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Autore: Averyn    20/08/2012    3 recensioni
COSA SAREBBE SUCCESSO SE HARRY POTTER AVESSE SCELTO DI MORIRE?
dal capitolo precedente:
“Harry, sai che questo è un dono, vero?” chiese lentamente, la voce quasi ridotta a un sospiro.
“Sì, signore” rispose Harry, sentendosi improvvisamente a disagio.
“Non è un caso che l’abbia proprio tu. Ma quello che mi chiedo, Harry, è sei sarai pronto per sapere la risposta. Il motivo è molto più profondo e oscuro di quanto tu possa solo immaginare. Sarai abbastanza forte, Harry?” chiese Silente (...)
“Io…credo di esserlo…sì, ne sono sicuro”.
SEGUITO DEL 'PRESCELTO'E 'L'EREDE', TERZO CAPITOLO DELLA SERIE 'CICATRICE'. Spero vi diverta!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Cicatrice'
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 ECCOLA DI NUOVO QUIIII STO RIVISITANDO IL TERZO E PENSAVO INTANTO DI FARVI GUSTARE IL PRIMO CAPITOLO...QUANDO AVRO' TEMPO E AVRO' CORRETTO ANCHE GLI ALTRI LI PUBBLICHEROOOO' BUONA LETTURAAA (E GRAZIE AI TANTI LETTORI, CHI MI COMMENTA COME LUNADISTRUGGI E MARTY (MASTRO GIBBS) E TUTTI COLORO CHE MI HANNO MESSO IL PRESCELTO FRA LE RICORDATE E CHI LA SEGUE ANCORA ( DELLE TRE, E' QUELLA CHE MI DA ANCORA I BRIVIDI) SPERO CHE QUESTA VI PIACCIA... E ANCHE CHI MI HA MESSO FRA GLI AUTORI PREFERITI ( 5 PERSONE! WOOW! SONO CONTENTISSIMA E SPERO DI CONTIUNARE A SODDISFARVI COME AUTRICE...) PER IL RESTO, DITEMI COME TROVATE QUESTO NUOVO CAPITOLO. SI RIPARTE, CIURMA!
AVERYN

CAPITOLO 1

 

LETTERE DA SILENTE

 

La torta era buonissima, grazie mamma” ringraziò Harry, rilassandosi sullo schienale.

Erano in cucina con Remus, Louise, Frank e Sirius. Il piatto vuoto era stata presentata la torta ormai era sporco di briciole.

Era il tredicesimo compleanno di Harry e nell'arco della giornata aveva ricevuto molti regali dai suoi amici. Quella mattina, Hermione e Neville gli avevano inviato, insieme agli auguri, uno Spettrocolo e il libro il Quidditch attraverso i secoli. Louise e Frank gli avevano regalato rispettivamente un diario parlante (“non rimandare a domani quello che puoi fare oggi” continuava a ripetere ogni volta che lo si apriva) e un lumino mimetico, che dava una chiara visibilità notturna ampliando la luce della luna; infine, aveva ricevuto dai John e Richard dei recipienti colorati da cui uscivano uccelli esotici nel momento in cui c'era la necessità di inviare un gufo e non si aveva il proprio a portata di mano.

Remus si schiarì la voce dopo qualche attimo di silenzio generale. “Beh, penso di dover fare un annuncio”.

L'attenzione di tutti si concentrò su di lui, e le cicatrici che l'uomo aveva sul viso si distesero mentre sorrideva. “Sarò il nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure a Hogwarts” dichiarò.

A Louise e Frank sfuggirono delle esclamazioni d'approvazione e sorpresa.

Anche Harry era felice...Finalmente qualcuno che sarebbe stato all’altezza del suo compito! Con Remus come professore, era sicuro che l'anno non avrebbe presentato falle, diversamente dai due precedenti.

La reazione meravigliata di Louise fu subito sostituita da un'espressione impaurita. "Ma…ma…” balbettò, preoccupata. “Hai davvero accettato?”

Remus annuì. “Sì, beh, mi sembrava una buona occasione” rispose semplicemente.

Louise sbatté un pugno sul tavolo, inferocita. “Te lo proibisco! Tu…tu hai quel problema…”

Remus si concentrò sull’ultimo pezzo di torta rimasto nel piatto. Era evidente che cercava di rimanere calmo e pacato, nonostante l'irruenza della nipote.

