La
storia partecipa a Il giro dell'oca
Casella
10 (parola: elefante)
L'elefante e la farfalla
Sono
l'elefante e non ci passo
Mi
trascino lento il peso addosso
Vivo
la vergogna
E
mangio da solo e non sai
Che
dolore sognare per chi non può mai
[Michele Zarrillo]
Vorrei
con tutto il cuore che ogni specchio sulla faccia della Terra si
frantumasse in mille pezzi.
Allora
non sarei più costretta a incontrare il mio sguardo nel vetro.
Allora
non dovrei più guardare quella che sono.
Un
elefante.
Un
mostro.
Il
mio corpo ha iniziato a sfuggirmi di mano.
Ogni
giorno si allarga un po' di più, e io non lo controllo.
Per
consolarmi delle ingiustizie dello sviluppo, mangio.
Per
riempire il vuoto che i commenti maligni dei coetanei aprono dentro
di me, mangio.
Così
non faccio che peggiorare le cose - aggiungo
peso al peso, e la morsa nel mio petto non si attenua.
Lo
so, ma non posso trattenermi.
Il
mio corpo non è più mio.
Questa
pelle che prima mi andava perfetta addosso, adesso la sento estranea.
Ho paura di rimare sola.
Quando
hai dieci anni non pensi al futuro. Da bambini siamo tutti asessuati
e uguali.
Quando
compi quindici anni e iniziano a formarsi le prime coppie, a
sbocciare i primi amori, cambia tutto.
Allora
diventiamo maschi e femmine.
Allora
il corpo conta.
E
il mio sembra avermi tradito in partenza.
Ho
il terrore di rimanere sola.
Chi
vorrà guardarmi se sono io la prima a provare ribrezzo nel farlo?
* * * * * * * * * * * * *
NdA:
Sono consapevole, stavolta, di avere toccato
una tematica delicata.
Non
so perché, appena ho visto la parola elefante,
mi è venuta in mente una storia del
genere – sui problemi della crescita e dello sviluppo, soprattutto
per le ragazze.
La
mia protagonista si vede grassa e brutta, ma non è detto – né
scritto – che lo sia davvero.
Non
volevo parlare di obesità né di disturbi alimentari. Penso che
quelle siano tematiche inadatte per un racconto che, comunque vada, è
scritto per puro divertimento.
Questo
voleva essere solo un piccolo flash sulla mentalità e l'interiorità,
non sulla realtà.
Spero di non avere offeso né scandalizzato nessuno, non era mia intenzione.