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Autore: lellis96    20/08/2012    2 recensioni
Marika non sta bene. Solo l’amicizia prima e l’amore dopo di Luca la fa vivere veramente
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Questa è tutta frutto della mia mente. Non ho mai avuto la leucemia né conosco qualcuno che l’abbia quindi se qualcosa è sbagliato per quanto riguarda le cure e altre cose scusatemi
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                       Marika e Luca
 
Marika non stava bene, Marika stava morendo.
Aveva la leucemia, e anche se lei aveva solo 17 anni stava morendo per qualcosa che nessuno avrebbe mai voluto né a quell’età né mai.
 
Era in ospedale, come sempre, come ogni giorno da quando ricordava. Con lei c’erano sempre le stesse persone, sempre le stesse facce, sempre lo stesso sguardo triste e pieno di compassione e pietà che le riservavano ogni volta che incontravano il suo sguardo. Era bella, glielo avevano sempre detto ma non ci aveva mai creduto.
 
Era molto romantica, Marika. Aspettava il principe azzurro che l’avrebbe salvata da quell’inferno che viveva in ospedale.
 
Un giorno arrivò il famoso principe azzurro. Non su un cavallo ma su un lettino bianco, lo stesso che usavano per lei ogni volta che doveva andare in ospedale per fare le sue cure. Una differenza tra Marika e lo sconosciuto/ principe era la malattia: il principe aveva avuto un incidente d’auto e non riusciva a muoversi, era sotto anestesia e lo stavano portando a fare dei controlli.
Marika e Luca( il principe) dividevano la stanza. L’aveva scoperto al suo risveglio quando  lui ancora dormiva. Lui  era stato più fortunato di lei poiché non aveva niente di grave eccetto il braccio e la gamba rotti. L’aveva fissato per un buon lasso di tempo e aveva visto tutto ciò che il lenzuolo non copriva: aveva i capelli rosso acceso ma si vedeva che non erano tinti, era alto e aveva la barba il che significava che aveva superato l’infanzia. Per quello che poteva capire aveva al massimo 19 anni. Era molto bello anche se le mani e i piedi erano molto più grandi rispetto al resto del corpo.
Appena lui si svegliò lei fece finta di dormire cosa che diede la possibilità a Luca di vedere il suo compagno di sventure: era una ragazza molto bella che aveva i capelli neri come pece e una pelle molto bianca, il che poteva significare solo due cose: o era albina o era stata in ospedale per tutta l’estate appena passata. Sperava per quella ragazza che fosse la prima impressione poiché non poteva immaginare una malattia che avrebbe potuto bloccare una persona per ben tre mesi in ospedale.
Dopo qualche ora in cui Marika si era veramente addormentata si svegliò anche perché sapeva che a breve ci sarebbe stata la cena così si mise a sedere e iniziò a leggere un libro senza degnare di un minimo sguardo Luca. Si era dimenticata della sua presenza ed infatti appena lui si decise a parlarle dopo ben 10 minuti in cui la fissava lei sobbalzò per lo spavento.
-Scusami, non volevo spaventarti. Mi chiamo Luca. Tu?- disse lui sporgendosi dal letto per stringerle la mano.
-Io sono Marika, piacere.- disse lei sorridendo. “che bel sorriso” pensò Luca.
-Come mai sei qui?-
-Ti dispiacerebbe non parlarne? Non voglio un’altra persona che abbia pietà di me.- gli rispose lei.
-Va bene. Non volevo farti arrabbiare.-
-Oh, ma io non sono arrabbiata. È solo che qui c’è troppa gente che ha pietà di me e non voglio aggiungerne altra. Però forse un altro giorno ne potremo parlare. Posso chiederti però come mai quei gessi?-
-Non vale. Quando mi dirai cos’hai tu allora ti dirò il perché dei miei gessi.- le disse facendole una linguaccia e facendola ridere.
-Va bene, Luca.- gli disse sorridendo cosa che fece anche lui.
-Che leggi? A questo puoi rispondermi, vero?-
-Leggo un libro.- disse semplicemente.
-Beh, questo l’avevo visto anche io, ma come si chiama?-
-Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen.-
-Non l’ho mai letto. Di che parla?-
-è una storia d’amore tra Mr Darcy e Lizzy Bennet. È un libro molto bello. Anche se non penso sia il tuo genere.-
