Ormai
è di
dominio pubblico che amo i figli di questi due scellerati.
Una
Frerard di
significato, non spinta, insomma, una Frerard piena di amore.
Buona
lettura!
Un
noioso pomeriggio d’estate
I don’t wanna live a day without you
Happy – Secrets In Stereo
Bandit si era
recata a casa Iero verso le sei del pomeriggio.
Era una
ragazzina vivace, con i capelli della madre e gli occhioni languidi
del padre.
Adorava passare
il tempo con le gemelle, la faceva sentire grande, anche se
di solo un anno.
Miles era un
bambino curioso e paffuto che ricordava in tutto e per tutto
suo padre.
E queste erano
le presentazioni dei bambini, e tante grazie.
Comunque, il
nostro breve racconto tratta di un torrido pomeriggio estivo.
Una giornata così noiosa che nemmeno vestire i numerosi cani
di Frank aveva
attenuato.
Così
una bimbetta di undici anni, due di dieci e un bimbo di sette,
trovarono, nello studio del padre degli Iero, un vecchio portatile.
Bandit ricordava
di quando suo padre lo aveva regalato a Frank.
Cherry, che era
la più coraggiosa dei bimbi, premette il tasto
d’avvio e
attese trepidante con gli altri.
Miles non
riusciva a sedersi sulla spaziosa poltrona dietro la scrivania
che poteva ospitarli tutti senza troppi problemi.
Lily e Bandit
sentivano la gola secca: i computer dei grandi erano
off-limits.
Il display si
illuminò e tutti e quattro sussultarono.
Lo sfondo
ritraeva una giornata al mare, di qualche settimana prima.
Bandit, Cherry,
Lily e Miles giocavano con la sabbia sul bagnasciuga.
La piccola Way
si sentì soddisfatta di essere lo sfondo del pc nonostante
non fosse sorella degli altri.
Scattò
un minuto e lo sfondo cambiò.
Jamia sorrideva,
la torta al trentesimo compleanno di Frank appoggiata su
un tavolo. Lui abbracciava Jamia da dietro, altrettanto sorridente.
Ricordavano
tutti quella festa, tranne Miles che era troppo piccino.
Altro minuto,
altra foto.
I bimbi
sinceramente non l’avevano mai vista.
Gerard con i
capelli soffici, un po’ sparati da una parte e un
po’ dall’altra,
era al centro della foto.
Ma non era un
primo piano, no, era voltato di tre quarti e il visino dolce
e il nasino all’insù erano schiacciati sul viso di
Frank.
«
Ma cosa fanno?! » Chiese Miles, la
mascella caduta a terra.
Lily,
la più intelligente del gruppetto,
corrucciò bocca e occhi.
«
Si baciano, mi pare ovvio. » Disse con
la vocina squillante.
«
In bocca... » Disse Bandit storcendo
il nasino come il papà nella foto.
Altro
minuto, altra foto.
Gerard
a cavalcioni su Frank; le gambe
di Gee allacciate alla vita dell’altro.
Sembrano
molto giovani. Gerard ha i
capelli neri e scarmigliati, un po’ unti, il viso
pallidissimo e le occhiaie
violacee.
Nonostante
ciò ha un sorriso a trentadue
denti, un sorriso tutto per Frank.
Frank
ha una cresta nera e la rasatura
rossa, molti meno tatuaggi sulle braccia, lasciate scoperte dalle
maniche
corte.
Altro
minuto, altra foto.
Una foto di
Frank con una piccolissima Bandit in braccio, Gerard che
circonda la vita dell’altro con un braccio e gli lascia un
dolce bacio sulla
tempia.
«
Banny, ma quella sei tu! » Disse Miles
imbronciato; finora gli era toccata solo una foto.
Ma
si sbagliava.
Una
sequenza di tutte le nascite, stessa
posa, stesso braccio intorno alla vita, bacio sulla tempia ma bimbi
diversi.
Solo più tatuaggi su Frank, colori stravaganti per i capelli
di Gerard e rughe
per entrambi.
Foto
di Lynz, Jamia, vecchi amici, Mikey
e Ray, Alicia e Christa, cani su cani e tante persone strane che non
conoscevano.
Ma
soprattutto Frank e Gerard...
«
Frerard! » Urlarono in contemporanea
Cherry, Bandit e Lily.
«
Uhm, cosa? » Miles le guardò confuso.
Bandit
mosse il mouse e cliccò
sull’icona di Internet e successivamente scrisse Youtube su
Google.
