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Autore: fanny_rimes    19/08/2012    10 recensioni
E se Goku avesse vissuto l'infanzia di Pan e si fosse ritrovato a passare un allegra giornata di giochi tra nonno e nipote?
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goku, Pan | Coppie: Pan/Trunks
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Forte. Il guerriero più forte dell'intero universo.
Goku si sedette sull'erba incrociando le gambe, la fronte imperlata di sudore sotto il sole cocente del primo pomeriggio.
Aveva salvato il mondo così tante volte da averne perso il conto. Era morto e risorto. Più volte. Ma stava cominciando a pensare che superare quella giornata sarebbe stata l'impresa più ardua che avesse mai dovuto affrontare fino ad allora.
Lentamente alzò lo sguardo e fissò l'essere più potente della faccia della Terra. L'unico con cui non aveva nessuna speranza di vincere.
«Allora, nonno...ti ho chiesto come vuoi il tè! Latte o limone?»
La piccola Pan era di fronte a lui e lo fissava con espressione corrucciata, i piccoli pugnetti sui fianchi a mo' di protesta e le sopracciglia aggrottate.
«Ehm, latte.... magari con dei pasticcini. Credo che un paio di chili possano bastare» rispose, ormai rassegnato all'idea che quell'affarino alto poco più di un metro era colei che dettava legge.
«No, nonno! Tutti quei pasticcini ti farebbero stare male e poi dovremmo portarti all'osp...» La bambina si fermò un istante, in mano ancora la teiera e la tazzina decorata che facevano parte del servizio da tè che Gohan e Videl le avevano regalato per i suoi quattro anni. Una nuova idea le era balenata per la mente.
Il viso improvvisamente si illuminò. Lasciò cadere sull'erba gli oggetti che stringeva tra le mani e rivolse un gran sorriso al nonno che ora la guardava dubbioso.
«Ho cambiato idea, voglio fare un altro gioco!»
Goku si lasciò ricadere sul prato. Erano solo le quattro dl pomeriggio e la sua "cara" nipotina lo aveva già costretto a giocare a "la principessa e il drago" - dove lei era una giovane principessa guerriera e lui il drago che veniva accoppato - e ci aveva guadagnato un paio di bernoccoli. Poi era stato il turno de "il cavaliere e il suo destriero" - dove, neanche a dirlo, lui aveva la parte del cavallo - ed era stato costretto a correre con lei a cavalcioni sul dorso per un paio d'ore, mentre salvavano giovani donzelle immaginarie, scongiuravano guerre e salvano la principessa da un perfido orco. Infine era stato il turno delle “signore di classe che prendono il tè nel pomeriggio”. Non sarebbe stato nemmeno tanto male, se lei non l'avesse costretto a indossare uno dei cappelli da spiaggia di nonna Chichi e un foulard a fiori che aveva ripescato dall'armadio di sua madre.
E ora cosa aveva in mente?!
La vide correre in casa e ne approfittò per riprendere fiato. La giornata era stata estenuante. Di certo quella mattina non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi vestito da donna a prendere il tè in giardino, quando sua moglie gli aveva annunciato che usciva con Videl a fare shopping.
A dirla tutta, si era anche divertito. E l'espressione di gioia che aveva visto sul viso della nipote, valeva di certo tutti i lividi e le escoriazioni riportate.
Una giornata allegra e spensierata. Niente allenamenti, niente esseri con la mania di conquistare il mondo, niente...
Pan uscì sbuffando dalla veranda sul retro della casa. Indossava un copricapo da infermiera e un camice bianco che le stava largo di almeno un paio di taglie. Si trascinava dietro una piccola valigetta in plastica che riportava il logo della Croce Rossa.
Quando fu di fronte al nonno, fece scattare le serrature e l’aprì, rovesciandone il contenuto sull'erba.
«Giochiamo al dottore e all'ammalato!» annunciò sorridente. «Devi stenderti nonno, così posso curarti il raffreddore, misurarti la temperatura e farti la puntura.» Pescò una piccola siringa giocattolo dal mucchio e lo guardò, cercando di imitare l'espressione seria e professionale della dottoressa da cui l'avevano portata quando era caduta dallo steccato mentre cercava di volare, come il suo papà.
Goku fissò lo sguardo per un istante sull'oggetto che Pan teneva in mano.
«Urrrrrrrrrrca.....non voglio fare la puntura!!!»
 In un attimo si era smaterializzato per riapparire, subito dopo, sulla cima di un albero vicino.
«Dai, nonno, vieni giù!» gli urlò la bambina, ridendo a crepapelle.
«No, no e poi no!».
Nemmeno la contagiosa allegria di sua nipote l'avrebbe convinto a scendere di lì.

   
 
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