- perché lo pensi?-
-Lo vedo dalla tua faccia, non sei un tipo romantico. Forse stai sempre con la testa tra le nuvole ma non romantico.-
-Come sei riuscita a capire tutto questo guardandomi solo in faccia?-
-Essere in ospedale da tutto il tempo in cui ci sono stata aiuta a capire le persone.-
-Quindi sei qui da qualche anno se sei così brava da capirlo con una sola occhiata.-
-Quasi 10 anni.- disse lei rabbuiandosi.
Il ragazzo fischiò e aggiunse: -È molto tempo. Devi avere qualcosa di davvero grave.- le rispose Luca senza pensare a ciò che diceva e facendo arrabbiare Marika che iniziò a ignorarlo fino a quando lui arrivo al suo letto (con molta fatica per colpa della gamba ingessata) e le tolse il libro dalle mani.
-Che vuoi?- chiese con cattiveria.
-Cosa ho detto di sbagliato? Ti sei arrabbiata e non so il motivo.-
-Hai cercato di sapere cosa avevo anche se ti avevo chiesto espressamente di non farlo e ciò mi fa arrabbiare. Non mi piace che la gente vuole sapere tutto su di me senza che io dia il consenso. E adesso sei pregato di scendere dal mio letto se non vuoi che ti rompi pure l’altra gamba.-
-Quanti anni hai?- le chiese senza scendere dal letto.
-17. Adesso scendi!-
-Io ne ho 18. Ho avuto un incidente con l’auto che avevo comprato da qualche settimana. Ero uscito per festeggiare un compleanno e per colpa del sonno (erano le 6 di mattina) mi sono addormentato in auto e sono andato a finire contro un albero. Con me non c’era nessuno.- e finalmente scese dal letto per andare al suo.
-Ho la leucemia da quando avevo 6 anni. Vista la mia forma fisica a 7 anni mi hanno dovuto far rimanere qui in ospedale e ancora non mi muovo da qua. Sembra che tutto stia migliorando ma è ancora presto per dirlo. Me lo hanno ripetuto così tante volte che adesso non ci credo neanche più.-
-Mi dispiace veramente. Ma oltre a me hai avuto qualche altro compagno o compagna di stanza?-
-No. Tu sei il primo. Gli unici momenti in cui vedo altre persone sono quando c’è scuola. In quei giorni dobbiamo andare tutti in una stanza messa a disposizione solo per noi che non possiamo muoverci dall’ospedale. Tu non ne avrai bisogno. Possiamo smettere di parlare di queste cose? Non mi va di ripensare alla penosa vita che ho fatto.-
-Va bene, cambiamo argomento. Hai qualche fratello?-
-No. Sono figlia unica. Tu?-
-Sì. Ho una sorella più piccola. Si chiama Laura e ha 2 anni.-
-Sei fortunato allora.-
-Non tanto come potresti pensare. I miei lavorano tutto il giorno e quindi per la maggior parte del giorno sta con me o con i miei nonni. Al momento sta con mia madre che si è presa una pausa dal lavoro data la mia condizione. I capelli li ho ripresi da lei.-
-Veramente? E tua sorella di che colore ha i capelli? Come i tuoi?-
-No lei ha ripreso da mio padre. Ha i capelli biondi. Però abbiamo tutti e due gli occhi verdi. Vedi? -
-Deve essere davvero una bella bambina se ha i capelli biondi e gli occhi verdi.-
-Sì lo è. Vuoi vedere il mio cane? Si chiama Pisolo. È un grande dormiglione.- e le fece vedere un cane marrone con le zampe anteriori bianche.
-Che dolce. Io non ho mai avuto un cane perché mia madre è allergica ai peli però da piccola gli davo sempre da mangiare anche se mia madre si arrabbiava perché mi seguivano fino a casa.-
Così passarono tutta la cena e la notte prima di addormentarsi a parlare di animali, di scuola e tante altre cose.
L’indomani quando iniziò l’orario per le cure di Marika, Luca rimase a guardare il soffitto pensando alla ragazza meravigliosa che aveva conosciuto solo il giorno prima per colpa di uno (s)fortunato incidente in macchina. Iniziò a sognare ad occhi aperti tutto quello che avrebbero potuto fare insieme loro due. Poi, però, si ricordò della malattia di lei e tutti i suoi sogni si infransero.
Dopo un po’ Marika arrivò ma era sfinita e quindi si addormentò subito. Lui rimase a fissarla mentre dormiva però ad un tratto arrivò la madre con sua sorella che subito gli saltò al collo felice di poterlo abbracciare. Mentre loro parlavano Marika si svegliò così fece la felice conoscenza di Laura e della madre di Luca.
 
