NdA: 285 parole, flash.fiction
Jane Seymour è finalmente in attesa. Scena ambientata nella prima metà della 3° serie.
Atto III . Jane
Mi
passo la mano sul ventre.
Sento
il battito del cuore del mio bambino.
Da
quando ho saputo di essere in attesa il mio mondo è cambiato.
Le
paure e i tormenti dei primi mesi come consorte del re non sono che
un brutto ricordo. Tutto sembra superato, ora che attendo il figlio
di Enrico.
Il
nostro bambino.
Lo
amo già con tutta me stessa, senza calcolo. Eppure so anche quello che lui
rappresenta.
Se
la creatura che porto in grembo sarà un maschio come spero, come
credo, la mia vita sarà assicurata per sempre.
Le paure e i tormenti
non torneranno più.
Non
esiste altro modo per legare a sé il cuore di un re volitivo.
Non
basta l'amore, non servono gli intrighi.
Il
solo modo per conservare il trono è dargli un figlio maschio.
È
questo che ho imparato dalla triste sorte delle due donne che mi hanno
preceduta.
Caterina
era nata per questo regno. Amava il suo re e il suo popolo. Da
entrambi era amata a sua volta.
Eppure non è bastato.
Ha dato al re
solo una figlia femmina, è stata allontanata.
Per
la regina Anna l'uscita di scena è stata ancora più drammatica.
Ha
ammaliato il re. Lo ha legato a sé con la promesse del suo corpo e
di un erede.
Non è stata in grado di mantenere la parola data.
Le è
costato la vita.
Reprimo
a stento il brivido che mi percorre il corpo al pensiero dell'esile
collo di Anna Bolena reciso dalla scure del boia come lo stelo di un
fiore.
Per
un attimo ho di nuovo paura. Paura di fare la stessa fine.
Ma
poi accarezzo il mio ventre pieno, e sorrido.
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