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Autore: Lunastorta394    19/08/2012    2 recensioni
Questa è una breve storia scritta di getto che riguarda Elisabetta I Tudor. Spero vi piaccia!
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Tudor/Inghilterra
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Era una grigia mattina d’agosto del 1588, sulla costa della città di Tilbury e tutte le persone o meglio dire gli uomini che si trovano lì, erano nervosi perché oggi la flotta inglese avrebbe combattuto con la Invencible Armada di Filippo II. Il suo nome era un perché, e noi sapevamo che comunque sarebbe andata avremmo combattuto con onore per la nostra regina. Proprio lei, Sua Maestà fece la sua comparsa in groppa ad un cavallo purosangue bianco. Era semplicemente vestita con un’armatura in metallo, con i capelli rossi, lunghi e lisci che le ricadevano sulle spalle, ma ogni fibra del suo essere traspirava di regalità e nobiltà. Ci guardò tutti con lo stesso sguardo tenero ma severo di una madre che sprona i propri figli, e iniziò a parlare con il suo tono di voce dolce e impetuoso:

” Mio amato popolo,siamo stati persuasi da qualcuno, che ha a cuore la nostra salvezza, a prestare attenzione a come ci dedichiamo alle moltitudini armate, per paura di tradimento; ma io vi assicuro che non desidero vivere per diffidare del mio fedele e amato popolo. Che i tiranni abbiano paura. Io mi sono sempre comportata in modo tale che, in nome di Dio, ho posto la mia forza principale e la mia sicurezza nei cuori leali e fidati dei miei sudditi; e quindi sono giunta tra di voi, come vedete, in questo momento, non per mia ricreazione e diletto, ma essendo risoluta, in mezzo alla foga della battaglia, a vivere e morire in mezzo a voi; a sacrificare per il mio Dio, e per il mio regno, e per il mio popolo, il mio onore e il mio sangue, anche nella polvere. So di avere il corpo debole e delicato di una donna; ma ho il cuore e lo stomaco di un re, e per di più di un re d'Inghilterra, e penso con disprezzo al fatto che il duca di Parma  o il re di Spagna, o qualsiasi altro principe d'Europa, osino invadere i confini del mio reame; io stessa sarò il vostro generale, giudice e ricompensatore di ciascuno di voi per la vostre virtù nel campo di battaglia.So già, che per la vostra sollecitudine avete meritato premi e corone; e Noi vi assicuriamo con le parole di un principe, che essi debbono esservi debitamente pagati. Nel frattempo, starà in mia vece il mio tenente generale, giacché mai un principe ha comandato un soggetto più nobile o degno; senza esitazione ma con la vostra obbedienza al mio generale, con la vostra concordia nel campo, e il vostro valore in campo, avremo subito una famosa vittoria contro questi nemici di Dio, del mio regno e del mio popolo.

Rimanemmo tutti conquistati per queste parole ma fui il primo a gridare: “Viva la Regina, Viva Sua Maestà!!!”.
A guardarla meglio ricordava parecchio suo padre, il vecchio re Enrico, oltre ai capelli rossi anche il suo carattere irascibile e il suo temperamento forte, soprattutto chi come me lo aveva conosciuto e ammirato da vicino. Non dimentichiamo però che ella somigliava anche alla madre, Anna Bolena dalla quale aveva ripreso il fascino, l’avvenenza, l’intelligenza e l’eleganza.

Chi quel 7 settembre 1533 avrebbe immaginato che quel fagotto sarebbe diventata la più grande regina d’Inghilterra???




NOTA DELL'AUTRICE:
Il discorso l'ho trovato su wikipedia quindi chiedo umilmente scusa se ci sia qualche imprecisione.

  
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