Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Lizy    18/08/2012    0 recensioni
I pensieri di una donna vampiro...
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Notte

  

 

Io vivo la notte. Il giorno mi disturba: troppa luce, sebbene io abbia amato il sole nella mia esistenza mortale. Ma ora… ora assopita cerco ristoro nella luce, mentre i sensi si affinano la notte. La vivo, la respiro, scivola sulla mia pelle come se fosse un cappotto caldo, avvolgente, ed è paradossale, perché non sento il gelo dell’inverno né la canicola dell’estate, eppure questa sensazione di familiarità mi prende solo quando è notte. Riesco a percepire cose che prima non avevano voce, troppo presa forse dal mio essere fragile e concentrata su me stessa. Ora i miei sensi sono tutti rivolti verso l’esterno: suoni, rumori, bisbigli, posso sentirli tutti. E a volte è un gran mal di testa, lo ammetto. Ascoltare i pensieri e leggere la cattiveria dell’uomo come se fosse un libro è qualcosa che ancora mi sconvolge, nonostante io sia un essere immondo adesso. Mi nutro di loro, di assassini, ladri, stupratori, convincendomi di aver fatto del bene all’umanità, quando probabilmente sono crudele al pari o forse più di loro. E l’etica ha perso valore per me, che seguo il desiderio nella mia bocca, la voglia di divorare e uccidere, senza ritegno. Eppure ho un freno. Non riesco ad uccidere chiunque, non riesco a non pensare a farlo solo se necessario. Ma non ho un’anima, perché se l’avessi proverei rimorso per quanti tra i miei denti hanno esalato l’ultimo respiro. Io m’inebrio di quell’ultimo istante, quel respiro profondo che divide la vita dalla morte, io bramo di fissare gli occhi di chi lascia questa vita per sempre. Forse perché sento un legame tra me e quel corpo esanime, mi ricorda la mia fine. In città si vocifera la presenza di un killer seriale, lo chiamano il giustiziere, e tra un bicchiere e l’altro nei bar c’è chi lo elogia. “Infondo ci ha tolto la feccia dai piedi”. Se sapeste la verità, ora avreste paura, signori.

Caccio, di notte. Individuo la mia preda, scelta con cura tra un pontile e un vicolo buio. Lascio che scappi, che si illuda di potermi sfuggire, ma so già che non avrà scampo, e questo rende la caccia più eccitanti. L’odore della paura, il battito accelerato, il sangue che pompa veloce nelle vene, per me sono afrodisiaci.

Io vivo la notte: il giorno mi disturba. Solo la notte può esser complice dei miei peccaminosi incontri, che concludo come una mantide religiosa, rubando la vita e bramando l'ultimo sospiro.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Lizy