Salve
a tutti! Premetto
che se non fosse stato
per il grande incoraggiamento di Kaori_97 non avrei
pubblicato…Troppo
imbarazzata! L’ idea mi è venuta verso le due e
mezza di notte, credo sia
solamente frutto di poco sonno…Però io ci provo,
solo non aspettatevi gran che!
La
caccia al tesoro.
Gillian
posteggia l’ auto nel parcheggio del Lightman Group e poi si
dirige verso l’
ufficio.
Stava
tornando da una cena con amici quando aveva ricevuto un messaggio da
Cal, nel
quale le chiedeva di venire in ufficio; non aveva dato spiegazioni, il
che era
molto strano considerando che erano già le due di notte.
Entra in ufficio, ma
non trova nessuno.
“Cal?”
lo chiama. Nessuna risposta. Prova nel suo ufficio ma niente; fa un
rapido giro
provando a richiamarlo ogni tanto, ma di Lightman nessuna traccia.
Alla
fine, alquanto contrariata, si avvia verso l’ uscita per
tornare a casa, ma
nota sulla scrivania all’ ingresso (quella della loro
segretaria) un biglietto
piegato, sul quale è scritto il suo nome. Incuriosita si
avvicina e lo apre,
riconosce la calligrafia di Cal.
Gill,
so che
è molto tardi e hai il diritto di
mandarmi a quel paese…Ma stavo per uscire dall’
ufficio e mi sei venuta in
mente tu. Stavo sentendo la radio, e il telecronista raccontava idiozie
fatte
da ubriachi…Per fartela breve una di queste includeva una
caccia al tesoro così
ho pensato di organizzartene una, che si concluda con un premio
naturalmente!
Se la
consideri una cosa troppo stupida
vai pure a casa a dormire tesoro, domani ci rideremo sopra, altrimenti:
il
primo indizio si trova neLla cosa che il nostro ufficio ha in comune
con la
grande Hollywood.
Ci
vediamo, stasera o domani.
Ciao
tesoro.
Cal.
Gillian ci mette qualche secondo,
continuando a
domandarsi se ha capito bene. Cal le ha organizzato una caccia al
tesoro? Sul
serio? Le scappa inspiegabilmente un grosso sorriso. Se lo avesse fatto
qualcun
altro probabilmente la avrebbe trovata idiota, ma il solo fatto che
fosse stato
lui a organizzargliela…Rendeva il tutto incredibilmente
dolce! Ebbene si, all’
alba delle 2:40 di notte si sarebbe messa a dar la caccia al suo
collega…E al
tesoro! *Fa che siano dei Marshmallow*
pensa tastandosi la pancia che dopo due ore di silenzio rincomincia a
brontolare.
Cerca
di concentrarsi il primo indizio si trova
neLla cosa che il nostro ufficio con la grande Hollywood.. Che
cosa
vorrebbe dire? E perché cè una
“L” in grassetto…Un indizio? Prova a
guardare in
cassaforte nel caso si riferisse ai contanti, ma niente! Le viene in
mente il
cassetto in cui Cal tiene le sue carte de gioco personali, ma nemmeno
li la
traccia di un indizio! Alla fine, quando torna nel corridoio principale
per
prendere la borsa se la trova davanti. “Ma certo!
L’ insegna del Lightman
Group! E’ come quella di Hollywood! E la
“L” in maiuscolo indica la lettera
dove cercare!” si schernisce da sola. Impaziente si avvicina
all’ insegna,
infila una mano dietro alla grossa lettera e ne estrae trionfante un
biglietto.
Se sei
arrivata fin qui vuol dire che
non sono una totale schiappa
in queste
cose! Negli indizi non ci saranno rime, perché non ho
abbastanza cervello per
crearle, anche data l’ora! Questo indizio probabilmente ti
farà un po’
arrabbiare…Come mi sarei dovuto arrabbiare io la suddetta
notte in cui finisti
il mio pregiatissimo Scotch, ma ero troppo impegnato a guardarti!
Leggendo
queste ultime righe la assalgono farfalle allo stomaco che non hanno
niente a
che fare con il mal di stomaco. Questo indizio per lei è
molto chiaro, e le fa
subito ritornare alla mente quella fatidica sera…Quando era
ubriaca e si erano
quasi baciati…Naturalmente Cal per correttezza la aveva
fermata e poi non ne
avevano più parlato…Ma in realtà non
era fuori di se, solo più coraggiosa.
Perché la voglia di baciarlo, di stringerlo a se la aveva
ogni giorno da oramai
troppo, troppo tempo.
Si
dirige verso la terrazza dove trova un bicchiere pieno di quello che
sembra
Scotch e un biglietto sotto.
