18/08/2012
0 recensioniCAPITOLO 1
#Doncaster – 7.55
-Lou! Muoviti o faremo tardi!!- urlai suonando alla porta di casa sua.
Lou- si Emma! Sto arrivando!- e finalmente uscì da quella maledetta porta.
Io- finalmente!! È già la seconda mattina che facciamo tardi! Sai che la Stuart mi manda in presidenza se è scazzata!-
Lou- non preoccuparti, non ti manderà in presidenza, ti adora!-
Io- sisisisisi certo, mi adora talmente tanto che durante le sue ore sono sempre fuori dalla classe e torno a casa con una nota-
Lou- sono tutti segni d’affetto- disse sorridendo.
Comunque io sono Emma, ho diciotto anni e vado nella stessa scuola di Louis Tomlinson, il mio migliore amico. Lui è più grande di me, ma è stato bocciato. È stato il primo con cui ho fatto amicizia quando sono arrivata qui a Doncaster. Io prima vivevo in Italia, non sto a dirvi dove perché non è importante e sono venuta qui perché mia zia si era trasferita e sapeva quanto io amassi l’Inghilterra, quindi mi ha portata. Ormai sono due anni che sono a Doncaster, e la conosco come le mie stesse tasche.
Arrivammo a scuola, con il fiatone. 8.10, merda, sono nella merda. Saluto Louis con un bacio sulla guancia e entro in classe. La Stuart, prof. di geografia, mi fulmina con lo sguardo. Mi odia.
Prf. S- uhm… bene bene.. seconda mattina di ritardo nella mia ora, signorina dovrebbe imparare cosa vuol dire essere puntuale.-
Io- si, mi scusi- feci per andare al mio posto, ma quella cornacchia iniziò di nuovo a parlare.
Prf. S- nono, dove sta andando? La presidenza è di sotto-
Io- ma, ma..-
Prf. S- niente ma, vada, subito-
Così mi avviai in presidenza, dove trovai anche Louis. Beh che novità. Lui era quasi sempre in presidenza, combinava sempre qualcosa.
Io- Lou! Che ci fai qui?-
Lou- ehm.. ritardo, tu?-
Io- idem… sai inizio a non sopportare più la Stuart-
Lou- beh a chi lo dici-
#Wolverhampton 7.30
Li- Tiffany dai che andiamo a scuola, alzati!-
T- Liam non ho voglia!-
Li- senti non voglio sentire mamma urlarmi dietro perché non sei andata a scuola-
T- non mi interessa!-
Li- o ti alzi o di faccio fare una bella doccia fra tre.. due… uno..-
T- non lo faresti-
Li- zero-
T- aaaaaaaahhhhhh Liam!!!! Ma era congelata!-
Li- te l’ho detto! Ora preparati!-
Ecco, tutte le mattina mi faceva alzare così. Vi sembra possibile? Però devo ammettere che era il fratello migliore del mondo. Mi chiamo Tiffany Payne, e Liam è mio fratello. Ho diciassette anni e lui diciotto. Andiamo in due scuola diverse, ma visto che sono vicine mi accompagna lui.
Mi alzai di malavoglia, come tutte le mattine. Mancava un solo fottutissimo mese alla fine della scuola, ma il tempo sembrava non passare mai. Indossai la divisa, quell’orribile divisa scolastica, e raccolsi i miei lunghi capelli color nocciola mossi, in una coda alta. Mi truccai un po’ e uscii dal bagno. Liam stava facendo colazione.
T- dai Liam muoviti, mancano dieci minuti-
Li- non fai colazione?-
T- no, non mi va-
Li- adesso arrivo-
Uscimmo di casa e prendemmo la macchina.
Ovviamente guidava lui. Arrivammo in cinque minuti esatti ed entrai. Mi diressi verso la 4° B e mi sedetti affianco a Giuls, la mia compagna di banco, nonché una delle mie più grandi amiche.
G- Tiffany! Finalmente!-
T- ehi! Sono anche in anticipo!-
G- si, ma ti devo raccontare una cosa!-
T- dimmi tutto-
G- allora, ieri sono uscita con Alan- arrossì. Alan era uno della 5° E, un ragazzo alto moro, con occhi azzurro cielo. Era il capitano della squadra di rugby della scuola. A mio parere era insopportabile, ma a Giuls piaceva da morire.
T- e cos’è successo?- dissi facendo la finta interessata.