"Non penso che una ragazzina mi debba ordinare quello che sia meglio per me. Pensi che Silente non abbia previsto tutto? Piton mi farà una pozione per colmare i miei…problemi, come li chiami tu…”

L'umore di Harry crollò immediatamente quando si ricordò di quanto fosse incisiva la licantropia di Remus. Passò in rassegna i volti dei suoi genitori e Sirius, che sembravano voler evitare lo sguardo del loro amico. Harry ebbe l'impressione che fossero stati messi a parte già tempo prima dell'inserimento di Remus nella scuola e che non condividessero questa prospettiva. Louise non aveva tutti i torti a preoccuparsi per lo zio, soprattutto se si metteva in mezzo l'odiato professore Piton.

Non mi fido di lui” gli sfuggì.

Remus incrociò il suo sguardo, ma non rispose.

"Suvvia” s'inserì Lily ragionevole, cominciando a sparecchiare la tavola.“ E' vero, Piton non è esattamente il tipo di cui ci si può fidare…ma ormai è sotto gli ordini di Silente, e non credo che voglia rischiare la pellaccia per mettersi nei guai, no?”

"No di certo” rise Sirius amaramente, scoccando un’occhiata di sbieco a Remus, “a meno che non lo si chiami Mocciosus”.

James, Remus e Sirius scoppiarono a ridere. Lily, invece, lanciò loro uno sguardo severo, ma preferì tacere.

Anche sul volto di Harry spuntò un lieve sorriso, ma la sua attenzione fu catturata dal gufo di casa, apparso sul ballatoio della finestra della cucina.

"Ecco Hancock!” esclamò Lily, e aprì l'anta per farlo entrare.

Il gufo lasciò cadere la lettera proprio accanto al lavandino, per poi planare sul tavolo davanti a James. “E bravo il nostro gufetto” ammise questo, per poi rivolgersi a Lily.

Che c’è scritto su quella lettera, tesoro?”

Un momento” borbottò nervosa lei, asciugandosi le mani e poi aprendo la lettera.

All’interno vi era una pergamena, che la madre di Harry srotolò e lesse lentamente. A ogni parola, i suoi occhi così simili a quelli del figlio, si ingrandirono sempre più dalla sorpresa e il compiacimento. Poi guardò Harry.

E' il professor Silente” informò con un filo di voce. “Vuole…vuole venirti a prendere il ventisei di agosto. Qui non dice altro…immagino che sia per insegnarti quello che ti aveva promesso a scuola…”

Harry annuì: c’erano due lettere che il preside aveva inviato la prima volta, una privata per lui e l'altra, più ufficiosa, ai suoi genitori. Li aveva rassicurati scrivendo un lungo elogio sul suo coraggio nella Camera dei Segreti, informandoli anche che gli avrebbe insegnato a combattere, e il segreto era rimasto in famiglia, inclusi ovviamente Sirius, Remus e i due amici Louise e Frank.

Gli occhi di Frank brillarono di ammirazione e un po’ di invidia.

Quindi imparerai a difendere davvero Neville, Harry? Vorrei poter essere al tuo posto…”

Io no” rispose subito Harry, rilassandosi. La copertura lo faceva sentire come se potesse parlare più liberamente. “Vuoi mettere? Io solo con gli insegnanti, senza nessun altro?”

Beh, se parli di anime vive…” fece una battuta Sirius, e Frank sghignazzò. “Io invece trovo che sia un’ottima cosa, Harry. insomma, se Silente ritiene che tu sia all’altezza, ne approfitterei subito!” concluse seriamente il padrino.

Harry scrollò le spalle; in tutta franchezza, non sapeva che pensare.

Se solo loro avessero saputo quello che stava per fare…e se solo l’avesse saputo lui!

Per sviare dal momentaneo imbarazzo optò per ritirarsi in camera sua.

"Sono molto stanco. Penso che andrò a letto” annunciò e s’alzò.

Buonanotte, Harry” salutarono i presenti. Prima che fosse uscito dalla cucina, la madre, gli diede la lettera. “Credo che appartenga a te, no?” sussurrò, per poi baciarlo lievemente sulla fronte.

Harry le rispose con un cenno e, attraversato il salotto, salì sulle scale di legno che portavano al piano di sopra e si chiuse in camera sua.

Il fatto che si sentisse stanco non era completamente una bugia: le gambe gli tremavano e la testa gli girava.

Ora che era da solo, si rese improvvisamente conto che gli strani sogni erano misteriosamente scomparsi. Si chiese se questo fosse un bene, visto che l’argomento principale cui avrebbe trattato con Silente era proprio quello delle visioni.

