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Autore: Marceline    21/08/2012    3 recensioni
« Ci sono così tanti modi diversi di amare – disse Gerard, tornando serio – Io voglio bene a tua madre, adoro te, Bandit, sei la mia ragione di vita. E Frank lo amo... È la mia ragione di essere. »
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai è di dominio pubblico che amo i figli di questi due scellerati.

Una Frerard di significato, non spinta, insomma, una Frerard piena di amore.

Buona lettura!

 

 

 

Un noioso pomeriggio d’estate

 

 

 

 

I don’t wanna live a day without you

Happy – Secrets In Stereo

 

 

 

 

 

Bandit si era recata a casa Iero verso le sei del pomeriggio.

Era una ragazzina vivace, con i capelli della madre e gli occhioni languidi del padre.

Adorava passare il tempo con le gemelle, la faceva sentire grande, anche se di solo un anno.

Miles era un bambino curioso e paffuto che ricordava in tutto e per tutto suo padre.

E queste erano le presentazioni dei bambini, e tante grazie.

Comunque, il nostro breve racconto tratta di un torrido pomeriggio estivo. Una giornata così noiosa che nemmeno vestire i numerosi cani di Frank aveva attenuato.

Così una bimbetta di undici anni, due di dieci e un bimbo di sette, trovarono, nello studio del padre degli Iero, un vecchio portatile.

Bandit ricordava di quando suo padre lo aveva regalato a Frank.

Cherry, che era la più coraggiosa dei bimbi, premette il tasto d’avvio e attese trepidante con gli altri.

Miles non riusciva a sedersi sulla spaziosa poltrona dietro la scrivania che poteva ospitarli tutti senza troppi problemi.

Lily e Bandit sentivano la gola secca: i computer dei grandi erano off-limits.

Il display si illuminò e tutti e quattro sussultarono.

Lo sfondo ritraeva una giornata al mare, di qualche settimana prima.

Bandit, Cherry, Lily e Miles giocavano con la sabbia sul bagnasciuga.

La piccola Way si sentì soddisfatta di essere lo sfondo del pc nonostante non fosse sorella degli altri.

Scattò un minuto e lo sfondo cambiò.

Jamia sorrideva, la torta al trentesimo compleanno di Frank appoggiata su un tavolo. Lui abbracciava Jamia da dietro, altrettanto sorridente.

Ricordavano tutti quella festa, tranne Miles che era troppo piccino.

Altro minuto, altra foto.

I bimbi sinceramente non l’avevano mai vista.

Gerard con i capelli soffici, un po’ sparati da una parte e un po’ dall’altra, era al centro della foto.

Ma non era un primo piano, no, era voltato di tre quarti e il visino dolce e il nasino all’insù erano schiacciati sul viso di Frank.

« Ma cosa fanno?! » Chiese Miles, la mascella caduta a terra.

Lily, la più intelligente del gruppetto, corrucciò bocca e occhi.

« Si baciano, mi pare ovvio. » Disse con la vocina squillante.

« In bocca... » Disse Bandit storcendo il nasino come il papà nella foto.

Altro minuto, altra foto.

Gerard a cavalcioni su Frank; le gambe di Gee allacciate alla vita dell’altro.

Sembrano molto giovani. Gerard ha i capelli neri e scarmigliati, un po’ unti, il viso pallidissimo e le occhiaie violacee.

Nonostante ciò ha un sorriso a trentadue denti, un sorriso tutto per Frank.

Frank ha una cresta nera e la rasatura rossa, molti meno tatuaggi sulle braccia, lasciate scoperte dalle maniche corte.

Altro minuto, altra foto.

Una foto di Frank con una piccolissima Bandit in braccio, Gerard che circonda la vita dell’altro con un braccio e gli lascia un dolce bacio sulla tempia.

« Banny, ma quella sei tu! » Disse Miles imbronciato; finora gli era toccata solo una foto.

Ma si sbagliava.

Una sequenza di tutte le nascite, stessa posa, stesso braccio intorno alla vita, bacio sulla tempia ma bimbi diversi. Solo più tatuaggi su Frank, colori stravaganti per i capelli di Gerard e rughe per entrambi.

Foto di Lynz, Jamia, vecchi amici, Mikey e Ray, Alicia e Christa, cani su cani e tante persone strane che non conoscevano.

Ma soprattutto Frank e Gerard...

« Frerard! » Urlarono in contemporanea Cherry, Bandit e Lily.