G- ehm.. ecco… stavamo per baciarci, ma io mi sono allontanata. Però mi ha chiesto se potevamo rivederci e ci siamo scambiati i numeri di telefono-
T- wow-
G- potresti fingere di essere contenta eh!-
T- te l’ho detto, a me lui non piace neanche un po’-
G- beh.. chissà che gusti hai tu!-
#Holmes Chapel 8.00
H- Rachel muoviti! Ti devo accompagnare a scuola!-
R- mi sto preparando!-
H- dai che io devo andare in panetteria!!-
R- Harry arrivo, calmati!-
H- muoviti!-
R- che cugino rompicoglioni che ho!-
H- dai prendi la borsa e andiamo-
R- ciao Anne! Ciao Gemma!-
Ge- ciao tesoro!-
An- ciao Rachel!-
Così uscimmo di casa in fretta e furia. Mi chiamo Rachel, ma tutti mi chiamano Rocki. Ho diciassette anni e vivo con mia zia Anne e i miei cugini Gemma e Harry; quest’ultimo è alquanto stupido. Io e lui siamo molto legati già da quando eravamo molto piccoli e ogni volta mi divertivo un sacco con lui. Vivevo con loro perché i miei si erano trasferiti in Messico per lavoro, ma io non volevo abbandonare il Chesire, così Harry era riuscito a convincere i miei genitori e mia zia. Quel ragazzo sa essere molto persuasivo.
H- siamo arrivati, scendi-
R- ok. Ci vediamo alle 12.30-
H- ciao- e mi schioccò un bacio sulla guancia.
Entrai in classe, in ritardo come sempre, ma la professoressa non era ancora arrivata, così mi sedetti al mio posto, di fianco a Thomas, il mio fidanzato. Gli diedi un bacio a stampo e tirai fuori il libro di grammatica.
T- Allora? Difficile lasciare il letto al mattino, vero dormigliona?-
R- Lascia stare. Oggi Harry mi ha buttata giù dal letto presto perché doveva andare al lavoro.-
T- Oh povera piccola.-
R- Ti diverti a prendermi in giro, vero?-
T- Tantissimo, ma lo faccio perché ti amo!.-
R- Finiscila di fare il leccaculo!.-
Entrò la professoressa Smith e la nostra discussione si interruppe.
R- Ah, dimenticavo. Ti Amo anche io ma non dirlo a nessuno.-
Mi abbracciò fino a stritolarmi e si fermò solo fin quando la professoressa Smith glielo ordinò.
#Doncaster 12.30
E- Louis! Sono qui!-
Lou- ah, eccoti, fuori da scuola c’è sempre casino-
E- vieni a mangiare da me?-
Lou- va bene, poi mi aiuti con matematica?-
E- ma te l’ho spiegata la settimana scorsa!-
Lou- sarebbe meglio se fossimo in classe insieme, almeno potrei copiare!-
E- si certo, dai andiamo-
Finalmente quell’inferno di scuola era finito. Arrivammo a casa in un quarto d’ora, perché Lou faceva continuamente lo scemo per strada. Mangiammo un panino e poi iniziai ad aiutarlo in matematica. ERA UNA CAPRA.
#Wolverhampton 12.30
Finalmente uscii da scuola, Liam era già fuori ad aspettarmi. Ritornammo a casa, mamma non c’era così cucinai io, mentre Liam era al telefono con Danielle, la sua ragazza. Dire che non la sopportavo era poco, era una ragazza dolcissima, ma si portava via Liam, quindi ero gelosa.
T- dai Liam è pronto!-
Li- si arrivo-
T- chi era?-
Li- Danielle-
T- wow che cosa emozionante-
Li- ma perché la odi?-
T- così. Mi va-
Li- Tiffany, fra poco arriva, quindi comportati bene-
T- si signor capitano-
Li- sono serio-
T- bene, anch’io-
Finimmo di mangiare e io andai in camera mia, non avevo proprio voglia di vederla.
#Holmes Chapel 12.30
R- Amore io vado, Harry mi sta aspettando.-
T- Ok. Va bene se oggi pomeriggio ti vengo a prendere e usciamo?-
R- Ovvio. Alle 3 da me?-
T-OK. Ci vediamo alle 3.-
Salutai Thomas con un lungo bacio e poi mi diressi verso la macchina di Harry che sembrava molto innervosito.
R- Hey Hazza che succede?-
H-Non ti avevo detto di lasciarlo stare quello?-
R- Innanzitutto Quello ha un nome e comunque è il mio ragazzo. Non ti impicciare.-
H-cosa?! E perché non me lo hai detto?!-
R- perché non c’era bisogno che tu lo sapessi, ah comunque oggi usciamo-
H- ok, va bene, se ci tieni lo accetterò. Ma a che ora dovreste uscire?-
R- mi viene a prendere alle 3-
H- bene ora andiamo- così tornammo a casa. Aveva un sorrisetto che non mi piaceva.
