Il colore del loro amore
 


Nel dormitorio maschile di Grifondoro  dei ragazzi stavano  complottando qualcosa, e ciò si poteva comprendere dalle voci alte e confuse che parlavano sovrastandosi.
<< Ragazzi, l’idea è mia perciò ascoltatemi! >> disse James zittendo gli altri Malandrini mentre saliva in piedi sul suo letto per farsi ascoltare.
In un attimo Sirius lo afferrò dalle caviglie, facendolo cadere e suscitando le risate degli altri.
Dopo essersi alzato, si sistemò gli occhiali e guardò in modo decisamente truce Black.
<< Sirius, farò finta, per una volta, che tu non abbia fatto niente, ma adesso mi dovete aiutare! >> ripeté la “vittima”.
<< Va bene, James. Allora, che avevi in mente? >> chiese Remus mentre i quattro amici si sedettero su un letto.
<< Non lo so, una cosa romantica… Lily è così! >> mormorò il ragazzo arrossendo impercettibilmente, abbastanza però da far partire dei commenti non tanto carini da parte di  Sirius.
<< Qual è la sua materia preferita? >> chiese timidamente Codaliscia.
<< Cosa? Non posso farle una dichiarazione d’amore con qualcosa che abbia a che fare con l’Aritmanzia e le Antiche Rune! >> sbottò sconsolato James, accompagnato con un cenno della testa di Felpato.
<< No, io avevo in mente di unire  la materia con qualcosa di dolce! Non so, puoi collegare i segni da scoprire con una frase d’amore o una caccia al tesoro con le antiche rune! >> balbettò cercando di spiegarsi Minus.
Basiti, lo guardarono tutti per un po’ e poi, sorprendendo tutti, James esclamò: << Potrebbe essere una buona idea! Lei è una ragazza complicata! >>
Felpato e Lunastorta scoppiano in una risata fragorosa, subendo poi un calcio ciascuno da parte di Ramoso.
<< Visto che sei il mio unico complice, aiutami Codaliscia! >> disse con un tono fintamente offeso il ragazzo.
 I due, dopo aver afferrato una piuma e una pergamena, iniziarono a scarabocchiarci sopra qualcosa.
 
 
Davanti al camino della Sala Comune di Grifondoro, due ragazze erano sedute e chiacchieravano tranquillamente.
Il fuoco scoppiettava illuminando la stanza quasi vuota: era molto tardi e tutti gli studenti erano andati nei propri dormitori, solo loro erano ancora sveglie.
<< No dai Lily, aspetta! Non andare a letto così presto >> insistette Alice afferrando un braccio dell’amica, mentre essa si alzava dal comodo divano rosso.
<< Non vedi che ore sono? Ho sonno! >> protestò la rossa tirando la mano ancora trattenuta.
<< Mmh… aspettami qui, torno subito! >> disse alzandosi e iniziando a correre per le scalette a chiocciola.
Come aveva promesso, tornò poco dopo, accolta dallo sguardo curioso di Lily.
<< Che hai fatto? >> chiese lei con il sopracciglio alzato e un mezzo sorriso sul volto illuminato fiocamente.
<< Niente, non ti preoccupare, saliamo? >> propose titubante l’amica.
<< Finalmente! Andiamo! >>
Entrando nel dormitorio femminile, Lily si bloccò alla vista del suo letto. Era pieno di mazzetti di fiorellini di ogni colore, bianchi, rossi, blu e verdi, e su ogni gruppetto diviso per colore, c’era un bigliettino.
Impaziente, la ragazza prese con foga i vari foglietti e li iniziò a leggere, seduta sullo spazio libero  del letto, osservata dall’amica.
Sull’ultimo che lesse, c’era scritto con una scrittura svolazzante e disordinata:
“Scendi, e scopri l’ultimo colore”.
Lo rilesse più volte prima di decidere di compiere l’azione che era stata scritta.
<< Rimani qui, torno subito! >> annunciò ad Alice.
<< Spero di no… >> mormorò lei sorridendo a trentadue denti.
Saltellò per le scale, il suo piede tocco terra di rado tanto andava veloce.
Prima di svoltare l’angolo e vedere chi fosse prese un ultimo respiro, nel suo cuore sperava fosse James, ma la sua mente e ragione le dicevano di tornare indietro, nella sua camera con Alice.
Come aveva sperato, il ragazzo seduto sul divanetto era Potter, il solito sorriso strafottente dipinto sulla faccia, come sempre. Era lo stesso James, non sarebbe mai cambiato probabilmente.
                                                                                                                                                                                             “Il verde, colore della costanza, della perseveranza e della speranza”

<< Evans, avevo quasi perso la speranza, pensavo non saresti mai venuta! >> disse lui alzandosi e andando verso la ragazza, ferma sull’ultimo gradino della scala.
                              
                                                                                                                                                                                             “Il violetto, colore della solennità, di un nuovo inizio”

<< No, dopo quello che hai fatto hai guadagnato dei punti Potter >> mormorò maliziosamente lei, mentre si sentiva le guance imporporare.
Lui si avvicinò ancora di più, erano a qualche centimetro di lontananza quando la baciò.
Un bacio dolce, casto all’inizio, labbra su labbra,  le mani di lui sui fianchi di lei.
Era il primo bacio di Lily, e non aveva immaginato sarebbe stato così, carico d’amore e magia, semplice e naturale, come quello che provava per lui.
                            
                                                                                                                                                                                               “Il rosso, colore della passione e dell’amore”

Poco dopo, la passione irruppe, James la cinse più fortemente con le braccia mentre lei spostò le mani sui capelli neri di lui scompigliandoli.
Passò qualche minuto, e la necessità di respirare prevalse sul loro bacio, perciò si staccarono continuando a guardarsi negli occhi. 
Verde in nocciola.
Non sapevano che quello sarebbe stato il primo di una lunga successione di baci.
                 
                                                                                                                                                                                                “Il giallo, colore della luce, del sole e della magnificenza”

<< Be, hai detto che dovevo scendere per scoprire l’ultimo colore, qual è? >> chiese in modo timido Lily, per rompere il silenzio imbarazzante che si era creato nella stanza.
<< Cosa? Oh, sì giusto! Ecco! >> disse lui prendendo dalla tasca un mazzetto di fiorellini gialli.
<< L’ultimo colore è il giallo? >> domandò lei sorridendo.
<< Si, sei il mio sole Evans! >> ammise lui avvicinandosi nuovamente a lei, eliminando la distanza creatasi tra loro, e unendo ancora una volta le loro labbra.
                                                                                                                                                   
                                                                                                                                                                                              “ Il blu, colore della semplicità e dell’immensità”

L’accogliente Sala Comune di Grifondoro divenne così il luogo del loro primo bacio, atto del loro immenso amore, semplice e unico.