse, accalcati nelle vicinanze dei cancelli. Tra tutti quegli aristocratici, vestiti di suntuosi frac, Pino dimostrava la sua appartenenza alla classe giovane e rinnovatrice che avrebbero dato un glorioso futuro a tutta la comunità pinguina dell'Antartide: gobbo, con un tatuaggio sul un tempo candido addome, una cicatrice a destra del becco arrecatagli in una rissa al Hot Beach Sun, localo ben noto nella comunità per il largo uso di "funghetti magici" al suo interno e infine una stupenda cresta di color verde vomito.
Il fatto di non indossare nessun indumento lo rendeva oggetto di disprezzanti occhiatacce da parte dei suoi compaesani, ma ormai ci aveva fatto l'abitudine.
Il grande dong di ghiaccio sopra il santuario venne percosso dai Monaci e i cancelli si aprirono.
L'immensa sala di ghiaccio, che, come dicono le leggende, riluceva di mille colori nei tempi estivi, ora era completamente ricoperta delle pelli dei nemici dell'Antartide: gli umani.
L'altare era stato eretto più di un secolo prima con teschi umani e su di esso il grande sacerdote, vestito di pelli umane iniziò il discorso: “Signore e signori , siamo qua nel Santuario per unire in matrimonio questi due baldi fanciulli: PingPong , discendente diretto di Lord Pingutor, colui che sconfisse la razza umana e la costrinse a vivere nelle riserve da noi prescritte, e la meravigliosa PingPuttyra, amata da tutti noi uccelli per il suo fascino e la sua sapienza. Per santificare il loro sodalizio e per favorirgli una larga prole, noi gli offriremo in sacrificio un essere umano” e indicò una porta alle spalle dell'altare, la quale, aprendosi, fece entrare l'umano infreddolito, spinto da due nerboruti Monaci pinguino.
Con un gesto, fece portare sull'altare l'umano e iniziò ad armeggiare alla base.
Intanto dalla grande folla bassi mormorii e timide risate si erano presto diffusi.
"Guardate come trema..."
"Non ha neanche delle piume per coprirsi!"
"Oh guardate: sta cambiando colore!"
"Sarà una tecnica difensiva, so che certi rettili cambiano colore…”.
Un sordo rumore meccanico fece zittire gli astanti. Poi lentamente dal soffitto un meccanismo assai complesso di lenti e archi si mise in moto, al contempo il sacerdote iniziò il suo salmo.
"O Grande Protettore! O Grande Benefattore! Tu ci hai sempre aiutato e sconfiggesti con noi i nostri nemici. Noi ti veneriamo, o Signore, e ti glorifichiamo! Prendi questo sacrificio come misera offerta: per te noi daremo tutto l'universo. Ed ora imitando il tuo potere quest'essere verrà fatto bruciare , come tu desideri, o Nostro Signore SATANA!"
Le lenti si fermarono e la luce del Sole, convogliata da esse, si concentrò su un unico punto del corpo del sacrificio, il quale prese velocemente fuoco. Quando il fuoco fece cessare le urla dello sfortunato essere, le lenti si mossero di nuovo e ritornarono nella loro posizione iniziale. I due Monaci, che fino ad allora avevano tenuto il malcapitato fermo sugli anneriti teschi dell'altare, ora lo sollevarono come per mostrare al pubblico un trofeo. Quindi il pubblico rispose facendo tremare la sala con il loro battere delle zampe e le loro stridule urla.
Il sacerdote li zittì con un gesto solenne, poi urlò con tutta la voce che aveva: "E ora si mangia!"
Contemporaneamente, i due muscolosi pinguini lanciarono il cadavere annerito nella folla, la quale lo fece sparire in una marea di becchi e artigli.
Pochi minuti dopo la sala era di nuovo vuota e i vari partecipanti al rituale stavano conversando tra loro, ognuno vantandosi di una macchia di sangue umano sulle proprie penne oppure mostrando intere parti del corpo strappate all'umano e non ancora ingerite.
AlPina non trovava suo figlio, ma dopo pochi minuti lo trovò circondato da una numerosa folla di aristocratici: non solo era coperto di sangue, ma era riuscito a strappare la testa intera all’ umano sacrificato.
AlPina fece allontanare quegli improvvisi ammiratori e poi, tirandolo per il becco, lo riportò a casa. 
Chiusa la porta dell'igloo, lo guardo penetrante negli occhi e gli disse con tono severo: "Lurido immorale, ora dimmi perché non gli hai ancora dato una becchettata?"



Alessaxo

  
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