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Autore: hidden_lover    02/03/2007    7 recensioni
Raccontino corto corto che ho scritto una sera mentre pensavo a una persona(peccato che me ne sia accorto dopo)è solo il primo capitolo,per favore siate comprensivi è il rpimo che pubblico...
Avviso dall'amministrazione 30-03-07: inserire un'introduzione valida che dica qualcosa della trama. Frozen, assistente admin
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vidi te.
In una mattinata d’aprile ,il sole sulle labbra,l’autobus che partiva,il vento gelido di primavera,il ritardo a scuola,gli occhi semichiusi che agognavano la notte,il peso della cartella,il mio terribile aspetto, la mente che si sarebbe da lì a poco riempita di stupide nozioni inutili,vidi te e tutto questo non ebbe senso alcuno,mi sentii leggero e spensierato e rimasi lì a guardarti,tentando di imprimere il ricordo di tale visione.
L’arancio pesca della casa,il verde marcio delle persiane chiuse al primo piano,il giallo dell’insegna del caffè,l’odore acre dei ristretti che venivano preparati in continuazione,quello dolce e candido delle croissant alla crema,le voci dei primi clienti roche e basse,lo stupore dipinto sul mio volto, e infine te.
Ti guardavo attraverso il vetro, eri seduto al tavolo con lo sguardo perso,i capelli ordinati e le dita poggiate sulla bocca.
Ti osservavo e vedevo come un dipinto d’un qualche pittore moderno,una figura indistinta,un misto straordinario di magenta ,il colore della sensualità,impresso sulle tue labbra,ciano come il cielo del regno incantato dal quale venivi che era riflesso sull’iride tua,giallo,o meglio il biondo cenere della tua chioma.
Ed ecco mi pervase il pensiero troppo razionale della mia frangia che si scostava per la leggera brezza portata da un’auto in corsa,e poi nuovamente il sogno.
Entrai di corsa nel caffè,lo sguardo basso,la mente assolutamente spenta mentre nelle mie orecchie canta Beyònce,filo nel bagno.
Mi guardo nello specchio,Dio santo e come diamine faccio ora ?
Dall’estasi cado in un enorme sconforto. Esco, non ho lo sguardo basso,mi guardo i piedi,non potrei sopportare di essere visto da te in quello stato orribile,una rapida occhiata al tuo tavolo,e poi caccio un urlo tremendo, caffè bollente, qualche idiota mi ha rovesciato sul braccio del caffè bollente,e per di più oggi avevo la camicia bianca.
Che razza di idiota! Oddio alla faccia dell’idiota,l’idiota sei tu.
Lo so,lo so che sembra uno stupido cliché.
Ma potete crederci è così che tutto iniziò, iniziò la mia scalata verso il bianco.
  
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