-Il fatto è che...no Ginny, non cominciare!

Ginny stava piangendo : forti singhiozzi facevano tremare il suo piccolo corpo.
 Sembrava così debole,così fragile.
-Georgie..
 sussurrò lei tra un singhiozzo e l'altro
-Mi manca troppo. Qua è tutto più noioso senza di lui!
Bam.Nel cuore di George era caduto un masso di cemento. Non sapeva cosa dirle, come consolarla. Come poteva rassicurare la
sua sorellina quando era lui il primo ad aver bisogno di aiuto?Come poteva dirle che la vita sarebbe andata bene, se neanche lui ci credeva?
-Ginny...manca tanto anche a me. Ma non possiamo farci niente...insomma, è andato via per sempre!

La ragazza  si alzò, con i pugni serrati sui fianchi e la rabbia che le ribolliva dentro.
-Come fai a dire così?! Come puoi startene seduto lì, a piangerti addosso, senza pensare a Freddie? Come puoi farmi, FARGLI questo?Non puoi rinunciare a... le lacrime avevano riniziato a rigarle le guance.Era così forte rispetto a lui. Era matura per la sua età: infondo era dovuta crescere così in fretta e aveva dovuto superare quella morte così atroce.
<<È così dura..>> sussurrò a denti stretti George.
Teneva i pugni chiusi, le nocche premute sugli occhi. Nel buio si vedeva insieme al fratello, come una volta.
Il primo espresso per Hogwarts, il cappello parlante, le piccole bravate. Vedeva il loro secondo anno, le risate, gli scherzi un po' più pesanti.
Lui e Freddie che crescevano, uguali fino all'ultima lentiggine.Immagini chiare, nitide come delle foto. Ultimo ricordo: il fratello steso a terra, morto.
Si era sacrificato per loro, aveva combattuto per rendere migliore la vita di tante altre persone.
Si riprese quando una mano gli toccò la spalla: Ginny.
Non sapeva quanto la sorella avesse  atteso lì in silenzio, ma, aprendo gli occhi, la vide un po' accaldata,ma serena.
-Georgie,lui è ancora qui con noi. Se chiudi gli occhi puoi vedere la sua chioma rossa, se stai in silenzio puoi sentire la sua risata. È ancora qua, in questa casa.Non dobbiamo piangere. Freddie non..insomma non vorrebbe essere ricordato come una cosa triste, non credi?
Lì, seduta sul letto di Fred, sembrava molto più matura. Aveva ragione, basta lacrime.
Georgie sorrise e ringraziò la sorella. Il primo sorriso dopo tanti mesi di tristezza.
- Ehm, meglio se vado giù ad aiutare la mamma con la cena...
 tirò su con il naso e sparì dalla porta.

Il ragazzo si alzò e prese la fotografia sul suo comodino: erano insieme, lui con il lobo coperto da una fascia e Freddie con il suo solito sorriso.

- Ehy,fratellino. So che mi senti, quindi posso parlare. Ne è passato di tempo dall'ultima volta che sei stato qua,vero?Già,sembra passata una eternità.
Ma non voglio essere triste. Ho capito che Fred Weasley non deve essere ricordato con un pianto, ma con una risata! Sai, è da tanto tempo che in questa casa non si è felici. Mamma piange tutto il tempo, papà è sempre serio...e poi c'è Ginny. Mi dispiace per lei...ha dovuto affrontare tutto questo da sola. Non le sono stato molto d'aiuto...ma adesso basta. Ti prometto che in questa casa tutto tornerà come prima. Parola di Fred Weasley.

Sorrise posando la fotografia sul comodino e scese in cucina.

Quella sera la Tana si ravvivò di qualche risata.
Le prime dopo quella battaglia.
Le stele brillavano in cielo: un ragazzo dai capelli rossi fissava la propria famiglia dall'alto. Anche lui dopo tanto tempo riusciva a ridere. Un soffio di vento entrò nella Tana : poche parole di quel ragazzo del cielo
-Adesso so che stai bene. Grazie fratellino.

Ora andava tutto bene.