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Autore: Miss Loki_Riddle Gold    18/08/2012    7 recensioni
Questa storia, che non so nemmeno perché la sto pubblicando, è ben strana perché parla di me. O, per lo meno, di ciò che credevo in un certo periodo di tempo. Di sicuro non ci sarà nulla di così chiaro come quando lo vissi, ma dovevo farlo. Beh, diciamo che mi sono decisa a farlo guardando delle immagini del Dr. House. Ripercorrerò con la mente quei meravigliosi momenti di cui non ho lasciato traccia se non per dei saluti. Il mio Greg, che ora non c’è più ne per me ne per il resto del mondo. Spero vi piaccia, comunque.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Greg House, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Io & House

Il giorno in cui iniziò tutto ero seduta sul divano assieme a mio fratello e stavamo attendendo che una pubblicità finisse. Mi ricordo fin troppo nitidamente come lui fosse sdraiato sul divano annoiato a girare i canali. Io, invece, ero seduta con le gambe sotto al corpo come sono ormai abituata a fare per stare più comoda sull’altro divano. Bisogna sapere che in casa nostra c’è un angolo del salotto dove si trova l’unica televisione che abbiamo. Tale angolo è semichiuso dai due divani blu uno dei quali appoggiato alla parete, l’altro esattamente ad angolo retto rispetto l’altro. Esso è perfettamente di fronte al televisore appoggiato in una scansia della libreria. Era in questo secondo divano dov’ero seduta. Ero attentamente attratta dalle pubblicità, ma non so quanto ci compresi. In uno dei canali vidi la pubblicità di uno (ho sempre pensato, ma temo che si trattassero di due) programmi televisivi. In essa vidi (non so come feci a vederlo, me lo chiedo tutt’ora) qualcosa che mi mandò in estrema gioia: una donna era a letto con un uomo. Sì, può sembrare stupida una cosa del genere, ma non lo è perché la mia attenzione si accese proprio grazie a questa scena.
La donna, dopo poche immagini abbracciava da dietro un uomo. Poi c’era l’immagine di un dottore con un bastone. All’epoca non sapevo il nome di tale personaggio ne come esso sarebbe divenuto importante per me. Sapevo solo che volevo vedere quel telefilm. Ora, che sono un po’ più logica, posso solo immaginare che fossero due o tre telefilm differenti, ma allora ci avrei messo la mano sul fuoco sulla certezza che era lui il medico.
Fu così, ne sono certa che iniziò l’inimmaginabile. Fu così che House iniziò ad attrarre la mia attenzione.
Quando comunicai a mio fratello la mia decisione lui sbuffò dichiarando:- quel telefilm è di una stupidità immensa! Ne parlano anche dei miei compagni e ti posso giurare che non ti permetterò di vederlo.-
Questa risposta mi lasciò senza parole e mi convinse maggiormente sulla cosa che lo avrei visto.
***
Quello fu uno strano giorno. Come sempre non sono una che insiste per avere ciò che vuole. Sono una che si accontenta. Faccio sempre con quello che ho, non chiedo agli altri di darmi qualcosa o di farmi fare qualcosa. Così esattamente come durante l’infanzia mi ero sempre accontentata di tutte le decisioni dei miei (cosa che smisi di fare durante l’adolescenza), anche allora avevo accettato da quel semplice “no” di lasciar perdere il mio desiderio. Cosa strana che coloro che mi circondano non riescano a capire che i miei non sono lamentele, sono più desideri di forte intensità tanto da farmi chiedere agli altri il permesso di farli.
Sì, non amo chiedere nulla. A scuola non chiedo mai nulla che non faccia parte della lezione perché so che non sono indispensabili se non per me. I miei compagni per primi se ne domandano il motivo, ma preferisco non chiedere. Se loro vogliono lo devono dire loro, non io. E’ egoismo, questo? Io non lo so. Ma tornando a noi, quel fatidico giorno, di cui non ricordo nemmeno più l’anno mio fratello stava guardando un telefilm perché se no non avrebbe avuto nulla di cui parlare con i suoi compagni. Almeno è questo che mi sembra di ricordare. Quando entrai nel salotto notai a mia volta che si trattava dello stesso telefilm di cui avevo ricordato la pubblicità. Mi sedetti a vedere di cosa parlasse. Era un programma di medicina, mi ricordo bene che la prima volta che lo vidi fu la puntata in cui House era appena tornato a camminare. Lo stesso in cui poi avrebbe smesso, quindi, in un qualche modo lo conobbi in un momento in cui non aveva problemi fisici.