Credo
che oggi ci sia più o meno la
stessa quantità di stelle di quella notte (anche se tu ne
vedesti una marea
grazie al mio Scotch!), ma a mio parere quella più bella e
luminosa di entrambe
rimani tu! *Il
viso di Gill si
contrae in un misto di amore e malinconia* Questa
caccia non è molto lunga, mancano solamente 3 tappe,
l’ ultima delle quali è il
traguardo! Il prossimo si trova…Dove un tempo ho versato
gelosia rossa, anche
se forse non te ne sei mai accorta.
Una
lacrima solca il viso di Gill, e la malinconia verso quella notte le
ritorna a
galla, impedendole di concentrarsi sul significato del biglietto.
Una
volta calmatasi cerca di indirizzare i suoi pensieri verso l’
indizio Il prossimo si trova…Dove
un tempo ho
versato gelosia rossa, anche se forse non te ne sei mai accorta.
Questa
volta era nella merda: non aveva la più pallida idea di cosa
significasse.
E
a quanto pare Cal aveva previsto anche questo “anche se forse
non te ne sei mai
accorta”. Inizia a ragionare ad alta voce “Allora,
allora allora…Gelosia
rossa…Devono essere due indizi insieme…Dovrebbe
voler dire che era geloso di
qualcosa di rosso? Cosa può…Fiori! Fiori rossi!
Certo…Ma chi è che mi ha
regalato fiori rossi sotto gli occhi di Cal?” Poi le tornano
alla mente quegli
attimi in cui stava leggendo il bigliettino, Cal è apparso
da dietro e glielo
ha strappato di mano, incominciando a leggerlo ad alta voce mentre lei
gli
correva dietro. Curioso come in un ricordo di puro romanticismo da
parte di un
altro uomo la parte che più le rimaneva impressa era
l’ intervento di Cal.
Si
ricorda che li aveva appoggiati nel suo ufficio, nel mobile a destra.
Arrivata
nel punto esatto vi trova gongolante un altro biglietto. Prima che
possa
leggerlo però un pensiero le attraversa la
testa…Allora Cal era geloso? Ma lo
era solo perché i fiori le erano stati offerti dalla sua
‘nemesi’ o
semplicemente per il fatto che li avesse ricevuti?
Sei
arrivata fin qui…L’ ho sempre detto
che oltre all’ essere bellissima eri anche intelligente!
Quando
troverai il prossimo indizio
verrai condotta da me, spero ne valga la pena perché non so
quanto possa
piacerti il mio goffo regalo! Rispetto al precedente, questo indizio
cela bei
ricordi qui in ufficio, nostri ricordi dei pochi attimi di
libertà…Dovresti
aver già capito e di conseguenza avere un dubbio, te lo
tolgo dandoti queste
due parole: “Loker” e “Serial
Killer”.
A
presto tesoro.
Ps.
Anche stasera sei bellissima.
Istintivamente
si guarda intorno…Cal la stava osservando? Sebbene si
concentri non riesce a
scorgere la sagoma dell’ uomo da nessuna parte, quindi torna
all’ indizio…Che
trova stranamente semplice.
Insomma
i momenti ‘liberi’ li hanno avuti quando erano da
soli, quindi nei loro uffici!
Questo porta al dubbio, ossia il suo o quello di Cal? Ma con le due
parole
capisce che si tratta di quest’ ultimo, definito
“Il covo di un Serial Killer”
da Loker.
Si
avvia nell’ ufficio dell’ uomo…Poi
però pensa che è molto grande, come
farà a
trovare un piccolo biglietto? “Ma certo!” dice
dandosi una manata sulla fronte:
il divano! E’ li che si coccolano e si consolano
sempre…Ripensare a quei
momenti porta la verità a galla e gliela sbatte in faccia
come un secchio di
acqua fredda: è innamorata di Cal…
Sotto
a uno dei cuscini trova quello che deve essere l’ ultimo
biglietto.
Sei
vicinissima all’ arrivo! E’ un altro
posto dove ti ho consolata…Quando sarai arrivata
varrà la pena guardare avanti,
ma per ora…Guardati le spalle.
Gill
si volta improvvisamente: il balcone è spalancato. Due
sedie, un tavolino e due
bicchieri semipieni di liquido marroncino, il tutto chiaramente
improvvisato
per lei.
Una
delle sedie è occupata da una figura umana, che torreggia
nella penombra della
notte.
Mentre
si avvicina la sagoma si eregge in piedi e si volta verso di lei
“Hei tesoro”.
