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Autore: misslittlesun95    19/08/2012    3 recensioni
Roma, marzo 2018.
Elena a Roma per l'anniversario della morte del fratello, un viaggio in taxi.
Se volte posso dire che sia un finale aperto...
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ammetto che non è un granché, è abbastanza una cavolata. Mi è venuta in mente ascoltando la canzone “E intanto il sole si nasconde” di Stefano Rosso che le da il titolo e la trama (qui la potete ascoltare http://www.youtube.com/watch?v=mFqj8-pK4a8 )
E', quindi, una one-shot song-fic anche se non ho trovato gli avvertimenti >.< se hanno vietato le song-fic e non me ne sono accorta ditemelo, vi prego XD
Il finale è abbastanza aperto, se volte il seguito ditelo (
MA ANCHE NO! XD)
Vi lascio alla storia e, anche se stupida, spero vi piaccia ^^


;Sunny

 

E intanto il sole si nasconde.

 

Roma, Marzo 2018

 

Si vive di malinconia 
si muore di felicità 
e la speranza fugge via 
che cosa resta chi lo sa? 

Elena si lascia alle spalle i cancelli del cimitero del Verano e chiama un taxi.
Sul telefonino una chiamata persa di Davide ed un sms “Qui tutto ok. Sono andato a prendere Stefania e Mattia a scuola, ci sentiamo in serata.”
Avrà pure settant'anni ma come fa il padre lui non lo fa nessuno. I loro due bambini sono contenti di essere suoi figli, anche se a volte gli piacerebbe avere un padre più giovane, soprattutto perché ormai hanno capito che li lascerà prima di quanto non dovrebbe.

Restiamo noi con gli occhi stanchi 
vent'anni appena e già così 
per non cader le mani avanti 
questo pensavo in un tassì

Ii taxì chiamato dalla donna arriva in fretta, e lei sale senza dar perso alle lacrime che ancora le rigano il volto.
Sussurra al guidatore l'indirizzo di casa sua, quella dove è nata, quella che ancora tiene per quando viene a Roma, e le sembra di vederlo trasalire.
Elena si guarda nello specchietto. I suoi quasi quarant'anni si vedono poco, sembra più vecchia.
E a invecchiarla sono stati quei mesi di dieci anni prima, quando la sua vita è stata stravolta e suo fratello se ne è andato.
Lui che oggi è andata a trovare, lui che invece avrà venticinque anni per sempre.


E intanto il sole si nasconde 
scavalca tutta la città 
prepara un'altra fregatura 
che poi domani porterà 
E io che insisto coi bicchieri 
cercandone complicità 
e do la colpa ai dispiaceri 
o che è il mio viso che non va 


Roma sta ormai andando verso la notte. È stato un inverno freddo, il sole sembra non voler ancora fermarsi di più durante il giorno sulla città eterna.
Ieri sera Elena e Anna si sono incontrate e sono uscite insieme. Hanno cenato per raccontarsi il presente e poi sono andate a bere per scordare il passato, chi le ha lasciate, chi torna solo nei sogni di notte riempiendole di dolore e voglia di morire, anche se ora non possono, sono madri e mogli oltre che poliziotte, e i loro cari non hanno il diritto di soffrire come successe a loro.


E ho chiesto tante volte "Scusa" 
nei bar, in casa o sulla via 
bussato ad ogni porta chiusa 
ma penso fu vigliaccheria 
Ho fatto finta d'esser vivo 
dicendo sempre e solo sì 
partendo sempre ad ogni arrivo 
questo pensavo in un tassì 

 

Elena incontra gli occhi del tassista e le torna in mente un collega ormai andato, un amore finito prima di iniziare per la paura di andare avanti.
Quei mesi da morta vivente prima dell'arrivo di Davide e dopo la morte di Marco e la partenza di quell'uomo.
Quei mesi inutili in cui lei veniva chiamata quasi sempre ispettrice, quando il nome Elena veniva pronunciato solo dai colleghi, solo quando lavorava.
Il silenzio della casa era ingombrante, e la voglia di lasciarsi andare più forte di ogni motivo per lottare.


E intanto il sole si nasconde 
scavalca tutta la città 
prepara un'altra fregatura 
che poi domani porterà 
E io che insisto coi bicchieri 
cercandone complicità 
e do la colpa ai dispiaceri 
o che è il mio viso che non va 


E all'epoca uomini non ce ne erano, solo storie di sesso della durata di una notte, gente incontrata in pub pieni ai quali si forniva un numero di telefono falso perché la voglia di star sola era troppa, e non perché ubriaca si scordava tutto.
Non si scordava mai nulla, neanche piena d'alcol nel corpo, neanche stanca morta.
In quel periodo, al massimo, si scordava del presente, di ciò che doveva fare...
Davide era stata la sua fortuna, la sua risalita.
Ma, a volte, quel collega le tornava in mente, come se fosse anche colpa sua il suo essere caduta in un baratro.


E intanto il sole si nasconde 
scavalca tutta la città 
dietro una multinazionale 
fa l'occhiolino, se ne va...


Il taxi si ferma davanti casa sua, lei scende e tira fuori il portafogli per pagare.
Il tassista prende i contanti, li conta e le da il resto.

- Allora buona serata, Elena.- Le dice mentre si gira per tornare in macchina.
Gli occhi della donna non hanno mentito, il suo passato l'ha appena riportata a casa
Il sole ormai è tramontato, l'ispettrice sparisce dentro il suo portone e il neo tassista, ex ispettore Alessandro Berti, si avvia col suo veicolo verso un nuovo cliente.

   
 
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