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Autore: Strawberry88    18/08/2012    1 recensioni
«Io. Te. L'ho. Detto.»
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io, Veronica. Lui, Pasquale. Siamo amici da due anni ma il nostro rapporto si è evoluto per poi smaterializzarsi. 
Io vivo a Torino e lui a Reggio Calabria.
Io e lui abbiamo un anno di differenza e lui ha una cotta per me, mentre io lo vedevo solo come un amico.
È iniziato tutto con una scommessa tra noi due.
«Facciamo una scommessa?» mi chiese lui.
«Che tipo?»
«Visto che io voglio un bacio da te; se riesco ad affogarti per primo, tu mi baci; se invece sei tu ad affogarmi non dovrai darmi alcun bacio.»
Ero convinta al 100% di vincerla io la scommessa, quindi non le diedi molto peso. Il giorno stesso del'accordo tra noi due, lui riuscì ad "affogarmi" dopo svariati miei tentativi.
Ero contrariata al bacio ma avrei dovuto darglielo perchè avevo perso e perchè ero una cretina.
Il pomeriggio seguente mi recai a casa di mia cugina Andrea, che abita proprio sopra l'appartamento dove alloggio durante le vacanze.
«Andrea, devo confessarti una cosa.» le dissi in preda all'ansia per il bacio.
«Dimmi.» sorrise ignara di tutto.  
«Ho fatto una scemenza. Sono una cretina...»
«Sì, questo lo so, ma dimmi cos'è successo.»
Io esitai ma lei mi guardava con i suoi occhi marroni, molto curiosi di sapere la disgrazia che mi era capitata.
«Ho fatto una scommessa con un mio amico...»
«Ma è carino?»
Cioè, io le sto per confessare di aver commesso la sciocchezza più grande del globo e lei pensa alla ballezza di Pasquale.
«A me piace come amico, ma per me non è così brutto.- presi un respiro profondo - Comunque, ho fatto una scommessa e diceva che se io riuscivo ad affogare lui non dovevamo baciarci, se al contrario invece io dovevo dargli un bacio.- la guardai sorridere e per poco non le rimaneva una paralisi facciale - Che schifo!» esclamai premendomi il suo cuscino sul viso.
«Ma tu non vuoi baciarlo, vero?»
«No, dico, che orrore. Lui è più piccolo e io non voglio baciarlo... ma devo.»
 
La sera io e Andrea andammo a farci una passeggiata sul lungomare, ci sedemmo su una panchina e iniziammo a parlare. Lei mi raccontava una storia che aveva letto mentre io messaggiavo col cellulare.
«Cosa dice?» mi chiese mia cugina, riferendosi al messaggio.
«Di incontrarci per la scommessa. Ma lontano da mio padre.»
«Dove?»
«In bagno.»
Lei mi guardò storta.
«Alla faccia del romanticismo!» urlò.
«Shh. Zitta! Qui ci conoscono tutti, qualcuno potrebbe dirlo a mio padre.» la rimproverai.
«Scusa.» sussurrò.
Guardai il cellulare e informai Andrea che lui voleva incontrarmi, così ci alzammo e ci recammo al lido lì vicino, comprai una bottiglietta d'acqua e poi andammo all'incontro. Il telefonino mi vibrò nella tasca e, velocemente, lo estrassi, controllando il messaggio da parte di Pasquale.
«Allora? Dov'è?» mi chiese Andrea.
«Guarda 'sto qui! Io voglio terminare più in fretta possibile 'sta scommessa e lui si fa i cavoli suoi scrivendomi che ora è coi suoi amici e non può.» mi lamentai.
«Io gli spacco la faccia. Cioè, mi sono alzata dalla mia postazione, altamente comoda, per venire qui, e lui nemmeno si presenta! Gli do tanti di quegli schiaffi...» mia cugina iniziò ad alterarsi.
Io la fermai e la riportai dov'eravamo prima.
Per tutta la serata, il ragazzo, mi ha ignorato e nè io nè mia cugina lo sopportavamo.
 