Posò la lettera sulla scrivania, dove già giacevano quelle di auguri da parte di Neville e Hermione, e prese la prima che Silente gli aveva mandato quell’estate.

L’aveva letta talmente tante volte che la pergamena si era quasi stropicciata, ma ogni volta che la prendeva fra le mani e le parole scorrevano sotto i suoi occhi, aveva come la necessità di scoprire se era tutto vero.

 

Caro Harry,

a seguire di quanto promesso, verrò a prenderti verso agosto, e presto manderò una lettera di conferma anche sull’orario.

Saluti, Silente.

 

Harry si alzò, le mani che ancora gli tremavano, e la ripose sulla scrivania piena di libri e fogli, per poi prendere quella che aveva appena ricevuto, che recitava:

 

caro Harry,

Inizio con l'augurarti buon compleanno.

A conferma di quanto promesso, sarò sotto casa tua alle sei di pomeriggio del giorno ventisei agosto, per portarti con me a Hogwarts.

mandami un gufo di risposta,

Silente.

 

Questo fece sentire Harry ancora più eccitato, e con una gomitata fece spazio sulla scrivania, tirando fuori dal mucchio piuma e calamaio e una pergamena fresca per rispondere a Silente.

Ma aveva appena aperto la boccetta d’inchiostro, che qualcuno bussò alla porta.

Posso? Sono Frank!” si svelò quello.

Harry sussultò, rimise il tappo alla boccetta e si precipitò come un fulmine sulla soglia di camera sua.

Sto andando via” fece lui, entrando a piccoli passi dentro. “Volevo salutarti”.

Harry rivolse un veloce sguardo all’inchiostro, alla piuma e alla pergamena, il cuore che batteva ancora forte per l’emozione. Poi tornò su Frank.

Certo” disse distrattamente.

Frank si sporse oltre lui con curiosità, l'espressione furba sul volto. “Che stavi facendo?”

Harry non poté fare a meno di nascondere un sorriso, e inconsciamente si parò davanti a lui.

Nulla...stavo solo...”

Rispondendo a Silente?” completò l'amico per lui.

Harry si sentì più rilassato e fece spallucce. “Beh...sì” rispose mesto, mentre rispondeva al sorriso di Frank. “Vuole che gli mando un gufo entro stasera...sai, giusto per sapere se ho lasciato perdere.”

Ma tu non lo farai, no? Insomma, non è da te” disse Frank, lanciandogli un'occhiata ammirata.

Immagino di no” confermò lui, rivolgendo anche lui alla scrivania uno sguardo.

Qualcun altro bussò alla porta: era Louise, che s'avvicinò loro in maniera felina.

Anche noi stamo andando via” disse velocemente, dando due baci a ciascuna guancia di Harry.

Zio è molto stanco, e io devo assolutamente andare a casa” .

Poi sembrò rivolgersi ai due con tono sommesso. “Sapete, la luna nuova non è mai facile per lui. In effetti, mi chiedo ancora come abbia potuto accettare il posto che gli ha dato Silente...ma chi sono io per contraddire zio Remus, giusto?”e tirò un sospiro, quasi di sollievo. Anche Harry, come lei, pensava che prendere la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure non fosse di buon auspicio date le condizioni del nuovo insegnante, anche contando il fatto che sembrava maledetta: il loro primo anno, Raptor era stato posseduto da Voldemort, ed era morto per mano di Neville; solo l'anno prima, Allock, quell'uomo megalomane e vanitoso, era morto sotto le macerie mentre lui, Neville e Ron andavano a salvare la sorella di quest'ultimo nella Camera dei Segreti, che poi si era rivelata essere lei il grande segreto...quindi, se Remus aveva scelto di accettare il lavoro, non doveva stupirsi se i suoi cari si preoccupavano per lui.

D'altro canto, credeva anche che se Silente l'aveva scelto, era all'altezza del suo compito.

Sarà un professore bravissimo, vedrai” la rassicurò Frank “insomma, è già un lupo mannaro, cosa può capitargli di peggio?”

Louise gli lanciò un'occhiata ansiosa, mentre si mordeva il labbro inferiore. “Non lo so, forse...essere picchiato dal Platano nei giardini di Hogwarts?”

Harry e Frank risero; non c'era verso di sollevare il morale di Louise, ma Harry doveva ammettere che la trovava piuttosto divertente in momenti come quelli.

