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Autore: Draclaire    20/08/2012    3 recensioni
La nascita del tenero e imbarazzato amore tra Scoprius e Rose, due persone completamente diverse attratte inspiegabilmente l'una dall'altra
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Lui... la guardava. La guardava fare colazione con Albus, prima delle lezioni. La guardava andare a lezione. La guardava pranzare, studiare in biblioteca, chiacchierare in giardino con le sue amiche Alice, Ester, Charlotte e tutte le altre. La guardava mentre cenava, la guardava ridere, scherzare, sistemarsi i capelli dietro alle orecchie, arrossire, a volte. Era la più bella, di questo ne era certo. Ma non le parlava quasi mai, non la toccava nemmeno per sbaglio… lui la guardava e basta.
Non avrebbe mai ammesso con nessuno questa sua debolezza verso  la figlia di Weasley. Insomma, suo babbo era uno a posto, simpatico anche, ma talmente geloso della figlia…
Scorpius sapeva che i loro genitori non avrebbero mai approvato. Così le stava a distanza.

 
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Rose non riusciva a non arrossire ogni volta che a cena si accorgeva che Malfoy guardava verso il tavolo di Grifondoro.
Ovviamente non era così presuntuosa da credere che guardasse lei, questo era certo.
“Rose sta calma. Pochi film mentali. Non ti sta guardando. Non guarda te, ok?” pensava la ragazza sistemandosi un’orribile ciocca ribelle di capelli  dietro alle orecchie.

 
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Era un piovoso pomeriggio di Novembre, Rose stava studiando in biblioteca e Scorpius leggeva un libro nella corsia accanto alla sua, nascosto da un enorme pila di libri polverosi. Regnava la pace e il ticchettio della pioggia sulla finestra rendeva gratificante il caldo tepore regalato dalle mura del castello.
E fu in quel momento di pace che accadde.
Un orribile cigolio, il rumore di legno che si spacca e la libreria esattamente sopra Rose cedette, con un enorme frastuono.
L’ormai anziana Madama Pince, responsabile della biblioteca, corse più velocemente possibile sul luogo dell’accaduto, cercando disperatamente la ragazza seduta fino a poco prima in quell’esatto punto.
Ma Rose non c’era più. Era sdraiata pochi metri più avanti, circondata dalle forti braccia di Malfoy, il viso a pochi centimetri dal suo e il cuore a mille.

 
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Dopo l’incidente in biblioteca, io e Scorpius eravamo inseparabili. Studiavamo insieme, passeggiavamo insieme ma, soprattutto, parlavamo. Trovavamo i nascondigli più impensabili e ce ne stavamo lì a parlare per ore di tutto ciò che ci passava nella mente. I nostri genitori,  il Quidditch, le pozioni, il succo di zucca, Albus, la burro birra di madama Rosmerta e tutto il resto.
Era fantastico. Eravamo grandi amici. A volte c’era un po’ di imbarazzo, quando lui per sbaglio mi sfiorava la  mano o quando inciampavo e lui mi prendeva al volo. Ma, per il resto era tutto davvero perfetto.

 
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Dopo l’incidente tutto peggiorò  drasticamente. Facemmo amicizia. Lei mi aiutava con lo studio, passava davvero molto tempo con me, insomma, aveva cominciato a trattarmi esattamente come faceva con Albus.
Il punto è che mentre prima avevo la possibilità di sperare che lei provasse anche solo un piccolo sentimento affettuoso verso di me, adesso ero certo di essere semplicemente il suo nuovo amichetto, facilmente intercambiabile con quell’altro Grifondoro. Orribile. Inaccettabile. Dovevo fare qualcosa. E fu così che un giorno….

 
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Erano nel ripostiglio delle scope, al quarto piano e Rose parlava del compito di trasfigurazione.
“E’ stato orribile, Scor. Tutti mi guardavano e io dovevo trasformare quella stupida sedia in un sofà. A tre posti e foderato in pelle. Insomma, non sarebbe stato nemmeno tanto difficile se non avessi avuto gli occhi di tutti puntati su di me. Più di venti sguardi a scrutare tutto ciò che facevo, ogni mio piccolo movimen…”
si bloccò rendendosi conto dello sguardo dell’amico. Fisso nei suoi occhi e sicuro di sé. Così, presa dal panico, iniziò a parlare più velocemente.
“No, sai, perché quando la gente ti fissa è difficile fare le cose. Sì insomma, non si può pensare di rimanere concentrati su quello che si sta facendo se ci sono un sacco di persone li a fiss…”
E tutt’a un tratto, Scorpius l’aveva baciata.

 
 
  
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