Lei
si avvicina, un po’ incerta. “Una caccia al tesoro
Cal? Sul serio?” esordisce
in risposta, ridendo.
“Perché
non ti è piaciuta?” replica l’ altro
divertito ma con una punta di
preoccupazione.
Si
siedono e per qualche istante sorseggiano in silenzio lo Scotch,
godendosi il
panorama di Washington notturna dal loro ufficio.
“Allora…Credo
di aver aspettato un considerevole lasso ti tempo prima di questo:
dov’ è il
mio tesoro!??!”
Si
legge chiaramente impazienza sul volto di Gill e imbarazzo su quello di
Cal.
“Bhe ecco…Sai la ho organizzata circa dieci minuti
prima che tu arrivassi…E sai
non c’ erano negozi aperti” si sfila qualcosa dalla
tasca “Quindi questa è solo
la prevendita, i biglietti veri sono da ritirare domani”.
Gill
afferra le due paciotte strisce di carta che le vengono porte; poi lo
guarda
raggiante “Mi hai comprato due biglietti bordo campo per la
partita di basket
di Domenica!?!? Quella partita!?
Ma Cal come hai
fatto quei biglietti
costano un patrimonio! Senza contare che li davano esauriti da
giorni!”.
“Diciamo
che conosco un tizio che conosce un tizio” replica lui tra il
divertito e il
misterioso.
Gill
si avvicina e gli stampa un grosso bacio
sulla guancia, che emana ora un dolce profumo di fragola.
“Grazie
mille Cal” il suo tono era tornato della consueta calma,
mista alla dolcezza
che riservava per pochi “Ti sei ricordato che amo il
basket…E te l’ avrò detto
secoli fa. In più non ti sei accontentato di un solo
biglietto…Me ne hai presi
due! Sei un angelo”.
Era
chiaro che quelle ultime parole lo avevano leggermente imbarazzato,
soprattutto
perché rispondendo prese a balbettare “Si B-Bhe ho
pensato c-che era brutto
andare a vedere una partita da sola e te ne ho presi due cosi
potevi…Ecco…Portare…C-Chi
volevi!”.
Le
fa tenerezza vederlo così. Non crede di avere mai visto il
grande Cal Lightman
in soggezione per qualcuno. Quindi gli importava di lei più
degli altri?
Possibile che anche lui provasse sentimenti per lei? Altrimenti come
mai tutto
questo? Semplice cortesia per la sua amica?
“Se
sei libero domenica mi pare chiaro che prenderò la tua
compagnia!”
Queste
parole scaldano il cuore malconcio di Cal, che acconsente con gioia.
Nel
frattempo hanno sfinito lo Scotch, e i bicchieri rimangono sul tavolino
che è
stato spostato all’ interno. Ora a contemplare le luci del
cielo e quelle di
Washington ci sono solo Cal e Gillian. Le loro sedie sono state
avvicinate, e
l’ uomo ha avvolto il proprio braccio attorno a quello della
donna.
“Bhe
Cal dopo tutto…Questo, credo proprio che anche io ti
dovrò organizzare un
qualcosa…Così avrai anche tu il tuo
tesoro”.
Lui
si alza, prende la borsa della donna e (inutile dire poco galantemente)
si
mette a frugarci dentro.
“Hem…Cal…?
Che stai facendo?”
“Ti
mostro che ho già il mio tesoro”
“E…Si…Si
trova nella mia borsa?”
Ma
l’ uomo non risponde, ha già estratto trionfante
qualcosa di piccolo che porge
alla donna.
Gill
vede solamente una cosa: il suo riflesso, che luccica nello specchio.
“E’
questo il mio tesoro. Sei tu”
Una
timida lacrima attraversa il viso di Gill, oltrepassando il sorriso
innamorato
che ha dipinto in faccia.
Cal
si avvicina e le asciuga delicatamente la lacrima, passandole una mano
sulla
guancia.
Adesso
i loro volti sono a meno di tre centimetri di distanza. Si guardano
profondamente negli occhi, e per la prima volta capiscono tutto. Non
cè bisogno
di parlare…Tutte le spiegazioni del mondo le possono trovare
nel luccichio dei
loro occhi.
Lentamente
si avvicinano, Cal la porta verso di se stringendola con un braccio,
mentre
usufruisce dell’ altra per accarezzargli i capelli.
Le
loro labbra si incontrano finalmente in quel magico bacio che hanno
segretamente atteso per mesi e mesi.
Niente per loro ha più
importanza di quei singoli
istanti: in tutta la vita, non sono mai stati cosi liberi.
Per
favore non insultatemi, come ho detto era un’ idea totalmente
strampalata !
Spero
di non avervi deluso troppo!
Jenny