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Autore: GiadaGrangerCullen    19/08/2012    1 recensioni
Cosa successe a Lily e James una volta passati all'altro mondo?
Ho provato a raccontarlo in una long. La storia racconta il viaggio dal punto di vista di Lily ed è stata ispirata da delle role in un gioco di ruolo.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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"Uccidi me, non Harry!” urlò.
Un ghigno, una luce verde, poi il nulla. Non sentì suo figlio piangere, non assistette alla caduta di Voldemort. Lily Evans ormai non era che un ricordo.



Era distesa su una superficie morbida, comoda, che le conferiva una sensazione di pace interiore. Alzò le palpebre, si mise a sedere e vide al suo fianco suo marito James, che la guardava con occhi stanchi. Poi ricordò: Voldemort era arrivato nella loro casa a Godric's Hollow, voleva Harry. Lily ricordò il terrore, il tentativo di mettersi in salvo e la morte di James, ma adesso egli era lì, davanti a lei.

 “Siamo morti.” sentenziò. Lui annuì triste e la prese per mano.
 “Ci sta aspettando.” le disse e lei si chiese di chi o di cosa stesse parlando, ma non espresse questo suo dubbio ad alta voce. Seguì il marito in quel luogo ovattato, lui conosceva la strada. Iniziò ad osservare il paesaggio intorno a lei. C'erano alti edifici, alberi frondosi e tutto era d'un candore etereo, c'erano i colori, ma erano tutti tenui e tendenti al bianco. Anche la gente che camminava per quelle che Lily definiva strade, era di quel pallore che Lily aveva iniziato ad attribuire agli angeli. Solo lei e James, con i loro colori accesi, stonavano in quella quiete paradisiaca.

    Stavano entrando nel palazzo più grande, ma poco prima di raggiungere l'entrata, un uomo in divisa, simile alle guardie svizzere del Vaticano, li fermò.

    “Seguitemi.” disse loro. Li condusse in una specie di pub, dove molte altre guardie parlavano con altre anime dai colori vivaci. Si sedettero ad un tavolo, l'uomo di tolse il cappello che faceva ombra sul suo viso e loro lo riconobbero come Merlino. James stava per dire qualcosa, probabilmente voleva fare un'esclamazione di giubilo, ma Merlino lo zittì e si rimise il cappello.

    “Benvenuti, vedo che mi ha riconosciuto, signor Potter, ma è meglio che ora non parliate. Questo è il momento di ascoltare. Come vedete ogni tavolo qui è occupato da anime e una guida, ovvero me.” esordì e, notando i loro sguardi perplessi, aggiunse: “Sì, io Merlino sono qui con voi, ma anche con quei signori laggiù e con quel vecchio all'angolo.” Indicò nella direzione delle persone nominate. “Signor Potter, il mio gufo le aveva anticipato quello che ora spiegherò anche a sua moglie. Questo è il preambolo dell'aldilà dei maghi, ognuno prima di accedere al vero Paradiso, o come voi volete chiamarlo ha un compito da svolgere. Ora sono qui per indicarvi la vostra strada e, questa è nuova anche per lei Potter, quindi la prego di stare ben attento, non potrete stare insieme. Io vado ai servizi, ora salutatevi, vi rivedrete a missione compiuta. Quando sarete pronti, ognuno nel proprio bagno.” E sorridendo Merlino uscì di scena.
I due si guardarono, non avevano il coraggio di parlarsi, perché non sapevano quanto tempo questa 'missione' avrebbe impiegato, poteva trattarsi di secoli come di qualche minuto. Poi Lily l'abbracciò, mentre le prime lacrime iniziavano a rigarle il viso. “A presto” disse, quando si separarono, poi si diresse svelta verso il bagno delle signore.
 Merlino l'aspettava leggendo il giornale. Si asciugò gli occhi, e disse: “Sono pronta, ma è permessa un po' di curiosità?”

“Certamente”

“Perché un bagno?” Fra tutte quelle che le vorticavano per la mente Lily scelse la più stupida, ma al momento era quella che più le premeva.