Ricordo bene come lo guardai ammirata. Fu lì che iniziò la mia adorazione per quel personaggio. Un'altra creatura che mi piaceva era la Cameron, che appena la sentì parlare mi stupì non poco, ma che conoscendola avrei imparato a paragonare a me stessa.
Fu da quel momento in poi che i miei genitori iniziarono a dire che mio fratello mi aveva fatto conoscere quel telefilm. Ma è stato davvero così? Io credo che sia stato il caso a farmelo conoscere. Credo che mio fratello non c’entri nulla. Come si può anche solo pensare che abbia “copiato” i desideri di mio fratello se era stato lui il primo a vietarmelo? Ma tanto non lo ammetterebbe mai. Mio fratello non ricorda certi dettagli, d’altro canto come potrebbe? Non c’entrano con lui in alcun modo.
***
Ormai era passato tanto tempo da quando avevo iniziato a guardarmi House. Ormai non me ne perdevo una puntata. Lo conoscevo bene. Oltre a lui adoravo il suo amico Wilson. Non so perché, ma ero convinta che House non si potesse mettere con nessuno. La prima cosa che adoravo di lui era la sua genialità. House mi ricordava l’idolo che avevo e che ho tuttora da quando l’ho conosciuto a nove anni: Spock. Mr. Spock. L’uomo che avevo ricercato ovunque. Sì, House aveva qualcosa che me lo ricordava, seppur fossero ben diversi. House, per esempio, era ironico, di un’ironia piccante cosa che non era Spock. Eppure, con semplicità e calore adoravo anche quel suo dettaglio, adoravo tutto di lui. Persino il suo modo di camminare, il suo modo di comportarsi. Pensavo che volevo conoscere qualcuno come lui. Lui era la mia luce che m’illuminava la strada per una settimana intera, facendomi desiderare solamente che quel fatidico giorno giungesse. Attendevo quelle due orette. M’immaginavo giorno dopo giorno come sarebbe stato bello conoscerlo. Immaginavo che al suo fianco io non mi sarei mai ammalata. Invidiavo la fortuna di tutte le donne che ci potevano stare vicino. Non so di che giorno esatto stia parlando. Forse il ricordo più lontano è quello dell’incontro di House con la ragazzina, possibile? Non lo so, è da tanto che non lo vedo più. Credo, però, di ricordarmi che sia nella terza serie, la stessa che vidi appena incominciata. Mi sono perso la seconda. Anche se mi ricordo bene di una puntata che (non so come) vidi. Quella in cui House è in coma. Me lo ricordo bene. Comunque il giorno in cui vidi la ragazza diciassettenne provarci con il dottore l’unica cosa che successe fu che mi stupii di come House l’avesse liquidata presto per la sua età. Aveva diciassette anni ed io ero più piccola di lei, a me sembrava già più che adulta. Ora che ne ho diciotto posso capire i motivi di House ed infatti sorrido dei miei stessi pensieri. Non credo che sia possibile.
***
 Ho sempre creduto nei miei sogni. Sì, la prossima parte che vi racconterò è proprio questo. Sì, la prima volta che lo sognai. Strano come possano sembrare insolite le cose viste da lì. Il mio primo sogno su di lui doveva arrivare, prima o poi. Mi ricordo bene cosa fu. Ero in un treno che prese fuoco. In quel treno con me c’era anche lui. Mi chiesi cosa ci fosse di tanto strano in questo. Ero bruciata da testa a piedi ma non sentivo nulla e vedevo tutto da fuori. Vidi il Dottore avvicinarsi ed iniziare a prendersi cura di me. Nel sogno, i miei erano morti e con loro anche mio fratello. Ma era il prezzo equo per potergli stare accanto. Non credo che bisogni aggiungere che lui, mentre mi curava mi teneva segreta  agli altri odi come immaginai che s’innamorasse di me. Non credo che vi debba dire come questo stupido sogno mi abbia continuato a seguire per tanto tempo o come mi sia spesso chiesta se scriverne una storia. Ma all’epoca non conoscevo Efp, non sapevo nemmeno che esistessero le Fanfiction. Quindi rimase sempre un sogno e null’altro, ma è da questo che mi posso legare quando vi racconterò qualcosa di più. Sì, è proprio questo l’inizio di tutto. Ogni volta che vedevo House, infatti, mi veniva in mente cose sempre nuove. Iniziò così una storia fatta di “sogni” e di “immaginazioni”. Una storia di cui intendo mettervi a parte.
