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Autore: Livin_la_vida_Loki    20/08/2012    4 recensioni
E se Loki avesse scoperto la verità a soli 18 anni?
One-Shot
Pre-Thor
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sto correndo.
Corro, corro e correrò finché avrò forza in corpo.
Devo allontanarmi da qui, nulla ha più senso ora.
Il bosco di Asgard sembra chiudersi alle mie spalle, ma non mi volto. Non tornerò indietro.
Qui c'è tanto silenzio e gli unici rumori che sento sono quello dei miei passi e quello del mio cuore.
Perché? Ho davvero un cuore nonostante quello che sono?
Sono solo, solo e non so dove sia il mio mondo.
Solo qualche ora fa ero il secondogenito del Padre degli Dei, ed ora cosa sono?
La creatura che mio fratello odia più al mondo ed è esattamente questo che odio di me. Il fatto che non credo che lui possa accettarmi, vorrebbe sterminarli…come potrebbe accettare che suo…fratello…sia una di quelle orrende e fredde creature.
Credo sia il tramonto, la luce flebile filtra tra le fronde degli alberi. Non mi sento più le gambe, rallento la corsa fino a fermarmi, crollo a terra e mi sdraio con la schiena sulla fresca erba.
Chiudo gli occhi e una lacrima scende lenta e finisce sull’erba.
Perché, perché io?
 
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Una pagina dopo l’altra sto divorando questo volume, seduto per terra in un angolo della mia sfarzosa e principesca stanza dorata a drappeggi verdi, con la schiena appoggiata al muro. Ho un letto enorme e morbidissimo, centinaia di sedie e poltrone ma preferisco sedere sul pavimento, il fresco che trasmette mi aiuta a concentrarmi.
Distolgo lo sguardo dalla pagina e lo poso sulle pagine che mi restano da leggere, sono quasi alla fine.
“Perché i libri migliori finiscono così in fretta!”
“Perché stai tutto il giorno chino sopra di loro, senza neppure pranzare!”
Sussulto. Conosco questa voce. Alzo lo sguardo e lo rivolgo verso la porta ma la trovo ancora chiusa, mi alzo e lo vedo lì appollaiato sulla finestra.
“Fratello, adesso entrare dalla porta è diventato fuori moda?”
“No è che ti saresti subito accorto di me”
Poggio il pesante libro sulla scrivania e vado verso di lui
“Da quanto esattamente sei lì?”
“Non molto, ma mi piace osservarti mentre leggi, hai un’aria così…angelica”
“Io angelico, Thor? Dimentichi forse chi sono?”
E con un mezzo sorriso lo spingo fuori dalla finestra.
Sento un tonfo e poi un grido di dolore
“Auch!”
Mi sporgo per osservare il frutto delle mie azioni
“Da quando sei diventato così mammoletta, fratello?”
“LOKI!!!”ringhia la figura spiaccicata sul giardino sotto la mia finestra
Il biondo impugna il suo fidato Mjolnir e senza darmi nemmeno il tempo di realizzare mi ritrovo il suo grosso muso davanti, mi sdoppio, creo centinaia cloni…quanto mi piace questo trucco, e poi è davvero efficace quando Thor è arrabbiato.
“Ed ora? Come troverai il vero Loki?”
Inizio a correre, e con me i cloni, verso la porta. Thor ci sorpassa volando e appoggia Mjolnir davanti ad essa.
Non mi sforzo nemmeno di provare a sollevarlo, nemmeno con l’ausilio dei cloni; so che non ci riuscirei, perciò con gesto della mano li faccio sparire.
“Cos’è, ti arrendi senza nemmeno lottare?”
“Certo che no, Thor, è che ora voglio finire la mia lettura” mi volto in direzione della scrivania
“Non adesso Loki. Fratello, ho una proposta da farti”
“Sentiamo.” dico sfogliando le pagine dell’enorme volume posato su di essa.
“Io, Sif, Volstagg, Fandral e Hogun vogliamo recarci nella Stanza delle Armi per ammirare gli artefatti che ci sono in quella stanza…”
Una pausa lunga seguì quest’affermazione, ho capito, c’è dell’altro.
“Non credo che sia tutto qui quello che mi volevi dire”
“È così infatti, noi vogliamo andare lì per vedere chi di noi riuscirà a sprigionare i grandi poteri dello Scrigno degli Antichi Inverni e ci chiedevamo se tu..”