Qualcuno chiamò Louise di sotto, e Harry vide la ragazza imbronciarsi mentre scoccava uno sguardo da dove veniva la voce. “Suppongo di dover andare” si rassegnò, prima di dare un altro bacio veloce alla guancia di Harry. “Ci vediamo a scuola” salutò con un sorriso, prima di trovarsi di fronte a Frank, contro il quale quasi sbatté. Louise esitò, così fece Frank, e rimasero immobili per un attimo; poi lei scosse il capo – Harry ebbe l'impressione che fosse arrossita violentemente, ma non ne ebbe la completa certezza- e disse semplicemente: “Beh, ehm...rimaniamo in contatto, no?”

Sicuro” sorrise dolcemente Frank,e Harry intravide un po' di delusione nel suo volto come la vide scendere le scale. Ma dopotutto, cosa si aspettava che accadesse?

Con un cenno del capo, i due ragazzi la seguirono lungo le scale, proprio dove, nell'ingresso, li attendevano Sirius e Remus.

Harry si diresse verso di loro con un sorriso, trovando in quel momento come si sentisse rassicurato nell'incrociare i loro sguardi.

Abbracciò Sirius stretto. “Stammi bene, eh? E ricorda: ce la puoi fare. Silente ha scelto te”.

Dici che sarò all'altezza?” chiese Harry, guardandolo, un groppo al cuore. Ma ancora una volta, Sirius lo risollevò con un sorriso.

Certo. Scommetto su di te, Harry” rispose.

Harry sapeva che ovviamente pensava a qualcos'altro, e non a quello che doveva realmente affrontare, che oltretutto era oscuro anche a lui, così si limitò ad annuire.

Poi il suo sguardo andò su Remus, che gli regalò delle pacche sulla spalla.

Mi raccomando, impegnati” disse lui, e Harry gli sorrise ancora una volta.

Ci proverò ” lo rassicurò Harry.

Ci vediamo a scuola” gli sorrise Remus, e con un pop lui e Louise si Smaterializzarono dalla stanza, succeduti subito dopo da Sirius e Frank.

Lily, James e Harry rimasero qualche secondo a fissare il punto in cui i quattro erano spariti.

Bene” sospirò James, “credo che sia ora di andare tutti a letto. Che ne dici se domani ti faccio allenare come Cercatore, eh, Harry?”

Harry sollevò lo sguardo su suo padre: i suoi occhi erano talmente fieri di lui! Da quando James aveva saputo che Oliver Baston l'aveva preso nella squadra, era diventato più orgoglioso che mai! Harry gli aveva prontamente scritto, e ovviamente lui non aveva fatto altro che tempestarlo di lettere tutte le volte che era in programma una partita di Quidditch per sapere se lui aveva vinto o meno.

Certo” rispose Harry, contento che James avesse avuto l'iniziativa.

Beh, è fatta allora” sbadigliò questo con un sorriso, raggiungendo la madre sulle scale.

Buona notte tesoro” fece Lily, e James lo salutò con un gesto della mano mentre saliva le scale dietro sua moglie.

Buonanotte” disse loro Harry, ma ebbe l'impressione che i suoi genitori non l'avessero sentito, perchè erano già sugli ultimi gradini che avrebbero portato al piano superiore.

Con un sospiro, Harry andò quindi nella sua stanza, ma non era ancora tempo di dormire: prima doveva risolvere una cosa.

Così si sedette alla sua scrivania, intinse la piuma nel calamaio e scrisse una veloce risposta al professor Silente. Una volta terminata, la rilesse per controllare che non ci fossero errori.

 

Caro professor Silente,

do la conferma che il ventisei agosto alle sei di sera lei potrà venire a casa mia per portarmi a Hogwarts.

Harry

 

Forse era un po' troppo breve, ma a Harry non venne di scrivere nient'altro.

Così, stretta la lettera a uno spago, andò alla gabbia di Arnold e gli intrecciò alla lettera alla zampina. Bastarono poche carezze per risvegliarlo.

Devi portare questa lettera al professor Silente, credi di potercela fare?” gli bisbigliò.

La civetta strizzò gli occhi, come se pensasse che era completamente impazzito, ma non poté opporre resistenza quando Harry gli legò con decisione la lettera con lo spago.

Così l'uccello, dopo avergli lanciato diverse occhiate minacciose, non poté fare altro che sbattere le ali e prendere il volo oltre la finestra, nel buio della notte, diventando un puntino sempre più lontano alla vista.

 

 

 

  
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