 
 
 
 
Dopo mesi e mesi passati insieme finalmente Luca si poté togliere i gessi e tornare a camminare poiché l’incidente aveva fatto sì che lui lo dovette imparare di nuovo.
Quando lui era pronto per lasciare l’ospedale aveva ormai raggiunto il traguardo di migliore amico per Marika che fu molto triste all’idea di lasciarlo. Quando lui se ne andò le disse:-Ci rivedremo sicuramente. Verrò a trovarti ogni giorno quindi non ti darò l’opportunità di dimenticarti di me.- e la lasciò con un bacio alla guancia e la sua promesse che mantenne.
 
 
 
 
Era passato un altro anno da quando Luca era guarito e fino a quel momento lui non era mai mancato un solo giorno. Perfino a Natale e a Pasqua la andò a trovare. Le fece pure il regalo per il suo compleanno ma nel frattempo Marika peggiorava sempre di più. Un giorno i medici le dissero:-Signorina, abbiamo fatto di tutto affinché andasse per il meglio e lei è riuscita a vivere per così tanto a lungo ma sfortunatamente la leucemia va peggiorando e lei sta morendo. Le mancano poco più che 9 mesi. Ci dispiace tantissimo.-
Da quel giorno lei decise di non vedere più Luca che però non si diede per vinto e che quindi, dopo circa un mese dalla scoperta della vicina morte di lei, la andò a trovare anche se lei non voleva. quel giorno litigarono per la prima volta da quando si conoscevano ma Luca era determinato a sapere quale era il problema.
Dopo ore di strilli e suppliche riuscì a farsi dire tutto.
-Vuoi sapere cosa mi succede?-gli chiese Marika urlando alla fine-Va bene. Sto morendo. Mi mancano 8 mesi di vita e non voglio far soffrire altra gente, non voglio farti soffrire. Ci tengo troppo a te per farti provare un dolore così grande per la perdita di una tua amica.-
-Anche io ci tengo a te e non voglio lasciarti nel momento più difficile della tua vita! È inutile che cerchi di convincermi perché io ti amo e niente cambierà quello che sento per te. Voglio stare con te in questi mesi anche se so che soffrirò tantissimo la tua morte ma io comunque non voglio perderti già prima.- disse lui quasi sull’orlo delle lacrime.
-Anche io ti amo ma…- non completò mai più la frase poiché lui la baciò. Sapere che lei ricambiava il suo amore lo aveva reso molto felice e anche molto intraprendente. Non aveva pensato alle conseguenze ma solo a dimostrarle quanto teneva a lei.
Quegli ultimi 8 mesi li passarono insieme, Marika e Luca. Erano felici.
Una notte rimasero a parlare per molto tempo fino a quando non si addormentarono. La mattina dopo Marika era morta. L’ultima cosa che gli aveva detto era stata “ti amo” prima di addormentarsi.
 
 
Il giorno del funerale fu uno dei giorni più tristi per Luca. Non era riuscito ad entrare nella camera mortuaria. Era entrato solo in chiesa.
 
 
Anni dopo la morte di Marika, Luca ancora non aveva trovato una nuova compagna. Non l’aveva mai cercata. Ogni giorno andava alla tomba di lei a posare ogni giorno un nuovo mazzo di fiori fino a quando non morì anche lui.
 
Solo gli angeli sanno come erano felici in paradiso insieme.
   
 
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