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E poi
avremo
due bambini. Anzi
tre. Ti
ho già detto come li
chiameremo?
// 1. E poi
avremo due bambini. Anzi tre. Solo se il primo non è
speciale.
A Debby.
Shirou adorava
rincorrere Yukimura che gattonava in giro.
Il vero problema,
pensava il marito, era che lo rincorreva gattonando, facendo un fracasso pazzesco
e, la cosa peggiore,
dimenticandosi la cioccolata sui fornelli.
Quella sarebbe
ribollita come lava, facendo bolle e colando lungo tutta la
tazza, che poi Kazemaru non sarebbe riuscito a prendere in mano.
Di conseguenza se la
sarebbero cuccata tutta la moglie e il figlio.
Di conseguenza se la
cuccavano sempre la moglie, che adorava metterci dentro
marshmallows e farla esondare ancora di più e Hyouga, il cui
bavaglino si
sarebbe magicamente trasformato da un bel bianco neve appena lavato,
profumato,
stirato, rilavato, steso e agitato dal vento come una bandiera a uno
splendido
marroncino cioccolata calda esondata, contornandola con una risata.
E tutto sommato non
era male.
Kazemaru sapeva
esattamente come rendersi ridicolo davanti agli altri quando
c’era di mezzo suo figlio. Cosa che Shirou adorava, di suo.
Così ogni
tanto portava il bambino al lavoro, ed imitando quella che poteva
essere la sua voce, gli prendeva una manina e salutava il
papà, che subiva una
metamorfosi immediata da uomo stressato dal carico di lavoro ad
esemplare di papone tenero e coccoloso.
In mezzo a una cappa
di gelo faceva salutare al piccolo –più serio del padre- tutti i colleghi che
dapprima lo squadravano
contrariato, poi venivano colpiti dal broncio adorabile del bambino e scappava un
sorrisetto.
D’inverno
Yukimura veniva imbottito come un’astronauta e partiva per
strane
avventure nella neve assieme alla mamma – più
precisamente a fare l’angelo, ma Shirou pretendeva che fosse
un’avventura
perché era un figlio maschio.
Ichirouta li osservava
sull’ingresso di casa loro, con la porta aperta, facendo
saltellare fra le mani la famosa cioccolata calda –escandescente, meglio- della moglie.
Poi non resisteva e
abbandonava il dolce vulcano sul bordo del balcone, andando
a fare l’angelo più grande di tutti.
Yukimura gattonava
dappertutto dopo quei pomeriggi, sembrava instancabile.
Ma quando Shirou non
lo seguiva per ritrovarlo c’era una scia di neve che
portava proprio al punto dove il figlio era improvvisamente caduto
addormentato,
come suo solito.
Prima era un bambino
pieno di energia, strilli, bronci e corsette, poi frenava
di botto e russava come il papà, anche se questo pretendeva
che non fosse vero.
Un giorno ti registro
così la smetti di
negare,
diceva in mezzo alle risatine, ma se ne scordava sempre.
Comunque, di tempo ne
aveva, specialmente per registrarli assieme nel sonno,
contorti in posizioni scomodissime e con un bel concertino cinghialesco
di
sottofondo.
***
Yukimura aveva il
sorriso del papà, stringeva gli occhi ed allargava gli
angoli
delle labbra.
Aveva i capelli
ingestibili della mamma, ma erano blu come quelli del papà.
Si lamentava spesso
–a modo suo- come lo zio Atsuya, venendo poi rimproverato
da zia Terumi che lo voleva divino e calmo.
La prima volta che
Yukimura aveva detto mama, era perché lamentarsi del
papà
che russava.
La prima volta che
aveva detto papà era allo stadio, ad un fallo di quello.
Poi aveva imparato a
dire cioccolata, o meglio cocotata, e dalle urla del padre
prendendola fra le mani cò, cioè scotta.
Yukimura era un
piccolo leopardo delle nevi.
Dopotutto Hyouga era
il loro sole e Kazemaru e Shirou i pianeti che gli
ruotavano attorno, era il loro mondo.
Il loro mondo e il
loro sole che
non si
sarebbe mai spento.
~ ~ ~
Non vomitate
arcobaleni, ve ne prego. x''
Sugello un trionfale
ritorno con una KazeFubu che progettavo di scrivere sin dagli albori
della civilta'. (?) Oltre al fatto che fortunatamente era da qualche
decennio che non postavo qualche schifezza. ~
Questa non e' una
coppia famosa, ma io la adoro e me l'ha ficcata nella zucca Deb',
una
mita.
Deb', so che ti piace la KazeMiya, ma Miyasaka lo shippi anche con
Maya, penso. E questa coppia me l'hai fatta conoscere tu. Spero ti sia
piaciuta. :3
Non trovo nient'altro
da dire perche' fa caldo e -potrei trovare altre mille giustificazioni-
no, sono solo pigra :''
Un abbraccio
spaccaossa, spero tanto vi sia piaciuta ♥
cha.