« Uhm, cosa? » Miles le guardò confuso.

Bandit mosse il mouse e cliccò sull’icona di Internet e successivamente scrisse Youtube su Google.

Frerard.

Una sola parola e Youtube esplose di video.

Bandit cliccò il primo e i primi secondi sembrarono un concerto normale.

Poi Gerard, suo padre, quello che non riusciva a staccarsi un attimo da Lynz e dai suoi baci, la soffocava di abbracci e attenzioni, le sorrideva sempre e smancerie varie, si scaraventò su Frank.

Si baciavano con passione. Lingua contro lingua, denti contro denti.

I quattro bimbi erano attoniti, non riuscivano a staccare lo sguardo da quelle immagini.

I loro padri! Stavano tradendo le loro mamme? Ma sembravano così giovani nel video! Magari è accaduto prima che si sposassero...

Poi a Bandit vennero in mente le foto dello sfondo.

La cosa andava avanti da anni... Tanti, troppi anni.

Miles chiuse la pagina, come se non sopportasse quel torto alla sua mamma. Le ragazzine ringraziarono il bimbo con lo sguardo.

La foto sullo schermo era un’altra.

Gerard con i capelli castano nocciola – l’ultima tinta che aveva fatto – e Frank con quel nuovo tatuaggio sulla spalla.

Lily riconobbe la maglietta del padre e la camicia dello zio Gee.

La foto era del pomeriggio prima.

Stavano cucinando al barbecue e Frank era saltato addosso all’altro; un braccio teso per scattare la foto.

Le loro lingue in bella vista.

Dovevano essersi baciati mentre loro giocavano e Lynz e Jamia apparecchiavano.

« Te l’ho detto, Gee: Jamia non è a casa e i bimbi saranno su in camera delle gemelle... Dopo li andiamo a controllare.  » La voce di Frank, ovattata dalla porta chiusa, fece sbiancare i ragazzini.

« Mh... » Quel verso doveva essere Gerard.

La porta si spalancò.

Non si distingueva che fosse l’uno e chi fosse l’altro talmente erano avvinghiati.

Dopo uno sguardo più attento capirono.

Gerard teneva fermo Frank sulla porta appena aperta – lo teneva per la maglietta, stretta nei suoi pugni – e lo baciava con un ardore e una passione intensi, da far bruciare gli occhi a chi guardava.

Cherry cadde dalla poltrona per lo sgomento, portandosi dietro la gemella e l’altra; Miles era l’unico superstite. In piedi come uno stoccafisso.

I due uomini si girarono, spaventati per il tonfo, e notarono le loro piccole creaturine sconvolte.

 

 

« Quindi vi amate? » Bandit fu la prima ad aver aperto bocca dopo quel che aveva visto.

Frank arrossì e si voltò verso Gerard. Quest’ultimo gli diede un bacio sulla tempia – proprio come nella foto! – e sorrise incoraggiante all’altro.

« Tanto. »

« Da quanto? » Chiese Lily timidamente.

« Siamo vicini ai diciotto anni, vero Frankie? » Frank annuì, più timido di sua figlia.

« Quindi non amate le mamme? » Chiese Cherry, anche lei con la voce tremante.

« Ma certo! – disse Frank gonfiando le guance – Voi siete il frutto del nostro amore! » Le guance di Frank erano arrossate. Gerard si lasciò sfuggire una risatina divertita.

« Ci sono così tanti modi diversi di amare – disse Gerard, tornando serio – Io voglio bene a tua madre, adoro te, Bandit, sei la mia ragione di vita. E Frank lo amo... È la mia ragione di essere. »

« Lo stesso per me, piccoli. »

I due uomini rimasero immobili, senza sapere cosa aspettarsi dai loro figli.

I quattro si scambiarono sguardi confusi.

Era giusto così? Si potevano amare così tante persone? Era vero il loro amore? E le loro mamme?

Ma l’amore è grande, è vario, è bello... Non c’è nulla di male se in mezzo a qualcosa c’è l’amore...

Un sorriso si fece largo sulle loro bocche innocenti.

Tutti e quattro si gettarono addosso ai due uomini e si lasciarano abbracciare.

Si lasciarono abbracciare dai loro papà, da due delle persone che più amavano al mondo.

 

 

 

Una recensione è sempre gradita, allunga la vita e magari mi fa sapere se ho

scritto una schifezza o no :D

Un bacio, pane.

  
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