*SpAzIo AuTrIcE*
ciaooooooo CAROTINEEEEE
questa è la mia seconda fan fiction ci sono un po' tutti tranquilli ^-^ ;D
ciao alla prossimaaa
Lou- si Emma! Sto arrivando!- e finalmente uscì da quella maledetta porta.
Io- finalmente!! È già la seconda mattina che facciamo tardi! Sai che la Stuart mi manda in presidenza se è scazzata!-
Lou- non preoccuparti, non ti manderà in presidenza, ti adora!-
Io- sisisisisi certo, mi adora talmente tanto che durante le sue ore sono sempre fuori dalla classe e torno a casa con una nota-
Lou- sono tutti segni d’affetto- disse sorridendo.
Comunque io sono Emma, ho diciotto anni e vado nella stessa scuola di Louis Tomlinson, il mio migliore amico. Lui è più grande di me, ma è stato bocciato. È stato il primo con cui ho fatto amicizia quando sono arrivata qui a Doncaster. Io prima vivevo in Italia, non sto a dirvi dove perché non è importante e sono venuta qui perché mia zia si era trasferita e sapeva quanto io amassi l’Inghilterra, quindi mi ha portata. Ormai sono due anni che sono a Doncaster, e la conosco come le mie stesse tasche.
Arrivammo a scuola, con il fiatone. 8.10, merda, sono nella merda. Saluto Louis con un bacio sulla guancia e entro in classe. La Stuart, prof. di geografia, mi fulmina con lo sguardo. Mi odia.
Prf. S- uhm… bene bene.. seconda mattina di ritardo nella mia ora, signorina dovrebbe imparare cosa vuol dire essere puntuale.-
Io- si, mi scusi- feci per andare al mio posto, ma quella cornacchia iniziò di nuovo a parlare.
Prf. S- nono, dove sta andando? La presidenza è di sotto-
Io- ma, ma..-
Prf. S- niente ma, vada, subito-
Così mi avviai in presidenza, dove trovai anche Louis. Beh che novità. Lui era quasi sempre in presidenza, combinava sempre qualcosa.
Io- Lou! Che ci fai qui?-
Lou- ehm.. ritardo, tu?-
Io- idem… sai inizio a non sopportare più la Stuart-
Lou- beh a chi lo dici-
#Wolverhampton 7.30
Li- Tiffany dai che andiamo a scuola, alzati!-
T- Liam non ho voglia!-
Li- senti non voglio sentire mamma urlarmi dietro perché non sei andata a scuola-
T- non mi interessa!-
Li- o ti alzi o di faccio fare una bella doccia fra tre.. due… uno..-
T- non lo faresti-
Li- zero-
T- aaaaaaaahhhhhh Liam!!!! Ma era congelata!-
Li- te l’ho detto! Ora preparati!-
Ecco, tutte le mattina mi faceva alzare così. Vi sembra possibile? Però devo ammettere che era il fratello migliore del mondo. Mi chiamo Tiffany Payne, e Liam è mio fratello. Ho diciassette anni e lui diciotto. Andiamo in due scuola diverse, ma visto che sono vicine mi accompagna lui.
Mi alzai di malavoglia, come tutte le mattine. Mancava un solo fottutissimo mese alla fine della scuola, ma il tempo sembrava non passare mai. Indossai la divisa, quell’orribile divisa scolastica, e raccolsi i miei lunghi capelli color nocciola mossi, in una coda alta. Mi truccai un po’ e uscii dal bagno. Liam stava facendo colazione.
T- dai Liam muoviti, mancano dieci minuti-
Li- non fai colazione?-
T- no, non mi va-
Li- adesso arrivo-
Uscimmo di casa e prendemmo la macchina.
Ovviamente guidava lui. Arrivammo in cinque minuti esatti ed entrai. Mi diressi verso la 4° B e mi sedetti affianco a Giuls, la mia compagna di banco, nonché una delle mie più grandi amiche.
G- Tiffany! Finalmente!-
T- ehi! Sono anche in anticipo!-
G- si, ma ti devo raccontare una cosa!-
T- dimmi tutto-
G- allora, ieri sono uscita con Alan- arrossì. Alan era uno della 5° E, un ragazzo alto moro, con occhi azzurro cielo. Era il capitano della squadra di rugby della scuola. A mio parere era insopportabile, ma a Giuls piaceva da morire.
T- e cos’è successo?- dissi facendo la finta interessata.
