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Autore: Aule    19/08/2012    2 recensioni
[Dedicata al bruco, alias Moky, alias non-mi-ri-cordo-come-accipicchia-fa-il-tuo-nick-ma-eri-MerokoIronic]
Dal testo:Davanti al vialetto che portava a casa di Arthur esalò un lungo sospiro profondo.[...]
Strinse nel pugno i leggeri steli del mazzo di Aquilegia[...]
Ce l'avrebbe fatta sicuramente.
Lui era l'eroe, giusto? Be' nessuno può dire di no all'eroe!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No hope, no love, no glory, no happy ending


Davanti al vialetto che portava a casa di Arthur esalò un lungo sospiro profondo.
I fiori del tipico giardino inglese -tutte rose Tudor, create con la magia- emanavano un dolce profumo che gli dette coraggio.
Strinse nel pugno i leggeri steli del mazzo di Aquilegia mentre imboccava la scricchiolante stradina di sassi bianchi.
Ce l'avrebbe fatta sicuramente.
Lui era l'eroe, giusto? Be' nessuno può dire di no all'eroe!
Tutte le ragazze cadevano ai piedi di Superman, lui che era ancora meglio non avrebbe avuto problemi con il bisbetico Inghilterra.
Annuì ai suoi pensieri, rimanendo comunque poco convinto.
Cos'avrebbe fatto subito dopo aver suonato il campanello?
Avrebbe aspettato che qualcuno gli aprisse.
E poi?
Si sarebbe dovuto dichiarare?
No, no. Il suo ex-tutore l'avrebbe mandato via ridendo cinicamente.
Ci voleva una presa di posizione più forte, più eroica.
L'avrebbe preso e baciato lì, appoggiato allo stipite della porta.
E poi?
Come gli rinfacciava ogni giorno il britannico non era capace di programmare minimamente il suo futuro ma continuava a provare ad influenzare quello degli altri.

Perso nelle sue elucubrazioni mentali era arrivato davanti alla porta della casetta che trovò stranamente aperta.
Fece per entrare esordendo nella sua solita risatona -aveva già dimenticato i propositi di qualche secondo prima- quando udì dei rumori come di colluttazione provenire dal salotto.
Allora attraversò la porta silenziosamente, con una cattiva sensazione che gli attraversava la schiena con un brivido.
Di fronte alla porta del salotto si appiattì al muro e sbirciò dentro.
Sembrava che nella stanza di solito ordinata ed accogliente fosse passato un tornado, le sedie imbottite volate un po' da tutte le parti, il tavolinetto rovesciato addosso al caminetto, la teiera appesa al lampadario come in un tentativo estremo di metterla in salvo.
In mezzo a tutta quella baraonda Francia e Inghilterra si stavano affrontando, tra graffi e morsi, alla pari di due bestie feroci.
Alfred per un istante si immaginò di fare la sua entrata trionfale e come un vero eroe salvare il suo amato da quel dannato francese, poi vide gli occhi di Arthur.
Gli sembrarono più colorati, quasi di un verde fosforescente, animati da una furia così cieca da fargli paura. Ma quello che gli fece veramente paura fu il vedere che in fondo a quelle iridi che tanto amava non si annidava l'odio per il suo avversario ma una felicità indicibile.
Realizzò che non aveva mai visto un Inghilterra tanto felice, nemmeno da piccolo.
Oh sì, con lui era stato sempre adorabile, il miglior genitore che si potesse desiderare, ma non si era presentato di certo lì per riottenere un amabile tutore perso tanto tempo prima...
O forse sì?

In quel momento si rese conto che Francis lo guardava, mentre trasformava un morso in un bacio violento.
Ritrasse lo sguardo sconvolto.
Nei suoi occhi aveva letto pietà, comprensione.

Vai via Amerique, diventa grande! Questo dolore capita prima o poi a tutti, resisti!” gli diceva quel mare profondo in cui si era riflesso il suo cielo per un istante.
Disgustato, amareggiato, corse via e sbatté la porta lasciando che i grandi fiori gialli cadessero rotti sul pavimento dell'ingresso.

Era la prima volta che non otteneva quello che voleva e si stava comportando come un bambino viziato, ammise a se stesso molto tempo dopo, ma in quel momento -mentre tornando a casa piangeva senza ritegno- nella sua mente rimbalzava solo una frase che mai avrebbe pensato di contemplare: “no hope, no love, no glory, no happy ending”.






Sera!:)

Guardate cosa mi tocca scrivere per il mio amore di bruco!
Ora sei soddisfatta mia carissima Moky?
Questo l'ho fatto per te, anche se non sono riuscita a farla dolce e fluffosa ma disperata e one sided!

E anche voi del pubblico mi raccomando fatevi sapere se vi è piaciuta!


Akai(la rana)

  
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