Eccolo, ha sganciato la sua bomba
“SEI IMPAZZITO PER CASO?” urlo voltandomi verso di lui
“Cosa c’è fratello?”
Vado verso di lui a passo deciso
“Sai benissimo che è proibito immaginare o anche solo pensare di toccare quell’oggetto…e voi vorreste provare ad usarlo? Vi è per caso dato di volta il cervello?”
 “Fratello, da quando sei così fifone?”
“Da quando una simile azione è punita come atto di alto tradimento, ecco da quando! Non desidero morire a 18 anni”
“Non morirai, tranquillo, faremo in modo che nessuno ci scopra, vedrai” assicura il biondo mettendomi una mano sulla spalla e fissandomi negli occhi.
“Sei dei nostri Loki?”
“E sia. Ma ad una condizione” dico perdendomi negli occhi color zaffiro del biondo Dio del Tuono
“Qualsiasi cosa, Dio della contrattazione”
A queste parole sfodero uno dei miei migliori sorrisi, amo quando mi chiama in modi assurdi, ma nello stesso tempo veritieri.
“Bene, allora se dovessero scoprirci…”
“La colpa sarà mia, lo so, lo so..” dice il biondo togliendo la mano dalla spalla
“Perfetto, anche se non mi entusiasma l’idea di incontrare i tuoi spocchiosi amici…”
“Ooooh non badare a loro, fallo per me”
“Non mi hai lasciato finire, testa vuota! Nonostante ci siano anche loro, ci stò!”
“Sbrighiamoci allora, Sif e gli altri ci staranno aspettando!”
Corriamo lungo gli immensi corridoi dorati del palazzo reale fino a giungere in prossimità della porta della Stanza delle Armi. Eccoli i suoi insulsi amici, li raggiungiamo dietro una delle enormi colonne
“Allora, come evitiamo le guardie?” domanda la giovane ed antipatica guerriera dai lunghi capelli neri
“Non le evitiamo” rispondo io, con un ghigno malefico sul volto
“Idea geniale ragazzino, andiamo lì davanti e chiediamo gentilmente di entrare!” interviene quella botte parlante di Volstagg
“Io almeno ho la facoltà di pensare insulso imbecille, e no, non intendevo affatto chiedere.”
“Allora cosa proponi Loki?”
Finalmente qualcuno dice qualcosa di sensato, grazie fratello.
“State a vedere”
Mi allontano dall’allegra combriccola nascondendomi dietro la colonna dall’altra parte del corridoio dalla quale ho una visuale nettamente migliore.
Osservo le guardie e senza distogliere lo sguardo sollevo una mano all’altezza del mio viso, compare una piccola fiammella verde che genera due sottili spilli; vi soffio sopra e gli spilli partono in direzione delle due malcapitate guardie e quando gli spilli le colpiscono esse restano immobili.
Faccio un cenno all’allegra combricola:
“Venite seguitemi!” dico correndo verso la porta
“Loki, fermo non se ne sono andate!” mi intima Fandral
Mi fermo e mi volto verso di loro
“Sono immobilizzati, non se ne sono nemmeno accorti. Ed ora, vogliamo andare?”
I quattro escono dal loro nascondiglio e mi raggiungono di fronte all’immensa porta di accesso della Stanza delle Armi, Thor la apre e immediatamente corriamo tutti dentro richiudendo la porta alle nostre spalle.
È grandissima e solenne questa stanza, oltretutto sembra urlare da ogni angolo *Voi non dovreste essere qui!* e in effetti non dovremmo per niente trovarci qui.
Scendiamo gli scalini ed arrivati all’ultimo gradino Sif, Volstagg, Fandral e Hogun si fermano ed è proprio Hogun, che fino ad allora era rimasto in silenzio, a dare voce alla preoccupazione dei quattro amici di mio fratello
“Noi non dovremmo essere qui.”
“Brillante osservazione..” rispondo quasi seccato
“Thor, io…noi…torniamo indietro, ti prego” aggiunge la più spocchiosa di tutti
Guardo Thor e lui si volta verso di me, leggo nei suoi occhi la stessa cosa a cui sto pensando io
“Non siamo arrivati fino a qui per mollare proprio ora, io e Loki andiamo avanti, siete dei nostri oppure no?”
I quattro ci osservano allibiti per poi guardarsi a vicenda.
