Erano giorni ormai che la fissavo senza decidermi se dichiararle i miei sentimenti o no.
Insomma, lei era Silena Beauregard, figlia di Afrodite e capo della sua capanna. 

Mentre io chi ero? Charles Beckendorf. Si, ero il capo della mia capanna anche io, ma alla fine ero un semplice figlio di Efesto.

Lei era bellissima, con quei suoi capelli scuri e gli occhi azzurri... io ero un anonimo ragazzo di colore, perennemente con le mani bruciate. 

Le avevo costruito un ciondolo di bronzo a forma di rosa, il suo fiore preferito. Aprendolo avrebbe trovato una piccola dedica.

Ora dovevo solo darglielo, ma non trovavo il coraggio.

E se poi mi avesse spezzato il cuore rifiutandomi o peggio, prendendomi in giro?

N, non dovevo neanche pensarci. Silena non era come le sue stupide sorelle... non mi avrebbe preso in giro.

Quando si girò verso di me e mi sorrise, credetti di svenire dall'emozione. Si stava incamminando nella mia direzione.

Calma cuore, non scoppiare. Sono un mago a ricostruire oggetti rotti, ma i pezzi di ricambio per il mio cuore dove li trovo?

- Charlie, ciao! Che fai qui tutto solo? - mi chiese lei rivolgendomi un altro dei suoi bellissimi sorrisi.

- Ehm, mi stavo... riposando. Ho lavorato tutta la notte a un vecchio progetto.

- Davvero? Posso vederlo?

Oh miei dei. E adesso come le dico che il "progetto" era in realtà il suo ciondolo?

Padre aiutami! In fondo è figlia di tua moglie!

Va bene Charles, sei grande e grosso. Un po' di coraggio, su!

- Veramente ce l'ho qui con me...- no! che stai dicendo, stupida lingua senza freni...- è un regalo...- oh dei, ma lo sto per dire veramente? - ...per te!

Silena sembrò stupita e arrossì. Sorrisi.

- Un regalo per me? - chiese con gli occhi luminosi.

Tirai fuori il ciondolo e glielo misi fra le mani. Lei lo guardò meravigliata.

- Charlie, è bellissimo. Grazie!

Silena sembrava non aver notato che si apriva anche. Bene, era meglio se leggeva la dedica da sola.

- Ma si apre anche!

Ecco, appunto. Mai sottovalutare l'intelligenza delle figlie di Afrodite.

Lei lo aprì. Vidi ogni sua mossa come a rallentatore: il dito che premeva il bottoncino; il coperchio che si alzava; le sue labbra mimare quelle parole; i suoi occhi spalancarsi e illuminarsi; la su bocca aprirsi in un sorriso imbarazzato.

Se la mia pelle fosse stata candida come quella di Silena, sarei diventato più rosso del fuoco che tanto amo.

- Charles, io non so che dire... - disse arrossendo.

Wow. Ero riuscito a far arrossire una figlia di Afrodite ben due volte in circa cinque minuti.

Poi accadde tutto così in fretta che nemmeno me ne accorsi.

La mano di Silena sulla mia guancia, il suo viso farsi sempre più vicino e infine le sue morbide labbra sulle mie. Il mio cuore prese a ballare la danza della pioggia, perchè tutto dentro di me parve prendere fuoco, incendiarsi al solo tocco delle labbra di Silena.

Che cosa? La ragazza che amo da quando sono al campo mi sta baciando?

Le circondai la vita con le braccia e la attirai di più a me.

- Charlie... ti amo anche io.





Il mio piccolo angolino.
Ok, è scientificamente provato dalla sottoscritta che il mare fa tornare l'ispirazione. xD
No, perchè ho passato una settimana al mare e ho scritto questa Charlena, un capitolo della mia long, e ho abbozzato un'altra Percabeth :)
Vabbè, passiamo alla storia. Spero vi sia piaciuta, è da un po' che volevo scrivere di questi due adorabili piccioncini. :3
E spero di essere stata abbastanza romantica e fluffosa, perchè era questo lo scopo.
E spero anche che Silena e Charlie non siano troppo OOC.
Ok, spero troppe cose.
Spero lascerete una recensione e... ok! Basta :D
Un bacio :*