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Autore: annies    18/08/2012    6 recensioni
Cinquanta sfumature di cielo. I suoi occhi contenevano cinquanta sfumature di cielo tutte insieme. Non credo di aver mai visto in tutta la mia vita un paio di occhi così belli. Ogni volta che le sue iridi chiare si posavano su di me credevo di poter morire. Può mai una ragazza sentirsi improvvisamente bellissima con una sola occhiata? La risposta è positiva. Può. E può mai un ragazzo così giovane, così inesperto, così .. indifeso, lasciarti tracce bollenti sulla pelle anche solo sfiorandoti? La risposta è nuovamente positiva. Può.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shades of sky

You belong with me

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Cinquanta sfumature di cielo. I suoi occhi contenevano cinquanta sfumature di cielo tutte insieme. Non credo di aver mai visto in tutta la mia vita un paio di occhi così belli. Ogni volta che le sue iridi chiare si posavano su di me credevo di poter morire. Può mai una ragazza sentirsi improvvisamente bellissima con una sola occhiata? La risposta è positiva. Può. E può mai un ragazzo così giovane, così inesperto, così .. indifeso, lasciarti tracce bollenti sulla pelle anche solo sfiorandoti? La risposta è nuovamente positiva. Può.

Il rumore fin 
troppo fastidioso della teiera mi svegliò, come quasi ogni mattina succedeva. Sentivo quel fischio ogni mattina, alle sette: esisteva per ricordarmi il lavoro imminente, per ricordarmi i doveri della giornata. "Prima il dovere, poi il piacere, Théa" mi ricordava sempre mia madre, ma come potevo ricordarmene, con una creatura tanto perfetta al mio fianco?

«Niall, devi svegliarti. Anastasia ha già preparato il té, non vorrai mica berlo freddo!» la mia voce appariva più come un dolce mormorio più che come un rimprovero. Si può mai essere sgradevoli con un angelo tanto meraviglioso? 
«Ancora cinque minuti» la voce impastata dal sonno di Niall ormai era abitudine, routine. Vivere a casa sua era significato un grande passo per la nostra storia, per noi. La fine di molti problemi, l'inizio di altri, ma averlo ogni notte a fianco, poter respirare il suo profumo sulle lenzuola bianche, poter accarezzare la sua pelle ad ogni ora della giornata era come un meraviglioso sogno che finalmente diventava realtà. Come nella favola di Cenerentola. E io, un po' Cenerentola mi ci sentivo, in effetti.
«Non vuoi fare colazione con me?» domandai, mettendomi su un fianco. Quel letto era forse troppo piccolo per stare in due, ma ci si stava bene stretti, fianco contro fianco, pelle contro pelle.
«Ma ho sonno!» esclamò lui. Era incredibile come a volte poteva risultare così piccolo. M'avvolse un braccio intorno alle spalle e mi strinse a lui, e per un attimo - solo per un attimo - temetti di sognare, di stare di nuovo dormendo. Non ho mai creduto nell'amore vero, non ho mai creduto ai fidanzamenti lunghi, e non mi sono mai piaciute le cose romantiche: i baci sulla soglia della porta, le carezze bollenti, le promesse d'amore rubate. A me sono sempre bastati i sorrisi. Forse potevo addirittura sfamarmi con i sorrisi di Niall Horan; aveva il sorriso più bello che io avessi mai visto, sin da quando andavamo all'asilo, e timidamente, mi mostrava i disegni delle sue farfalle. Adorava disegnare le farfalle blu.
«E se oggi andassimo a vedere le farfalle?» la sua domanda sorgeva quasi come un obbligo, ma io sapevo di non poter mancare a lavoro, quel giorno. Un'assistente in effetti non può mai mancare a lavoro. Mr Whiteley non perdonava, ma forse ...
«...» dire di no a Niall Horan è praticamente impossibile. Ti mette su il broncio per ore, e possibilmente se può evitare di parlarti lo fa pure.
Con un cenno della testa e con un casto bacio sulle labbra decisi di accontentarlo.
Non sapevo da cosa fosse nata la sua ossessione per le farfalle, ma era come se quelle delicate e aggraziate creature avessero segnato l'inizio della nostra unione. Mi paragonava sempre alle farfalle.

«Vestiti. Ti aspetto in macchina» disse, lasciandomi una carezza fugace e balzando giù dal letto.