Questa volta è Fandral a parlare a nome dei quattro “Noi torniamo indietro, e se voi aveste un minimo di ragion propria ci seguireste!” dice mentre si allontanano di corsa.
Li vediamo varcare la soglia e richiudere la porta dietro di loro.
“Allora siamo solo tu ed io fratello!” mi dice Thor appoggiando entrambe le mani sopra le mie spalle.
“Chi potrebbe desiderare di meglio?” gli rispondo sorridendo, anche se ammetto di essere preoccupato.
Avanziamo lentamente verso quell’oggetto, nel fondo della stanza, che emana una strana e oscura luce blu. Siamo davanti al piedistallo che lo sorregge ed io avverto qualcosa, non so bene spiegare cosa sia…mi sembra quasi di percepirne il potere.
Mi volto verso Thor che non smette di fissare lo scrigno
“Vuoi essere tu il primo?” gli domando
Lui si volta verso di me
“Certo!” risponde energicamente
Solleva lo Scrigno degli Antichi Inverni, appartenuto un tempo ai Giganti di Ghiaccio che popolano le lontane e gelide terre di Jotunheim.
Non accade nulla, ne fasci di luce blu, ne ghiaccio…non accade nulla di ciò che narrano le leggende.
Thor posa lo scrigno sopra il piedistallo, sembra deluso.
“Tocca a te fratello, ma non credo accadrà qualcosa!”
Prendo un grosso respiro e allungo le mani, afferro e sollevo lo scrigno…
“FERMI, POSATELO IMMEDIATAMENTE!!”
“PADRE, MADRE….LOKI….LUI…LUI..” Thor indietreggia spaventato, voltandosi nella direzione di Odino e Frigga.
Le mie mani, le mie braccia si stanno colorando di un blu freddo e glaciale, le mie mani sono percorse da disegni di un blu più scuro….Odino mi strappa via lo scrigno dalle mani e lo ripone sul piedistallo, mi volto verso Thor
“I tuoi occhi, sono….rossi…” il suo viso spaventato mi basta per capire
“LOKI”urla Frigga preoccupata
Lascio la stanza correndo, sento anche mio fratello urlare il mio nome ed esco dal palazzo, mi addentro nel bosco.
 
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Sono al limite, piango e urlo, urlo con tutta la forza che ho in corpo, a squarciagola, come uno stupido.
Non potevo credere ai miei occhi.
Non ho bisogno di chiedermi cosa io sia, ne sono consapevole e questo fa più male  di qualsiasi altra ferita perché mio fratello, l’unica persona oltre mia madre, che mi ami davvero…ora non può fare altro che odiarmi.
Chiudo gli occhi e cerco di fingere di stare bene ma non è abbastanza perché nella mia testa sento l’eco  delle sue parole e rivedo la paura nei suoi occhi.
Questa volta Thor non può salvarmi, come ha sempre fatto, non può riuscire a scacciare questa pazzia dalla mia testa.
Apro un occhio e osservo una mano, è ancora orrendamente blu.
Richiudo l’occhio e un’altra lacrima scende sul mio volto.
“Non voglio sentire più nulla, voglio solo sparire, lasciare questo posto.”
Riesco a immaginare ciò che diranno gli amici di Thor quando lo sapranno: *Lo sapevo, non è mai stato come noi, era freddo, troppo magro, non poteva stare troppo al sole, non amava lottare, preferiva quei suoi polverosi libri a noi* e so anche che Thor non vorrà mai più vedermi…aveva paura di me…a questo pensiero il mio cuore sembra non battere più. Respiro a malapena e resto con gli occhi chiusi sdraiato sull’erba.
È già notte inoltrata e sto morendo di freddo, l’umidità mi uccide e una domanda mi assale…
“Se sono figlio di Laufey…perché non mi ha tenuto con se? Perché mi ha abbandonato? Sono troppo piccolo per essere un Gigante di Ghiaccio...forse è per questo che…”
“LOKIIII”
Questa voce…
“Loki , dove sei??”
Me la sto immaginando..per forza…non può essere venuto davvero…
“Loki, ti ho cercato ovunque, per tutto il giorno…fratello….ti prego…”
Mi alzo di scatto e rimango seduto sull’erba
“Thor…” sussurro ma sembra bastare poiché lui si volta verso di me e inizia a correre
“Loki ti ho trovato finalmente!”
Sto tremando e appena lui se ne accorge si toglie il lungo mantello rosso dalle spalle, mi avvolge delicatamente e si siede accanto a me
“Perché sei qui Thor?”