G- ehm.. ecco… stavamo per baciarci, ma io mi sono allontanata. Però mi ha chiesto se potevamo rivederci e ci siamo scambiati i numeri di telefono-
T- wow-
G- potresti fingere di essere contenta eh!-
T- te l’ho detto, a me lui non piace neanche un po’-
G- beh.. chissà che gusti hai tu!-
#Holmes Chapel 8.00
H- Rachel muoviti! Ti devo accompagnare a scuola!-
R- mi sto preparando!-
H- dai che io devo andare in panetteria!!-
R- Harry arrivo, calmati!-
H- muoviti!-
R- che cugino rompicoglioni che ho!-
H- dai prendi la borsa e andiamo-
R- ciao Anne! Ciao Gemma!-
Ge- ciao tesoro!-
An- ciao Rachel!-
Così uscimmo di casa in fretta e furia. Mi chiamo Rachel, ma tutti mi chiamano Rocki. Ho diciassette anni e vivo con mia zia Anne e i miei cugini Gemma e Harry; quest’ultimo è alquanto stupido. Io e lui siamo molto legati già da quando eravamo molto piccoli e ogni volta mi divertivo un sacco con lui. Vivevo con loro perché i miei si erano trasferiti in Messico per lavoro, ma io non volevo abbandonare il Chesire, così Harry era riuscito a convincere i miei genitori e mia zia. Quel ragazzo sa essere molto persuasivo.
H- siamo arrivati, scendi-
R- ok. Ci vediamo alle 12.30-
H- ciao- e mi schioccò un bacio sulla guancia.
Entrai in classe, in ritardo come sempre, ma la professoressa non era ancora arrivata, così mi sedetti al mio posto, di fianco a Thomas, il mio fidanzato. Gli diedi un bacio a stampo e tirai fuori il libro di grammatica.
T- Allora? Difficile lasciare il letto al mattino, vero dormigliona?-
R- Lascia stare. Oggi Harry mi ha buttata giù dal letto presto perché doveva andare al lavoro.-
T- Oh povera piccola.-
R- Ti diverti a prendermi in giro, vero?-
T- Tantissimo, ma lo faccio perché ti amo!.-
R- Finiscila di fare il leccaculo!.-
Entrò la professoressa Smith e la nostra discussione si interruppe.
R- Ah, dimenticavo. Ti Amo anche io ma non dirlo a nessuno.-
Mi abbracciò fino a stritolarmi e si fermò solo fin quando la professoressa Smith glielo ordinò.
#Doncaster 12.30
E- Louis! Sono qui!-
Lou- ah, eccoti, fuori da scuola c’è sempre casino-
E- vieni a mangiare da me?-
Lou- va bene, poi mi aiuti con matematica?-
E- ma te l’ho spiegata la settimana scorsa!-
Lou- sarebbe meglio se fossimo in classe insieme, almeno potrei copiare!-
E- si certo, dai andiamo-
Finalmente quell’inferno di scuola era finito. Arrivammo a casa in un quarto d’ora, perché Lou faceva continuamente lo scemo per strada. Mangiammo un panino e poi iniziai ad aiutarlo in matematica. ERA UNA CAPRA.
#Wolverhampton 12.30
Finalmente uscii da scuola, Liam era già fuori ad aspettarmi. Ritornammo a casa, mamma non c’era così cucinai io, mentre Liam era al telefono con Danielle, la sua ragazza. Dire che non la sopportavo era poco, era una ragazza dolcissima, ma si portava via Liam, quindi ero gelosa.
T- dai Liam è pronto!-
Li- si arrivo-
T- chi era?-
Li- Danielle-
T- wow che cosa emozionante-
Li- ma perché la odi?-
T- così. Mi va-
Li- Tiffany, fra poco arriva, quindi comportati bene-
T- si signor capitano-
Li- sono serio-
T- bene, anch’io-
Finimmo di mangiare e io andai in camera mia, non avevo proprio voglia di vederla.
#Holmes Chapel 12.30
R- Amore io vado, Harry mi sta aspettando.-
T- Ok. Va bene se oggi pomeriggio ti vengo a prendere e usciamo?-
R- Ovvio. Alle 3 da me?-
T-OK. Ci vediamo alle 3.-
Salutai Thomas con un lungo bacio e poi mi diressi verso la macchina di Harry che sembrava molto innervosito.
R- Hey Hazza che succede?-
H-Non ti avevo detto di lasciarlo stare quello?-
R- Innanzitutto Quello ha un nome e comunque è il mio ragazzo. Non ti impicciare.-
H-cosa?! E perché non me lo hai detto?!-
R- perché non c’era bisogno che tu lo sapessi, ah comunque oggi usciamo-
H- ok, va bene, se ci tieni lo accetterò. Ma a che ora dovreste uscire?-
R- mi viene a prendere alle 3-
H- bene ora andiamo- così tornammo a casa. Aveva un sorrisetto che non mi piaceva.
*SpAzIo AuTrIcE*
ciaooooooo CAROTINEEEEE
questa è la mia seconda fan fiction ci sono un po' tutti tranquilli ^-^ ;D
ciao alla prossimaaa