Era una giornata bellissima, il sole splendeva alto su Mullingar e la città non era mai stata così bella. Vuoi perché Giugno e l'estate erano alle porte, vuoi perché un po' tutto in presenza di Niall era bello, scesi dalle scale correndo e con il sorriso sulle labbra. Ogni giorno scendevo le scale con l'ansia: avevo sempre temuto di non essere abbastanza per lui, come se .. i miei piccoli occhi marroni e i miei capelli neri non potessero reggere il confronto con i suoi così biondi e i suoi occhi cristallini. Scommettevo con le mie amiche che avrebbe prima o poi trovato una modella bionda e alta che forse avrebbe retto il paragone.
Quando aprii la porta d'ingresso del piccolo palazzo, rimasi come pietrificata e mi maledii più volte per aver formulato quei pensieri così stupidi: lui era lì, appoggiato alla portiera della macchina, con quella maglia azzurra che faceva come da specchio ai suoi occhi e con i capelli ancora leggermente spettinati.
Sapevamo di essere l'uno la metà dell'altra, ma non perché i nostri caratteri erano particolarmente complementari, o perché eravamo in sintonia, ma perché ogni volta che ci sfioravamo era come se duecentosessantamila scariche elettriche al secondo vagassero dentro di noi. Le scariche dell'amore.
Mi persi ancora una volta nelle sue cinquanta sfumature d'azzurro, di cielo, di blu, di indaco, di celeste e con un sorriso che dell'intelligente non ha proprio molto, lo baciai, al sole, prendendo il suo viso tra le mani.

«Come diamine fai ad essere sempre bella?» mi sussurrò lui, baciandomi piano il lobo e aprendomi la portiera della macchina. Avevamo fatto quel tragitto migliaia di volte, era una strada tranquilla e senza preoccupazioni.
«Come diamine fai ad essere perfetto in ogni tuo movimento?»  la sua risata avvolse la macchina e avvolse anche me, come una dolce ninna nanna, come delle braccia che ti proteggono.
Per un attimo pensai al té bollente nella teiera, e risi pensando alle maledizioni che Anastasia e Liam di sicuro ci stavano mandando. Pensai anche a Mr Whiteley, ma non mi soffermai più di tanto su quel pensiero: il giorno dopo avrei fatto gli straordinari, se necessario.
Mi accorsi di essere arrivata solo quando aprii di nuovo gli occhi e guardai la distesa immensa di verde che il paesaggio mi stava donando.
«Théa, non lo trovi meraviglioso?» lo sguardo rapito di Niall, le sue labbra leggermente schiuse e gli occhi azzurri in adorazione mi faceva sciogliere come burro al sole.
La linea perfetta delle sue labbra si trasformò brevemente in un sorriso 
«dai, scendiamo» mi esortò, e quasi di corsa scesi dalla macchina e mi catapultai sull'erba, sdraiandomi.
Non mi importava di macchiare la gonna bianca e vaporosa che portavo al momento, né mi importava della camicia blu, volevo solo sentire il calore dei raggi del sole sulla mia pelle troppo bianca e volevo solo che Niall si sdraiasse accanto a me: quello per me significava il Paradiso.

«Mi prometti una cosa?» esordii, quando sentii le mani di Niall stringermi il polso destro e cominciare ad accarezzarmi i capelli.
Annuì senza esitazioni, le promesse con me erano all'ordine del giorno, ma sapeva com'ero fatta: l'insicurezza era ormai il punto forte del mio carattere.
«Se mai volessi sposarmi, prometti di portarmi qui?»
Capii subito che il suo largo sorriso significava "si". Mi baciò, improvvisamente, forse come mai aveva fatto in tanti anni di fidanzamento e si distese sopra di me, sfregando il suo mento contro l'incavo del mio collo.

«Sai cosa di cosa ho paura?» disse lui, disegnando una linea perfetta lungo il mio collo con le sue labbra.
«Che tu un giorno di possa stancare di me. Tu, che sei la donna della mia vita.» lo disse improvvisamente, senza neanche un minimo di cura per il mio povero cuore che sembrava voler schizzare via del petto e prendere quota. Niall era un ragazzo di poche parole, e comunque, quando le usava, non si azzardava mai a dire cose importanti come queste. In sette anni di fidanzamento mai era stato così serio.
Il suo accento irlandese e le sue parole mi rimbombarono in testa per un po', e prima che io potessi reagire in alcun modo lui mi stava già di nuovo baciando, come per non voler farmi rispondere, come se avesse paura.

«Non devi avere paura, Niall.» dissi io, liberandomi improvvisamente della sua stretta. Puntellandomi con i gomiti mi alzai di poco e gli presi il viso tra le mani.
Occhi contro occhi. Labbra contro labbra.

«Noi.. finiremo come noi» sussurrai, e improvvisamente un gruppo di farfalle blu si levarono in cielo: cinquanta sfumature di cielo. Cinquanta sfumature di felicità.
     




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Questa è una oneshot a cui io .. insomma, tengo particolarmente. E' la mia prima su Niall e l'ho scrtta con il cuore in mano. So che magari è troppo sdolcinata, o magari è troppo corta, troppo noiosa o quello che volete voi, ma vi giuro che ho ancora le lacrime agli occhi. Sono i miei sentimenti verso una persona a cui io tengo molto, che io ho riadattato per Niall, che amo con tutto il mio cuore. Spero vi piaccia e spero che voi non la troviate noiosa. Ho immaginato Théa come Lily Collins, al solito.
Un saluto veloce e afoso da Catania,

Annie
  
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