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Autore: She_PulpThrash    18/08/2012    1 recensioni
Breve momento d'amore e nostalgia fra Thor e Loki!
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era un po' che l'avevo in mente, non ha un senso, ma hey, sono Thor e Loki, se non c'è un senso va bene lo stesso xD
Spero apprezzerete questo momentino di amore e nostalgia fra i due =w=




Gli occhi di Loki erano più taglienti delle affilate lame dei coltelli che teneva agganciati alla cintura.
Quegli occhi, verdi, colmi d'odio e di ribrezzo, nei confronti di Thor, nei confronti di tutto ciò che lo circondava, ferivano Thor nel profondo, più di quanto avrebbero mai potuto fare le sue parole, perfino la sua arma più affilata.
Questo, perchè lui ricordava.
Ricordava i tempi in cui quegli occhi avevano la tonalità brillante e vivace dei prati che coloravano Asgard in primavera, ricordava quando erano pieni di furbizia, ma di una furbizia dolce e innocua, la furbizia di un bambino perspicace. 
Ricordava quando passava ore a guardare quegli occhi scivolare lungo le pagine dei libri, invidioso delle attenzioni che gli venivano rubate, finchè, al limite della sopportazione, non si alzava e strappava quel libro dalle sue mani, gettandolo da qualche parte nella stanza e spingendo Loki sul letto, ancora una volta guardandolo negli occhi e crogiolandosi nella sua espressione stupita. 
Ricordava come gli occhi di Loki prendevano fuoco quando sorrideva, quei sorrisi felici che temeva non avrebbe rivisto mai più.
Non avrebbe mai potuto dimenticare. 
Non avrebbe mai voluto dimenticare. 
O almeno, questo era quello che pensava sempre. In quei momenti, quando Loki lo guardava con gli stessi occhi che aveva sempre visto in tutti quegli anni, ma intrisi di rabbia, velati di pazzia, colmi e straripanti della furbizia maliziosa che lo rendeva pericoloso come un serpente pronto ad affondare le zanne e iniettare il suo veleno, titubava, affatto sicuro di voler ricordare. 
La museruola che gli agenti dello S.H.I.E.L.D. gli avevano messo, per impedirgli di usare le sue arti di abile conversatore ancora una volta, luccicava contro il sole.
Non sapevano quanto potere gli dessero, in realtà.
Non sapevano quanto a Loki piacesse sentire che loro avevano paura di lui, che sarebbero bastate poche parole, scivolate giù con grazia dalla sua lingua affilata, per renderli tutti nemici ancora una volta, per spingerli, con morbide e calcolate parole, a spezzare l'equilibrio fragile che li teneva insieme. 
Ma queste erano cose che solo Thor poteva sapere.
Esattamente come solo Thor poteva provare tristezza nel vederlo incatenato e ammutolito, perchè solo lui aveva conosciuto così intimamente il ragazzo che Loki era stato, abile nelle magie che utilizzava soprattutto per divertirlo, organizzando scherzi per lo più innocui o evoluzioni complicate con i fili di fumo colorati che riusciva a far scaturire dalle dita. 
Solo lui aveva conosciuto quel bambino che si intrufolava nel suo letto quando fuori il temporale rimbombava, rannicchiandosi contro di lui e rassicurandosi del fatto che un giorno, Thor sarebbe stato in grado di zittire quei fulmini e tuoni che tanto lo spaventavano. 
Gli umani non potevano capire. Gioivano della cattura del nemico che aveva portato morte e distruzione, ignari di quale fardello potesse essere per Thor.
Ma dopotutto, era giusto così. Non poteva negare loro la felicità di essere stati liberati da una simile minaccia. 
Non poteva negare loro la soddisfazione ed il sollievo nel vedere quel nemico incatenato e pronto ad andarsene, lontano, molti mondi lontano da lì. 
Dove la sua presenza non sarebbe stata più un problema loro. 
Thor si avvicinò a Loki, chiuso nella cella.
Si avvicinava cautamente, come se Loki potesse decidere di aggredirlo e morderlo in qualsiasi momento. Non poteva smettere di avvicinarsi, comunque. Doveva riportarlo a casa, al sicuro. 
Avrebbe sofferto la sua pena, ma dopo sarebbe stato al sicuro, sano e salvo. 
Loki non lo morse, non lo aggredì, non lo colpì con le manette tentando di scappare, né lo calciò tentando di farlo cadere.
Si limitò a guardarlo con i suoi occhi, forse consapevole, in qualche modo, che lo avrebbe ferito ancora di più semplicemente arrendendosi e guardandolo con quello sguardo di rimprovero, come se fosse stato Thor a fargli un grande torto, e non il contrario. 
Il Dio del Tuono strinse gli occhi, ormai a pochi centimetri lontano da Loki, che continuava a fissarlo, imperterrite se non per quell'odio tanto denso che sembrava alterare il colore delle sue iridi, scurendole, rendendole verdi come veleno, e non più come quei campi che Thor amava ricordare e paragonare al suo sguardo. 
-Mi dispiace, fratello.- Le spalle di Loki vibrarono alla parola "Fratello", e i suoi occhi lampeggiarono con disappunto, e Thor decise che per una volta era felice di non sentire la sua voce. Era felice di sapere che per una volta Loki era costretto ad ascoltare, senza poter aprire la bocca e coprire le stentate parole di Thor con i suoi taglienti e affilati ragionamenti, annullando qualsiasi tentativo di quest'ultimo di comunicare con lui.
Adesso, con la bocca strettamente chiusa, poteva ascoltare ciò che Thor aveva da dire.
-Ti porterò a casa, Loki. Non so quale sarà la tua punizione per quello che hai fatto, ma voglio che tu sappia che io ti sarò vicino. Non mi interessa quello che credi, così come non mi interessano i legami di sangue. Tu sei mio fratello, Loki. Ed io ti amo più intensamente di come potrò mai amare chiunque altro. Non ho mai smesso di farlo.- 
Le parole non erano l'abilità di Thor, ma forse riuscì a farsi capire. 
Afferrò Loki dietro la nuca, con mano ferma ma gentile, e se lo tirò contro, poggiando la fronte contro la sua. Non che sentisse il bisogno di dire altro.. Ma voleva un contatto con suo fratello, forse un ultimo contatto. 
Voleva dimostrargli che tutto l'amore che Thor aveva provato per lui in giovinezza, non era una bugia, non era mai stato una bugia. 
Il collo di Loki era testo sotto il palmo della sua mano, i muscoli guizzavano sotto la pelle come avrebbero fatto sotto quella di un predatore feroce in agguato, pronto ad attaccare. 
Prima che Loki potesse muoversi, o rifiutare il suo contatto, Thor alzò il viso e lo baciò. 
Baciò la museruola di freddo ferro che gli teneva la bocca serrata, ma fu comunque un bacio, una dimostrazione d'amore, una ricerca di un contatto a lungo andato perso. 
Prese il suo viso fra le mani e premette le labbra con più forza contro il ferro gelido, sperando da qualche parte in cuor suo, di riuscire a scaldarlo con il suo amore così rovente che sembrava logorarlo giorno per giorno.
E quando si staccò, fu sicuro di vedere ancora una volta, in quegli occhi, il colore dell'erba, della loro giovinezza, di quegli anni che non sarebbero mai più tornati. 
  
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