Essa parte con un bacio. Un bacio trasmesso verso una moribonda. Beh, sì. Quando mi svegliai decisi di aggiungere questo piccolo dettaglio.
E’ una storia ben stupida in cui una ragazzina (forse un po’ troppo piccola) si metteva a lavorare nello stesso ospedale di House, come la Cuddy l’accettasse dopo aver provato la sua cucina. Di come essa si mise con il Dr. House. Ma per me era qualcosa di forte. Se ora ci penso credo che tutti quei sogni fossero totalmente stupidi. So, anche che dovevo avere quindici - quattordici anni quando pensai tutto questo. Era molto per una ragazza della mia età. Molto, soprattutto se si pensa che ero io, la stessa ragazzina che aveva avuto una relazione ben dura con l’immaginazione e con la scrittura. Sì, io non amavo scrivere molto. Temevo che avrebbe rovinato tutto.
Eppure so di questo dettaglio in quanto scrissi di House in tanti racconti mai pubblicati. Non sgridatemi perché è stata una mia decisione non pubblicarli. House lo volevo tenere solo per me. Era il mio segreto, per quanto molte mie conoscenze e mie amiche avessero ben compreso che ero innamorata di lui. Ma ci si può innamorare di un personaggio? Di qualcuno che non esiste? Se me lo aveste chiesto allora avrei risposto: “Certo che sì. E’ questo il mio problema, infatti.” Ora... non lo so. Ma la situazione non è mai cambiata per me. Ora c’è qualcun altro. Ma questo non significa che sia sempre qualcuno che non potrò mai conoscere.
***
Quando uscirono le stagioni di House in Dvd le comprai. Ho ancora la prima, la terza e la sesta. Ora vorrei l’ottava, un giorno la comprerò per poter vedere l’ultimo episodio. Quando vidi l’extra della prima stagione rimasi colpita di quello che disse l’attrice della Cuddy e la presi da esempio davanti alle critiche di mia madre. Come ben ricordo, diceva che “Io amo il personaggio di House. Non l’attore, solo il personaggio.” Non ero, dunque, così strana. House poteva essere amato. Se lo faceva la Cuddy... La cosa buffa è che non mi era nemmeno passato per l’anticamera del cervello che House e la Cuddysi potessero un giorno mettere insieme. Ne sarei stata gelosa. Ma, per fortuna, ciò non successe.
***
Credo che mentirei se dicessi che la mia vita andava a gonfie vele. Erano passati degli anni, ormai. Ma la mia vita non sembrava migliorare, anzi. Era da un po’ che si era totalmente distrutta. Prima con qualcosa da cui non sarei mai guarita. No, nulla di grave. Solo che m’innamorai (folle che non ero altro.). M’innamorai di un ragazzo in vacanza. Mi si spezzò il cuore. Successe tutto quanto a causa di un piccolo problema: lui non voleva aver nulla a che fare con me ed io ero troppo timida per parlargli. Mi sentii morire. Fui una stupida e mi dichiarai perfino, ma lo feci quando era troppo tardi. Lui si era già fidanzato. Beh, House fu l’unica creatura ad aiutarmi seriamente in quel momento. Fu la mia medicina. Quello era un problema che non avrei mai risolto. Io sono timida, anche se cerco di non farlo vedere. Credo che riuscirei a non accorgermi di un altro essere umano neanche a volerlo. Sì, la mia stupidità, se così la posso definire, mi rende impotente. Credo di avere un dono molto speciale: riesco sempre ad innamorarmi delle persone sbagliate. Poi mi nascondo dietro la mia immaginazione e i miei racconti per trovare la mia pace.
Anche in quel caso mi nascosi dietro House. Una volta sognai perfino di essere lui stesso. Un sogno strano. Sognai un minuscolo dettaglio. Ero House e facevo girare il bastone davanti a me come un mulinello, aspettando ce qualcuno uscisse da una stanza. Mi svegliai prima di capire chi aspettassi. House era vicino a me, questo era l’importante. Successivamente scoprii che era la stessa scena di una puntata che doveva essere ancora scritta. (Giuro, non sto mentendo.)