“Perché in questo momento è quello che mi divertiva di più” replicò Merlino. “Devi sapere che il più delle volte le anime arrivano da sole, ma tuo marito ha voluto aspettarti, quindi ho escogitato quest'escamotage per separarvi.” Notando che Lily aveva sulla lingua molte altre domande represse, iniziò a raccontarle tutto quello che lei avrebbe potuto voler sapere. “In questo momento sono anche nel bagno degli uomini con James e, sì, solo io posso essere in più posti contemporaneamente.” Fece una pausa, durante la quale prese un telescopio fra le mani. Doveva averlo evocato con la magia. “Adesso inizierai il tuo viaggio attraverso un mondo ignoto a molti. Da lì non potrai avere contatti con nessun altro mondo, con nessun'altra dimensione, quindi ora se vuoi ti do la possibilità di vedere un po' la situazione sulla Terra. Sempre che a te vada bene.” Le porse il piccolo telescopio. Lei lo prese, pensando ad Harry e a tutte le persone che erano rimaste. Voleva vedere come se la passavano. Voleva sapere se stavano bene.

“Cosa devo fare per riuscire a vedere?” chiese a Merlino.

Egli le spiegò che doveva solamente ruotare la manopola e pensare a chi volesse osservare. In un attimo ella fece quello che le era stato detto ed osservava.

Una piccola culla, un bambino che dormiva tranquillamente, finché la porta della piccola villetta non s'aprì e una donna dall'aspetto più cavallino di quanto Lily ricordasse non urlò per lo stupore. Erano anni che non vedeva Petunia e ora, notando quanto fosse cambiata, sentiva di nuovo il rimpianto. Avrebbe voluto riallacciare i rapporti con lei, avrebbe dovuto, prima di morire certo. Ora lei era lì, nella sua cucina che leggeva una lettera, probabilmente di Silente, nella quale le si chiedeva di prendersi cura del suo Harry. Il suo bambino, suo e di James, ed ora era costretto a vivere con la zia che non aveva nemmeno voluto conoscerlo. Sarebbe cambiata, Lily ne aveva fiducia, si sarebbe presa cura di Harry.
Delle lacrime iniziarono a sgorgarle dagli occhi, allora allontanò il telescopio, aveva visto abbastanza.

“Bene, ora?” disse con fare interrogativo.

“Ora, il tuo compito, prima di accedere alla Beatitudine, al Paradiso o come vuoi chiamarlo, è di scendere nel Mondo dei Sogni. Devi trovare un sogno particolare, un sogno di Harry, devi entrarvi e quando sarai lì saprai che è quello giusto e cosa dovrai fare. Ora ti inviterei a guardare in quello specchio.”

Lily si voltò, guardò il suo riflesso nello specchio e fu travolta da un vortice. In pochi secondi, tutto tornò alla normalità. Tutto smise di vorticare e Lily cercò Merlino. Lo vide dall'altra parte dello specchio che ammiccava e capì cos'era successo. Era entrata nel mondo parallelo.

“Da ora devi cavartela da sola. Capirai cosa devi fare.”

“Ma...”

“Arrivederci, signorina Evans.” e sparì.

Lily si guardò intorno, in quella stanza che era l'esatta copia di quella in cui si era trovata poco prima. Non c'era nulla che le desse qualche indizio, non sapeva cosa fare, perciò decise di seguire il suo istinto e di non farsi prendere dal panico. Aprì la porta e si ritrovò davanti ad un limbo, un pallido riflesso di qualche strada piena di riquadri evanescenti. Fece un passo e la stanza dietro a lei svanì.

Era giunta nel Mondo dei Sogni e ora le restava solamente di riuscire a comprendere ciò che quel mondo voleva da lei.







NdA: Modifica del testo attuata nel mese di ottobre 2014. Ho unito il "primo capitolo" a questo prologo e spero di riuscire ad aggiornare presto con il primo capitolo effettivo. Mi scuso per aver abbandonato questa long (che tra l'altro è pure la prima) a se stessa e spero di non farvi esasperare nell'attesa del prossimo capitolo. (Come se fregasse a qualcuno u.u)
A presto,
GiadaGC
   
 
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