Intorno alle dieci e mezza Pasquale mi inviò un altro messaggio.
«Non lo conosco nemmeno ma già mi sta sullo stomaco. Inoltre non è bello, non capisco perchè tu lo voglia ancora baciare. Scrivigli che se non si muove non ci sarà nessun bacio e io lo picchio.» disse Andrea,
Io la guardai, infondo aveva ragione, ma qualcosa dentro mi impediva di trattorlo male.
«Comunque, cosa dice ora?»
«Di incontrarci dopo il lido "Le 4 barche" per il bacio.»
Lei guardò dritto, lungo la strada, poi di voltò verso di me con uno sguardo fulminante e io le sorrisi.
«Vengo solo perchè ti voglio bene.- io allargai il mio sorriso e iniziammo a camminare lungo tutte le bancherelle sulla strada - Questo tipo mi sta facendo stancare.» si lamentò lei.
Io sbuffai e risposi a Pasquale.
Intanto che passeggiavamo, lei mi raccontava delle storie che leggeva. Quando non sentii la sua voce, mi girai e vidi che rallentava.
«Che hai?» le chiesi preoccupandomi.
«Niente è solo che non sapevo partecipassimo alla maratona per le Olimpiadi. Stai andando troppo veloce. Io sapevo che era lui a correre incontro a lei e non al contrario.»
Io le presi il braccio e la trascinai via.
Arrivammo al lido ma di lui non c'era traccia, così gli mandai un sms chiedendogli dov'era e lui mi rispose con "Sto più in giù, lungo la strada."
«Vuole finire sotto a una macchina che sta lungo la strada?» mi chiese Andrea e io non mi trattenni dal ridere.
Proseguimmo fino a vedere due figure sedute su una panchina. Pasquale si alzò e mi venne incontro, baciandomi le guancie, poi ci allontanammo sia da Andrea che dal suo amico.
«Ascolta, Vero, tu mi piaci e vorrei che ci mettessimo insieme. Perchè ho capito che mi piaci e non riesco a smettere di pensarti.»
«Pasquale, io ti vedo solo come un amico... poi il tuo comportamento che non mi saluti quando ci sono i tuoi amici... Io...» non mi fece finire il discorso che mi baciò.
Io rimasi pietrificata dal suo gesto.
«Ehm, okey, però questo è della scommessa.»
«No.»
«Co...» ancora una volta mi baciò.
In quel momento capii che tra di noi potesse nascere qualcosa di più di una semplice amicizia.
Tornammo indietro e notai che mia cugina era attaccata ad un palo e mi guardava sorridente, si avvicinò a me salterellando.
«Aaalloraaaa!» esclamò felice.
«Mi ha baciato...- mi toccai le labbra - Io gli stavo parlando e lui mi ha baciata.» 
«E...?» mi incitò a continuare.
«Io gli ho detto che quello era per la scommessa...»
«Allora quello era per farti zittire.»
Questa mania di non farmi finire i discorsi iniziava a stancarmi.
 
I giorni seguenti, io e Pasquale, continuammo a messaggiare, scrivendoci cose romantiche e tenere.
Poi una sera mi evitò, non mi salutò quando mi vide, non mi scrisse un sms, non mi calcolò minimamente. E questo si ripetè diversi giorni a seguire.
 
-Ciao, Pasquale, visto che tu continui a evitarmi per stare con i tuoi amici, che vedi tutti i giorni, mentre con me ci vediamo venti giorni l'anno, e visto che tu mi inizi a piacere sul serio, non so che pensare perchè non mi consideri, e io non ti ho fatto niente. Spero che a questo messaggio risponderai. Vero <3-
«Io dico che lui è uno S-T-R-O-N-Z-O.- subito dopo che glielo dissi, Andrea iniziò a inveirgli contro - Dai, posso picchiarlo? Ti preeego! Gli dò quattro o cinque schiaffi e poi lo getto in acqua.»
Mi fece ridere.
«Guarda che sono assoluntamente seria.»
«No, dai, è mio amico e mi piace troppo, non puoi uccidermelo.»
Il cellulare vibrò.
-Ok. :)-
Lo feci leggere a mia cugina che iniziò a ridere.
«"Ok" cosa?»
«Al messaggio che gli ho inviato prima.»
«Fammi capire, tu gli invii un poema lungo un'Odissea e lui ti risponde con un semplice "OK"?! Posso spaccargli la faccia?»
«Ora sì.»
 
Le sere, quando uscivo con Andrea, lui mi passava davanti e non mi degnava di un saluto e io ci rimanevo male, mentre mia cugina continuava a ripetermi di non pensarci e dimenticarlo ma ogni mio tentativo era invano.
Il sedici agosto mi chiese di parlare, dandomi appuntamendo allo stesso lido della prima volta, perchè voleva chiedermi di dargli una seconda possibilità. Io accettai, guadagnandomi da Andrea gli insulti come solo lei riusciva a dirli, lo perdonai, ci ribaciammo e ci mettemmo insieme.
Passammo la sera felici.
Io giorno seguente, uscimmo nuovamente la sera e ci divertimmo di nuovo, poi, prima di andare a letto, gli inviai un messaggio.
- Ti amo <3-
- Anch'io- fu la sua risposta.
- Ok, allora ci vediamo domani, al campetto.-
Un suo messaggio della "buonanotte" non tardò ad arrivare
- Ciao, Vero, scusa, ma ho capito che siamo troppo diversi per stare insieme. Notte.-
Dopo questo messaggio mi crollò il mondo addosso e finalmente capii che mia cugina aveva ragione e che lui non mi meritava.
«Io. Te. L'ho. Detto.» Andrea non mi evitò la predica, sorridente.
Io lo penso ancora e spero un giorno di dimenticarlo, trovando qualcuno che mi meriti davvero per quello che sono.
  
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