Quel periodo andò avanti con qualcosa di tremendo. Due anni fa, all’incirca, mia nonna si sentì male. Andò in ospedale dove perì. Questi sono i fatti. Io mi sentivo male proprio per questo, House mi aiutò. Lo sognavo ogni notte che mi stava accanto. Che ricambiava il mio sentimento. Lo sognavo che cercava di curare mia nonna. Ci ero legata seppur non gli e lo avessi mai detto. Quando morì mi sentii molto peggio di mai perché a causa della scuola non ero potuta andare a salutarla per l’ultima volta. Non le avevo detto niente. Era stato uno smacco, non so.  House “veniva” da me per potermi aiutare, ma cosa si può fare in certi casi? Mi lasciai andare ad una tranquilla instabilità. Trovai un modo per non pensare: dire cose senza senso. Lo facevo solo con le mie amiche, infatti presto iniziarono a considerarmi infantile. Lo ero? Non lo so.
***
Una volta sognai Greg che entrava in camera mia come un ladro. Sognai qualcosa di troppo intimo perché ne scrivi. Sognai che lo facessimo tutta la notte. Non so in che periodo successe so solo che due giorni dopo sognai di pregarlo di andare a fare un giro fuori perché non eravamo mai usciti insieme. Il terzo sogno che feci su di lui ero io che lo tradivo con Wilson e che facevo finta che fosse una prova per lui, quando mi chiese il motivo del mio gesto. Sì, questi tre sogni uniti parrebbero raccontare una storia a se stante. Anche questo considerai se scriverla o meno. Decisi di no anche questa volta, anche se ormai sapevo come scriverla. Non era il mio compito. Stava finendo tutto, però. Il mio periodo con lui si era concluso. La quinta stagione iniziò. La sopportai per tutto il tempo. Sapevo bene che lui se n’era andato. Stava cambiando qualcosa, lo sentivo nell’aria. Non sapevo cosa, però. Una volta feci un ennesimo sogno, sarebbe stato il penultimo, ma questo non lo sapevo. In tale sogno lo lasciavo. Non lo riconoscevo più per il Dr. House perché non aveva più il suo carattere. Era dolce, affettuoso. Era persino appiccicoso. Era un estraneo. Le ultime parole che gli dissi lì furono: “Non posso più stare con te. Tu sei cambiato. Sei affettuoso. Non ti amo più.” Fu lì che mi svegliai. Alla fine della quinta stagione ebbi il colpo di grazia. House amava la Cuddy. Quando vidi quella scena ci rimasi male. Non m’interessava la Cuddy. Io ero per le House/Cameron, perché la Cameron mi assomigliava.
L’ultimo sogno che feci su House fu di lui che mi cercava e poi cambiavano i posti. Era una sfida che non accettai mai. Non accettai la Cuddy. Sapevo che non sarebbe durata, ma l’House che avevo conosciuto non c’era più. C’era un estraneo.
***
Fu pochi mesi dopo l’abbandono con House che scoprii Efp. Mi ero legata incredibilmente al mondo di Harry Potter. Ecco spiegato il motivo di perché ho scritto per di più storie su Potter che su altri. House non tornò più. Come addio, però, scrissi una storia chiamata “Un funerale”. In essa immaginavo House dispiaciuto per la morte di una ragazzina. Essa era esattamente come immaginavo me stessa in quel mondo. Me n’ero andata. Tutto ciò che seguii quella storia non entrava più in alcun modo in contatto con quella che ero stata. La nipotina della Cuddy. La peste che House non poteva non voler bene.
 
Questa è la mia verità. Non so perché l’ho voluta raccontare. Questo è il mio modo per salutarvi un ultima volta. House se n’è andato per tutti, ormai. Io non l’ho seguito per sempre. Non so nemmeno com’è finito.
Ho cercato di seguire le ultime puntate, ma niente da fare, però, una cosa la so: Se House non ci fosse stato non avrei superato tanti momenti della mia vita, motivo per il quale lo ringrazio, perché gli ho voluto bene e perché lui si merita il nostro affetto. Mi ha fatto crescere, non posso dimenticare ciò.
Ora vi saluto e vi lascio,
Miss_Riddle Starkey
   
 
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