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Autore: Leyton_Nenny    21/08/2012    1 recensioni
“Mamma, perché le stelle cadono? E dove vanno?”
La madre la prese in braccio e la mise a letto rimboccandole le coperte.
“Le stelle cadono quando Alice vuole” rispose la madre.
“Alice?” la bambina si alzò mettendosi a sedere sul letto e osservando la madre con aria curiosa “chi è Alice?”
La madre sorrise sedendosi sulla poltrona accanto al letto.
“Alice è una bambina come te. Ma è tanto sola”
“Non ha la mamma o il papà?”
“No. Alice è una bimba sola, e vive raccogliendo i desideri delle persone – li ripone in bottiglie”
“Tutti i desideri?”
“Tutti tranne quelli che si realizzano. Quando si realizzano, li libera facendoli tornare stelle e le incastona nel cielo”
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Leyton_Nenny
Titolo: Alice
Parola: Stella cadente
Spiegazione dell’utilizzo della parola: Ho usato la leggenda secondo cui a ogni stella cadente corrisponde un desiderio ma l'ho un po' ribaltata: nella mia storia le stelle cadenti portano i desideri già esauditi
Spiegazione dell’utilizzo dell’immagine: Ho utilizzato la boccetta inteso come contenitore proprio, beh vedrete insomma
Fandom: originale – credo sia triste, malinconico.
Eventuali note dell’autore: a fine




Una bambina si affacciò alla finestra: la notte stava incombendo e i capelli che uscivano dalle piccole trecce dondolavano al vento.
Una stella solcò la volta celeste.
La bimba si sporse di più sollevando leggermente i piedi e minacciando di cadere dal balcone.
La mamma corse verso di lei, salvandola dal pericolo.
“Mamma, perché le stelle cadono? E dove vanno?”
La madre la prese in braccio e la mise a letto rimboccandole le coperte.
“Le stelle cadono quando Alice vuole” rispose la madre.
“Alice?” la bambina si alzò mettendosi a sedere sul letto e osservando la madre con aria curiosa “chi è Alice?”
La madre sorrise sedendosi sulla poltrona accanto al letto.
“Alice è una bambina come te. Ma è tanto sola”
“Non ha la mamma o il papà?”
“No. Alice è una bimba sola, e vive raccogliendo i desideri delle persone – li ripone in bottiglie”
“Tutti i desideri?”
“Tutti tranne quelli che si realizzano. Quando si realizzano, li libera facendoli tornare stelle e le incastona nel cielo”
La bambina tornò a coricarsi.
“Anche tu hai dato dei desideri ad Alice?”
“Certo, Alice li custodisce: li tiene segreti, così nessuno potrà mai rubarli o perderli”
“Alice è proprio una brava bambina.. mi piacerebbe essere sua amica”
La madre sorrise baciando la fronte della figlia e si allontanò, spegnendo la luce e chiudendosi la porta alle spalle.
“Alice, custodisci mia figlia” sussurrò mentre un'altra stella cadente fluttuava nella notte silente.

Un sonoro BIP ruppe il silenzio della notte nello stesso istante in cui una stella lo percorreva.
Poi silenzio, ma solo per qualche istante: nuovi passi tornarono a disturbare la quiete ospedaliera.
“Come sta?”
La risposta fu soltanto uno sguardo basso e tetro unito allo schioccare dei guanti in lattice.
Poi un pianto e un singulto: la risposta era chiara.
“Posso vederla?”
Il dottore annuì mestamente, gettò i guanti nel cestino accompagnando la donna lungo il corridoio.
Il corpo di una bambina sui cinque anni giaceva sul letto, le trecce erano ancora perfettamente fatte – capelli neri a contrasto con lenzuola e pelle perlacea per la leucemia.
Delle piccole ciocche uscivano dalle trecce, colpa del taglio scalato.
La donna prese la piccola mano tra le proprie e la avvicinò alle labbra – sangue rosso di madre a contrasto di sangue bianco di figlia.
Bianco per l' innocenza, bianco per la giovinezza, bianco per la malattia.
Bianco di morte.
“Ora Alice non è più sola” sussurrò soltanto.

E da qualche parte, Alice aggiunse un desiderio nero come la notte dentro una piccola boccetta.
E una stella cadente tornò a solcare la notte.

“Meg, la piccola stella cadente” recita la lapide cristallina sulla collina ai confini della città.
Una donna anziana torna a piegarsi e a depositare una margherita bianca accanto alle centinaia già deposte – una per ogni giorno dalla morte della bimba.
Alcune sono appassite, altre sono putrefatte. Altre invece sono fresche – morte a contatto con la vita.
Il desiderio giace ancora nella piccola boccetta di Alice, una stella cadente solca il cielo.
Ma non è il desiderio nero come la morte a volare, esso giace ben riposto nella boccetta, troppo pesante per poter brillare nella volta celeste.





NdA: io credo sia tutto chiaro: la bambina è malata di leucemia, la donna è la madre e Alice è tipo una leggenda a caso secondo cui questo personaggio si prende cura dei desideri delle persone.
Il punto in cui la donna dice “Ora Alice non è più sola” è riferito alla preghiera della donna di custodire la figlia e anche alle parole di Meg – ovviamente è il nome della bambina – quando dice che le piacerebbe essere sua amica.
Anche la frase incisa sulla lapide è collegata a questo, le stelle cadenti sono l' unica cosa con cui Alice è in contatto.
Il desiderio nero è ovviamente quello della madre che preferirebbe morire invece di continuare a vivere senza la figlia.
  
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