“Che domande, ho passato il resto della giornata a cercarti…questo posto era la mia ultima speranza”
“Sarebbe invece dovuta essere la tua prima scelta, amo la quiete e il silenzio…sono stato fin troppo prevedibile..”
“Credevo infatti che il bosco fosse troppo scontato e ho preferito cercarti altrove. Riesci ad essere sempre così razionale, fratello?”
“NON, sono tuo fratello…”
“Aaaah non ci provare sai?!”
“A fare cosa?”
“Tu sei e resterai mio fratello, sempre! Non è il colore della tua pelle, quello dei tuoi occhi o il sangue che scorre nelle tue vene che determinano se tu sia o meno mio fratello…”
“Parole profonde per uno zuccone some te”
“Questa volta sei tu a non avermi lasciato finire! Se io e te siamo fratelli lo senti nel tuo cuore, sei il Dio delle Malefatte ma so che hai un cuore Loki, lo hai sempre avuto.” 
Resto in silenzio, con gli occhi bassi giocherellando con un filo d’erba
“Perché sei scappato così?”
“E me lo chiedi pure? SONO UN MOSTRO”
Urlo in preda alle lacrime
“Perché sarei dovuto rimanere lì…avrei potuto uccidervi…HO VISTO IL TERRORE NEI TUOI OCCHI”
“Loki ero spaventato, avevo toccato lo scrigno io e non era successo nulla…mi aspettavo che non succedesse nulla anche con te ed invece..”
“Ed invece mi sono trasformato in un orribile Gigante di Ghiaccio”
Thor mi abbraccia, vorrei divincolarmi ma il calore del suo corpo mi fa stare meglio. Si allontana e mi obbliga a guardarlo negli occhi…non avrei voluto che lo facesse…non voglio che veda di nuovo questi orribili occhi rossi.
“Non sei poi così gigante, fratello, e non sei poi così male tutto blu!”
“Ooooh taci idiota!”
Mi divincolo dall’abbraccio e faccio per alzarmi ma lui mi prende per il mantello e mi obbliga a rimanere seduto.
“Aspetta, lascia che ti mostri una cosa!”
Mi scopre le mani, ne prende una tra le sue.
“Guara, stai tornando del tuo solito colore!”
Ed è vero, dal punto in cui lui mi ha toccato sto lentamente tornando del mio pallido colorito.
“Come…”
“Me lo ha detto Padre..ti ha trovato durante la guerra su Jotunheim; quando ti ha trovato eri tutto blu e appena ti ha preso in braccio sei diventato un bellissimo bambino asgardiano!”
“E così…sono davvero il figlio di Laufey?”
“No, sei figlio di Odino, esattamente come me”
Mi volto e incrocio il suo sguardo
“Guarda, ora anche i tuoi occhi sono tornati del loro solito e meraviglioso colore!”
Sorrido, sorrido davvero dopo ore di tristezza infinita, perché lui riesce a farmi stare bene soltanto dicendo due insulse parole?
“Forza torniamo a casa, Padre e Madre erano così spaventati quando te ne sei andato, e poi hanno un’infinità di cose da dirti!”
Lui si alza e mi porge la mano per aiutarmi, la afferro e mi alzo.
“Fratello”
“Si Loki?”
“Mi dispiace…”
“Di cosa?”
“Del fatto che tu sia così zuccone da non avermi trovato prima!”
Lo spingo a terra e inizio a correre tenendo il mantello con le mani, Thor dietro di me che mi insegue. A pochi metri dalla reggia mi placca, cadiamo a terra uno accanto all’altro e ridiamo, ridiamo di gusto come ogni volta che io combino qualcosa e lui, dopo ore riesce a capire che l’ho ingannato e mi trova.
Mi volto verso di lui
“Sono felice di essere tuo fratello, non cambierei nulla.”
Il biondo si volta verso di me e sorride
“Anche io sono felice di essere tuo fratello, mio piccolo grande Gigante di Ghiaccio.”








Angolo scrittrice
Buona fortuna a chi si addentrerà nei meandri oscuri della mia mente!
No, scherzo, mi auguro davvero che vi piaccia poichè frutto di una notte insonne!
Grazie a tutti, chi leggerà e chi sarà così gentile da lasciare anche una recensione, anche se solo piccolissima ^^
Alla prossima
Ale
   
 
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