Frerard.
Una
sola parola e Youtube esplose di
video.
Bandit
cliccò il primo e i primi secondi
sembrarono un concerto normale.
Poi
Gerard, suo padre, quello che non
riusciva a staccarsi un attimo da Lynz e dai suoi baci, la soffocava di
abbracci e attenzioni, le sorrideva sempre e smancerie varie, si
scaraventò su
Frank.
Si
baciavano con passione. Lingua contro
lingua, denti contro denti.
I
quattro bimbi erano attoniti, non
riuscivano a staccare lo sguardo da quelle immagini.
I
loro padri! Stavano tradendo le loro
mamme? Ma sembravano così giovani nel video! Magari
è accaduto prima che si
sposassero...
Poi
a Bandit vennero in mente le foto
dello sfondo.
La
cosa andava avanti da anni... Tanti,
troppi anni.
Miles
chiuse la pagina, come se non
sopportasse quel torto alla sua mamma. Le ragazzine ringraziarono il
bimbo con
lo sguardo.
La
foto sullo schermo era un’altra.
Gerard
con i capelli castano nocciola –
l’ultima tinta che aveva fatto – e Frank con quel
nuovo tatuaggio sulla spalla.
Lily
riconobbe la maglietta del padre e
la camicia dello zio Gee.
La
foto era del pomeriggio prima.
Stavano
cucinando al barbecue e Frank
era saltato addosso all’altro; un braccio teso per scattare
la foto.
Le
loro lingue in bella vista.
Dovevano
essersi baciati mentre loro
giocavano e Lynz e Jamia apparecchiavano.
«
Te l’ho detto, Gee: Jamia non è a casa
e i bimbi saranno su in camera delle gemelle... Dopo li andiamo a
controllare. »
La voce di Frank,
ovattata dalla porta chiusa, fece sbiancare i ragazzini.
«
Mh... » Quel verso doveva essere
Gerard.
La
porta si spalancò.
Non
si distingueva che fosse l’uno e chi
fosse l’altro talmente erano avvinghiati.
Dopo
uno sguardo più attento capirono.
Gerard
teneva fermo Frank sulla porta
appena aperta – lo teneva per la maglietta, stretta nei suoi
pugni – e lo
baciava con un ardore e una passione intensi, da far bruciare gli occhi
a chi
guardava.
Cherry
cadde dalla poltrona per lo
sgomento, portandosi dietro la gemella e l’altra; Miles era
l’unico superstite.
In piedi come uno stoccafisso.
I
due uomini si girarono, spaventati per
il tonfo, e notarono le loro piccole creaturine sconvolte.
«
Quindi vi amate? » Bandit fu la prima ad
aver aperto bocca dopo quel che aveva visto.
Frank
arrossì e si voltò verso Gerard.
Quest’ultimo gli diede un bacio sulla tempia –
proprio come nella foto! – e
sorrise incoraggiante all’altro.
«
Tanto. »
«
Da quanto? » Chiese Lily timidamente.
«
Siamo vicini ai diciotto anni, vero
Frankie? » Frank annuì, più timido di
sua figlia.
«
Quindi non amate le mamme? » Chiese
Cherry, anche lei con la voce tremante.
«
Ma certo! – disse Frank gonfiando le
guance – Voi siete il frutto del nostro amore! » Le
guance di Frank erano
arrossate. Gerard si lasciò sfuggire una risatina divertita.
«
Ci sono così tanti modi diversi di
amare – disse Gerard, tornando serio – Io voglio
bene a tua madre, adoro te,
Bandit, sei la mia ragione di vita. E Frank lo amo... È la
mia ragione di
essere. »
«
Lo stesso per me, piccoli. »
I
due uomini rimasero immobili, senza
sapere cosa aspettarsi dai loro figli.
I
quattro si scambiarono sguardi
confusi.
Era
giusto così? Si potevano amare così
tante persone? Era vero il loro amore? E le loro mamme?
Ma
l’amore è grande, è vario, è
bello...
Non c’è nulla di male se in mezzo a qualcosa
c’è l’amore...
Un
sorriso si fece largo sulle loro
bocche innocenti.
Tutti
e quattro si gettarono addosso ai
due uomini e si lasciarano abbracciare.
Si
lasciarono abbracciare dai loro papà,
da due delle persone che più amavano al mondo.
Una
recensione è sempre gradita, allunga la vita e magari mi fa
sapere se
ho
scritto
una schifezza o no :D
Un
bacio, pane.